“Credo che, da quando frequentate il mio studio, da un anno a questa parte, possiate ritenervi soddisfatti dei risultati ottenuti, dico bene?” osservò il grande luminare dall’alto del suo scranno imponente e severo come un trono. L’enorme scrivania di legno pregiato, scuro e massiccio rappresentava una grande barriera tra lui e i pazienti che riceveva: distanza materiale, ma anche e soprattutto simbolo di alto ceto, forte distanza culturale e sociale.
I coniugi Gandal si schiarirono un attimo la voce con un leggero colpo di tosse per prendere tempo. Si sentivano molto intimoriti, sia per la professionalità da tutti riconosciuta dello scienziato, sia per la domanda piuttosto imbarazzante che avevano in mente di fargli.
Il dottore si abbandonò sulla poltrona e con modi disinvolti si accese una sigaretta. Aspirò il fumo, poi, fissando il soffitto a cassettoni lo espirò poco alla volta formando piccoli cerchi concentrici che fluttuavano lentamente verso l’alto.