Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: IvanaAnkhese    09/04/2021    0 recensioni
La mia prima fanfiction su Chloé e il suo maggiordomo Jean, dalla serie animata "Miraculous". Il nome originario del maggiordomo sarà Jean-Yves (è così che dovrebbe chiamarsi, come dice Audrey Bourgeois nell'episodio"Queen Wasp" della seconda stagione).
Il tutto si svolge in un futuro possibile, ovvero 10 anni dopo gli avvenimenti della terza stagione. Per rendere quindi la storia d'amore tra i due protagonisti possibile, ho fatto in modo che Chloé avesse 25 anni e il suo maggiordomo sui 40 (non è specificata l'età di lui nel cartone animato, ma io credo sia più giovane di Gabriel Agreste, che dovrebbe avere più o meno tra i 40 e i 50 anni, Chloé invece dovrebbe averne 15.)
I nostri personaggi sono cresciuti, ognuno conduce la propria vita.
Accadranno degli imprevisti e ci saranno nuovi nemici. Per affrontarli, è necessario un cambiamento da parte dei protagonisti. Riuscirà Chloé a capire chi ha al suo fianco? Comprenderà il significato dell'amore? E Jean-Yves riuscirà con la sua dolcezza a mutare l'atteggiamento di Chloé e sarà all'altezza di stare accanto a Queen Bee?
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Chloè
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-"Buongiorno, mademoiselle! Colazione a letto!" esclamò contento Jean-Yves, entrando nella camera di Chloé con in mano un vassoio con sopra tè e croissants. Erano quasi le 9, il balcone era ancora chiuso, ma i raggi del sole sbucavano dalle persiane ancora un po' abbassate, e illuminavano il letto dove dormiva Chloé da sola. La ragazza si girò nelle coperte e si svegliò completamente, avvolta dal profumo della colazione. Nonostante lo stress dei giorni precedenti, Jean-Yves era riuscito a non farsi prendere dalle negatività: era felice quando lavorava, anche se lavorare per Chloé era sicuramente faticoso, ma quando la guardava si illuminava sempre! La testolina della ragazza spuntò da sotto le coperte: il viso era ancora assonnato, la coda di capelli sfatta, ed era ancora truccata dalla sera precedente! Le lunghe ciglia finte non bastavano a distrarre l'attenzione dalle sue occhiaie, eppure era bellissima anche così! -"Avete fatto tardi ieri sera, mademoiselle?" dedusse Jean-Yves osservandola con dolcezza, abbozzando un sorrisetto sghembo sotto i baffi. Chloé mugugnò :-"Dov'è mia madre?"-"E' scesa già da un po', mademoiselle!"le rispose risoluto il maggiordomo. Lei rimase delusa, ma c'era da aspettarselo! Guardò il vassoio che le aveva portato lui,  allungò le braccia,e, affamata, incominciò a mangiucchiare.  -"Mmmh, si..."continuò lei, "ieri ci siamo trattenute a mangiare insieme a critici e a stilisti...la festa è finita tardi. Bleah! Questi croissants sono orribili! Sono più grassi di quelli che mangio a Parigi!"sentenziò Chloé disgustata. Il povero Jean-Yves alzò un sopracciglio, mortificato. Così la giovane balzò dal letto, e andò a spalancare tende, persiane e balcone! Entrò una forte luce calda, che le illuminò il viso stanco, e sbuffò. Improvvisamente le squillò il cellulare: era Sabrina! -"Chloé, Chloé!" diceva quella con voce entusiasta dall'altra parte del telefono: -"Stasera il mio fidanzato mi porta al concerto di Clara Nightingale!!" -"TI PORTA DOVE?!" esclamò Chloé invidiosa e agitata, pensando a cosa poteva inventarsi! Intanto Jean-Yves era rimasto nella stanza, aveva sollevato il vassoio, e si osservava intorno. Mentre Chloé era distratta, posò il cofanetto col miraculous dell'ape sul comò, tra le sue cianfrusaglie. Poi sentì la ragazza dire al telefono:-"INVECE JEAN-PASCAL MI PORTERA' IN DISCOTECA, STASERA!" L'uomo strabuzzò gli occhi. Oh no!

