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Autore: cassiana    12/04/2021    2 recensioni
[David Gilmour X Ginger Gilmour]
Una ragazza va a un concerto dei Pink Floyd e fa un incontro che le cambierà la vita.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, David Gilmour
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'David & Ginger '
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CAP. II




David aveva trascorso tutto il giorno successivo in una sorta di smarrimento: si era svegliato col pensiero della ragazza conosciuta la sera prima e non riusciva a farsela passare di mente. Di conseguenza era distratto, euforico, inquieto, un sorrisino gli aleggiava sulle labbra senza che nemmeno se ne rendesse conto. Durante le prove della mattina aveva sbagliato intonazione e note diverse volte fino a che Roger non gli aveva abbaiato contro e lui si era dovuto dare una regolata e ritrovare la sua consueta concentrazione. Durante il pranzo, contrariamente al suo solito, aveva piluccato solo qualche patatina con lo stomaco chiuso. Tanto che i suoi compagni di band erano rimasti sconvolti:

- Davey, non ti sarai per caso innamorato?

Gli aveva chiesto a un certo punto Nick con un sorriso senza ottenere risposta. La verità era che l’attesa di quella serata lo stava tenendo in una costante agitazione. I ragazzi avevano tentato di coinvolgerlo in una partita a backgammon, del quale notoriamente era un ottimo giocatore, ma alla terza partita persa di fila Roger lo aveva abbandonato al suo destino disgustato. Aveva fumato con Rick indeciso se confidarsi o meno:

- Si tratta di una ragazza?

Rick esalò il fumo contro il soffitto e David a sua volta fece un paio di tiri in silenzio. Si tirò il lobo dell’orecchio con una smorfia:

- Non è una delle groupie che puoi scoparti senza pensieri...
- Non lo è?

Dave strinse i pugni anche al solo immaginare un'insinuazione in quel senso nella voce dell’altro.

- Sei agitato per la festa di stasera?
- No. Però l’ho invitata. Ha un ragazzo.

Arricciò le labbra in una smorfia mentre lo diceva e Rick gli strinse una spalla comprensivo.

- Sei un gran figo David. Rimettiti in sesto e spacca stasera. E comunque...Ci sono un mucchio di ragazze là fuori.

Si, ma nessuna come Ginger pensò il chitarrista. Passò il resto del pomeriggio a strimpellare sulla chitarra chiuso in camera fumando spinelli. Ad ogni modo seguì il consiglio dell’amico, fece una doccia fredda che gli togliesse ogni residuo di stordimento. Mise una maglietta nera e un paio di jeans puliti. Si pettinò per una volta i lunghi capelli castani notando quanto fossero cresciuti nell’ultimo anno. Rimase un momento indeciso se farsi la barba o meno, accarezzandosi la mascella. I peli pungevano, avrebbero potuto irritare la pelle delicata di una ragazza. Scosse la testa ridendo di sé stesso, dio era patetico. Ma si rasò con cura.

- Guarda guarda chi si vede, Miss Lasciateminpace! E ti sei fatta anche la messa in piega, dolcezza?
- Fottiti Georgie!

David tirò fuori il medio all’indirizzo di Roger che stava ridendo sotto i baffi. Anche gli altri quando li raggiunsero nell’atrio dell’hotel lo presero un po’ in giro bonariamente e si infilarono in macchina ridacchiando. David li lasciò fare, non si sarebbe fatto rovinare la serata dai loro stupidi scherzi e rispose a tono. La festa si svolgeva in una villa presa in affitto dalla casa discografica. Era stata invitata un po’ la crema dell’ambiente musicale e artistico della città, qualche giornalista e fotografo per immortalare l'evento, modelle, gli inevitabili roadies che non mancavano mai un’occasione per bere e mangiare a scrocco della band. Quando i floyd fecero il loro ingresso la festa si animò, diverse persone sciamarono intorno a loro coinvolgendoli nelle chiacchiere. David si guardava intorno inquieto e un po’ deluso. Era stato uno stupido a pensare che lei sarebbe venuta e comunque sarebbe stata col suo ragazzo. Cosa si era messo in testa? Ma il solo pensiero di poterla anche solo rivedere gli faceva battere forte il cuore. Stava fumando un’ennesima sigaretta quando la scorse, un po’ spaesata nella ressa di gente, bellissima con una tuta palazzo scintillante che le lasciava la schiena scoperta. David sentì la bocca farsi arida, deglutì un paio di volte e si passò la lingua sul labbro inferiore. Improvvisamente non sapeva più che farne di sé stesso.

