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Autore: AlbAM    11/04/2021    26 recensioni
Alba, trentenne single e convinta di essere destinata a rimanere tale, è assillata da un incubo ricorrente di cui non riesce mai a scoprire la conclusione.
Azaele, diavolo romantico e casinista, è convinto di aver riconosciuto in lei il suo amore perduto.
Michele, il suo migliore amico, è un angelo gentile e protettivo che è sempre finito nei pasticci per cercare di tirare il suo amico fuori dai guai.
In una Roma un po' reale e un po' inventata le loro vite si incrociano inevitabilmente.
Riuscirà Azaele a riconquistare Alba?
E Michele ce la farà a tenere l'amico lontano dai guai o finirà inevitabilmente per essere coinvolto nei pasticci combinati da Azaele per riconquistare la donna di cui è innamorato da quattrocento anni?
E Alba? Come cambierà, se cambierà, la sua vita? E se scoprisse di non essere esattamente la persona che ha sempre creduto di essere?
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universo Aza&Miky'
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Capitolo 23

Dio li fa e poi li accoppia


Michele sepolto sotto la massa inferocita di demoni per la seconda volta in vita sua vide la morte in faccia. Nonostante fosse molto più forte di qualsiasi singolo demone e si difendesse strenuamente, scalciando e sferrando pugni a destra e a sinistra, i demoni erano veramente troppi e senza la sua spada gli rimaneva solo il "fascio di luce angelica" che per i demoni era peggio dello sguardo del Ciclope. Il fascio di luce però poteva uccidere anche gli umani per cui, agli angeli comuni, l'uso era stato proibito dalla fine della Grande Guerra.

Michele sospirò, chiuse gli occhi e stava ormai per cedere e lasciare che le forze lo abbandonassero quando sentì una mano stringergli il polso e la voce disperata di Sael pregarlo di non lasciarlo e di resistere. Riaprì gli occhi e alla vista del viso insanguinato e disperato del demone provò una gran rabbia. Raccolse le ultime energie per afferrare Sael e stringerselo al petto. Scalciando, sgomitando e strappandosi parecchie piume riuscì a liberare un'ala e coprirlo per proteggerlo.

"Non muoverti!" ordinò mentre le pupille cominciavano ad illuminarsi.

Fortunatamente prima che riuscisse ad emettere il fascio mortale due mani potenti lo afferrarono facendogli perdere la presa su Sael e lo trascinarono fuori dalla massa di demoni.

"Calmate biondino, ce stanno umani dappertutto!"

"Razel, sei tu?" domandò Michele cercando Sael con lo sguardo e perdendo i sensi un attimo dopo averlo visto uscire dal mucchio di demoni sostenuto da Sakmeel.

"Già" rispose Razel volando fuori dalla sala del buffet con Michele mezzo morto tra le braccia.

Ysrafael e Safet osservarono Razel portare Michele in salvo, non fecero in tempo a tirare un sospiro di sollievo che qualcuno gridò "Ce n'è un altro!" indicando Ysrafael.

Safet, stufo dell'indecoroso spettacolo offerto dai demoni sguainò la spada e comandò con voce profonda e demoniaca "Che nessuno si permetta di avvicinarsi a Ysrafael, calmatevi o ve ne pentirete!" I demoni di fronte al comando di un Supervisore Capo, si fermarono incerti.

"La festa è finita, tornate a Roma. ORA!" ordinò Safet.

I demoni volarono via immediatamente. Ysrafael poggiò una mano sulla spalla di Safet e gli indicò Alba che completamente fradicia e a piedi nudi correva verso l'uscita della sala. "Andiamo anche noi, temo che se Ariel vede Michele tra le braccia di Razel possa interpretare nel modo più sbagliato, quel ragazzo non sa gestire le emozioni, soprattutto la rabbia!"


#


Razel atterrò sul prato dietro il parcheggio e posò a terra Michele. Osservò l'angelo svenuto e sporco di sangue, scosse la testa, gli passò un braccio intorno alle spalle e gli tirò un po' su la testa dandogli degli schiaffetti per fargli riprendere conoscenza.

