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Autore: Ele_Warrior    10/04/2021    0 recensioni
"Amarla e non poterglielo dire, non poterglielo dimostrare come voleva, lo faceva diventare un animale."
One-shot inspirata alla canzone "mi distruggerai" al musical di Notre-Dame de Paris, la canzone cantata da Frollo interpretato da Vittorio Matteucci. Davanti la scelta: amore o amicizia, che cosa sceglieresti? E come fai a tenere segreto un amore quando questo inizia a essere attizzato dalla passione?
Genere: Hurt/Comfort, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Odd
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La porta si richiude.
Un’altra delle sue ragazze la cui relazione durava massimo una settimana. Non poteva farci nulla, nonostante avesse continuato a spingersi oltre i semplici baci e ad arrivare ad andarci a letto non riusciva ad affezionarsi a quelle ragazze.
Si riabbottonò i pantaloni sbuffando.

A cosa mi sta servendo tutto questo?
Già a cosa gli stava servendo? I suoi pensieri comunque andavano sempre nella stessa direzione, non importa quale bomba sexy si sarebbe portato nel letto quella settimana, la mente ballava sempre intorno al pensiero che al posto di quelle ragazze avrebbe potuto esserci lei.

 

Io so cos'è la passione
Ma non lo so se è veleno

 

Gettò un’occhiata al letto sfatto cercando la sua maglietta, l’unica cosa che lasciavano quelle ragazze era il disgusto per se stesso.
Come poteva farle questo? Tradirla con altre ragazze nonostante lei  fosse fidanzata con un altro. Nonostante entrambi sapessero che non potevano stare insieme, nonostante lui avesse fatto di tutto per non affezionarsi a lei, proprio lei, che era già l’oggetto d’amore di uno dei suoi amici.

La verità era che nello stesso momento in cui si costringeva ad allontanare questo sentimento da lui e a trovare un qualche difetto per levarsela dalla testa, ormai era troppo tardi.
Mi ero già innamorato.

 

Io non so più cosa sono
E se ragiono o se sogno

 

Amarla e non poterglielo dire, non poterglielo dimostrare come voleva, lo faceva diventare un animale.
No che già non lo fossi.

Caricò un pugno e lo sbatte sullo stipite della porta. Era orribile la sensazione, ogni volta sempre la stessa storia… Cercava di dimenticarsi di lei dandosi alle sue passioni ormonali da diciottenne, poi a un certo punto ecco che i suoi pensieri gli ricordavano quegli occhi verdi, verde smeraldo, che sembravano chiamarlo, lo attraevano, luminosi lo seducevano e lui diventava suo. Incapace di fare più nulla.

“Mi attrai”
“Non sei l’unico”

 

Annego e il mare è lei

 

“Fanculo” sussurrò prima di scaraventare il suo cuscino lontano dal suo posto d’origine. Bloccò l’immagine  prima che essa potesse avere le sue ripercussioni su di lui. La scacciò violentemente tirandosi una maglietta sopra la testa.

Stava diventando un’ossessione per lui, man mano che gli anni sono andati avanti il magnetismo e l’attrazione di entrambi era aumentata fino a inghiottirlo completamente. Eppure lui era il Magnifico Odd Della Robbia, erano gli altri che cadevano ai suoi piedi, lui non si era mai dovuto sentire così dipendente da una persona, non pensava che sarebbe mai accaduto.
Karma is a bitch.

Poi era arrivata lei. E prima che potesse rendersene conto Odd era caduto nella sua stessa trappola.

