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Autore: Kim WinterNight    10/04/2021    3 recensioni
Silvia in quel momento avrebbe preferito che non tornasse affatto, e se ne sarebbe volentieri andata se non si fosse trovata nella propria casa.
Teneva lo sguardo fuori dalla finestra e continuava a ripetersi che non aveva alcuna voglia di farsi guardare da Luca. Non quel pomeriggio, forse mai più.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luca Colosio, Silvia Mirabella
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Sei un sogno, capito?
 
 
 
 
 
 
Silvia non era in vena di scopare.
Era vero che lei e Luca si vedevano soltanto per farlo, ma quel pomeriggio a lei non andava.
Seduta sul divano in cucina, si stringeva le ginocchia al petto e dondolava appena avanti e indietro.
Il suo scopamico – così lo definiva ormai da qualche mese – era scomparso in bagno da un po’ e l’aveva lasciata da sola, promettendole che avrebbe fatto presto.
Silvia in quel momento avrebbe preferito che non tornasse affatto, e se ne sarebbe volentieri andata se non si fosse trovata nella propria casa.
Teneva lo sguardo fuori dalla finestra e continuava a ripetersi che non aveva alcuna voglia di farsi guardare da Luca. Non quel pomeriggio, forse mai più.
Si sentiva brutta e inadeguata.
Quella mattina si era pesata e aveva constatato con orrore che le cose erano peggiorate: aveva preso un chilo rispetto alla settimana precedente e non riusciva a spiegarsi come fosse successo. Aveva evitato il glutine e i carboidrati in generale, non aveva mangiato quasi per niente ed era andata a camminare al tramonto insieme a Sana.
Si era annoiata, però almeno lo aveva fatto per essere bella e magra come aveva sempre desiderato.
Dopo essere scesa dalla bilancia, si era spogliata completamente e aveva osservato inorridita le proprie cosce, trovandole così grosse da far schifo.
Poi si era ricordata che lei e Luca si sarebbero visti per scopare e aveva desiderato di non andare a scuola e fingersi malata. Però aveva pensato alla radio, al compito di matematica e si era costretta a uscire di casa con un nodo in gola.
Aveva evitato Luca per tutto il tempo – non che loro due parlassero o trascorressero tanto tempo insieme all’infuori dei loro incontri intimi –, sperando che lui si dimenticasse di lei e di quello stupido appuntamento.
Invece eccola lì, in attesa di quel ragazzo piccoletto e inopportuno che le faceva venire il mal di testa quando parlava troppo, ma che le regalava anche gli orgasmi migliori che avesse mai sperimentato.
Quando Luca uscì dal bagno, stava ridacchiando stupidamente. «No, vabbè… la maledizione dei cessi mi perseguita, Silvie’… in pratica è finita la carta igienica e…»
Silvia lo ignorò e continuò a guardare fuori dalla finestra, dondolando avanti e indietro. In genere lo avrebbe fissato con disgusto o gli avrebbe intimato di stare zitto, ma non era proprio dell’umore giusto.
«Oh, Silvie’, ce sei?» la richiamò, piazzandosi di fronte a lei e scrutandola.
La ragazza annuì e spostò gli occhi su di lui. «Sì, sì…»
«Che hai?» domandò Luca, facendosi improvvisamente serio.
Silvia non credeva che potesse esserlo, lo considerava un po’ stupido in realtà. Parlare con lui non le era mai interessato e non voleva certo cominciare in quel momento: non era la persona adatta con cui confidarsi.
«Niente» rispose Silvia in tono piatto. «Scopiamo o no?» aggiunse con poca convinzione.
«Con quella faccia? Me sa che non stai tanto bene…»
«Da quando te ne importa?»
«Da sempre. Mica sono una merda come credi tu!» esclamò lui, il viso un po’ buffo distorto in una strana smorfia.
«Hai fatto tutto da solo, Luchi’…» Silvia distolse lo sguardo e si morse le labbra, avvertendo il suo corpo tremare appena. Aveva voglia di piangere, di vomitare, di rimanere sola.
«Oh, Silvia! Guardami!» Luca si inginocchiò di fronte a lei e le poggiò goffamente le mani sulle braccia. «Si può sapere che c’hai?»
Lei sospirò. «Niente, te l’ho detto. Non siamo qui per parlare, no?»
«Okay.» Luca la scosse appena. «Me lo dici o no?»
«Oh, Luca! Hai rotto il cazzo!» Silvia lo spinse via e si tirò di scatto in piedi, ma si ritrovò a barcollare e crollò nuovamente all’indietro sul divano. Aveva avuto un capogiro, come spesso le succedeva ultimamente.
«Silvie’, cazzo!» Il ragazzo si sedette accanto a lei e la scrutò attentamente in viso. «Sei pallida. Hai mangiato oggi?»
«No.»
«Perché?»
«Cazzi miei.»
«No, che poi mi svieni mentre scopiamo, io che faccio?»
«Te ne vai.»
Luca si passò goffamente una mano tra i capelli. «No, aspetta, non ho capito bene… me ne vado adesso o dopo?»
«Lo vedi che sei stupido, cazzo?» Silvia sbuffò e si coprì il viso con le mani. «Adesso.»
«Ma…»
«Luca, vai via o hai bisogno di un disegno?» Silvia esplose e, senza rendersene conto, calde lacrime cominciarono ad abbandonare i suoi occhi.
Sicuramente il trucco le si stava sciogliendo e questo significava essere ancora più inguardabile. Luca non avrebbe neanche dovuto esserci, non sopportava che qualcuno la vedesse così.
Ma lui la fissava stupito, senza sapere bene cosa fare né cosa dire.
Silvia pianse in silenzio e voltò il capo per impedirgli di guardarla. «Vattene.»
«Dai, Silvie’, no che non me ne vado! Stai piangendo, mica sono una merda!» Le circondò goffamente le spalle con un braccio e la abbracciò. «Mi dici perché?»
Silvia si sentì improvvisamente e stranamente confortata, anche se non sapeva come fosse possibile. Fu scossa da un singhiozzo e d’istinto si rannicchiò più vicino a Luca – l’ultima persona che avrebbe voluto la consolasse.