Sakmeel e Sael lo raggiunsero. "È vivo?" domandò Sael tremando.

"Si, anche se quegli imbecilli stavano per ammazzarlo e scatenare un'altra guerra"

Sael emise un sospiro di sollievo.

"Stava per usare la luce celestiale, avrebbe ammazzato noi e anche gli umani. É contro le regole!" commentò polemicamente Sakmeel.

"Se una montagna di demoni incazzati mi stesse facendo a pezzi, me ne fregherei de respetta' le regole. Stavolta sono dalla parte del biondino, ha aspettato anche troppo. E comunque, quando gli ho chiesto de calmarsi mi ha ascoltato nonostante non avesse molti motivi per fidarsi. Per quanto me riguarda s'è guadagnato il mio rispetto!" replicò Razel, continuando a schiaffeggiare Michele che con un gemito aprì finalmente gli occhi e si guardò intorno perplesso. Indubbiamente era una strana situazione ritrovarsi circondato da demoni che lo osservavano preoccupati.

"Ho… ho ucciso degli umani?" domandò disorientato, pensando di essere finito all'Inferno.

"No. Razel ti ha trascinato fuori da quella massa di demoni infuriati prima che fosse troppo tardi!" rispose Sael inginocchiandosi al suo fianco.

"Oh… meno male. Grazie Razel!" mormorò Michele affaticato.

"De nulla, biondino!" rispose Razel, un po' stupito nel sentirsi ringraziare dall'angelo.

"Ragazzi, state tutti bene?" domandò Alba apparendo all'improvviso davanti a loro con il vestito completamente fradicio e i piedi nudi. Merlino al suo fianco rivolse un miagolio nervoso contro Razel.

"Alba!" esclamarono in coro Sael e Michele.

"Avete visto Azaele? Non ci aspettava qua, l'appuntamento era alle vecchie stalle!" domandò ancora la ragazza preoccupata.

"Scusa tanto se nun me so' informato circa i vostri accordi, prima de salvare la pelle a Michele. Comunque sei arrivata proprio al momento giusto, regazzina" disse Razel poggiando Michele a terra e alzandosi in piedi.

"Razel, per favore…" lo pregò Sael mettendosi tra il demone rosso e Alba.

Il demone lo spinse da parte dandogli una manata sul petto così forte da fermargli il respiro. Merlino si lanciò contro Razel per fermarlo, ma ricevette una pacca che lo fece rotolare a terra per diversi metri.

Alba, corse in suo aiuto. "Merlino, piccolo amico mio!" esclamò inginocchiandosi accanto al povero gatto, immobile ai bordi di un cespuglio di more.

"Stai a spreca' la tua preoccupazione per niente, è un demone. È immortale!" commentò Razel seguendola.

"Si può sapere che vuoi da me?" domandò Alba vedendolo avvicinarsi.

"Voglio te, strega. Tu mi appartieni!" rispose lui secco.

Alba non si scompose "Io non appartengo a nessuno, demone. E comunque l'unico che può reclamare la mia anima è Azaele!" replicò alzandosi e puntandogli contro i palmi aperti, pronta a difendersi.

"Lui non è qui adesso e io ho fatto un patto con Michele!" rispose il demone irritato.

"Non è vero, non ho accettato nessun patto con te!" intervenne Michele provando ad alzarsi e aprire le ali. Ma era ancora troppo debole, le sue gambe si piegarono e cadde in ginocchio.

"Piantala, Razel! Lasciala in pace, non sai capire quando è ora di smetterla?" disse Safet atterrando insieme a Ysrafael.

"Oh, però adesso basta, farvi tutti i fatti miei!" Abbaiò il demone. "La strega è mia e me la prendo". Si gettò su Alba che cercò inutilmente di respingerlo lanciandogli due vampate di fuoco, ma il demone non sembrò neppure accorgersene. La raggiunse e la strinse tra le braccia per impedirle di muoversi.

"Lasciami andare… Azaele, aiutami!" gridò Alba cercando di divincolarsi.