 

Sento i sentimenti miei
Che non ho sentito mai
L'onda che non affrontai

 

“Non ti starai innamorando, vero?”
“Odd Della Robbia non si innamora mai”

Tutto si era intensificato, il  fine di uscire con tante ragazze era inizialmente pura vanesia, puro egoismo, egocentrismo. Poi si è trasformato in bisogno, distrazione, doveva tenere la mente lontano da quelle tentazioni.
Non importava quanto potessi ripetere a me stesso che non l’amavo…

Alla fine voleva solo vedere se lei sarebbe stata gelosa all’immagine di lui che bacia un'altra, lui che viene toccato da un'altra… mentre la pensa, perché il pensiero è rivolto perennemente a lei.
Lei che però rimaneva impassibile a qualunque suo tentativo di gelosia, lei che si divertiva invece a torturarlo con quello sguardo malizioso, tipico di loro due che flirtavano per gioco, inizialmente almeno.

 

Mi distruggerai, mi distruggerai
E ti maledirò finché avrò vita e fiato

 

Poteva intuirlo dall’innocenza mescolata al divertimento di vederlo contorcersi continuamente nel suo tormento.
Per lei è tutto un gioco, d’altronde l’ho abituata così.

Lo vedeva dai suoi occhi come godeva a provocarlo quando erano su Lyoko, gli sguardi che gli lanciava, come lo sfiorava, ovviamente lei non sapeva, non poteva sapere, cosa succedeva dentro di lui in quei momenti.
Non sapeva il fuoco che accendeva.
Non sapeva cosa scatenava, per lei era un gioco, tutto il divertimento che il suo noioso fidanzato non  riesce a dargli. Quello che non riesce a cogliere l’essenza di quella creatura tanto innocente quanto ambigua. Non le guardava gli occhi, quindi lei doveva trovare qualcun altro da poter torturare. Anche con un certo divertimento.

 

Mi distruggerai, mi distruggerai
Tu mi hai gettato nell'abisso di un pensiero fisso

 

Ovviamente chi poteva cascare nella sua trappola se non un ragazzo in cerca di meraviglia come lui?
Lei si divertiva a stuzzicarlo, lui finì per morirle dietro, perché sapeva benissimo che poterla possedere era una falsa illusione che gli dava solo per provocarlo, ma che poi non lo faceva dormire la notte. Tormentando i suoi pensieri.

 

Tu mi distruggerai, mi distruggerai
Mi distruggerai

 

Il guaio dell’innamorarsi è il non poter smettere. Non è come la guerra o come una qualsiasi azione volontaria che puoi smettere di fare in qualsiasi momento appena ti rendi conto che ti procura solo ferite.
Cercare di dimenticare fa ancora più male.

Quindi quello era il prezzo da pagare per aver peccato di vanesia per tutta la sua vita? Amare qualcuno che ti illudeva di amore? Che ti tormentava fino all’ossessione?
Quindi era quello il prezzo da pagare per essere un guerriero? Non farsi ammazzare da una guerra virtuale contro un’intelligenza informatica malvagia ma farsi uccidere dal bacio di un angelo?

 

Io cado in te, tentazione
E tutto al diavolo va

 

Non ce la fai a stare lontano da me”
“Neanche tu a quanto pare”


Un bacio, una carezza, uno sguardo.
Le sue labbra belle, rosee, morbide, invitanti, che aspettavano solo di essere baciate, labbra che aveva desiderato da sempre e che solo raramente aveva avuto la possibilità di assaggiare davvero, a volte nascondendo la sua vera intenzione dietro uno scherzo o una scusa.

Era una tentazione troppo forte per lui e lei amava tentare il suo gatto innamorato, facendogli desiderare mille baci che poi alla fine non arrivavano, ma rideva mentre scappava via, lui poi l’avrebbe rincorsa, stretta tra le braccia, per la lotta giocosa sarebbero finiti a terra uno sopra l’altro, lei avrebbe fatto una battutina sui loro flirt, lui avrebbe risposto in modo provocatorio e Jeremie li avrebbe riportati alla loro missione, facendolo sentire terribilmente in colpa per aver pensato alla sua ragazza in modo impuro.

 

La scienza e la religione
E virtù e castità

 

La notte  avrebbe rimuginato a come Lei  riuscisse a fargli buttare nel cesso tutti i suoi valori e le idee di fedeltà  che aveva sempre avuto e che avevano sempre regolato il suo temperamento tanto esuberante ed egocentrico.