-"Dobbiamo  fare shopping, Jean-Marc! Non vorrai mica venire in discoteca vestito così!" ordinava Chloé mentre passeggiavano per negozi. -"Ma mademoiselle, io..."Jean-Yves avrebbe voluto farle cambiare idea. La discoteca non sarebbe stata un posto sicuro, soprattutto a New York! Purtroppo non riuscì a replicare altro, se non :-"N-non le piaccio così?", disse preoccupato riferendosi ai suoi vestiti: indossava un completo elegante, simile a quello che usava quando era in servizio in hotel a Parigi. -"Ma cosa dici, Jean-Marc! Sembri un vecchio!" Beh, in fin dei conti  Jean-Yves non era più un ragazzo già da un po'. Quanto poteva avere più di lei?  15 anni? "Forse mademoiselle ha vergogna", pensava Jean-Yves. Alla fine entrarono in un negozio di un brand famoso, che apparteneva a uno stilista che era un amico di Audrey. Mentre Chloé misurava una dozzina di abiti in  camerino, il povero maggiordomo aspettava preoccupato fuori, cercando di assumere un atteggiamento compìto, non riuscendo a smettere di pensare che cosa avesse mai fatto per meritarsi tutto ciò. All'improvviso la tenda si aprì. -"Come sto?" chiese Chloé sorridente. Indossava un top scollato giallo, una gonna a palloncino nera e delle décolleté nere scamosciate. Jean-Yves rimase incantato per qualche secondo. Era bellissima. Incominciò ad arrossire e i suoi occhi divennero lucidi. Poi tornò in sè :-"Mademoiselle, non le sembra troppo..."-"Bello? Lo so!" lo interruppe Chloé inorgoglita. -"Allora è deciso. E tu, Jean-Baptiste? Mmh...fammi vedere..."Chloé dette un occhio alle mensole nel reparto maschile, poi si rigirò verso il suo maggiordomo, e notò alla luce che i suoi capelli avevano dei riflessi viola. Così catturò la sua attenzione una camicia elegante, sempre gialla, abbinata a cravatta e a pantaloni neri, con scarpe a punta nere, anch'esse scamosciate. -"Questo! Ti starà benissimo!" affermò lei risoluta dando il completo che aveva appena visto al suo maggiordomo. "-M-ma mademoiselle, io sono più un tipo da viola...!"balbettò imbarazzato Jean-Yves. -"Ma no, cosa dici, Jean-Luc! Guarda che bel contrasto che fa il giallo con i tuoi riflessi viola!" disse lei frivola. "Forse vuole diventare stilista o critica di moda come la madre", pensò Jean-Yves, sospirando.

Era abbastanza buio. Giunsero all'ingresso della discoteca,una delle più famose di New York. La musica era assordante, e c'era un sacco di gente! Il vestito di Jean-Yves faceva pendant con quello di Chloé. Quest'ultima aveva un'espressione soddisfatta, e, a passi di danza, si buttò nella mischia! Jean rimase a controllarla vicino il bancone del lato bar. Era poco distante da lui, non l'avrebbe mai persa di vista! La ragazza incominciò a ballare divertita: saltava, faceva pirouettes, era bravissima! Una perfetta ballerina! In poco tempo catturò gli sguardi di tutti, che incominciarono a riconoscerla: -"Quella è la figlia del sindaco di Parigi! E' QUEEN BEE!", dicevano. Jean-Yves osservava la scena preoccupato. Intanto, una figura oscura tramava nell'ombra:-"E' il momento!" Così, un ragazzo biondo si avvicinò a lei: era vestito elegante, aveva un sorriso furbo e uno sguardo poco raccomandabile. -"Ehilà, Chloé! Sei sola?" Chloé sussultò: -"FELIX!" -"In persona!"rispose quello. Jean avvertì il pericolo, e si diresse verso i due ragazzi. Chloé non sapeva cosa rispondere: avrebbe voluto dire che era sola, per darsi importanza, ma Félix non le piaceva per niente! -"E' con me!" La voce dura e decisa di Jean-Yves li fece voltare di scatto, e attirò l'attenzione anche di altre persone. -"Oh Chloé! Non sapevo ti piacessero i vecchi!", disse in maniera indisponente Félix, che la tirò a sè con violenza, e sibilò al maggiordomo: -"Balla con me, la signorina!" In quel momento sì che Jean-Yves perse le staffe: -"Ridammi la mia signorina!" Chloé era molto spaventata, ma rimase molto sorpresa della reazione del suo maggiordomo! Allora quel ragazzo impertinente la strattonò e la fece cadere per terra. Jean-Yves ribollì d'ira, e stava per dargli addosso, quando Chloé urlò:-"MA BASTA!" Si portò le mani sugli occhi, indignata, il viso era arrossato. Félix si dileguò nella folla, e Jean-Yves sollevò con cura la ragazza, ed uscì dalla discoteca portandola in braccio.