"E sta un po' ferma regazzina, me sembri un'anguilla!" borbottò Razel stringendola più forte.

"Lasciala andare, demone!" ordinò perentorio Ysrafael.

"A Dante, nun te ce mettere pure tu!" sbuffò Razel.

"Dante?" domandò confuso Ysrafael. Safet non riuscì a reprimere una risatina "Beh, obiettivamente un po' gli somigli!" commentò divertito, poi tornò serio e mosse qualche passo verso Alba.

"Fai un altro passo e me la porto all'inferno seduta stante!" lo minacciò Razel circondando il collo della ragazza con un braccio.

Rimasero qualche secondo a sfidarsi con lo sguardo, finché furono distratti dal rumore di un combattimento.

"È adesso che diavolo succede, ancora?" si lamentò Yrafael.

Un istante dopo Azaele precipitò a terra davanti a lui.

L'angelo non ebbe tempo di rendersi conto di cosa stesse succedendo che atterrò anche Ariel, furioso e con gli occhi rossi. Azaele si rialzò in piedi, pronto a parare l'attacco di Ariel.

"Ma quella è la spada di Michele. Com'è possibile che riesca a impugnarla?" domandò incredulo Ysrafael a Safet.

"Te l'avevo detto che il ragazzo ti avrebbe stupito, no?" rispose Safet preparandosi a intervenire per far cessare lo scontro. Non ebbe però il tempo di agire che Ariel attaccò con tutta la sua forza. Azaele evitò l'attacco scartando di lato. L'angelo non trovando resistenza, si sbilanciò in avanti perdendo per un attimo l'equilibrio e rischiando di inciampare. Azaele, che avrebbe potuto colpirlo alle spalle e chiudere lo scontro, non approfittò del suo vantaggio e permise ad Ariel di riprendere il controllo e voltarsi.

I due si guardarono con odio.

"Sono stanco di te! " sibilò l'angelo .

"Io di te. Almeno su una cosa concordiamo!" rispose sarcastico Azaele strisciando i piedi per trovare una posizione di maggior equilibrio possibile.

"Ariel, basta! Il tuo comportamento è inqualificabile!" ordinò Ysrafael.

Il richiamo del supervisore fu del tutto inutile. Ariel era concentrato solo sul suo avversario. Scattò nuovamente all'attacco, ma Azaele parò senza problemi e contrattaccò. Ariel era in difficoltà, il demone era più veloce e più bravo. E questo lo stava facendo innervosire sempre di più. Ogni volta che aveva a che fare con quel piccolo bastardo c'era qualche sorpresa.

Adesso saltava fuori che quello che aveva sempre considerato uno svampito buono a nulla era un ottimo guerriero. Non solo, Ariel si era reso conto che in almeno in due occasioni Azaele avrebbe potuto approfittare facilmente dei suoi errori. E invece non lo aveva fatto. Quell'insopportabile demone aveva osato comportarsi cavallerescamente. Distratto da quei pensieri, l'angelo perse la concentrazione. Fu solo per pochi istanti ma bastarono ad Azaele per saltare, fare una capriola sopra la sua testa e sferrargli un potente calcio al centro della schiena, proprio tra le due ali.

Il colpo fu così forte che Ariel cadde a terra perdendo la presa sulla spada. Si girò e vide Azaele lanciarsi all'attacco. Cercò di recuperare l'arma, ma la sua mano annaspò inutilmente.

Azaele atterrò in ginocchio sul petto dell'angelo e calò la lama con un colpo secco.

Ariel spalancò gli occhi per la sorpresa.

La spada di Michele era conficcata nel terreno, a pochi millimetri dal suo orecchio destro.

"Perché? Potevi uccidermi una volta per tutte!" domandò senza capire.

"Molti millenni fa ho giurato a me stesso che non avrei mai ucciso i miei simili. Non ho intenzione di venire meno a quel giuramento, nemmeno per un idiota come te!" rispose Azaele guardandolo con disprezzo. Ariel ammutolì. Si rese conto che il demone gli aveva appena dato una lezione che non avrebbe dimenticato facilmente, allargò le braccia in segno di resa e ammise "Hai vinto Azaele. Questa partita è finita. Per sempre!"