Fedeltà verso l’amico…

Importantissima per lui, dato l’alto valore che dava all’amicizia, e che man mano che il tempo passava aveva sempre più fatto fatica a rispettare.
L’avrebbe maledetta ma subito dopo si sarebbe rimangiato tutto quanto solo all’immagine di lei che gli si palesava davanti.

Vedi qualcosa che ti piace?”
“Si, ma non fa differenza”

 

Io guardo un orlo di gonna
E vedo abissi di donna

 

“Perché?”
“Perché non sarà mai mio”

Lei che dietro la sua innocenza, la sua dolcezza nascondeva un  lato seducente e ipnotico, tanto che più di una volta lui si era ritrovato a seguire con lo sguardo il movimento delle sue gonne corte, quelle che utilizzava quotidianamente, come  ondeggiava l’orlo mentre lei camminava e muoveva le due gambe magre e perfette che si mixavano a tutto il resto: il sedere assolutamente tondo e sodo che spiccava nella magrezza del ventre e delle gambe, girovita di una barbie, piccola com’è, ma con la sua buona porzione di seno che molto spesso vedeva sporgere leggermente dalla magliette strette e leggermente scollate. Diverse dalle felpe larghe che indossava quando era più piccola.

 Se alla conclusione del quadro fisico si aggiungevano poi i caratteri elfici del viso che  davano agli occhi quel taglio ammaliante e li illuminavano di verde smeraldo, verde che veniva spezzato dai riccioli rosa che le ricadevano sul viso e spalle, ecco: era proprio lì che Odd iniziava a sognare.

 

La gonna gira e mai
Mai per me la toglierai

 

Si può sempre sognare…”
“Perché sognare quando quello che voglio è reale quanto bello?”

Sognava lei, il suo amore, la sua ossessione, al posto di quelle ragazze tutte uguali a volte distinguibili solo dal colore dei capelli.
La sua Lei invece non aveva nulla a che fare con loro. Per questo non sarebbe mai riuscito a dimenticare quello che gli fece provare una di quelle rare volte in cui ebbe l’illusione di averla per sé. Non era paragonabile a niente, non quello che c’era tra loro, non poteva comparare le sue mani, i suoi occhi, i suoi sorrisi e i suoi capelli sparsi sul cuscino a quelli di nessun’altra. Nessuna sarebbe stata mai lei.

 

Mi distruggerai, mi distruggerai
E maledico te perché di te non vivo

 

E lui si svegliava la mattina con lei tra le sue braccia muscolose:
Molto migliori di quelle del suo ragazzo tra l’altro…

E poi lei fuggiva via.
E minuti dopo a colazione doveva sopportare la scena di lei seduta vicino al suo ragazzo, come se quello successo la scorsa notte non fosse mai accaduto, come se non si fosse lasciata spogliare, toccare, accarezzare e baciare da un altro che non fosse Jeremie.

Vederla e darle il buongiorno facendo finta di non averglielo già dato prima, tra le lenzuola mentre non c’erano barriere di vestiti tra loro, quando per un attimo si erano dimenticati dei loro amici e si erano tolti le maschere che portavano sempre.

“Forse mi sto innamorando…”
“Hai detto che non ti innamori mai”
“C’è una prima volta per tutto”
“Cosa c’è di diverso stavolta?”
“Tu sei diversa”

 

Mi distruggerai, mi distruggerai
Ti abbraccio in sogno tutto il giorno e sto, di notte, sveglio

 

Far finta di essere felice per la loro relazione alla luce del giorno, e poi fantasticare la notte, nei suoi sogni, su di lei, e su di sé, insieme, risvegliandosi e rendendosi conto dell’ennesima illusione, dell’ennesimo tormento, dell’ennesimo fuoco che aveva acceso, che continuava ad attizzare.
Per gioco, per vanesia, per curiosità, per noia… Dentro di lui sperava, anche, forse per amore.

