Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Allen Glassred    10/04/2021    0 recensioni
A grande richiesta, ecco qui la long di Bloody Sunset!
da sempre il mondo è sorretto da due forze: il male ed il bene. Ma cosa accadrebbe se l'equilibrio che da millenni esiste tra loro si spezzasse? Il tempo è oramai giunto: i sette peccati capitali e le sette virtù cristiane, rispettivamente agli ordini del diavolo e del creatore, rinascono sulla Terra dopo secoli di assoluto silenzio. La battaglia celeste è imminente, anche se non tutto sarà come sembra, e molti segreti stanno per essere rivelati. Allen e Valentina sono amici d'infanzia, ma il destino li porterà a combattersi in due schieramenti opposti: uno nella schiera dei peccati capitali e l'altra nella schiera delle virtù. Ma saranno solamente i peccati i veri nemici? Quando, tra le fila delle virtù, si scoprirà un traditore, tutto verrà rimesso in gioco. Cosa succederà? Se volete saperlo, continuate a seguirmi.
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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L’indomani arriva velocemente, ed il cielo di Roma pare voler piangere insieme alla giovane avvocatessa dalla chioma bruna: Valentina è infatti in chiesa, accanto a lei la madre Doris. Le due donne sono distrutte dal dolore, mentre ad una terza persona tutto ciò sembra essere indifferente: rimane in silenzio, quasi fosse privo di qualsivoglia emozione. E la persona in questione è niente poco di meno che Moritz, il fidanzato di Valentina. La donna fa sedere la madre e fa per raggiungere il suo ragazzo ma, di lì a poco una mano si pone sulla sua spalla. “ Vale, tesoro come state tu e tua madre? “. Una voce: una voce femminile che lei ben conosce, la voce di colei che le è amica da praticamente quando ne ha memoria.

“ Theresa… “. Sussurra solamente l’avvocatessa, mentre nel sentire quel nome Moritz si volta di scatto ad osservare l’altra donna dalla chioma bionda: la migliore amica di Valentina e psicologa dell’ospedale romano, Theresa. La ragazza si accorge di essere osservata e ricambia lo sguardo, con altrettanto astio: non le è mai piaciuto quell’uomo. Non le è mai piaciuto il suo atteggiamento sia con i clienti che con Valentina, non le sono mai piaciuti i suoi metodi poco corretti usati per vincere le cause e, cosa più importante, il suo sesto senso le dice che non può fidarsi di lui. Non sa nemmeno lei spiegarsene la ragione, eppure nel profondo qualcosa continua a metterla in guardia circa quell’uomo, come se sentisse che non è chi dice di essere. Notando lo sguardo che la sua migliore amica ed il suo fidanzato si sono lanciati, Valentina cerca di smorzare quella tensione che si è venuta a creare. Prende per mano la bionda, che non distoglie lo sguardo smeraldo da quello di ghiaccio di lui, fino a quando non raggiunge il proprio posto a sedere. Ora pensa, la priorità è stare accanto a Valentina e Doris. Doris, che viene raggiunta da un uomo di mezz’età che le pone gentilmente la mano sulla spalla.

“ Doris, mi dispiace moltissimo per la vostra perdita. Le mie più sentite condoglianze, a te e tua figlia “. Sussurra per non fare eccessivo baccano, dato si trovano comunque in chiesa. La mora annuisce mestamente per poi prendere parola.

“ Grazie, Rodolfo “. Fa, mentre Theresa fa posto a colui che è suo padre accanto a sé. Poco dopo, la cerimonia funebre ha inizio. Tutto trascorre senza intoppi, tutto fino ad un momento ben preciso: quello in cui il Prete arriva al momento in cui dovrebbe dare a tutti la benedizione.

“ Dio vi benedica… “. Improvvisamente tuttavia, una risata da prima sommessa poi sempre più forte si leva da in mezzo alla folla: chi sarà mai, si chiede il parroco? Chi è che si metterebbe a ridere durante una cerimonia funebre? Il mistero viene presto rivelato. Valentina osserva sbigottita il suo fidanzato: che gli prende? cos’ha da ridere?

“ Moritz! Ricomponiti, per l’amor di Dio, siamo in chiesa! “. Sibila arrabbiata la donna: come può proprio lui mettersi a ridere in un momento come questo. Lui tuttavia non pare volerla ascoltare: le lancia una breve ed in tensa occhiata per poi tornare a ridere e, in seguito alzandosi in piedi prendendo così parola.