Si morse il labbro e rimase in silenzio.
«È una cosa grave? No, perché io non sono molto esperto di cose gravi…»
«Non voglio scopare.»
Luca le picchiettò sulla spalla. «E piangi per questo? Oh, basta dirlo, no? È successo pure un’altra volta, qual è il problema?»
«No, ma ho voglia.»
«Eh? Io non te capisco, Silvie’!»
«E figurati se capisci qualcosa…»
«Spiegami, no?» Luca le sfiorò la guancia.
Silvia si voltò nuovamente a guardarlo. «È che… Luca, non voglio che mi guardi.»
«Vuoi fare le zozzerie con le bende sugli occhi? Io ci sto, eh!»
«No, vabbè, sei troppo stupido…»
«Che cazzo, volevo farti ridere!»
«Ma non fa ridere!» Silvia lo guardò male e tentò di sottrarsi al contatto con lui.
Luca, tuttavia, la trattenne e le fece appoggiare la testa sulla sua spalla. «Dai, scusa! Mi spieghi?»
«Che palle! Niente, è che sono ingrassata di un chilo dalla settimana scorsa e ho le cosce che fanno paura!» esplose, pentendosene subito dopo.
Il ragazzo accanto a sé non poteva capirla, e a ben pensarci Silvia era certa che in fondo non l’avesse mai guardata talmente bene da accorgersi di certi dettagli. Sicuramente a Luca importava soltanto che lei fosse sempre pronta per condividere un momento di passione, senza preoccuparsi di quanto pesasse o di come si truccasse.
Eppure Luca continuò a guardarla, insolitamente serio. «Ma che stai dicendo?»
«La verità, Luca. Certo, tu non lo capisci…»
«Sì, vabbè, sono stupido ma mica così tanto! Senti un po’, non dire cazzate, ma dov’è che sei ingrassata? Fammi vedere!»
«No, Luca, non mi va…»
Lui le accarezzò i capelli. «Ma sei scema comunque.»
«Ha parlato l’intellettuale, proprio…»
«No, però io mica rompo i coglioni per il mio peso!»
«Grazie al cazzo!» Silvia rise, rendendosi conto che le lacrime ormai si erano seccate sulle sue guance.
Luca la allontanò da sé e la prese per le spalle, osservandola meglio. «Sei sempre uguale, Silvie’, davvero.»
Lei sbatté le palpebre. «E tu che ne sai? Non mi guardi neanche…»
«Ah, no? Tu dici? A parte che hai il trucco colato e sembri un panda, sei sempre la solita» commentò.
«Ma non mi hai mai guardato bene, lo so.»
«Ti dico che non è vero, perché non me credi?»
Silvia sbuffò. «Perché dici certe cazzate che…»
«Allora te lo dimostro!» Luca assunse un’espressione pensosa che non si addiceva affatto al suo solito atteggiamento. «Ti ho guardato così tanto che la notte ti sogno… mi ricordo esattamente tutti i nei che hai, compreso quello sotto i capelli, qua dietro» spiegò, portandole una mano esattamente nel punto giusto.
Silvia spalancò gli occhi, sorpresa. «Ah, ma dai…»
«E so che hai due cosce da paura, ma nel senso buono eh… non mi fraintendere!» Rise e le circondò le guance con le mani. «Poi so che quando stai per venire arrossisci un sacco, e anche le labbra ti diventano rosse.»
Silvia ricambiò il sorriso. «Hai notato tutte queste cose?»
«Certo! Cosa credi? E poi, Silvie’, a me che me frega se te ingrassi? Rimani sempre la stessa, la migliore scopamica de tutte!»
«Che romantico…»
«Mica sei la mia tipa!»
Lei annuì. «Lo so, è che…»
«Però con te sono più sincero, con la mia ragazza farei finta di essere diverso…»
Silvia gli appoggiò le mani sul petto magro, coperto da una giacca sportiva che gli stava un po’ larga. «Sei talmente stupido che non sai neanche fare finta!»
«Oh, è vero! Vabbè, comunque…» Luca le accarezzò goffamente il viso. «Secondo me sei la più bella a scuola, non è per dire…»
Silvia rimase incredula, mentre il suo corpo veniva inondato da un profondo calore. «Mi prendi in giro?»
«No, ma ti pare?»
«La più bella a scuola… e basta?» indagò lei, circondandogli le spalle con le braccia.
«No, dappertutto. Oh, Silvia… sei un sogno, capito?» Luca sorrise mestamente e per un attimo distolse lo sguardo.
Silvia, lasciandosi guidare dall’istinto, lo abbracciò e appoggiò il mento sulla sua spalla.
Luca ricambiò dopo qualche istante, come se quel gesto l’avesse colto di sorpresa e spiazzato. «Tutto bene?» le chiese.
Silvia lo trovò davvero dolce, anche se non l’avrebbe mai ammesso – così come non avrebbe mai accettato il fatto che, in fondo, Luca un po’ le piaceva davvero, e non solo per come la faceva godere.
Anche se era stupido, inopportuno e rumoroso, sapeva anche farla divertire e ridere come poche altre persone al mondo.
Sentì il bisogno di ringraziarlo per quel momento di conforto, così cominciò a baciarlo per fargli capire che aveva cambiato idea e che le andava di scopare.
Luca la lasciò fare per un po’, ma quando fu steso su di lei la guardò negli occhi e si staccò dalle sue labbra.
«Che hai?» chiese Silvia, il capo reclinato all’indietro e il respiro corto.
«Davvero ti va?» chiese lui.
«Certo, perché?»
«Non siamo obbligati, eh…»
«Ma io voglio farlo.»
«A una condizione.» Luca fece scorrere le dita sul colletto della sua camicetta.
«Cioè?»
«Che ti lasci guardare per bene.»
Silvia sorrise e si slacciò i primi bottoni, leccandosi appena le labbra.
Erano bastate le goffe parole di quel ragazzo per darle nuovamente fiducia in se stessa e aumentare la sua autostima.
Loro due non avevano mai parlato così, era qualcosa di insolito che però lei trovava dolce e bello.
Mentre Silvia si spogliava e si lasciava osservare da Luca, lesse negli occhi di lui una scintilla di ammirazione che non aveva mai visto prima.
E quella piccola luce le scaldò il cuore e le incendiò il corpo per la prima vera volta.
 
