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Autore: LadyOfMischief    13/04/2021    8 recensioni
Dopo gli eventi di Crait le misteriose connessioni tra Rey e Ben continuano, nonostante la morte di Snoke, nessuno dei due è in grado di controllarle e diventano sempre più intense. Ignorarsi non porterà a nulla, i due dovranno imparare a fidarsi l'uno dell'altra per imparare a controllare quel legame e confrontarsi su ciò che è successo tra loro esplorando i propri sentimenti.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La connessione si era interrotta ancor prima che Ben potesse metabolizzare quanto accaduto, ritrovandosi nuovamente seduto sul proprio letto nei suoi alloggi.
Questa volta era stato completamente diverso dalle altre, questa volta aveva visto chiaramente dove si trovasse Rey ed era un luogo che avrebbe preferito non rivedere mai più in vita sua. Aveva riconosciuto immediatamente le pareti familiari e, allo stesso tempo, estranee del Millenium Falcon, nonostante non vi avesse messo più piede da quando aveva poco più di dieci anni.
Ritrovarsi a bordo del vecchio mercantile aveva suscitato in Ben emozioni contrastanti, odiava quella nave più di ogni altra cosa perché gli ricordava tutte le volte in cui aveva visto Han Solo partire e lasciare lui e Leia da soli per settimane. Tuttavia aveva provato anche un senso di nostalgia, riportandogli alla mente le rare occasioni in cui Han l'aveva portato a bordo del Falcon e lo faceva sedere al suo posto per giocare a fare il pilota.
Più cercava di distaccarsi dal proprio passato, più questo sembrava tormentarlo per ricordargli da dove venisse e chi fosse davvero, qualcuno che ormai Ben si ripeteva non esistesse più. Credeva fermamente in ciò che aveva detto a Rey dopo lo scontro con le guardie nella sala del trono, era tempo che il passato morisse per non commettere gli stessi errori e per farlo doveva cominciare proprio da se stesso.
A complicare le cose, però, c'era il legame che, come un filo invisibile, univa lui e Rey e anziché indebolirsi sembrava soltanto rafforzarsi. Per quanto Ben si sforzasse di ignorarla, o viceversa, c'era sempre qualcosa che li spingeva a fare esattamente l'opposto, come se fossero due magneti attratti l'uno dall'altra.
Si sentiva uno stupido per aver ceduto anche questa volta, quando la connessione l'aveva fatto materializzare sulla brandina accanto a Rey si era imposto di non rivolgerle neppure uno sguardo e perciò aveva rivolto la sua attenzione altrove. Sulle prime era stato facile, lei se ne stava semplicemente seduta a gambe incrociate e sembrava stesse meditando, ma Ben aveva percepito che in realtà anche Rey lo stesse ignorando fingendo di meditare. Era consapevole che entrambi si stessere comportando come dei ragazzini immaturi, a cosa sarebbe servito parlare dopo quello che era successo tra loro? Entrambi avevano punti di vista completamente opposti e che non potevano coesistere, Rey gli avrebbe sempre rammentato chi credeva che fosse – in fondo lei non lo conosceva davvero – e non avrebbe mollato la presa tanto facilmente, avrebbe continuato a cercare di convincerlo a stare dalla sua parte e quella della Resistenza.
Quando si era presentata a bordo della Supremacy gli aveva detto che era lì per aiutarlo e per un istante Ben le aveva creduto, aveva creduto a quello sguardo colmo di speranza che gli aveva rivolto. Forse era stato proprio quello il suo errore, credere che Rey fosse andata lì soltanto per lui e non perché avesse anche un secondo fine, come aveva potuto pensare una cosa tanto ridicola? Non erano amici e non erano alleati, perché mai Rey avrebbe voluto aiutarlo a liberarsi dalla presa di Snoke se non per dare un vantaggio alla Resistenza? Come aveva potuto fraintendere le sue intenzioni? Qualunque cosa provasse nei suoi confronti – qualcosa che Ben ancora non riusciva a decifrare – aveva offuscato il suo giudizio e gli aveva fatto abbassare la guardia.