“ Siete solo una massa di patetici imbecilli, tutti voi pretucoli da due soldi! “. Quelle parole gettano il più totale sconcerto tra i fedeli, mentre lui non pare nemmeno interessarsi al fatto di aver creato uno scandalo. Anzi: punta il dito al parroco per poi proseguire la frase. “ Dio, Dio e Dio… ma volete smetterla con questa pagliacciata? Non c’è nessun Dio! Qui, l’unico Dio di me stesso sono io! “. Il Prete lo osserva attonito per poi prendere parola.

“ Blasfemo! Non osare dire questo nella casa del Signore! Come… “. Ma l’altro continua la sua sfuriata a voce più alta.

“ Sta zitto, dannato vecchio! “. Grida mentre, per un momento, il crocefisso posto dietro al parroco trema. “ Dov’è Dio? dov’è mentre i suoi figli muoiono e soffrono, eh? Dove? Ve lo dico io: il vostro caro Dio, ha abbandonato la nave! Non gliene frega niente di voi, prima lo capirete e meglio sarà per tutti voi! “. A quella frase il parroco fa per parlare, ma la paura è più forte: no. No, non lo ha immaginato: ha visto per un singolo istante un bagliore viola attraversare gli occhi di quell’uomo. Valentina lo guarda attonita, incapace di reagire: la cerimonia funebre di suo padre è già di per sé dolorosa, se ora si aggiunge anche il suo ragazzo che si comporta da psicopatico… non termina il proprio pensiero. Lui riprende parola di lì a poco e mantiene quello sguardo folle che, la bruna può giurarci, non gli ha mai visto prima d’ora. “ Qui, il solo ed unico Dio di me stesso sono io! “. Ripete e, a quelle parole pronunciate a voce così alta, come avesse reagito a quel tono di voce il crocefisso cade a terra, mancando di poco il parroco. Nella collutazione l’anziano uomo picchia comunque il capo mentre i fedeli iniziano a creare brusio, sconvolti dall’accaduto.

“ Qualcuno chiami un medico, presto! “. Fa Rodolfo, mentre a quella scena lo sguardo di Moritz torna a puntarsi in quello di Valentina: lei lo guarda decisamente su tutte le furie, lui ghigna sadicamente.

“ Meglio se me ne vado, non intendo assistere a questa farsa un secondo di più “. Sogghigna e, senza darle il tempo di rispondere si avvia verso l’uscita. La fanciulla porta lo sguardo al feretro esanime del padre, prima di scoppiare in lacrime: il funerale è stato totalmente rovinato. Ma questa pensa, questa sarà l’ultima volta che permetterà al suo fidanzato di comportarsi in quel modo.

Tornata a casa la giovane avvocatessa ripensa a quanto accaduto solo poco tempo prima: il crocefisso caduto, il parroco ferito, uno dei fedeli che, essendo medico, lo soccorre. E quel bagliore: quel bagliore viola che seppur per un istante è passato negli occhi di colui che, per lei, è ormai il suo ex ragazzo. Un bagliore di un viola intenso, e… il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto: qualcuno è entrato in casa, e lei pensa, c’è solo una persona che avrebbe potuto farlo senza bussare come, d’altra parte, ha fatto solo la sera prima. “ Che cosa pensi di fare?! “. Inizia a gridare colui che si rivela essere Moritz. A quella domanda la donna si volta di scatto verso di lui, riprendendo coraggio e con un pizzico di giusta ira.

“ Esattamente ciò che ti ho detto fuori dalla chiesa, dopo la tua sfuriata: ti lascio! Tra noi due è finita, finita! “. Calca sull’ultima parola, mentre lui la osserva qualche istante.

“ Come osi, razza di sgualdrina che non sei altro?! Tu non mi puoi lasciare, capito?! “. Inizia a gridare, usando epiteti che mai ha rivolto alla donna e lasciandola di sasso: che gli prende? Perché questo cambiamento, non appena la cerimonia funebre ha avuto inizio? Non le importa: forse pensa, è meglio così. Forse è meglio che conosca il vero Moritz, per trovare la forza di liberarsi definitivamente di lui.

“ Posso invece e lo farò: ti ho dato mille occasioni e tu le hai gettate via, evidentemente non ti importa così tanto di me e del nostro rapporto. Quindi è meglio se ognuno di noi va per la sua strada, specie dopo ciò che hai fatto oggi: come hai potuto rovinare il funerale di mio padre?! “. Chiede lei, stanca di sopportare quell’atteggiamento borioso ed arrogante. Non fa in tempo a dire altro: con un gesto improvviso lui le rifila uno schiaffo sul viso, come mai ha osato fare prima d’ora. Colta di sorpresa la ragazza finisce per sfiorare un mobile, senza tuttavia battere il capo, per sua fortuna. Sta per rialzarsi e reagire ma, ancora una volta è lui ad essere più rapido: la afferra per i capelli e la costringe ad alzarsi, attirandola a sé.

