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Autore: lmpaoli94    09/04/2021    3 recensioni
Un solo momento può cambiare il corso delle cose.
Fatti di un futuro che si susseguono come se fossero delle caselle di un domino.
Ma da cosa potrebbe essere dato?
Beh, le situazioni possono essere tante in questa vita che vale la pena di vivere.
Ma se la situazione in cui mi ero trovato improvvisamente implicava di giocarmi le carte del mio futuro? Cosa avrei dovuto fare?
Lei si era assentata un attimo e quell’attimo aveva cambiato tutto.
Un libro, tante parole e una moltitudine di segreti.
Un momento della mia vita che mi avrebbe cambiato per sempre, rendendomi l’uomo diverso da quello che ero sempre stato in passato.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Erano le cinque e mezzo e dovevo rientrare al lavoro al più presto, ma soprattutto dovevo trovarmi un altro mezzo di trasporto per riuscire ad arrivare a destinazione.
Avevo lasciato la mia auto vicino all’ufficio della mia fidanzata e non avevo pensato come ci sarei ritornato.
La rabbia nelle mie vene continuava a ribollire all’impazzata e non riuscivo a pensare ad altro.
La vita mi stava giocando un brutto scherzo, mettendomi alla prova dinanzi a quello che pensavo fosse il mio più grande amore.
Ma le ultimi vicissitudini avevano cambiato tutto in peggio e in quei momenti mi sentivo più solo che mai.
Vittoria mi stava rovinando la mia vita dietro le mie spalle e non potevo sopportare il suo continuo sbeffeggiarsi di me.
Dovevo trovare un modo per riuscire a parlarci a quattr’occhi facendogli tirare fuori quella dannata situazione.
Ma non volendo gettare quegli otto anni di fidanzamento nel cesso solo per una grande litigata, avevo pensato che doveva essere lei a soffrire.
Ma in che modo potevo farlo? come potevo farmi amare tutto il tempon che volevo da quella donna?
La situazione sarebbe cambiata repentinamente ogni qualvolta che un imprevisto avrebbe colto me e lei, stravolgendo per sempre le nostre vite.
Ed è per questo che dovevo pensare a come misurare le mie parole e mantenere il mio sangue freddo ogni volta che avevo la possibilità di rivederla.
Dovevo guardare quegli occhi d’amore e pieni di piacere, mascherati soltanto dall’ombra del tradimento.
Ma per concentrarmi sulla mia vita reale, dovevo alla svelta andare al lavoro in qualche modo.
Fortuna voleva ancora che un mio amico passasse vicino all’abitazione di quel bastardo di Roberto, e quando il mio amico mi vide mi fece un segno con il clacson.
< Ehi Giuseppe, che cosa ci fai qui? >
< Ciao, Andrea. Sono venuto a trovare un amico, ma purtroppo ci sono venuto in pullman perché la mia auto aveva qualche problema. >
< Accidenti, un’altra volta? Quando ti deciderai a cambiarla? >
< Quando avrò abbastanza soldi da parte da potermi permettere un mezzo di trasporto decente. Il mio stipendio fa abbastanza schifo e sai che tengo i miei pochi risparmi per riuscire a trovare un appartamento in affitto con Vittoria.
“Almeno fino a quando non ho scoperto che mi aveva messo le corna.”
< Allora dopo molti anni sei pronto al grande passo. >
< Ormai ho quasi ventisei anni ed è giunto il momento che faccia il salto mortale della vita. >
< Detto così sembrerebbe che stai per andare al macello. >
< Non dire sciocchezze > rispose con sorriso finto < Allora, mi potresti accompagnare al lavoro? >
< Beh, non lo so… Se non ricordo male, prima dovrei giungere in un altro posto a prendere una mia amica. >
< Avanti Andrea, tu non hai amiche. Solo ragazze che usi per una notte piacevole di sesso. >
< Ehi! Guarda che anch’io sono un sentimentale. E non uso le donne solo per farci sesso. >
< Ah, davvero? Allora perché non lo spieghi a Daniela? >
< Quella rompipalle rimane attaccata a me solo per il piacere dei miei soldi. Tutto qui. >
< E come biasimarla? Tu sei ricco sfondato, no? >
< Forse. Ma tu non sei mio amico solo per i miei soldi… Oppure mi sbaglio? >
< Certo che no, Andrea. Nel corso della vita i siamo tirati fuori l’uno con l’altro da situazioni che credevamo impossibili. Ricordi quella volta che siamo rimasti bloccati nella foresta fuori città e ci siamo messi ad urlare per tutta la notte? >
< E come scordarselo? In quel momento ci siamo fatti coraggio l’un l’altro. Ed è andato tutto bene. >
< Sì, esatto… Allora, mi accompagni? O ti devo ancora pregare? >
< Sì, tesoro. Fati desiderare > rispose il mio amico sarcastico.
< Smettila. Sono anche in ritardo. >
< Ok, scusa. Salta su. >
 
 
Per gran parte del viaggio, rimasi in silenzio a contemplare la mia personale vendetta contro quei due dannati amanti.
Ma ci pensava il mio amico Andrea a farmi parlare.
< Allora Giuseppe, hai già visto qualche appartamento per queste zone? >
< Ancora no. La mia è solo un’idea.- >
< Vuoi che ti aiuti a cercare un appartamento poco costoso? Ho molte conoscenze in questo campo. >
< Tu hai conoscenze ovunque, Andrea. Per questo sei molto fortunato. >
< Non è colpa mia se i miei genitori e tutti gli altri miei parenti sono ricchi. >