Questa volta, però, era stata la preoccupazione a farlo cedere e infrangere quel tacito accordo di ignorarsi a vicenda, che chiaramente non funzionava. Nel rivolgere la propria attenzione al volume dall'aria antica, che Rey teneva poggiato sulle gambe, aveva notato del sangue colarle sui pantaloni e il suo primo istinto era stato quello di sollevare lo sguardo sulla mano con cui stava stringendo qualcosa. Ben non era sicuro se lei fosse consapevole che qualunque cosa stesse stringendo l'aveva ferita, o se semplicemente stesse sopportando il dolore pur di ignorarlo, ma non era riuscito a sopprimere l'istinto di prenderle la mano con delicatezza per accertarsi che la ferita non fosse troppo profonda. Non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma la verità era che, per ragioni che non comprendeva, una parte di sé – quella che stava tentando di soffocare – soffriva nel vederla stare male.
Ben non era rimasto affatto sorpreso nello scoprire che ciò che aveva ferito Rey fosse il cristallo della spada che avevano distrutto, caparbia com'era se l'era aspettato che avrebbe provato a riparare al danno fatto. Qualunque cosa avesse provato per rimettere insieme i frammenti del cristallo non aveva funzionato perché aveva percepito la sua frustrazione e delusione, per quanto ne sapeva lui non esisteva alcun modo per riparare un cristallo. Rey si era mostrata infastidita da quel contatto fisico e gli aveva risposto in maniera scontrosa – e ne aveva tutto il diritto – ma Ben l'aveva ignorata e si era concentrato sulle ferite. La vista della mano insaguinata di Rey gli aveva riportato alla mente un ricordo lontano, quando anche lui si era trovato in una situazione simile e si era ferito la mano con il proprio cristallo durante il processo che l'aveva trasformato da blu a rosso. Nel suo caso, tuttavia, era successo qualcosa di insolito e il cristallo si era ricoperto di crepe, diventando instabile al punto tale che aveva dovuto apportare delle modifiche alla spada laser per impedire l'accumulo di energia.
Per esperienza Ben sapeva come trattare quel tipo di ferite e, dopo aver raccolto i frammenti dalla sua mano, la prima cosa che si era premurato di fare era stata controllare che non vi fosse alcuna scheggia. Alla fine Rey aveva smesso di opporre resistenza, non che lui le avesse lasciato altra scelta, e aveva cercato di mascherare il proprio dolore quando lui aveva cominciato a tastare le ferite alla ricerca di schegge.
Da lì le cose avevano preso una piega strana – più strana del solito – e, quasi come se fosse stato guidato da una vocina nella propria testa, Ben si era sfilato un guanto e aveva posato la propria mano su quella di Rey per curarla. Ancora non riusciva a spiegarsi il perché di quel gesto o perché fosse stato più che certo di poterla curare, non aveva mai sentito parlare di un abilità del genere e, di certo, non apparteneva al Lato Oscuro.
Il Lato Oscuro feriva, distruggeva, infliggeva dolore e uccideva, non dava sollievo o curava e neppure Snoke gli aveva mai insegnato nulla del genere. La sensazione che aveva provato curandola era qualcosa che Ben non aveva mai provato prima di quel momento, aveva sentito chiaramente una minuscola parte della propria forza vitale scorrere tra loro e poco a poco aveva percepito le ferite risanarsi. Il tutto era avvenuto senza che facesse il minimo sforzo o che si rendesse conto di ciò che stava facendo, il suo unico pensiero era stato quello di volerla aiutare e aveva agito in maniera automatica.
Quando Rey, stupita e confusa quanto lui, gli aveva chiesto come fosse riuscito a curarla le aveva risposto con onestà, ammettendo di non saperlo. Non era mai riuscito a mentirle e fin dal loro primo incontro era sempre stato onesto con lei perché sperava di guadagnarsi la sua fiducia, adesso Ben sospettava che forse quel suo desiderio di fiducia da parte sua fosse dovuto al loro legame. E se fosse stata quella la ragione per cui si preoccupava per lei? Se fosse stata quella la ragione per cui si sentiva attratto da lei e non riusciva ad ignorarla neppure volendo? Non era la prima volta che si chiedeva se quell'affetto, curiosità o qualunque cosa fosse quel sentimento che provava nei suoi confronti fosse una manipolazione, ma non aveva ancora trovato una risposta a quella domanda.
Anche se quel legame non era opera di Snoke, era comunque qualcosa che nessuno dei due riusciva a controllare e andava contro il loro volere, qualcosa si era risvegliato nel momento in cui si erano incontrati. Il suo maestro – e aguzzino – l'aveva capito prima di loro e l'aveva sfruttato a proprio vantaggio mentendo, consapevole che una tale menzogna avrebbe ferito entrambi e con la speranza di metterli l'uno contro l'altra. Ma neppure quello aveva fatto cambiare idea a Ben, che aveva già pianificato di tradire Snoke per proteggerla nel momento in cui Rey si era presentata a bordo, e il suo maestro se n'era reso conto. Ma quella non era stata l'unica cosa di cui si era reso conto e Ben lo realizzò soltanto in quell'istante: Snoke aveva capito che Rey fosse la sua debolezza e per questo l'aveva torturata sotto il suo sguardo, per poi ordinargli di ucciderla sapendo che quel gesto l'avrebbe distrutto.
