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Autore: Dark Night    12/04/2021    0 recensioni
Apro gli occhi e guardo l’orario, sono le 3 è decisamente troppo presto per svegliarmi ma, a quanto pare il mio corpo non concorda con me.
Mi giro e guardo la meraviglia che ho accanto.
Con attenzione senza svegliarla passo una mano in mezzo ai suoi capelli, dannazione è così bella starei ore a guardarla.
Ogni singolo momento ringrazio che Talinda sia mia moglie.
Mi ha aiutato a uscire da un incubo che vivevo tutti i giorni, grazie a lei e ai ragazzi son uscito dal mondo dell’alcol e delle droghe e non ho nessuna intenzione di tornarci.
Adesso ho uno scopo nella vita, occuparmi della mia famiglia.
Il solo problema che mi tormenta, è il pensiero fisso che quel mostro chiamato depressione ostacoli nuovamente la mia vita.
Non è da prendere sotto gamba una cosa del genere, bisogna imparare a leggere dentro alle persone e non vedere l’aspetto fisico, dietro a un sorriso si può nascondere tanto dolore.
Mi sporgo dal letto per prendere il cellulare sul comodino senza far alcun rumore, tolgo ogni suono non voglio di certo svegliarla.
Senza muovermi troppo gli scatto qualche foto, queste andranno nella mia galleria privata.
Posso dire che è il mio piccolo tesoro.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chester Bennington
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ff lp insonnia

Apro gli occhi e guardo l’orario, sono le 3 è decisamente troppo presto per svegliarmi ma, a quanto pare il mio corpo non concorda con me.
Mi giro e guardo la meraviglia che ho accanto.
Con attenzione senza svegliarla passo una mano in mezzo ai suoi capelli, dannazione è così bella starei ore a guardarla.
Ogni singolo momento ringrazio che Talinda sia mia moglie.
Mi ha aiutato a uscire da un incubo che vivevo tutti i giorni, grazie a lei e ai ragazzi son uscito dal mondo dell’alcol e delle droghe e non ho nessuna intenzione di tornarci.
Adesso ho uno scopo nella vita, occuparmi della mia famiglia.
Il solo problema che mi tormenta, è il pensiero fisso che quel mostro chiamato depressione ostacoli nuovamente la mia vita.
Non è da prendere sotto gamba una cosa del genere, bisogna imparare a leggere dentro alle persone e non vedere l’aspetto fisico, dietro a un sorriso si può nascondere tanto dolore.
Mi sporgo dal letto per prendere il cellulare sul comodino senza far alcun rumore, tolgo ogni suono non voglio di certo svegliarla.
Senza muovermi troppo gli scatto qualche foto, queste andranno nella mia galleria privata.
Posso dire che è il mio piccolo tesoro.
Le riguardo e mi ritengo soddisfatto, blocco il telefono e lo poggio sul comodino con lo schermo rivolto verso il basso, nel caso arrivi qualche notifica almeno non vedo l’accendersi dello schermo.
Mi sistemo il cuscino e mi stendo di nuovo con l’intenzione di tornare a dormire, chiudo gli occhi ma niente il sonno ha abbandonato questo corpo, dannazione è presto come lo passo il tempo senza rischiare di svegliarla?
Qualcosa devo pur fare, la notte è ancora lunga e io so bene che non dormirò.
Prendo il telecomando e accendo la tv abbassando subito il volume.
Inizio a fare zapping sbuffando e sospirando non trovando niente che attiri la mia attenzione.
Decido comunque di lasciarla accesa su un canale indefinito, sinceramente non ho neanche notato cosa sta passando.
Prendo nuovamente il telefono, recupero anche gli occhiali ed inizio a perdere tempo.
Dopo non so quanto guardo l’orario spalancando gli occhi quando vedo che sono le 6 di mattina, è proprio vero che il telefono ti cattura.
Lo poggio nuovamente e mi alzo, ho deciso di preparare la colazione per tutti, fra un ora inizieranno a svegliarsi tutti, gli impegni quotidiani chiamano.
Mi dirigo in bagno dopo aver recuperato i vestiti, mi cambio dopo essermi lavato il viso.
Letteralmente in punta di piedi esco da camera andando diretto in cucina, per fortuna è più distante rispetto alle camere.
Inizio a sistemare il tavolo per la colazione e via ai fornelli, oggi frittelle di mele per tutti, almeno avranno una bella carica.
Le metto nei piatti nel momento preciso in cui sento una porta dopo l’altra aprirsi, in pochi istanti la cucina viene invasa dalla tribù Bennington, saluto i bambini uno ad uno e li accompagno al proprio posto.
Ma il mio viso si illumina quando vedo Tali arrivare in cucina, la vado a stringere e baciare.
Appena si è sistemata le porto il caffè e le sue frittelle, io non vado subito a sedere, tiro fuori il telefono e faccio una foto alla mia famiglia.
Questo è il mio paradiso, prendo la tazza e il mio piatto andando a sedermi.
Vorrei che questo momento durasse per sempre...

  
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