Intorno a loro si era fatto uno strano silenzio.

"Azaele!" chiamò Alba con una voce flebile e impaurita.

Il demone si voltò verso di lei e fu invaso da una rabbia fredda. Rivolse a Razel lo sguardo più duro e fermo che l'anziano demone gli avesse mai visto in volto.

Razel si rese conto di conoscere quello sguardo. Lo aveva visto molti millenni prima sul volto di un arcangelo che lo aveva risparmiato durante la Grande Guerra. Si chiese se quello che stava pensando fosse davvero possibile.

Azaele afferrò la spada conficcata nel terreno senza distogliere lo sguardo da Razel. Michele cercò di dire qualcosa, ma Azaele lo fermò con un gesto deciso.

Nessun altro osò provare a fiatare. Il demone si avvicinò lentamente ad Alba continuando a tenere lo sguardo fisso su Razel.

Arrivato a poco più di un metro di distanza si fermò.

Per un attimo tutti i presenti smisero di respirare, Azaele distolse lo sguardo da Razel solo il tanto necessario per sorridere ad Alba e allungare la mano libera verso di lei facendo un rapido gesto che significava "Vieni da me"

Lei emise un gemito, ma non osò muoversi.

Azaele riportò lo sguardo su Razel e ripeté il gesto.

Alba allungò tremante una mano fino a sfiorare le dita di Azaele.

Razel sentì qualcosa di umido e leggero scorrergli intorno al polso, abbassò lo sguardo e si rese conto che erano lacrime di Alba. Alzò di nuovo il capo e osservò la mano di Azaele stringere quella di Alba. Incrociò nuovamente quello sguardo fermo e senza paura che lo sfidava e capì di aver perso. Sospirò, scosse il capo e lasciò andare il collo di Alba che si precipitò tra le braccia di Azaele.

"Mi sono ricordata Azaele, mentre lanciavo le fiamme in sala, mi sono ricordata tutto!"

"Allora, sei stata tu a far scattare il sistema antincendio?" domandò Azaele sorridendo.

"Si, volevo fermare quella bolgia, ma non volevo far male a nessuno! Perché ci hai messo tanto a farti riconoscere?" domandò tra le lacrime.

"Perdonami amore, avevo paura di farti ancora del male!" rispose Azaele lasciando cadere la spada a terra e circondandola con le ali nere per riscaldarla. Alba nascose il viso contro il suo petto.

Merlino miagolò debolmente. “Merlino, sei vivo!” esclamò Alba felice.

Razel, osservò la scena con gli occhi lucidi, sospirò, si voltò per andarsene e si ritrovò davanti a Sael impegnato a pulire il volto di Michele. L'imponente demone non poté fare a meno di notare l'espressione compiaciuta di Michele mentre Sael gli tamponava delicatamente il viso con un fazzoletto di carta sporco di sangue.

"E questo che starebbe a significa'?" domandò allibito.

Sael si interruppe e gli lanciò uno sguardo di sfida "Starebbe a significare che Michele è il mio ragazzo!" rispose.

Razel non replicò, si limitò a chiudere gli occhi, prendere un profondo respiro e sferrare al giovane demone un ceffone così forte da farlo barcollare. Prima che Michele potesse commentare ringhiò "E tu nun osare dire nulla, chiaro?"

Poi mosse qualche passo verso Safet che lo fissava con un'espressione indecifrabile e commentò "Vale, anche per te paparino, me so spiegato?"

Ysrafael a quelle parole lo fissò stupito. Safet, impassibile, si limitò ad alzare una mano in segno di pace.

Sakmeel osservò Sael passarsi una mano sulla guancia dolorante e commentò offeso "Ti sta bene, imbecille, almeno a me avresti potuto dirlo!"


#


La mattina dopo Razel, spaparanzato su uno sdraio dai morbidi cuscini, si stava godendo il tepore del sole mattutino sul tetto del grattacielo Eurosky. Una birra ghiacciata contribuiva al suo tentativo di rilassarsi dopo la concitata nottata in cui aveva visto sfumare per sempre la sua possibilità di bilanciare la perdita dell'anima di Elena.