- Oh, allora è lei?

Gli sussurrò Nick mettendogli una birra fresca in mano e sospingendolo piano:

- Avanti, va a parlarci campione!

In quel momento Ginger si voltò come se si fosse accorta di essere osservata e un sorriso sbocciò sulle sue labbra quando lo riconobbe. David esalò un sospiro e la raggiunse.

- Hey, sei venuta! Il tuo fidanzato dov’è?
- Non è potuto venire.

Rispose lei con un’alzata di spalle.

- Magnifico! - David fece una smorfia mentre le guance gli si colorivano leggermente - Cioè mi dispiace, vuoi bere qualcosa?

Concluse indicando la bottiglia che aveva in mano. Ginger rise deliziata e gli mise una mano sul braccio accettando con grazia. Trascorsero la maggior parte della serata insieme e man mano che passavano le ore David si sentiva sempre più sicuro di sé e la sua naturale timidezza si sciolse in una più disinvolta amabilità. Le raccontò degli aneddoti buffi sui compagni di band e gli incidenti divertenti accaduti durante il tour. Parlarono di musica e arte. Lei lo ascoltava rapita, a dire il vero non era una grande esperta in musica, ascoltava per lo più quello che passava alla radio, mentre lui le parlava entusiasta descrivendole la differenza tra rock psichedelico e progressive. Era piuttosto complicato però riuscire a concludere un discorso dato che ogni cinque minuti venivano interrotti da persone che volevano parlare con David, fargli domande o anche solo salutarlo. Lui era sempre gentile, sorrideva e rispondeva a tutti con quella sua voce morbida. Ginger pensò che il suo accento inglese fosse davvero sexy e non si stancava mai di osservare le sue splendide labbra aprirsi nel sorriso. Dopo l’ennesima chiacchiera inconcludente David le propose di uscire fuori, sul balcone. Rubò di passaggio un paio di flute di champagne e la sospinse delicatamente verso una delle portefinestre. La mano grande e calda appoggiata sulla base della schiena nuda diede come una scossa a Ginger, le punte dei polpastrelli rasparono con delicatezza la pelle in una carezza appena accennata. L’aria fresca di fine ottobre muoveva piano i capelli di Ginger che emozionata dall’improvvisa solitudine con David si nascose dietro al suo champagne; il rossetto aveva lasciato un’impronta sul bicchiere e per un momento l’attenzione di David fu tutta sul quel segno. Inconsciamente si leccò le labbra.

- Mi stavi raccontando della Francia...
- Oh, si - si riprese David - Insomma alla fine eravamo rimasti senza soldi per la benzina e abbiamo dovuto imbarcare il furgoncino praticamente a braccia!

Ginger esplose in una risatina che finì in un piccolo verso. Lei si tappò la bocca scusandosi ma David pensò che fosse la cosa più carina che avesse mai sentito, avrebbe voluto farla ridere ancora.

- Allora, che cosa c’è di bello da fare in questa città? Abbiamo sempre così poco tempo tra una data e l’altra che non so mai niente.
- Oh, in realtà ben poco, credimi! In tutto quest’anno la cosa più eccitante che sia accaduta qui siete stati voi!

Un'altra scarica di risatine, stavano bene insieme e David avrebbe voluto continuare a parlare con lei tutta la notte. Una ciocca di capelli gli cadde sugli occhi e cercò di soffiarla via un paio di volte fino a che Ginger con uno sguardo complice gliel’appuntò dietro un orecchio. Mentre lei ritirava la mano David la bloccò contro una guancia con una delle sue e le baciò i polpastrelli. Ginger in quel momento rabbrividì, non sapeva se per l’emozione o per il freddo.

- Oh, ho dimenticato la giacca dentro.
- Vieni qui.

Mormorò David allargando le braccia, lei si annidò contro il suo petto solido sentendo il cuore del ragazzo battere veloce. David appoggiò le labbra contro i capelli biondi inalando il suo profumo e pensò che non avrebbe voluto essere in nessun altro luogo al mondo: nel silenzio della notte mentre aveva la donna della sua vita tra le braccia. La donna di un altro realizzò con una smorfia.





Spazio Autrice:

Mi è stato chiesto quindi ho aggiunto un secondo capitolo! Questa volta sono andata totalmente a braccio \o/ Unico episodio che so che sia vero è quello del pulmino rimasto senza benzina. Uno sei soprannomi di Roger è George (che è il suo primo nome in realtà). Spero sia all'altezza del primo. Altri capitoli a seguire
   
 
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