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Autore: darcyanthos    14/04/2021    2 recensioni
A volte basta semplicemente sdraiarsi accanto a coloro che si amano per sentirsi al sicuro.
TRAMA: Sirius Black è morto ed Harry ne è devastato tanto da allontanare tutti ed isolarsi, ma Draco è innamorato e tenace. (Draco’s Pov)
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Luna Lovegood, Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
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"𝘊𝘢𝘯 𝘐 𝘭𝘢𝘺 𝘣𝘺 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘴𝘪𝘥𝘦

𝘕𝘦𝘹𝘵 𝘵𝘰 𝘺𝘰𝘶, 𝘵𝘰 𝘺𝘰𝘶

𝘈𝘯𝘥 𝘮𝘢𝘬𝘦 𝘴𝘶𝘳𝘦 𝘺𝘰𝘶'𝘳𝘦 𝘢𝘭𝘳𝘪𝘨𝘩𝘵

𝘐'𝘭𝘭 𝘵𝘢𝘬𝘦 𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘰𝘧 𝘺𝘰𝘶

𝘈𝘯𝘥 𝘐 𝘥𝘰𝘯'𝘵 𝘸𝘢𝘯𝘵 𝘵𝘰 𝘣𝘦 𝘩𝘦𝘳𝘦 

𝘪𝘧 𝘐 𝘤𝘢𝘯'𝘵 𝘣𝘦 𝘸𝘪𝘵𝘩 𝘺𝘰𝘶 𝘵𝘰𝘯𝘪𝘨𝘩𝘵"

(𝘓𝘢𝘺 𝘮𝘦 𝘥𝘰𝘸𝘯-𝘚𝘢𝘮 𝘚𝘮𝘪𝘵𝘩)

 

 

 

(DRACO's POV) 

 

Sono al Malfoy Manor, ho ricevuto una lettera via un gufo dal Professor Piton che mi avvisa di raggiungerlo subito, senza indugi. 

Col cuore che mi martella nel petto, penso subito si tratti di Harry. 

Non lo sento da molto, non ha risposto alla mia ultima lettera e ho molta paura che stavolta gli sia successo qualcosa di grave, ma fino ad ora nessuno ha voluto dirmi nulla. 

Dal ritorno di Voldemort al Torneo Tre Maghi, con la morte di Cedric Diggory sento di non poter stare più tranquillo, soprattutto dopo essermi allontanato da mio padre. Mio padre...un mangiamorte. Colui che ha contribuito alla morte di un ragazzo come suo figlio. 

E nonostante la paura che mi pietrifica ogni secondo della mia esistenza, è stato allora che ho deciso che non ero, che non sono e non sarò mai come lui ha sempre voluto forgiarmi sin da bambino nè tantomeno come lui stesso e mi sono ribellato al suo volere, ho chiesto aiuto al Professor Piton ed è solo grazie a lui che sto sopravvivendo. 

 

Ogni tanto scrivo alla mamma, ha appoggiato la mia scelta dicendo che ho fatto la cosa giusta per me stesso, lei è l'unica che mi abbia mai davvero amato, mi sento fortunato per la sua presenza, anche se adesso non riuscirò più a vederla come prima a causa di mio padre o forse dovrei riferirmi a lui come "Lucius Malfoy". Sembra strano, adesso guardando al passato, ma non mi sento più un Malfoy, se esserlo vuol dire accettare, appoggiare e seguire i suoi ideali e, quindi di riflesso, quelli di un pazzo omicida, allora preferisco essere un senzanome. 

Solo Draco andrà benissimo.

Mi meraviglio di come non mi abbia tolto ancora il cognome di cui tanto è orgogliosi di far rispettare quando io stesso l'ho disonorato. Probabilmente non l'ha fatto perché gli servo ancora a qualcosa, ma se così crede si sbaglia, da me non riceverà nient'altro che disprezzo. 

Non importa, finché la mamma è orgogliosa di me, va tutto bene. 

 

Ed è stato anche così, con questo cambio di prospettiva, che mi sono avvicinato ad Harry Potter. Forse sarà stato il suo sfrontato "complesso dell'eroe" (come mi piace chiamarlo) che sente l'esigenza salvare coloro che sono in difficoltà, oppure sarà stato lo spirito grifondoro, ma alla fine ho capito che è stato solo il suo cuore d'oro. E maledetto me, che ho sempre avuto un'ossessione fin da bambino per Harry Potter, (si, lo stesso che ha rifiutato la mia amicizia al primo anno) mi ci è voluto poco a piegarmi per esso. E lo rifarei. 

 

Da lì in poi tra me e lui è stato facile, tutto in discesa: abbiamo iniziato a parlare civilmente, ma senza smettere di punzecchiarci, credo che questa sia una cosa che non potremmo mai smettere di fare, rende viva la nostra relazione...ancora a pensare di chiamarla "relazione" sento la pelle d'oca. Il ricordo del nostro primo bacio mi passa per la mente in un lampo, e poi anche di tutti (e molti) i seguenti. 