"Ahem… disturbo?"

La domanda di Michele giunse inaspettata e non esattamente ben accetta.

"Si, disturbi. Levati dalle palle, biondino!" grugnì il demone senza degnarlo di uno sguardo.

Michele non si lasciò smontare. "Il fatto è che volevo chiederti scusa per…!"

"Sticazzi, delle tue scuse!" lo interruppe lapidario Razel.

"Ok, hai ragione" rispose conciliante l'angelo. "Però volevo dirti che ho parlato con San Pietro e…"

"Nun me ne po' frega' de meno!" lo interruppe ancora Razel fissando l'orizzonte e assaporando una sorsata di birra.

Michele sospirò e continuò "Per farla breve mi ha concesso un permesso speciale, e quindi..!"

Razel perse la pazienza, era stanco, incazzato e pure un po' depresso. L'ultima cosa che gli interessava in quel momento era sopportare le chiacchiere di un frocetto angelico che cercava di lavarsi via i sensi di colpa con delle scuse non richieste.

Si alzò in piedi rabbioso e rimase impalato con la bocca aperta e la lattina di birra stritolata in una mano.

"Ciao Razel, noto che il tuo caratteraccio non è per nulla migliorato!" lo salutò una donna bruna sui quaranta-quarantacinque anni dal sorriso contagioso e dal fisico prosperoso.

"Elena?"

"Ecco, era questo il permesso speciale di cui…" provò ancora a spiegare Michele.

Razel non lo ascoltò neppure, si precipitò ad abbracciare la donna, sollevandola da terra e baciandola con un tale entusiasmo che se fosse stata ancora umana avrebbe rischiato di soffocarla.

L'angelo pensò che fosse il caso di lasciarli soli, aprì le ali e si preparò a volare via.

Una pacca sulla nuca lo fece voltare, ma Razel era di nuovo impegnato a baciare Elena.

Michele capì che era era stato il suo modo per ringraziarlo. Sorrise e volò via.


#


Aurora scese dalla Panda e si guardò intorno per cercare il numero di indirizzo che gli aveva dato Azaele.

"Non mancare, mi raccomando, ci tengo che venga!" si era raccomandato sorridendo allegro.

La professoressa notò stupita una bella ragazza dai capelli castano chiari e un seno decisamente prorompente, che chiacchierava con un angelo dall'aria un po' avvilita.

Colse la frase di commiato della ragazza "Non so Ariel, ci penserò!”

L'angelo annuì e salutò la ragazza che si avviò nella stessa direzione di Aurora. Le due si ritrovarono prima sotto lo stesso portone e poi insieme in ascensore.

"Bel ragazzo, ma mi sa che ti ha fatto arrabbiare, eh?" domandò la professoressa sorridendo sorniona.

Arianna per un attimo pensò di risponderle di farsi gli affari suoi, ma poi il sorriso allegro di Aurora la conquistò.

"Si è comportato da stronzo!" rispose "Deve sudarselo un secondo appuntamento, sempre che decida di concederglielo! A che piano va?"

"Terzo"

"Anche io!"

Uscirono dall'ascensore e si avviarono verso la stessa porta.

Le due donne si guardarono stupite.

"Sei invitata anche tu alla festa?" chiese la professoressa.

"No, cioè si, anche. Però qui ci abito" rispose Arianna. "Lei è amica del padre di Sael?" domandò.

"No, sono amica di Azaele!"

Arianna la osservò perplessa, ma poi pensò che il nuovo ragazzo di Alba era un tipo un po' originale e ci stava che avesse un'amica di quell'età. Magari era una sua ex professoressa.

Le due entrarono in casa e malgrado davanti a loro si presentasse la stessa scena ciò che videro fu un po' differente.