 
 
 
 
 
♣ ♣ ♣
 
 
Cari lettori, ecco che torno nel fandom di Skam Italia prima del previsto!
Dovete capire che io ho cominciato a shippare Silvia e Luchino già dalla stagione di Marti (la prima che ho visto), ho continuato quando ho recuperato quella di Eva e quando poi nella quarta ho scoperto che erano diventati scopamici non ci ho visto più, davvero!
Poi alla fine della S4 si sono messi insieme e sono LETTERALMENTE IMPAZZITA *_______*
Sono proprio fatti per stare insieme, perché diciamo che il livello mentale è lo stesso e quindi si completano perfettamente!
Questa storia, comunque, è nata quando nella stagione di Ele le ragazze sono andate in montagna e la mattina dopo Silvia era triste, si stava abbattendo per via del suo peso (anche se poi non ha proprio niente di cui lamentarsi, ma vabbè…) e Eleonora le ha consigliato di mangiare e di non preoccuparsi, perché aveva bisogno di energie.
Insomma, da lì poi ho cominciato a fantasticare su Luchino che mette per un solo istante la sua cretinaggine naturale e si mostra un po’ più comprensivo e dolce, perché in fondo penso anche che lo sia, dai!
E niente, spero veramente che questa specie di missing moment vi sia piaciuto perché io ho adorato scriverlo e provare a caratterizzarli entrambi ^^
Spero ci risentiremo presto in questa sezione, perché non dimentichiamoci che esistono gli Elippo e mi richiamano ogni giorno all’attenzione… :3
Alla prossima e grazie a chiunque sia giunto fin qui ♥ù
  
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