“ Forse non hai capito: tu non mi puoi lasciare. Tu mi appartieni, io sono il migliore e non esiste che perda contro una sgualdrina come te. Ti piegherò al mio volere al costo di usare le maniere forti, così impari anche solo a pensare di potermi lasciare “. A quelle parole tuttavia, lei risponde per le rime malgrado dentro di sé senta qualcosa spezzarsi: delusione, rabbia. Ma come ha fatto pensa, a sbagliarsi così tanto? Come ha fatto a non capire la vera natura di Moritz? Perché non ha dato retta a Theresa, quando le diceva che qualcosa in lui non va? Tuttavia, ora queste domande le sembrano inutili: il suo labbro sanguina a causa dello schiaffo ma, senza che abbia il tempo di dire altro si ritrova letteralmente con il viso contro la parete e, avendo picchiato il naso anch’esso inizia a sanguinare. “ Avrei voluto risparmiarti tutto questo, davvero: non volevo arrivare a questi livelli ma tu non mi lasci altra scelta. Se non vuoi capire con le buone capirai con le cattive “. Sibila e, in quel momento la fanciulla si sente perduta: ma che succede? Cosa significano quelle enigmatiche parole? Non ha tempo di pensare ad altro: forse per lo shock subito unito alla giornata pesante, le provoca un mancamento improvviso.

Mancamento dal quale si sveglia dopo un lasso di tempo che lei non saprebbe calcolare. “ Valentina? “. la chiama una voce, seguita da un’altra.

“ Vale? Tesoro per favore, mi fai preoccupare… “. Sussurra la seconda voce femminile. L’avvocatessa apre gli occhi di scatto: cos’è successo, si domanda?

“ Cosa? Dove…? “. Sta per chiedere dove sia finito il suo ex ragazzo e, intuendolo, colei che si rivela essere sua madre Doris prende parola di lì a poco.

“ Se n’è andato: l’abbiamo cacciato via, io e Theresa. Sta tranquilla, non credo tornerà più “. La bruna annuisce mentre, di lì a poco il ricordo di quel bgliore viola negli occhi di Moritz torna a farsi vivo.

“ Aveva… aveva gli occhi viola “. Sussurra, facendo trasalire Doris ma anche Theresa. “ Mamma, Theresa: io non sono pazza. In chiesa, l’ho visto: un bagliore viola attraversare gli occhi di Moritz, come… “. A quelle parole Doris e Theresa si guardano qualche istante per poi annuire. È la madre a prendere parola, aiutando Valentina ad alzarsi mentre Theresa prende l’occorrente per medicarla al labbro ed al naso.

“ Io ti credo, amore mio: ti credo “. Sentenzia la mora, attendendo il ritorno della bionda. Theresa torna di lì a poco, mentre Doris la guarda annuendo lievemente. “ Theresa, mia cara: è ora di raccontare anche a Valentina come stanno le cose “. Sentenzia e, a quella frase l’altra trasale.

“ Di cosa state parlando? Mamma, Theresa: così mi spaventate “. Fa, mentre dalla borsetta Doris estrae un’antica pergamena, su cui il ritratto della donna dai capelli lilla fa bella mostra di sé. In seguito lo porge alla figlia.

“ Innanzi tutto, tesoro mio, devi sapere che i sogni che ti accompagnano sin da piccola non sono semplici visioni oniriche: sono vere e proprie visioni “. Sentenzia perentoria Doris, Valentina afferra il ritratto mentre, osservandolo, non può fare a meno di sussultare.

“ Ma questa donna, la conosco! Io la sogno sempre, mi dice delle cose… “. Theresa prende parola di lì a poco tempo, ponendo una mano su quella dell’amica.