Lei sapeva, sapeva cosa provasse per lei, l’aveva capito, Odd sapeva che lei lo sapeva, non avrebbe giocato così esplicitamente se avesse temuto un rifiuto. Eppure lo tormentava in quel modo. E Odd si sentiva preso in giro dal destino: è sempre stato lui a fare così con le altre, e adesso stava avendo un assaggio della sua stessa minestra.
Tanto da caderne malato, tanto da diventare incapace di impegnarsi in qualcuno seriamente, solo stupide avventure per sfogare quello che avrebbe voluto sfogare su di lei.

Lei che gli sembrava una meta irraggiungibile.

 

Tu mi distruggerai, mi distruggerai
Mi distruggerai

 

Lei che riusciva  a lasciarlo senza parole: per la sua bellezza, la sua intelligenza, la sua sensibilità, la sua dolcezza, la sua testardaggine, la sua determinazione, la sua forza.
E Odd, lui… pensava di non meritarsi una creatura così bella, mai viste più belle di lei, nessuno poteva superarla nel suo cuore, lei avrebbe sempre avuto il primo posto, non importa chi o cosa.
A volte l’amore può essere un bastardo…

“Ti amo”
“Il destino a volte fa brutti scherzi…”

 

E quel mio cuore d'inverno
E' un fiore di primavera
E brucia dentro l'inferno
Come se fosse di cera

 

“Tu mi ami?”
“Io ti amo, ma non posso stare con te”

A volte ti dà una lezione. Ti apre gli occhi. Ma ti prende anche in giro.
Non si era mai sentito così vicino a nessuna ragazza, non era mai stato lui a essere attratto da qualcuno, non era mai stato dipendente da qualcuno, ma adesso sentiva il bisogno di averla accanto. Lei  che scappava da lui, veloce. Non gli lasciava neanche il tempo di ammirarla, e subito si dileguava.

Dopo un minimo gesto, si ritraeva, sentendosi  in colpa, abbassava lo sguardo, e lasciava raffreddare il fuoco appena acceso tra loro. Quando riuscivano a fermarsi, ovvio.
Cosa dirle? Mi sentivo una merda pure io

 

Sei tu che soffi sul fuoco
Tu, bella bocca straniera

 

Cosa si deve scegliere quando la vita e il destino ti mettono davanti una scelta: cosa scegli tra amore e amicizia? Tra passione e fedeltà?
E come tieni a freno i tuoi istinti, il grido del tuo cuore mentre fai la decisione giusta?
Che poi chi l’ha detto che quella fosse la decisione giusta?

“Sai che è la cosa giusta”
“Chi ha detto che sia la cosa giusta?”
“Non dovresti dire così”
“E tu non dovresti baciarmi così”

 

Ti spio, ti voglio, t'invoco
Io sono niente e tu vera

 

“Non possiamo stare insieme”
“Si invece”
“Non siamo destinati a essere”
“Tu menti!”
“Odd, mi fai male... lasciami andare il polso”
"Scusa Principessa..."


Se è possibile amare e odiare allo stesso tempo non lo so, ma c’erano quei momenti in cui avrebbe voluto continuare a stringere i suoi polsi e sentirla pregarlo di lasciarla andare, bloccarla lì e costringerla a farle dire quello che voleva sentire.
Voleva stringerla a sé, baciarla davanti a tutti, prendere la sua mano, coccolarla. La voleva sua. Sua e basta.

Ma quando lo faceva lei reagiva sempre in modo freddo, e lo rimproverava perché non potevano permettersi una cosa del genere davanti a tutti, alla luce del giorno, e poi quando lui l’accusava di non amarlo lei piangeva e gli gridava che era egoista,che non sapeva come si sentiva lei.