Arianna infatti vide Alba seduta sul divano abbracciata al suo ragazzo, la coppia di amici gay di Azaele intenta a scambiarsi un bacio rapido e un giovane un po' tarchiato che mangiava soddisfatto una tartina al salmone mentre chiacchierava con una bella ragazza alta e bionda dallo sguardo strano, probabilmente era la sua fidanzata. Poggiato al tavolo imbandito di tartine, paste, pizzette e salatini, il buttafuori del Cubo osservava tutti bevendo una birra e mangiando patatine. Arianna si domandò di chi potesse essere amico.

Aurora invece, oltre al vero aspetto di Azaele, vide un bel demone dai capelli rosso scuro che si scambiava un bacio con un bellissimo angelo biondo, un demone tarchiato dall'aspetto simpatico che chiacchierava con una ragazza demone che emanava bagliori rossi dagli occhi e un enorme demone dai capelli corti e rossi vestito come un buzzurro anni novanta. La professoressa sorrise, le era appena tornato in mente Gallo Cedrone di Carlo Verdone.

Azaele scorgendo Aurora si alzò dal divano e la raggiunse con un sorriso felice "Aurora! Che bello che sia arrivata anche tu!" commentò abbracciandola.

Alba si alzò dal divano e la osservò senza parlare. Aurora incrociando il suo sguardo provò una strana sensazione, come una sorta di déjà vu!


#


Safet si sedette, rallentò il respiro per concentrarsi e pochi istanti dopo sentì un battito d'ali e l'imprecazione "Ohmmerda!" seguita da un tonfo e dal crollo del cartellone pubblicitario che fino a quel momento aveva dominato fieramente sul tetto della Rinascente.

Un arcangelo impolverato si alzò dalle macerie del cartellone sbuffando "E che palle 'sti cartelloni pubblicitari sempre in mezzo ai maroni!"

Una massa di riccioli corvini e una barba altrettanto nera incorniciavano il suo volto piuttosto bello e illuminato da un paio di occhi dalle iridi dorate. Per essere un arcangelo era un po' basso, non raggiungeva i due metri, ma ciononostante era sempre stato un abile e temuto guerriero.

Safet ridacchiò "Sai Gabriel, certe volte mi domando come avete fatto a vincere la Grande Guerra!"

L'arcangelo sorrise "Perché non c'erano stramaledetti cartelloni pubblicitari sparsi in ogni angolo del Paradiso!" rispose porgendo la mano al demone e domandandogli "Allora come stai, tutto bene? Come mai mi hai chiamato?"

Safet strinse la mano di Gabriel e rispose "Quello svampito di tuo figlio ha ritrovato la sua ragazza e questa volta è riuscito a tenersela stretta!"

"Sul serio?" sorrise felice l'arcangelo "Che bella notizia, il piccoletto ha sofferto tanto quando gliel'hanno portata via e non ho nemmeno potuto consolarlo!"

Safet sospirò "Sai continuo a ritenere molto ingiusto che non possiamo stare vicino ai nostri figli apertamente. Fortunatamente ho scoperto che mio figlio Sael sapeva che sono suo padre. Per quanto mi riguarda ormai non ho più motivo di nasconderlo, ma per te dev'essere difficile!"

Gabriel non fece commenti, lui e Safet erano sempre stati molto amici fin da "ragazzini". Sapeva molto bene quanto era stata dura per lui e per la sua ex compagna abbandonare il figlio e d'altra parte anche lui aveva nel cuore una ferita sempre aperta.

"Quindi Azaele ora è felice! Sei stato molto gentile a chiamarmi per dirmelo" rispose sedendosi accanto a Safet.

Il demone lo osservò un po' titubante "In effetti ti ho chiamato perché sono un po' preoccupato per lui e per tutti i suoi amici!"

"Perché?" domandò stupito Gabriel notando un passerotto adagiato sulla grondaia che cinguettava disperato cercando di aprire un aletta spezzata.

"Gabriel, lo sai vero che Azaele ha ereditato il tuo carattere da stordito!"

"Non sono stordito, sono solo un po' distratto e comunque quando serve so essere concentrassimo!" replicò offeso l'arcangelo allungando una mano e prendendo delicatamente il piccolo passero ferito.