“ Perchè lei è Justice: la virtù figlia di Dio, rinata usando te come tramite. Vedi: ciclicamente la battaglia tra le sfere celesti e quelle infernali si ripete. Fino a questo momento, Dio è sempre riuscito a trionfare grazie all’aiuto dei suoi cinque Arcangeli elementali suoi figli, ed all’aiuto delle sue figlie, le sette Virtù Cristiane. Hanno relegato Lucifero ed i suoi figli, i sette peccati capitali, nelle profondità dell’inferno e posto un sigillo. Fino a quando tale sigillo non si è spezzato, nella nostra epoca: i figli del diavolo sono rinati, così come le figlie di Dio, che il Creatore ha fatto incarnare sulla Terra usando dei tramite destinati ad esse fin dalla nascita, anzi: che sono nati proprio a questo scopo. E tu Vale, tu sei Justice, o Giustizia: lo scudo di Dio, colei che dopo Fede vanta di essere una delle virtù più forti e vicina al Creatore. Anche i peccati capitali si sono incarnati sulla Terra usando dei tramite, loro scopo è riuscire a liberare Lucifero dalla gabbia e ridargli il suo vero corpo. Il compito di noi Virtù è impedirlo “. Valentina sgrana gli occhi sconvolta: non le è difficile credere a tutto ciò. Sin da piccola si è domandata cosa significasse il tatuaggio sul suo seno, tatuaggio a forma di bilancia del quale la madre ed il padre non le hanno mai spiegato le origini. Sin da piccola delle visioni con protagonista una donna dalla chioma lilla non la fanno riposare del tutto tranquilla ma, allo stesso tempo, le trasmettono un senso di pace. Sin da piccola sa che, in fondo, la sua nascita ha uno scopo ben preciso. Ed ora ha capito qual’è: lei incarna Giustizia, lei è la giustizia. Ecco spiegata l’origine del suo carattere retto ed incorruttibile. Ma un momento: Theresa ha forse detto “ noi “? cosa significa? E come mai sa tutte queste cose? Perché sua madre non pare sorpresa di nulla?

“ Aspetta un momento! Ma tu… tu non mi sembri sorpresa, mamma: come mai? E Theresa: hai forse detto noi? Non capisco… “. Ammette, Doris prende parola di lì a poco tempo.

“ Il Santo Padre ed i suoi Cardinali, ci spiegarono che tu eri una bimba speciale sin da quando eri ancora nel mio grembo. Furono loro ad informare me e tuo padre, spiegandoci cosa sarebbe successo. Avrebbero voluto che ti dicessimo subito come stavano le cose, ma io ed Ettore abbiamo preferito non caricarti di questo pesante fardello, nella tua infanzia almeno, abbiamo semplicemente voluto farti crescere come Valentina, una bimba normale “. Sussurra la mora. Valentina annuisce: capisce le ragioni della madre, in fin dei conti come può biasimare lei ed il padre per averla voluta proteggere e farla crescere serena, senza preoccupazioni? Ma ancora un tassello manca a quel puzzle così complicato.

“ Ma in tutto questo, Theresa cosa c’entra? Perché lei non sembra essere sorpresa? “. Chiede la bruna. La madre annuisce semplicemente per poi spiegarle la situazione.

“ Rodolfo, il padre di Theresa, fu informato a sua volta dal Papa che sua figlia sarebbe stata una delle sette virtù Cristiane rinate sulla Terra “. Quelle parole sono come un fulmine a ciel sereno per Valentina: significa forse che anche la sua migliore amica…? Non fa in tempo a concludere il pensiero. “ Purtroppo Mary, la madre di Theresa, morì dandola alla luce. Per Rodolfo fu un colpo durissimo, tuttavia non perse mai la sua fede incrollabile. A differenza mia e di Ettore, decise di parlare sin dall’infanzia alla sua bambina di che battaglia la attendeva e di che cosa, di chi sia lei in realtà. Per questo non è sorpresa “. Sorride lievemente Doris. Valentina punta lo sguardo in quello di Theresa, la quale allunga una mano e mostra un tatuaggio a forma di arco. “ Giustizia, ho il piacere di presentarti Speranza “. Fa poi sua madre, Valentina rimane sconcertata: dunque Theresa sarebbe l’incarnazione angelica della Virtù della speranza? Ora che ci pensa, tutti i tasselli stanno finalmente collimando ed unendosi alla perfezione, incastrandosi al loro posto.

“ E Moritz? Cosa c’entra lui con questa storia? “. Chiede poi l’avvocatessa. Stavolta è Theresa a parlare, con un pizzico d’astio.

“ Crediamo che quel bastardo sia un’incarnazione demoniaca, un tramite di uno dei sette figli di Lucifero. Per questo abbiamo cercato in tutti i modi di allontanarlo da te, prima che ti corrompesse “. Valentina si sente quasi mancare e, se non avesse avuto la sedia dietro di sé sarebbe senza dubbio finita a terra. Ha bisogno di un po' di tempo per elaborare tutte quelle informazioni, pensa.
 

Altrove, in un luogo al momento sconosciuto.