Quello che era appena successo non era altro che l'ennesima prova che lo confermava, aveva ucciso il suo maestro per lei, le aveva offerto l'intera galassia e adesso senza neppure sapere come aveva attinto a un potere a cui soltanto uno Jedi avrebbe potuto avere accesso, per la prima volta dopo anni aveva fatto uso nuovamente del Lato Chiaro della Forza. E allora capì, il richiamo alla luce che aveva avvertito il giorno in cui aveva conosciuto Rey era dovuto proprio a lei, era a causa sua se si stava riavvicinando a qualcosa a cui aveva voltato le spalle da tempo.
Al Primo Ordine serviva un leader forte, saggio, deciso e migliore di Snoke, che aveva seguito le orme dell'Imperatore e commettendo i suoi stessi errori, ma per essere il Leader Supremo di cui il Primo Ordine aveva bisgono Ben non poteva permettersi in alcun modo di avere una debolezza. La situazione sarebbe soltanto potuta peggiorare con la frequenza con cui quelle connessioni si stavano verificando, più la Forza lo connetteva a Rey più i suoi pensieri si soffermavano su di lei – soprattutto nelle notti insonni – e sentiva la mancanza di una parte di sé. Come poteva sentire la mancanza di qualcuno che non era mai stato realmente al suo fianco e per cui non sapeva neppure cosa provasse?
Era tempo di lasciar andare qualunque fantasia ridicola che l'aveva spinto a chiederle di governare insieme, Rey non avrebbe mai compreso il suo punto di vista, non avrebbe mai cambiato idea e in nessuna circostanza avrebbero potuto essere alleati. Si era illuso che insieme avrebbero potuto dar vita a qualcosa di nuovo, di lasciare che le rispettive fazioni si distruggessero tra loro, ma adesso Ben si rendeva conto che non era possibile. Tuttavia poteva dar vita a un nuovo ordine anche senza Rey, sfruttando la sua posizione da Leader Supremo, il Primo Ordine poteva diventare qualcosa di diverso dall'Impero, poteva essere qualcosa di migliore, più efficiente e duraturo. Se a qualcuno tra gli ufficiali e i generali non fosse andata bene quella nuova linea di condotta avrebbe anche potuto disertare, fuggire nell'Orlo Esterno o persino unirsi alla Resistenza, a Ben non importava perché avrebbe fatto in modo di guadagnarsi la lealtà della galassia. Avrebbe fatto in modo che i singoli capi di stato scegliessero liberamente di far parte dei territori sotto la giurisdizione del Primo Ordine e, a quel punto, la Resistenza si sarebbe estinta senza alcuna guerra perché non ci sarebbe stato più alcun “nemico” da cui liberare la galassia.
Ben sospirò e si alzò dal proprio letto per recuperare la maschera dal tavolino dall'altra parte opposta della stanza, aveva molto di cui occuparsi e intendeva concentrarsi su un problema alla volta. Soltanto in quel momento si rese conto di avere ancora la mano sporca del sangue di Rey e di non avere con sé il guanto che si era sfilato. L'aveva dimenticato a bordo del Falcon? Era possibile lasciare fisicamente un oggetto in un luogo in cui non era stato davvero? Fino a quel momento sia lui che Rey erano riusciti soltanto ad avere contatti fisici senza poter interferire con l'ambiente circostante o oggetti, qualcosa però stava cambiando.
Si sfilò l'altro guanto e si diresse al bagno salendo i tre gradini che conducevano lì, le luci bianche si accesero automaticamente non appena varcò la soglia, riflettendosi sul pavimento nero lucido. Era tutto così diverso dal Falcon, che era persino più trasandato di quanto ricordasse, e non poté fare a meno di chiedersi come fosse possibile che da bambino ammirasse tanto quel pezzo di ferraglia.
