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Autore: Mo0ny_    09/04/2021    4 recensioni
E' la prima partita di Natsu Hinata del liceo e i dubbi l'attanagliano. Fortunatamente ha un fratello fantastico!
Dal testo:
-Non mi potevo perdere la prima partita di mia sorella del liceo! –Kageyama borbottò qualcosa del tipo “Ti ho chiamato 10 volte prima che ti svegliassi!” ma Natsu era troppo concentrata sul sorriso caldo e rassicurante che suo fratello le stava rivolgendo. –Sei carica Natsu?! –agitò le bandierine e alla rossa sfuggì una lacrima.
-Si… Però ho paura –
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Natsu Hinata, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Io sono migliore
 
Bagno, bagno, dove diamine è il bagno?!
Si teneva le braccia sulla pancia che non ne voleva sapere di smettere di brontolare. Qualche ciuffo rosso gli impediva di vedere dove stesse andando. Sperò di non colpire qualcosa, o peggio, qualcuno.
Sentiva la folla anche a quella distanza.
La pancia brontolava ancor di più.
“State zitti per l’amore del cielo!”.
Quando finalmente trovò il bagno, gli occhi quasi le brillarono di gioia. Si fiondò dentro con troppa euforia andando a sbattere addosso a qualcuno. Si ritrovò con il sedere spiaccicato a terra e dolorante.
-Attenta dove vai piccoletta! –Alzò lo sguardo e la prima cosa che notò furono i colori sgancianti della divisa dell’Aoba Johsai e il numero “1” stampato su. Shoyo glielo aveva detto del resto: “La tentazione sarà tanta ma tu non andare MAI al bagno! Si fanno strani incontri!” E lo sguardo era così serio che la piccola Natsu della seconda media non aveva potuto che annuire con convinzione, certa che il suo fratellone le stesse tramandando un sapere assoluto.
-Scusami tanto! Ecco, io non volevo venirti addosso, non pensavo ci fosse qualcuno qua! Anche se lo sapevo che ci saremmo incontrate! Cioè, non lo sapevo, ma a quanto pare il fratellone lo sapeva! Non che lui controlli i tuoi movimenti, eh, non è un maniaco! Anche se più volte gli è capitato di finire nel bagno delle ragazze e… -il suo delirio venne interrotto dalla risata della ragazza.
Cavolo quant’era alta! I capelli corti, mossi e castani le incorniciavano il viso tondo e coprivano leggermente le iridi caffè.
-Non preoccuparti, ci si vede in campo, Hinata-san! –e se ne andò via con le mani nelle tasche e un sorriso dipinto in volto. Rimasta a terra e sola, Natsu realizzò solo in quel momento la colossale figura che aveva fatto. Non le andava più di andare in bagno.
Si avvicinò allo specchio e decise di rifarsi la coda di cavallo dalla quale fuoriuscivano delle ciocche ribelli. Pessima decisione. I ricci non ne volevano sapere di stare giù e in ordine. Forse avrebbe dovuto tagliarli come le sue compagne. Scacciò immediatamente via quel pensiero.
Poi sarebbe stata troppo simile a suo fratello. E poi il suo cespuglio rosso le piaceva!
“Quella è Hinata, la sorella di quell’Hinata!”
“Suo fratello salta molto più in alto”
“Suo fratello è più bravo”
“Ha ottenuto il posto perché raccomandata. Insomma, non è poi tutto questo granché”
Anche la ragazza di prima l’aveva riconosciuta. Chissà se per il cognome che portava o per le sue doti.
Credeva di conoscere la risposta. Il peso del suo cognome a volte era asfissiante. Odiava il paragone con Shoyo. Lei non era più brava di lui, lo sapeva. Non voleva esserlo, forse… Voleva solo giocare!
E restare in campo.
Uscì da quel bagno e camminò per raggiungere la sua squadra.
-Hinata-San! –La voce di Kageyama la fece sobbalzare dallo spavento. Si voltò per vederlo correre verso di lei con un maglioncino azzurro che si intravedeva da sotto un giubbino scuro mezzo caduto sulle spalle. I jeans scuri e le scarpe bianche completavano il look. I capelli ebano erano completamente in disordine e Natsu si trovò a pensare che fosse dannatamente carino. Kageyama era stato una delle sue prime cotte. Ricordava perfettamente la felicità di vederlo a casa quando Shoyo lo invitava a restare per cena. Casualmente Natsu finiva sempre per sedersi accanto a lui e quando giocavano a pallavolo faceva molto volentieri da raccattapalle. Ancora si dava della sciocca per  non aver capito che la sua cotta stesse con suo fratello. E lei che stava pure per regalargli la cioccolata a San Valentino! E alla fine si era ritrovata ad aiutare Shoyo a realizzarla… Scacciò quel pensiero imbarazzante dalla mente.
-Scusami, ti ho spaventata? –si piegò per riprendere fiato.
-Ma nooo, figurati Kageyama! –si toccò la guancia con evidente imbarazzo.
-NATSU! –notò solo allora il telefono che aveva in mano con una videochiamata aperta. Le sue labbra si piegarono in un sorriso a trentadue denti. Sentiva gli occhi umidi, non doveva mettersi a piangere diamine!
-Shoyo! Che ci fai sveglio?! –Kageyama gli porse il telefono e si sedette a terra completamente esausto. Vide suo fratello con i capelli arruffati e un cappellino giallo a punta, uno di quelli che si indossava alle feste di compleanno. Aveva una maglietta chiara con su stampato il numero “10” e fra le mani due bandierine a strisce rosse e bianche per richiamare la divisa di sua sorella. A Rio doveva essere notte, pensava stesse dormendo da ore! Non gli aveva scritto un messaggio per non disturbarlo… E lui era là con lei!
-Non mi potevo perdere la prima partita di mia sorella del liceo! –Kageyama borbottò qualcosa del tipo “Ti ho chiamato 10 volte prima che ti svegliassi!” ma Natsu era troppo concentrata sul sorriso caldo e rassicurante che suo fratello le stava rivolgendo. –Sei carica Natsu?! –agitò le bandierine e alla rossa sfuggì una lacrima.
-Si… Però ho paura –a suo fratello poteva dirlo. Non gli avrebbe mai detto, però, che si sentiva inferiore a lui, che si sentiva schiacciata da tutte le voci che giravano su di lei.
Sentiva gli occhi di Kageyama addosso e in un certo senso li odiava. Una volta le aveva detto che era così simile a suo fratello che era come un libro aperto.
-E perché mai? –gli chiese sinceramente curioso. Si alzò in piedi finalmente riposato. –Insomma, sei molto più brava di quest’idiota! –
-Esattamente Na…. Ehy! L’idiota sarei io?! Fatti vedere e dimmelo in faccia! –Kageyama gli rubò il telefono e la numero 10 del liceo Niiyama non protestò. Lei… era brava? Kageyama aveva appena detto questo?!
-Non ho problemi a dirtelo. Tua sorella è più brava di te. Schiaccia meglio di te e sa fare anche la battuta flottante! Tu quanto ci ha messo a impararla?! –Shoyo lo guardò con rabbia crescente. –E gioca in un ruolo migliore del tuo, idiota! –
Natsu aveva sempre desiderato essere un’alzatrice. Sin da quando suo fratello tornava a casa con il pallone stretto fra le mani e alla ricerca di qualcuno che gli alzasse correttamente la palla. Sin da quando aveva appreso che quella era una delle poche cose che veniva difficile a Shoyo. E lei non voleva perdere, voleva essere migliore di lui, doveva imparare ad ammetterlo.
-Guarda che le ho insegnato io a giocare! E poi è inutile che me lo dici tu –Kageyama girò il telefono verso Natsu intuendo probabilmente quello che l’altro gli avrebbe detto. –Io credo nella mia sorellina! –Shoyo sorrise e Natsu apprese quanto gli mancasse poter stringere suo fratello in un abbraccio.
Seguirono attimi di silenzio in cui Natsu non sapeva che dire.
Shoyo e Tobio credevano in lei! Era troppo felice!
–Fratellone, non piangere troppo quando diverrò più brava di te! –e corse via con lo sguardo ambra di Shoyo a vegliare su di lei.
-E comunque è anche più alta di te –
-Questo non è vero Kageyama! –
-… è vero –
-Ho detto di no! –
 