L’uomo cade a terra, sconcertato. Colui che gli sta di fronte ha degli occhi di un ametista brillante e tra le amni tiene una spada. “ Che cosa c’è, Jackson? Non ti ricordi di me? “. Chiede quasi con noncuranza, come se tenere in mano una spada e cambiare il colore degli occhi da azzurro ad ametista fosse la cosa più naturale del mondo. “ Oh, andiamo! Eppure, vent’anni fa ti divertivi parecchio con me, no? Tu ed i tuoi amichetti vi divertivate ad umiliarmi in tutti i modi possibili, me lo ricordo bene. Ma ora, pensa che ironia la sorte: sei alla mia mercè. Cosa direbbe tua moglie, se sapesse che tipo di locale frequenti? “. Chiede, mentre sul volto dell’altro si dipinge un’espressione disperata: la moglie non deve venire a sapere nulla, o chiederà il divorzio e lo rovinerà, oltre a non fargli più vedere i figli. Vedendo la sua disperazione il misterioso uomo dagli occhi ametista ghigna sadico. “ Chissà cosa direbbe tua moglie, se sapesse che suo marito se la fa con le puttane in un night club? “. Lo deride, l’altro indietreggia senza nemmeno alzarsi da terra.

“ Ma tu chi… chi sei?! “. Grida impaurito: la moglie non deve scoprire nulla! A quella semplice domanda l’altro rimane in silenzio qualche istante. In seguito si inchina e lo guarda intensamente.

“ Io? Io sono il tuo desiderio proibito, sono colui che non ti fa dormire la notte, io sono… “. Si ferma: dei passi precedono una voce femminile.

“ Mio caro, non dovresti giocare con le prede, sai? Perché non lo metti sotto incantesimo e basta? “. Chiede una donna, una bella donna dalla chioma rossa e dall’abito piuttosto succinto che lascia ben poco spazio all’immaginazione. Ai piedi delle scarpe con un vertiginoso tacco a spillo, su cui cammina alla perfezione.

“ E perché mai non dovrei? In fondo, io e Jackson siamo vecchi amici. Merita un trattamento speciale “. Fa, palesemente ironico lui. Gli occhi di lei si tingono improvvisamente di un intenso arancione.

“ Ti prego, sbrigati o ti ritroverai senza preda. Ti assicuro che questa sera, sono capace di fare qualsiasi cosa “. Sogghigna sadica, spaventando l’altro.

“ No, no, no… chi diavolo siete voi?! “. Grida, facendo ridere colui che da prima si stava divertendo un po', ma che ora si è deciso a fare sul serio.

“ Ci sei andato vicino, ma no. Non siamo il diavolo “. Sentenzia, mentre lei riprende il discorso di lì a poco.

“ Io sono Gola “. Si presenta, mentre per un momento il tatuaggio sopra il suo seno si illumina di una luce arancione.

“ E io sono Lussuria “. Conclude il discorso lui, osservando gelidamente colui che, in quel preciso istante, sente i sensi intorpidirsi mentre il suo sguardo si fa vitreo. “ Ah, peccato: avrei voluto giocare ancora un po' con lui “. Sbuffa semplicemente il giovane uomo dalla chioma ametista. La donna lo guarda un momento, avvicinandosi e posando il capo sulla sua spalla.

“ Te lo avrò detto mille volte: se vuoi giocare con qualcuno, non farlo con le prede. Fallo con me “. Sentenzia, mentre di lì a poco un ghigno compiaciuto si forma sul viso di lui.

“ Mi stai invitando? Ricorda chi sono, Lucrezia “. Finge di resistere, lei lo osserva un momento per poi ghignare a sua volta.

“ Ti conosco da diciotto anni. Credi che non sappia cosa rischio a giocare con te, capo? “. Chiede, rivelando che colui con il quale sta parlando è niente poco di meno che Lussuria: il capo dei sette peccati capitali rinati in quest’epoca.

“ Allora giochiamo, a tuo rischio e pericolo “. Ribatte semplicemente lui, per poi voltarsi ed avviandosi verso l’entrata di un locale, seguito a ruota da Lucrezia e da un Jackson totalmente privo della propria volontà.

 

Salve miei fans, come va? Ed ecco qui il terzo capitolo, che ingrana subito la quinta e ci fa vedere come Moritz, fidanzato di Valentina, rovini la cerimonia funebre di Ettore. La donna decide di lasciarlo e lui non la prende bene, solo l'intervento di Doris e Theresa la salva. Le due donne le rivelano tutta la verità, o comunque una buona parte di essa. Molto è ancora avvolto nel mistero e deve essere scoperto. Intanto fanno la loro comparsa sulla scena Gola e Lussuria: chi saranno mai i loro tramite? Beh, se volete scoprire di più non vi resta che continuare a seguirmi!
   
 
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