Mentre si sciacquava le mani i suoi pensieri si soffermarono nuovamente sul quel filo invisibile che lo univa a Rey, quel legame rientrava nella lista dei problemi da risolvere. Non sapeva quali fossero i suoi limiti e se adesso era possibile anche “passarsi” degli oggetti attraverso esso Ben non sapeva cosa aspettarsi in futuro, cosa gli garantiva che Rey non ne avesse approfittato per ottenere informazioni sul Primo Ordine? Per quanto lei non sembrasse quel tipo di persona, e per quanto Ben avrebbe voluto fidarsi di lei, era un'ipotesi da non escludere, in fondo non era stata proprio Rey a dire che bisognava sempre conoscere il proprio nemico? Lui avrebbe potuto fare lo stesso e sfruttare quelle connessioni per scoprire dove si stesse nascondendo la Resistenza, ma se doveva essere onesto non gli importava più di tanto perché presto o tardi sarebbero comunque usciti allo scoperto cercando di reclutare e facendo una delle loro bravate per contrastare il Primo Ordine. Inoltre Ben non voleva correre alcun rischio, Rey non era di certo ingenua e se avesse capito che stesse sfruttando il loro legame per spiare la Resistenza l'avrebbe rivelato a tutti, a quel punto a cosa sarebbe servito? Si sarebbero spostati ancora una volta e sarebbe stato tutto inutile.
No, quella non era la soluzione al suo problema, anzi avrebbe soltanto portato ad altri problemi e, oltretutto, avrebbe destato sospetto tra i generali il fatto che lui disponesse di informazioni del genere. La sua repentina ascesa al potere non gli aveva fatto guadagnare la simpatia di coloro che già non nutrivano alcuna fiducia nei suoi confronti e lo disprezzavano, se avesse dato ordini basandosi su informazioni di cui non poteva rivelare la fonte avrebbe soltanto peggiorato la situazione. E se Ben avesse rivelato la fonte delle sue informazioni avrebbe generato ancora più sfiducia nei suoi confronti, a partire dal Generale Hux che l'avrebbe accusato di avere contatti con il nemico e allo stesso tempo avrebbe messo ulteriormente in pericolo Rey – su cui aveva già fatto ricadere la colpa dell'omicidio di Snoke –
Come ci sono finito in questa situazione? Si chiese mentre si asciugava le mani, fino a molte settimane prima era tutto più facile, o almeno così gli era sembrato negli ultimi sette anni. Adesso, però, era come se si fosse risvegliato da un sogno – o meglio, un incubo –ad occhi aperti e si stesse rendendo conto della realtà dei fatti soltanto in quel momento. In quegli anni non era stato altro che una marionetta, di cui Snoke aveva manovrato i fili, aveva eseguito ciecamente ordini che il più delle volte detestava e aveva sempre dovuto rendere conto al proprio maestro per qualunque cosa. Soltanto in quel momento realizzò che uccidendo il suo maestro non aveva soltanto salvato la vita a Rey, ma aveva anche reciso i fili con cui Snoke l'aveva controllato e da allora non aveva più udito alcuna voce sussurrare nella propria mente.
Fu allora che Ben capì cosa doveva fare: doveva recidere quel legame per liberarsi dalla sua debolezza, proprio come si era liberato dall'influenza di Snoke, perché era pienamente consapevole del fatto che tenesse a Rey più di quanto gli sarebbe piaciuto ammettere e che vederla lo faceva soltanto stare male. Avrebbe fatto un favore ad entrambi se avesse trovato un modo per spezzare il legame, ma per poterlo fare doveva prima comprendere la sua natura e ciò significava fare esattamente l'opposto di quanto si era appena prefissato. Ben doveva parlare e collaborare con Rey per scoprire l'origine del loro legame perché lei era l'unica a disporre dei mezzi da cui cominciare quella ricerca. Aveva riconosciuto il libro che lei aveva con sé a bordo del Falcon ed era uno degli antichi testi Jedi che lui e Luke avevano cercato per anni, quando viaggiavano alla ricerca di reliquie appartenute ai Jedi.
Soddisfatto di aver trovato una soluzione teorica al suo problema Ben tornò in camera da letto e recuperò la maschera dal tavolino, era giunto il momento di occuparsi di problemi a cui sapeva di poter concretamente porre rimedio e per cui aveva già una soluzione.


 

Spazio Autrice:

A questo giro ci facciamo una passeggiata tra i pensieri di Ben, con alcuni riferimenti ad eventi canonici, come il processo dele “bleeding” del cristallo (il motivo per cui la lama della sua spada è intabile) e i viaggi che zio e nipote facevano prima che tutto precipitasse.

   
 
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