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Autore: DanzaNelFuoco    13/04/2021    1 recensioni
Bakugou Katsuki/Midoriya Izuku (pre-slash)
(da qualche parte nell'Overhaul Arc)
“Come ti senti?” chiede Midoriya e Bakugou deve non riconoscerlo quando alza lo sguardo perché invece che urlargli contro di farsi i cazzi suoi, che lui sta perfettamente bene e Deku deve smetterla di scassare le palle, Katsuki risponde. 
“Pronto a esplodere.”
Ed è la verità.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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COW-T #10, w2, m3 (prompt: Rosso di rabbia - Anastasio)  
15/02/2020

 

CW: attacco di panico/menzioni di suicidio

 

 

- (dis)innescato - 

 

Le sue mani tremano e sudano, la glicerina che gli si accumula sui palmi quasi a volerlo rassicurare di essere ancora lì, sempre presente per lui e codificata nel suo DNA. 

Katsuki non riesce a far altro che rivedere il proiettile venirgli incontro, sfiorargli il volto e lasciare soltanto una minuscola bruciatura da calore - non un’abrasione, grazie a qualsiasi entità abiti i cieli, non una abrasione che avrebbe rilasciato anche solo una minuscola quantità di quel veleno che decostruisce i quirk, eliminandoli per sempre. 

I giornalisti lo accecano con i flash e i fotografi lo subissano di domande - o era il contrario? 

A Katsuki non sembra di ricordare di avergli urlato in faccia, ma potrebbe anche averlo fatto. 

“Come ti senti?” chiede Midoriya e Bakugou deve non riconoscerlo quando alza lo sguardo perché invece che urlargli contro di farsi i cazzi suoi, che lui sta perfettamente bene e Deku deve smetterla di scassare le palle, Katsuki risponde. 

“Pronto a esplodere.”

Ed è la verità.

Il suo sudore non sembra voler smettere di traspirare, copioso, dalle sue mani, e Katsuki non pensa di essere abbastanza lucido perché questo non possa generare un incidente. 

L’adrenalina gli fa battere il cuore a mille e il panico - quella punta di disperazione incredula che gli ripete nel cervello “avrebbe potuto essere, mezzo centimetro più a destra e saresti stato un inutile quirkless, il tuo sogno sarebbe andato a puttane e tutta la tua vita con esso” - quasi non lo fa respirare. 

Katsuki dovrebbe essere incazzato con sé stesso anche solo per aver pensato di avere paura, figurarsi farsi travolgere da quell’emozione. Invece non riesce a fare nient’altro che riavvolgere un film immaginario sullo schermo del suo cervello e osservarsi mentre perde il proprio quirk e la sua vita va avanti. 

Il karma, pensa, il karma per aver preso per il culo Deku tutto questo tempo, anche se il pensiero del tetto della scuola e il suo corpo che cade in picchiata gli sembra quasi una salvezza, più che una cattiveria, mentre si vede cercare disperatamente di produrre glicerina, di far esplodere le proprie mani con la più piccola scintilla che si rifiuta di scoccare - ma le sue mani, quelle vere, di contro, continuano a grondare esplosivo. 

Quasi gli viene da ridere al pensiero che se continua di questo passo presto potrebbe diventare una fontana, con getti di glicerina che gli zampillano dalle mani. 

Sto dando di matto, Katsuki si rende contro trattenendo la risata isterica che gli gorgoglia sulle labbra. Sto dando di matto, esploderò davvero. 

Quanta glicerina c’è già sulle sue mani? 

Quanta ne serve per tirare giù i dormitori e l’UA e il quartiere? 

Quanta per l’intero Giappone?

Qualcuno mi fermi, prima che io esploda davvero e porti con me il mondo, pensa Katsuki, perché adesso come adesso se ne sente in grado. 

Ma no, perché lui non ha mai avuto bisogno di nessuno, giusto? 

“Kacchan?” 

Deku gli afferra le mani, le prende tra le sue e Katsuki vorrebbe urlargli di allontanarsi, che farà esplodere anche lui, ma le parole non riescono ad oltrepassare le sue labbra. 

Katsuki cerca di sfilarsi dalla sua presa allora, quasi con disperazione, perché non riuscirà a controllarsi, e per quanto lo abbia minacciato e cercato di spaventarlo, non vuole ammazzarlo davvero - ma Izuku stringe la presa e gli impedisce di andarsene. 

“Kacchan, va tutto bene.” 

“Ho rischiato di perdere il mio quirk!” Si lascia uscire e si odia per la disperazione che percepisce nel suo tono. 

Izuku annuisce, ma non lo consola.

E a che servirebbe dirgli che comunque vada lui sarà lì al suo fianco? A che serve, se non a farlo arrabbiare - a farlo esplodere - fargli sapere che lui ha vissuto quattordici anni della sua vita senza un quirk e non è stata la fine del mondo? 

“Ma non l’hai perso, no?” 

La glicerina gronda tra le sue dita callose, scivola sui suoi palmi pieni di graffi, insidiosa e pericolosa e subdola. Basterebbe una scintilla, una sola, perché Izuku perdesse le mani e la possibilità di fare l’eroe. 

Katsuki deve controllarsi. 

“Kacchan, respira” Izuku lo chiama dal posto dove si è lasciato cadere e intreccia le loro dita insieme, appoggiando la fronte contro la sua. 

Katsuki riesce a vedersi nel verde speranza dei suoi occhi, senza un quirk, non più un eroe, ma con Deku al suo fianco, sempre e comunque, quell’idiota testardo - e vede il tetto della scuola allontanarsi, non più una scelta logica, non più la soluzione naturale. 

“Come ti senti?” 

Disinnescato. 

Katsuki non lo dice, ma chiude gli occhi e respira. 

  
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