 

Mi distruggerai, mi distruggerai.
E ti maledirò finché avrò vita e fiato

 

Allora metti fine a tutto questo!”
“Non posso”

Poi l’amore lasciava posto alla rabbia ed era la rabbia che scatenava la gelosia, l’ossessione, la passione…

“E’ così orribile il pensiero di me e te?”
“Non è questo, lo sai che non è questo”

Quant’era difficile mantenere il controllo quando sai che sono stupide paure a tenerti lontano da tutto quello che hai sempre desiderato?
Come si placa la passione, la chimica tra due corpi che si attraggono inevitabilmente, che insieme si fanno male ma che separati soffrono ancora di più?
Ma soprattutto come la sfoghi quando l’amore non è possibile?

“Non voglio più avere niente a che fare con te!”
“Prova  a dirmelo mentre mi desideri disperatamente nel tuo letto”

 

Mi distruggerai, mi distruggerai
Tu mi hai gettato nell'abisso di un pensiero fisso

 

“Fanculo”

Mentre raccoglieva il cuscino lanciato prima, lo rimetteva a posto, e si dava una sistemata ripensava a tutto quello che provava solitamente con lei e che le ragazze come quella uscita dalla porta non riuscivano a fargli provare.

“Cosa ha fatto quel povero cuscino per farti arrabbiare così?” ed ecco, quella maledetta voce alla porta, lei che dopo le loro liti e le sue scopate per sfogarsi si presentava alla sua porta:

Per “parlare”.
 Perché per quanto volesse rimanere razionale e fredda, neanche lei poteva sopportare di perderlo. Non lui che per lei si sarebbe ucciso.

“Non è lui che mi ha fatto qualcosa”
“Sei ancora arrabbiato per stamattina?”
“Secondo te? E’ strano amare una persona e fidanzarsi con un’altra”
 “Ho visto  Claire mentre venivo qui, era molto felice”
“Smettila, cazzo. Sai che non è la stessa cosa”

 

Tu mi distruggerai, mi distruggerai
Mi distruggerai
Mi distruggerai

 

Cosa cambia?”
“Lo sai che mi sento in colpa quando lo faccio. Mi sembra di tradirti, ma poi mi ricordo che non sei mia. Devo sfogare quello che sento in qualche modo. O vuoi che diventi pazzo?”

“Essere fidanzati non significa possedere quelle persone. Sai a chi appartengo, sai che tutto quello che vedono è apparenza”
 Gli circondava le spalle con le sue piccole mani, abbracciandolo da dietro, mentre la tensione iniziava a scemare e come al solito Odd si sentiva un idiota per essere scattato così.

“Ho bisogno di sentirlo da te”
“Cosa..?”
“Dimmi a chi appartieni.”
“Sono tua, Odd. Lo sai”

 

Mi distruggerai, mi distruggerai
Mi distruggerai

 

“Non ce la faccio più, neanche andare con le altre ragazze mi è più di aiuto. Sono distrutto”
“Almeno non dovrò cominciare a essere gelosa”
“Guarda quello che mi fai. Come mi hai ridotto? Io che ero un Casanova e tu mi costringi a morirti dietro, a desiderarti e mi fai a pezzi perché non ti posso avere”

“Permettimi allora di rimetterti insieme, permettimi di curarti e permettimi di essere tua… Non lo vedi che sono qui apposta come ogni volta? Anzi di accusarmi di non amarti vieni e fatti baciare. Sono qui per questo. Pensi che mi piaccia vederti toccarle come tocchi me?”
“Non tocco nessuna come tocco te, sai che sei l’unica che voglio con tutto me stesso”

“Allora perché stai perdendo tempo?”
Si strinsero l’un l’altro, baciandosi.

 “Ti amo, Odd. Puoi credermi?”

Inizialmente non rispose, continuò a baciarla in tutto il corpo, solo qualche minuto dopo quando affondò il viso nei suoi capelli rosa e inspirò il suo profumo parlò:

“Si, Aelita, posso crederti” 
    

   
 
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