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Autore: Carmaux_95    11/04/2021    5 recensioni
Dom aprì un'altra birra e il tappo a corona andò a fare compagnia agli altri delle precedenti bottiglie, vuote e abbandonate sul tavolo.
Avevano decisamente esagerato e quella che avrebbe dovuto essere una semplice serata di chiacchiere fra amici si era trasformata in una sbronza collettiva.
Approfittando di quella distrazione, Joe accostò le labbra all'orecchio del batterista: «Stai riflettendo?»
[Joice con un minuuuuscolo accenno di lime]
[scritta per il compleanno efpiano di Kim Winternight]
[partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Soul Mancini sul forum di efp]
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Craik, James Price, Joe Langridge-Brown
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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SHAMELESS

 

L'occhiataccia che Price gli aveva lanciato poco prima lo aveva eccitato da morire.

Joe aveva cominciato a stuzzicarlo per gioco, divertendosi nel vederlo sobbalzare quando le carezze si avvicinavano più al suo inguine per poi allontanarsi... ma, dopo quello sguardo in tralice che James gli aveva scoccato da dietro gli occhiali, qualcosa era cambiato: un'improvvisa sfacciataggine lo aveva portato a mordersi le labbra e a premere con decisione sul cavallo dei pantaloni del compagno, facendolo sussultare.

Dom aprì un'altra birra e il tappo a corona andò a fare compagnia agli altri delle precedenti bottiglie, vuote e abbandonate sul tavolo.
Avevano decisamente esagerato e quella che avrebbe dovuto essere una semplice serata di chiacchiere fra amici si era trasformata in una sbronza collettiva.

Approfittando di quella distrazione, Joe accostò le labbra all'orecchio del batterista: «Stai riflettendo?*»

«La smetti?»

«Perché?»

«Perché ci stanno guardando tutti» rispose Price con poca convinzione.

«Tutti chi? Phil e Conor sono di là in camera e non credo proprio che ne usciranno tanto presto: Conor avrà appena cominciato a tracciare i contorni dei tatuaggi di Phil con la lingua. Sai quanto tempo ci vorrà ancora prima che finisca? Dom è ubriaco...»

Un sorrisetto intaccò lo sguardo del minore che, tuttavia, scosse la testa volgendola poi nella direzione opposta per rispondere all'ennesima domanda del chitarrista, effettivamente sbronzo.

«Io credo...» sussurrò Joe, imperterrito. «che potrei anche inginocchiarmi qui sotto il tavolo e Dom non si accorgerebbe di niente.»

Un brivido improvviso partì dalla nuca del batterista e scivolò lungo la sua spina dorsale. Non fece in tempo a formulare una risposta che, voltandosi, riuscì giusto ad intravedere la chioma dorata di Joe sparire oltre il bordo della tovaglia.

«Joe! Che cazzo fai?!» lo redarguì con un sibilo, ma quando tentò di bloccarlo una mano di Dom si appoggiò sulla sua spalla.

«Questa!» dichiarò il chitarrista agitando la bottiglia di vetro. «Questa birra è decisamente più buona delle altre!»

«Sono tutte uguali» rispose James fingendo di non accorgersi del fatto che Joe gli avesse appena divaricato le gambe per inginocchiarvisi in mezzo, protetto e nascosto dalla superficie del tavolo.

«Ma come? No, non è possibile! Vedi? Sono diverse! Vedi?»

Price scosse la testa e ruotò di centottanta gradi la bottiglia vuota che Dom aveva afferrato per operare un confronto: al posto di osservare l'elenco dei valori nutrizionali, il chitarrista si accorse finalmente del fatto che l'etichetta era assolutamente identica a quella della birra ancora mezza piena.

Fingendo indifferenza, James deglutì a vuoto sentendo le mani di Joe intrufolarsi sotto l'orlo dei suoi shorts per accarezzargli prima le ginocchia e poi le cosce fin quasi all'inguine.

Improvvisamente due dita si agganciarono ai passanti dei suoi pantaloni e lo strattonarono con calcolata decisione: scivolò lungo il sedile al punto che la sua schiena impattò contro la spalliera.