“E' forte, ma andiamo! Suo fratello è più potente!”
Era alla battuta. Doveva solo respirare e calmarsi.
“Forte lei? Ma non scherzare!”
Doveva  trovare un punto. Dove vuoi che la palla vada a finire?, si chiese.
“Suo fratello è più bravo”
-Mi dispiace dissentire ma… –il fischio la mise sull’attenti.
8 secondi. Dove colpire? Dove mirare?
Trovato.
Palla in alto. Salto. Colpita.
Punto.
Le compagne corsero ad abbracciarla mentre lei osservava trionfante la squadra avversaria, e in particolare la numero “1” con cui si era scontrata in bagno. Lo sapeva, ora l’avrebbe ricordata per essere Natsu e non Hinata.
-Io sono migliore –
 
 
 



 
|||Angolo Autrice|||
Io ho bisogno di un fratello come Shoyo, fine!
Questa storia prende ispirazione da una fan art di @hiya_cass su Instagram
(
https://www.instagram.com/p/CJrb9HWMhGW/). Ho sempre desiderato scrivere qualcosa sulla piccola Natsu e Furudate me ne ha dato l’occasione disegnandola con la divisa del liceo Niiyama (ma quant’è bella poi?!) e @hiya_cass ha fatto il resto. Non so se effettivamente Shoyo si trovi a Rio nel momento in cui Natsu frequenta il primo liceo ma non ho trovato informazioni sull’età e quindi ho un po’ inventato il lasso di tempo. Grazie per averla letta, ci si vede presto!
 
 
   
 
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