“E se intrappolassi quella stronza forzandola a vivere insieme a me? Non sarebbe poi così difficile tenerla sotto controllo. La inchioderei per sempre e riuscirei a smascherarla una volta per tutte. Certo, mi consterebbe un paio di centinaia di euro e i primi mesi obbligatori di affitto. Ma credo che ne varrà la pena…”
< Anzi, sai cosa ti dico Andrea? Aiutami nella mia ricerca. E mi raccomando: che sia il più economico della città. >
< Anche se sarà una catapecchia? >
< Sì. L’importante è che io e Vittoria stiamo insieme. >
< Che giovani innamorati. Lo sai, quasi quasi sono geloso di te. >
“Se solo tu sapessi, Andrea…”
< Allora cosa aspetti nel trovarti una donna per la vita? >
< A differenza tua, io non sono ancora pronto. >
< Allora se vuoi andare a vivere con una donna, ti consiglio di esserlo. >
< Ci penserò. Ma prima voglio divertirmi ancora un po’. >
Una volta giunti dinanzi al locale in cui lavoravo, Andrea mi domandò come avrei fatto per la mia auto.
< Chiamerò i miei genitori per riportarmi a casa. La macchina la sistemerò domani pomeriggio quando uscirò dal turno del pranzo. >
< Ok. Io e te quando ci rivedremo? >
< Magari un pomeriggio di questi. lo sai che il lunedì sono tutto il giorno con Vittoria. >
< Vorresti dire con sua madre fino a quando non esce dal lavoro. >
< E va bene, mettila come ti pare. Ma lunedì non posso mai. >
< Allora ci risentiamo per andare a prendere qualcosa insieme, ok? E forse ti farò conoscere la mia “dolce metà”. >
< Ahahah credo che sarà impossibile. >
< Mai dire mai, amico mio. A presto. >
< Ciao Andrea e grazie di tutto. >
 
 
Dopo che ero riuscito a riprendere la mia auto, con grande stupidità mi feci vedere dalla mia ragazza che si era affacciata dal suo ufficio.
< Giuseppe > fece sorpresa la mia fidanzata baciandomi subito dopo < Che cosa ci fai qui? >
< Ecco, volevo farti una sorpresa ma… mi hai scoperto. >
< Lo sai che sto lavorando. Perché sei venuto qui? >
< Volevo vederti. Anche solo per pochi minuti. >
< Sei molto carino a pensare questo. Ma purtroppo non posso farmi trovare dalle altre a non fare niente. Mi hanno detto se gli potevo prendere qualcosa da mangiare e io ho accettato subito per uscire anche solo per qualche minuto da quelle quattro mura. Questo lavoro, s’eppur ricco dio soddisfazioni, è davvero sfiancante. >
< Secondo me non ti dovresti far trattare così dalle altre. Non sei la loro serva. >
< Non definirmi così. Dì piuttosto una persona che gli fa molti favori. >
< E credi che un giorno ti ripagheranno? >
< Non lo so. Ma sinceramente non voglio pensarci… Mi dispiace Giuseppe, ma devo proprio andare. Altrimenti mi domanderanno perché ci ho messo tanto a tornare. >
< Che palle quelle donne. Le vorrei tanto conoscere. >
< Non ti perdi niente > rispose Vittoria divertita < Te tutto bene al lavoro? >
< Sì. Non posso lamentarmi… A parte che vorrei vederti più spesso. >
< Anch’io, amore mio. >
Vendendo cinto da un suo abbraccio ricco di passione, non potevo non pensare della sua infedeltà con quel misterioso uomo.
“Ricordati cosa ti sta facendo, Giuseppe. Occhi bene aperti.”
< Adesso vai. Non voglio che ti puniscano per colpa mia. >
< Al massimo mi prenderò qualche sgridata. >
< Sarebbe davvero spiacevole e mi dispiacerebbe molto. >
< Lo so… Grazie ancora per essere passato. >
< Grazie a te, tesoro mio. Ti amo tanto > risposi con finzione e con sguardo tirato.
< Anch’io, amore. Tanto tanto. >
Mi amava, mi aveva detto che mi amava.
Ma tanto sapevo che era una grossa bugia.
Prima che svoltasse l’angolo, si girò verso di me per un’ultima volta squadrandomi con sorriso sincero.
Io ricambiai salutandola con la mano, mostrando il mio vivo interesse.
Era davvero molto brava a fingere questo non potevo non riconoscerlo.
Il suo sguardo tranquillo e il suo amore disarmante mi stavano facendo ricredere ogni secondo che passavo con lei.
Provavo ancora qualcosa per quella donna e come avevo pensato solo a ieri, una grave litigata non può distruggere otto anni di fidanzamento.
Dovendo essere cauto con le mie scuse e le mie bigie, attendevo con impazienza quel venerdì che si sarebbe vista ancora con lui.
Lo avrebbe scritto nel suo diario, ne ero estremamente certo: sia di quel giorno e del loro primo bacio sotto proprio i miei occhi nascosti.
Prima o poi la ruota sarebbe girata a mio favore e molto presto l’avrebbero finita di prendersi gioco di me.
Era solo questione di tempo e la mia vendetta sarebbe stata completa.
Un passo alla volta fino a distruggere la loro relazione.
Dovevo stare solamente calmo senza fare mosse affrettate, mentre il loro amore stava per essere come una sorta di rinascita.
Che Vittoria si sia stancata di me dopo tutto questo tempo insieme? Anch’io in passato avevo avuto il pensiero di tradirla, ma non mi sono mai azzardato a farlo.
Ho un profondo rispetto per la mia ragazza, soprattutto quando avevo pensato che finalmente avevo trovato quella giusta.
Ma il tempo passato insieme mi ha fatto capire che purtroppo non avevo ragione e che i ruschi risvegli erano soltanto all’inizio.
   
 
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