"Ok, diciamo allora che sia tu che lui quando siete molto presi da un'emozione tendete a concentrarvi solo su quella, giusto?"

"Si, è allora?" commentò distrattamente Gabriel soffiando delicatamente sul passero che subito dopo riuscì ad aprire entrambe le ali e volare via.

"Allora, immagino che Azaele e Alba…” Safet si interruppe vedendo che Gabriel stava seguendo con lo sguardo l'uccellino che si allontanava svolazzando soddisfatto.

Mi ascolti?” esclamò irritato.

Gabriel guardò Safet facendogli un cenno come per dire “vai avanti”

Safet sbuffò e riprese il discorso “Loro non si vedevano da secoli, mi spiego?”

Francamente, no. Non capisco dove sia il problema!” rispose l'Arcangelo.

"Gabriel, per la miseria, immagino che dopo secoli avranno avuto una gran voglia di… insomma…"

Gabriel si illuminò "Oh, quello!" commentò allegramente "Spero proprio di sì!"

Safet si passò una mano sul viso, certe volte parlare con Gabriel era tanto estenuante quanto parlare con Azaele.

"Lo spero anche io, però la cosa mi preoccupa!"

"Perché?" domandò stupito l'arcangelo.

"Gabriel" rispose nervosamente Safet. "Secondo te Azaele è il tipo che preso dall'entusiasmo di poter finalmente andare a letto con Alba, dopo aver aspettato per quattrocento anni, si può ricordare che prima sarebbe meglio procurarsi delle… precauzioni?"

Gabriel sbiancò, poi tirò un sospirò di sollievo "No, lui no. Ma sono sicuro che Alba starà attenta. É una donna moderna!"

"Si, ma se è vero il detto che Lui li fa e poi li accoppia!" commentò il demone facendo un cenno verso l'alto.

Gabriel rise di gusto "Ma dai! È solo un modo di dire!"

Safet alzò un sopraciglio poco convinto "Sarà sicuramente come dici tu, però è meglio prepararsi a proteggerli, non credi? A proposito tu che faresti nel caso…"

Gabriel sospirò "Nella estremamente lontana ipotesi che succeda, e non succederà, si tratta di mio figlio, questa volta non lo abbandonerò!"

Bene!” commentò Safet passando un braccio intorno alle spalle di Gabriel.

Ti va di venire alla piccola festa organizzata da Alba e Azaele?”

Gabriel ci pensò su. “No, meglio di no! Non credo che né io, né Azaele siamo ancora pronti per incontrarci. Non voglio rischiare di rovinargli la festa presentandomi senza invito!”

Ok, capisco!” sorrise Safet.


#


Aurora era in cucina, stava preparando un altro po' di tartine quando ebbe la sensazione di essere osservata. Si girò. Un demone un po' anziano e dall'aspetto elegante la osservava sconcertato dalla porta finestra aperta. Aveva dei begli occhi grigi e i capelli quasi bianchi.

"Buonasera" disse un po' imbarazzata, per la seconda volta nella stessa serata aveva l'impressione di aver già vissuta una situazione simile. Il demone strabuzzò gli occhi e per un attimo Aurora temette che potesse essere colto da infarto. Poi ricordò che si trattava di un essere immortale e sorrise.

Il demone si avvicinò e domandò un po' timidamente “Posso chiederle il suo nome?”

Mi chiamo Aurora! E lei?” rispose la professoressa.

Ehi, va tutto, bene?” domandò ancora vedendo gli occhi di Safet diventare lucidi.

Il demone cercò di controllarsi, inutilmente. Imbarazzato si asciugò il volto e commentò “Sei tornata anche tu, piccola Aurora!”

Tornata... da dove? Scusi, ma lei mi conosce?” domandò la professoressa pensierosa. Chissà forse quel demone conosceva il motivo per cui lei poteva vederlo?

Si, Aurora, ti conosco!” rispose lui amaro.

In quel momento entrò Azaele che commentò tutto contento “Oh, allora vi siete già presentati!”

