Serie TV > Braccialetti rossi
Segui la storia  |       
Autore: neveah    12/04/2021    0 recensioni
"Unus pro omnibus, omnes pro uno"
"Uno per tutti, tutti per uno!" Il motto dei quattro moschettieri, la promessa di proteggersi a vicenda.
Un'alleanza forte che sosterrà i giovani Braccialetti Rossi quando uno di loro risprofonda nell'inferno della malattia.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Vale
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I ragazzi che corrono verso una libertà ritrovata ridono come i bambini. Ridono con tutta la faccia, come se la risata arrivasse dalla pancia, a bocca spalancata, con gli zigomi sollevati e gli occhi semichiusi.

É quel tipo di risata così piena e contagiosa che Vale non può fare a meno di ridere di riflesso mentre osserva i suoi quattro amici riuniti da quella ilarità collettiva, ignari del fatto che il mondo di Vale si è appena spostato ancora un po' dal suo asse.

Il povero ragazzo si ferma nel corridoio a spiare la felicità degli altri, la gioia degli amici in contrapposizione al suo terrore, e quella risata solitaria di facciata per dissimulare il suo smacco personale. É troppo da gestire. Non è ancora pronto ad affrontare l'interrogatorio, le inevitabili domande di Leo, Cris, Toni e Rocco senza crollare.

Ancora una volta sceglie la strada che ha imparato a percorrere così bene negli ultimi mesi, quella che porta all'infelicità: fugge dal dolore.

Arretra a passo di gambero e sgattaiola fuori dal reparto, senza una meta precisa.

Le sue gambe (la sua gamba e mezza) ormai stanche cedono sul corridoio che porta alla palestra. Entrare in quella sala-attrezzi, con i suoi macchinari isotonici e macchine cardio, con i suoi pesi e palle mediche, è un colpo al cuore.

L'odore di gomma dei tappetini gli dà la nausea e, anche se i ricordi della riabilitazione post-amputazione gli affliggono la mente come mattoni che formano un blocco emotivo, entra.

La palestra deserta sembra a Vale il rifugio ideale per restare da solo e cercare di fare chiarezza in quel marasma di pensieri che lo attanaglia in una stretta morsa di angoscia.


Il sesto senso esiste; è il dono speciale di ogni mamma.

Nora e Vale hanno da sempre avuto una connessione speciale e così profonda che la donna sa percepire anche le più innocenti bugie.

É naturale quindi, quasi scontato, che sia questo angelo custode, guidato dal sui istinto materno, a scovare il ragazzo sconvolto.

Nora si lascia scivolare con la schiena lungo le spalliere, fino a sedersi a terra. Accanto a lei, Vale sta invece lottando per farsi scivolare via di dosso le inutili tossine.

Non tutto ciò che è liquido, però, può scivolare via. Ci sono lacrime nel cuore che non riescono ad arrivare agli occhi.

Valentino sta male ma non riesce a piangere.

Per un millesimo di secondo crede di poter attraversare la tempesta senza versare una lacrima e, invece, i suoi occhi asciutti che bruciano sono il segno di dolore e di un fardello troppo grande da poter sopportare da solo.

Nora gli prende la mano tra le sue, lasciandosi guidare dalla sua bussola interiore, quella che gli consente di intercettare i pericoli anche a distanza: non importa quanto sia lontano in questo momento Vale, una mamma riesce sempre a sentire e percepire gli stati d'animo di suo figlio.


"Domani sarà il compleanno di Leo. Volevamo organizzargli una festa a sorpresa..."

Sussurra con una voce appena udibile che sembra giungere da una dimensione parallela. La capacità di cambiare argomento dovrebbe essere una tecnica efficace per cavarsela in situazioni scomode ma Vale sa già che con sua madre non potrà fare lo struzzo . " Dovresti dirlo ai tuoi amici, Vale!"

Lo esorta infatti lei con tono dolce ma deciso. Non gli dà l'opportunità di nascondere ancora la testa sotto la sabbia, crogiolandosi nell'illusione di poter schivare un pericolo mortalmente serio.

Il ragazzo scuote la testa con fermezza, saldo nella sua decisione di non coinvolgere chi gli vuole bene nel suo nuovo, imminente, calvario. Si stringe al petto il ginocchio sano e si raggomitola su sé stesso cercando di farsi piccolo, piccolo nella falsa speranza di poter scomparire.

"Papà lo avvisiamo domani, allora. Con il fuso orario, sarà notte fonda adesso in Australia!"

Nora cambia strategia agendo da donna pragmatica, facendo uscire fuori lo spirito da avvocatessa insito in lei, tentando di prendere in mano la situazione per non sentirsi impotente, per ingannarsi beffardamente di poter avere qualche sorta di controllo sulla malattia ingestibile di suo figlio.

"No. Nemmeno a papà diremo un bel niente!"

Esplode il ragazzo, nella sua testardaggine assurda e fuori da ogni logica. Sua madre capisce che è una battaglia persa pressarlo e assillarlo quando è così emotivamente instabile.

L'unica cosa che può dargli in questo momento è il gesto d'affetto più bello e più potente, l'unica cosa di cui Vale ha bisogno: un abbraccio.

"Mi tortureranno, ancora una volta, con tutti quei terribili esami invasivi."

Le parole e le paure di Vale sfociano fuori in singulti soffocati contro la manica della maglia di sua madre. Nora lo tiene ancora più stretto e tra quelle braccia in cui correva da bambino per trovare conforto tutte le resistenze di Vale, finalmente, si rompono.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Braccialetti rossi / Vai alla pagina dell'autore: neveah