Film > Captain America
Ricorda la storia  |      
Autore: Rosette_Carillon    08/04/2021    2 recensioni
Steve torna a casa dopo una lunga missione. Bucky lo attende con pazienza, insieme a Marta.
[Captain America; Knives out]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Steve Rogers
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Black and white photos'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NOTE.
La fic è ispirata a un post che ho visto su tumblr. La persona che lo ha scritto ha immaginato che Bucky e Marta si siano conosciuti quando lei lavorava ancora per la famiglia Thrombey, e abbiano stretto amicizia aiutandosi a vicenda.
La mia ff, invece, è ambientata dopo gli eventi di Knives out; prima di Infinity War e End Game.
Bucky non è andato in Wakanda, e vive con Steve e gli altri Avengers mentre cerca di riabituarsi alla normalità.
Marta viene assunta da Fury (magari su consiglio di Blanc…) per occuparsi di Bucky.
È il primo crossover che scrivo, volevo provare e i personaggi mi ispiravano… non so bene cosa sia uscito fuori ^_^; .
Buona lettura :) !
 
 
 
 
 
                                                                                                                     Waiting for a miracle
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il sergente Barnes è allegro.
Chiunque se ne accorgerebbe, chiunque noterebbe quel sorriso appena accennato che rende il suo volto più morbido.
Il sergente Barnes è allegro, e Marta è felice per lui.
Vede l’uomo guardarsi attorno, come se cercasse una cosa, una qualsiasi cosa fuori posto. Non trova nulla, ma non è convinto. Esce dal salotto e passa in rassegna tutte le stanze.
Marta la osserva in silenzio, le braccia sotto il seno, e sorride.
Sono quattro mesi che Captain America è assente, lei non l’ha ancora conosciuto di persona, e in quei mesi il sergente Barnes ha atteso il suo ritorno con pazienza e malcelata sofferenza.
Ormai è solo questione di ore, e il capitano dovrebbe fare il suo ingresso nell’appartamento che condivide col sergente.
Marta guarda l’orologio: le lancette segnano le otto di sera, poi torna a guardare l’uomo, che si è spostato in cucina per l’ennesimo controllo.
Forse dovrebbe andare.
<< Marta, tu cosa ne pensi? >>
 Lei gli rivolge uno sguardo interrogativo.
<< Di…tutto, >> risponde lui. << Voglio dire- >> si passa una mano fra i capelli. È nervoso.
La donna gli si avvicina. << Sono sicura che il capitano sarà contento, >> mormora gentile e  incoraggiante. << C’è qualche problema? >>
<< N-no. No, va tutto bene. >>
Lei gli rivolge un lungo sguardo indagatore, ma alla fine annuisce.
<< Vai a casa, oggi mi hai sopportato abbastanza, >> ride poi lui.
Lei sorride scuotendo la testa << la sua compagnia è sempre un piacere, sergente Barnes. >>
Ridono.
La serratura della porta d’ingresso fa uno scatto, la porta si apre lentamente.
Bucky gli va incontro << Steve! >>
<< Ciao, >> l’uomo sorride stanco.
<< Bentornato. >>
Dall’ingresso proviene il rumore metallico dello scudo che viene poggiato a terra, la porta viene chiusa, e Marta si fa avanti.
Steve Rogers si volta, e i loro sguardi si incrociano.
Quel volto…
Le manca l’aria.
Sente lo stomaco contrarsi, la stanza gira attorno a lei.
Il capitano le sorride gentile << lei è-? >>
Deglutisce a vuoto ma, prima che possa rispondere, Bucky la precede << lei è Marta. L’infermiera assunta da Fury. >>
Lei annuisce cercando di sorridere. Quando parla, la voce le trema<< Sì è fatto tardi, è meglio che vada, >> mormora, un sorriso cristallizzato sul volto. << Faccia attenzione al braccio, sergente, niente sforzi >> aggiunge avviandosi verso l’uscita.
<< Marta, >> la richiama l’uomo << va tutto bene? >>
Lei si volta, una mano già sulla maniglia. Inspira profondamente << certo, >> annuisce << buona serata. >>
Lungo il corridoio, appena riesce ad afferrare le chiavi dell’appartamento, il suo passo rapido diventa una corsa. Apre la porta d’ingresso, la sbatte alle sue spalle senza nemmeno accertarsi di averla chiusa bene, e corre in bagno.
La bile le brucia la gola, gli occhi lacrimano, e lo stomaco si contrae dolorosamente.  
Si pulisce la bocca, e si abbandona con la schiena contro la fresca parete del bagno. Respira piano, cercando di riprendersi poi, lentamente, si mette in piedi.
Va al lavandino e apre l’acqua fredda, si sciacqua la bocca e il volto. Lo specchio le restituisce il suo riflesso spaventato, il volto rosso e rigato di lacrime.
Era Captain America. Quell’uomo era Steve Rogers, non Ransom- la porta!
Corre fuori dal bagno.
La porta d’ingresso è socchiusa, e il capitano è in piedi sulla soglia. Attende paziente, non osa entrare senza essere invitato.
Le sorride imbarazzato. << Chiedo scusa per il disturbo…ehm, la porta era aperta… Bucky era un po' preoccupato per la sua fuga di poco fa, >> continua cercando di metterla a suo agio, << e gli ho detto che sarei passato a vedere se fosse tutto in ordine. >>
No, non può mentire ancora.
<< Non deve preoccuparsi, capitano, >> sorride. Risposta neutra e evasiva. Nessuna bugia. << Sono io che mi preoccupo per il sergente, e non viceversa, >> sorride e cerca di sviare il discorso. << E lei dovrebbe essere con lui, non con me. >>
Le labbra di Steve si piegano in un sorriso, e annuisce. << Bè, allora vado. Ma non esiti a chiamare se dovesse servire qualcosa. >>
Lei ringrazia e, uscito l’uomo, si assicura di chiudere bene la porta.
Va tutto bene. Si inginocchia per terra.
Va tutto bene. Si passa una mano sul volto e cerca di calmarsi.
Ransom è in carcere. Va tutto bene.



 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Captain America / Vai alla pagina dell'autore: Rosette_Carillon