Dom non si curò di quell'improvviso movimento – dopotutto non era certo insolito che Price si stravaccasse ovunque si sedesse – e continuò a borbottare circa la delusione del realizzare che si trattava effettivamente della stessa birra.

Joe non perse tempo: gli sbottonò i pantaloni e senza dare a James il tempo di fermarlo, seppellì la testa fra le sue cosce cominciando a vezzeggiarlo attraverso il tessuto della biancheria.

Il batterista fu colto da un fremito così violento e convulso che gli fece addirittura scivolare gli occhiali lungo il naso. Approfittò del gesto automatico che fece inforcandoli nuovamente per nascondere una smorfia che sarebbe apparsa fin troppo eloquente persino ad un ubriaco.

Si piantò le unghie nei palmi e cercò in ogni modo di trattenersi, ma un gemito e un sospiro sfiatato sfuggirono al suo autocontrollo.

«Ti senti bene?» si preoccupò Dom appoggiandogli di nuovo una mano sulla spalla, questa volta con fare apprensivo.

«Sì, ho solo... mal di stomaco.»

«Ti preparo qualcosa di caldo?» domandò alzandosi e dirigendosi in cucina senza domandarsi che fine avesse fatto Joe che fino a qualche istante prima faceva loro compagnia.

«Grazie...»

Non appena Dom scomparì dietro la porta della cucina, Price allungò le braccia sotto il tavolo e prese il viso di Joe fra le mani: indietreggiò con la sedia per non fargli sbattere la testa contro il tavolo e lo trascinò sulle sue labbra.

«Piccolo Kurt, tu sei completamente...» biascicò, la voce ormai roca, lasciando in sospeso quella frase mentre una scintilla di malizia accendeva i suoi occhi alla vista del meraviglioso e candido sorriso del compagno.

«Sai, dovresti toglierti più spesso tutti quei berretti e cappucci che indossi solitamente: mi piacciono tanto i tuoi capelli...» sussurrò il biondo accarezzandogli la nuca e attorcigliando le dita fra i suoi ricciolini.

Non si fosse trovato così lascivamente fra le sue gambe, Price avrebbe riconosciuto il solito Joe, genuinamente affettuoso e sensibile.

«Non ti facevo così...»

«Audace?»

«Svergognato.»

La voce di Dom riecheggiò dalla stanza a fianco: «Abbiamo finito sia il tè che la camomilla: se scaldo un succo di frutta va bene lo stesso?»

Price e Joe scoppiarono in una risata sommessa, continuando a scambiarsi sospiri e baci volanti.
Joe spinse indietro gli occhiali del batterista che, nel mentre, erano scivolati nuovamente fin sulla punta del naso. Si morse il labbro e, scrollando le spalle, rispose all'osservazione del compagno: «Ho i miei momenti.»



 



 

Angolino autrice:

Tanti auguri Kiiiiim! ♥♥ Anche se in ritardooooo!
BUON COMPLEANNO EFPIANO in ritardooooo!!! '''^^

Che dire? Io ti chiedo scusa per questa piccola storiella senza pretese: so che non è un granché ma ci tenevo a regalarti una piccola Joice per il tuo compleanno! ^^

E si tratta anche del mio primo esperimento in questo fandom... per cui non siate troppo cattivi AHAHAHAH

*questa shottina prende spunto e si sviluppa a partire da una drabble scritta dalla festeggiata Kim nella quale ricorre questa frase sul “riflettere” XD Vi lascio qui il link: “Ti darò qualcosa su cui riflettere – Price tu cosa ne pensi?”

Kim, spero che possa esserti piaciuta o, almeno, di averti strappato un sorriso!

Ringrazio chiunque abbia letto fino a qui e... che altro dire? ^^

Vi mando un abbraccio!

Alla prossima!

E ancora auguroni Kim!!! Un bacione!!! ♥♥

Carmaux


 

P.S. Un ringraziamento in particolare va a Soul Mancini per il sostegno ^^

  
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