Già! E penso che il tuo amico, abbia un po' di cose da spiegarmi!” rispose Aurora.

Safet prese Azaele per un braccio e chiedendo scusa ad Aurora lo trascinò in bagno “L'hai invitata tu?” sussurrò chiudendo la porta per evitare di essere sentito.

Si, ci siamo conosciuti per caso e ho pensato che non sarebbe stato male presentarvi!” rispose Azaele allegramente.

Non l'hai riconosciuta?” domandò Safet.

Azaele lo guardò confuso “Dovrei?”

Dovresti, si! E' la bambina condannata al limbo insieme ad Alba!” spiegò Safet.

Azaele lo fissò stupito e commentò “Merda! Niente è mai per caso, non è così?”

Safet annuì gravemente.

Ehi, volete uscire dal bagno! Qui c'è gente che non può aspettare oltre!” si lamentò Arianna bussando alla porta.

Scusa, Arianna. Stavamo... parlando di una cosa privata!” rispose Azaele uscendo imbarazzato dal bagno insieme a Safet.

La ragazza non li degnò di uno sguardo e si precipitò dentro.

Safet rientrò in cucina e si avvicinò ad Aurora “Posso aiutare?” domandò educatamente.

Aurora gli porse un panetto di burro e il coltello “Ok, però se non le dispiace dopo mi farebbe piacerebbe fare una chiacchierata con lei. In privato!” rispose Aurora.

Certamente! E diamoci del tu, se non ti dispiace!” rispose lui sorridendo.

Oh... certo!” risposa Aurora rendendosi conto con imbarazzo di essere arrossita come un ragazzina.


#



Azaele aprì gli occhi e si tirò a sedere sul letto svegliando Alba che dormiva sul suo petto. "Che succede?" domandò lei assonnata.

Lui tentennò un po' imbarazzato, prima di rispondere "Ecco, noi abbiamo… Ma io non ero… Uh… protetto!"

Alba sorrise "Tranquillo, in questo periodo non è pericoloso per me"

Azaele sospirò di sollievo "Ah, ok. Usi la pillola"

"No, mi stava dando qualche problemino, l'ho dovuta interrompere. Uso un macchinino che mi da il via libera!"

"Oh, e sei sicura che funziona?" domandò preoccupato Azaele.

Lei sbadigliò abbracciandolo. "Bé, non che ne abbia avuto bisogno molto spesso negli ultimi tempi. In ogni modo finora non ha mai sbagliato!"


Fine



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Ciao a tutti.

Così finalmente dopo tanti anni sono arrivata alla fine di questa storia. Sicuramente non ce l'avrei fatta se non avessi scoperto EFP!

E ancora meno ci sarei riuscita se non avessi avuto il supporto di tutti coloro che mi hanno seguito o mi stanno seguendo con tanto affetto.

Voglio ringraziare perciò:

- tutti i lettori che mi hanno recensito al di fuori degli scambi del Giardino di EFP: Fra101, Abby_da_Edoras, IndianaJones25, Serpentina, Tubo Belmont, Vania Imyarek


- tutti i lettori con cui scambiamo regolarmente e con grande piacere le recensioni tramite il Giardino di EFP: Zobeyde, Mask89, Leila91, Barby_Ettelenie91, Misaki, Will Darkligther, Cassiana, Chiara PuroLuce, alvy_demi, MusicAddicted, Shadow writer, AlfoPec95, Apatya, Musical, Nao Yoshikawa, Violet Sparks, Pin, fenris


-tutti i lettori che sono passati a lasciarmi anche solo un recensione o per curiosità o tramite gli scambi: Yonoi, Lupoide, Trix, Estel-naMar, Allen Glassered, Caaatkhad, H_A_Strattford, Angelica_Morgenstern, Antonio_Sabini, Loreley90, Zukiworld


-tutti i lettori che hanno messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate


-tutti i lettori silenziosi


-tutti i futuri lettori


Vi ringrazio davvero con tutto il cuore e se riuscirò, come spero, a scrivere “Un angelo a Roma parte II”, spero di ritrovarvi tutti!


AlbAM

   
 
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