Arrivato al piano, fuori la porta d'ingresso della camera, Jean-Yves fece scendere Chloé dalle sue braccia. -"Perchè ti sei intromesso?? Perchè mi hai portata via?" si irritava Chloé. -"Mademoiselle, è inappropriato!"rispose l'uomo con tono freddo e alterato e a testa bassa. -"Perchè non mi hai lasciata ballare con lui?" continuava lei. -"Lui non voleva ballare, mademoiselle! Voleva solo farle del male!" ribattè lui.  -"So difendermi benissimo da sola! Io sono..."Jean- Yves si irrigidì. Non voleva più sentire quel nome. Queen Bee. Forse se lei non fosse stata in passato Queen Bee, e se lui non si fosse ritrovato in quella dannata situazione, tutto quello non sarebbe successo. Così la interruppe :-"E' proprio per lei che siamo dovuti andare via, mademoiselle! La stavano riconoscendo tutti!" Allora Chloé si sentì ferita nel profondo. Allora non era vero che l'aveva fatto per lei. Allora non l'aveva fatto perchè le voleva bene. Allora l'aveva fatto solo per Queen Bee. Le stava dando la colpa di tutto. Tutto ciò le stava facendo salire il sangue alla testa. -"La prego, mademoiselle, sia ragionevole!"le disse Jean-Yves con dolcezza senza innervosirsi, e porgendole Mr. Cuddly. Ma quella uscì fuori di sè. Gli tirò contro l'orsacchiotto di peluche e gli urlò :-" Ma tienitelo questo stupido orsacchiotto! Mademoiselle di qua...mademoiselle di là...Sono sempre e solo mademoiselle eh?! Sai che ti dico Jean-Marc? Non sono più una bambina, è chiaro?! Non servi a nulla! Lasciami sola!" E chiuse la porta dietro di sè. Jean-Yves rimase senza parole. Il suo cuore era a pezzi. Strinse i denti. Riprese il suo orsacchiotto da terra. Era visibilmente pallido, gli occhi abbassati, quasi sull'orlo di una crisi di nervi. Entrò in ascensore in stato catatonico. Si diresse in giardino: aveva bisogno di un po' d'aria. L'hotel sembrava vuoto. Barcollò ed ebbe un giramento di testa. Aveva ancora l'orsacchiotto in mano. Intanto un'akuma svolazzò su di lui, e si impossessò di Mr Cuddly. Sentì una voce femminile che gli parlò telepaticamente:"Ciao, Orsaccio, sono Lady Butterfly! E' stata di nuovo Chloé a farti innervosire, vero? Ti ha trattato di nuovo male! Oh, ma non preoccuparti! Ho per te un sentimostro che fa al caso tuo! Potrai di nuovo avere il pieno controllo su di lei, e farle fare ciò che vuoi, ma non sarai più minuscolo, e non guiderai più un piccolo orsacchiotto di peluche! Ne guiderai uno enorme, mantenendo le tue dimensioni. Ora entra nel sentimostro, e torna da lei! Vai a riprendertela! Falle vedere chi sei!" -"Lei può ballare solo con me!"disse Jean-Yves con sguardo malefico, sotto incantesimo.

Chloé era in ginocchio, per terra, e piangeva. Era davanti al balcone, con le ante spalancate. Un venticello freddo le accarezzava il viso, rigato dalle sue lacrime. Non sapeva se piangeva di più per quello che era accaduto in discoteca o per quello che era successo con Jean-Yves. Sua madre non era ancora rientrata. Era sola. Le era rimasto soltanto lui. Eppure lo aveva trattato di nuovo male! I pensieri le affollavano la testa, quando udì da fuori dei forti passi. Alzò lo sguardo, e vide i rami degli alti alberi spostarsi. Nel buio, a pochi metri del suo balcone, si illuminarono due grandi luci verdi e rotonde. Sentì le mura tremare, come se stesse venendo un forte terremoto. Rabbrividì. Allora si palesò di fronte a lei un orso giallo gigantesco, quasi come un dinosauro, dagli occhi di gioiello, ma per niente teneri, che stava per allungare il suo braccio enorme e possente verso di lei. Un grido di terrore le si strozzò in gola. Si alzò prontamente da terra, ma inciampò nella lunga tenda, e si ritrovò stesa sul pavimento. Con forza e agilità, sperando di essere più veloce di quell'essere, gattonò verso il comò. Purtroppo il gigante la acchiappò per le gambe, e lei si aggrappò con le braccia alla lastra di marmo del mobile. Fortunatamente riuscì a vedere il cofanetto del suo miraculous di fronte a lei! Allora Ladybug glielo aveva lasciato,pensò. Non c'era tempo da perdere! Con le sole forze che le rimanevano, allungò un braccio verso il cofanetto, mantenendosi stretta con l'altra mano. Riuscì ad afferrarlo. Mentre il braccio del mostro la tirava via, urlò:-"Pollen, trasformami!"

La trasformazione andò a buon fine, ma mentre il mostro la estraeva con violenza dalla stanza, la ragazza urtò con la tempia un'anta del balcone, e perse i sensi.


Ciao! Vi è piaciuto questo capitolo? E' tosto e diverso dagli altri. E' stata dura scriverlo. Volevo farvi riflettere. So che sembra successo tutto molto in fretta, in realtà non è finita qui. Ci sarà dell'altro. Se siete fans di Chloé e se vi piacciono i supereroi in generale, vi consiglio di continuare a seguirmi! Ne accadranno delle belle! Lasciatemi qualche commento, se vi va, e se volete farmi qualche domanda chiedete pure!


   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: IvanaAnkhese