 

L'unica cosa che non è stata facile da affrontare e che, ancora ora, è difficile è l'appoggio delle persone intorno a noi, per non parlare dei giornali, ma finché io ho Harry al mio fianco va tutto bene, è per lui che mi preoccupo, perché non è stato facile per alcuni dei suoi amici Grifondoro accettare la cosa né tantomeno è stato facile per il suo migliore amico, Weasley, solo la Granger sembra aver capito subito la situazione, forse anche prima di Harry e me...tutto questo non mi meraviglia perché ha sempre avuto una marcia in più e io ho capito solo col tempo quanto conta e quanto sia essenziale per Harry l'appoggio dei suoi amici. 

Alla fine, le cose sembrano essersi chiarite, il tempo ha fatto si che quanto meno ci fosse abitudine e quindi poi, inevitabilmente, accettazione. 

 

Ma io posso ancora vedere gli sguardi che le persone mi gettano. Non m'importa, non finché ho gli occhi verdi di Harry addosso, guardandomi come se io fossi la cosa più bella che avesse mai visto. 

 

Senza pensarci ancora con la lettera in mano, mi dirigo al camino prendo un po' di polvere e pronuncio "Piton Manor." 

Arrivo lì e trovo anche il Preside Silente che mi attende. 

Mi spiegano tutto quello che è successo: Sirius Black è stato ucciso. Il padrino di Harry è morto. 

Quasi non riesco a pensare più, mio padre...mia zia Bellatrix...hanno ucciso Sirius Black. Mia zia ha ucciso il sangue del suo sangue. In qualche modo sento di avere la certezza che questa sia la stessa sorte che mi spetta, magari ucciso dal mio stesso "padre". 

Sono sconvolto, non so cosa..."Harry..." è tutto quello che dico in un sussurro. Harry starà malissimo...io devo andare, devo vederlo, devo stargli vicino come lui ha sempre fatto con me. 

 

Ci materializziamo davanti ai numeri 11 e 13 di Grimmauld Place, e dopo un movimento di Albus Silente, ecco il n°12 comparire per magia. 

Nascosto dai babbani. 

Un incantesimo repellente, penso. 

Non ero mai stato qui, ma non faccio alcuna domanda. 

Entriamo, seguendo il Preside. 

Dopo essermi guardato intorno, cammino per cercare Harry tra la gente, ma vedo che ci sono tutti tranne lui. 

Non mi meraviglio, conoscendolo se ne starà da solo a soffrire in silenzio. 

Alcuni mi guardano male. 

Altri mi guardano e basta. 

Sapevo sarebbe successo, ma non me ne curo. 

È solo per stare accanto ad Harry che sono qui. 

 

Adocchio Luna Lovegood, proprio accanto a suo padre Xenophilius, mi avvicino e le chiedo se per caso abbia già visto Harry, dato che lei sembra notare sempre ogni cosa, anche la più invisibile. E così capisco e mi si stringe il cuore a pensare che questo è esattamente quello che Harry sta facendo: cercare di diventare invisibile. 

La bionda corvonero mi poggia la mano sul braccio, strappandomi via dai miei dolorosi pensieri e mi risponde dicendo che Harry è al piano di sopra, chiuso nella camera appena sulla destra delle scale. 

Ingoio il nodo che mi si è formato in gola, schiarendomela e la ringrazio con un cenno di assenso, lei mi da uno dei suoi sguardi particolari, che sembrano dire tutto e niente. 

Scelgo di non soffermarmi ad interpretarlo. 

 

Mi dirigo subito lì, senza esitare. 

Salgo al piano superiore e trovo la porta proprio lì dove mi è stata indicata; è chiusa, mi avvicino e vorrei entrare subito, vorrei poter stringere Harry tra le mie braccia, ma so che lui è dall'altra parte della porta, isolato nel suo mondo e non è questo il modo in cui vorrebbe farsi vedere da nessuno, né tantomeno da me. Ma io voglio vedere anche questo lato di Harry e amarlo ancora più di quanto io già faccia. 

Mi ha visto al mio peggio e mi ha amato lo stesso. Sono pronto a fare altrettanto per lui. 

 

E proprio mentre sto valutando cosa fare, in procinto di bussare, la porta antica sembra rilasciare un piccolo bagliore, mi fermo con la mano a mezz'aria notando il luccichio di una targhetta che un tempo era sicuramente piú dorata, la targhetta con il nome "Sirius Black" , avrei dovuto immaginarlo, trattenendo il respiro sfioro l'incisione con la punta delle dita quasi come se non meritassi di toccarla davvero, mentre penso, con le lacrime agli occhi che questo è tutto quello che resta ad Harry, non ha nemmeno un corpo su cui poter piangere, un brivido di terrore mi congela il respiro perché Harry non ce l'ha mai avuto un corpo su cui piangere, non ha mai avuto l'occasione di poter stringere per un' ultima volta una mano, toccare un viso dal quale la vita era stata strappata troppo presto. Una parte di me si chiede come faccia Harry ad essere sopravvissuto a tutto questo dolore immeritato. 

Ha una forza che non sa nemmeno di avere. 

 

Tutto ciò che gli resta è una casa piena di gente, ma allo stesso tempo vuota, una stanza piena di ricordi, un letto disfatto, cose antiche, alcuni ritratti, un muro con un albero genealogico e una targhetta incisa. Nient'altro, non una vita. 

Decido di bussare. Nessuna risposta. 

 

Sento dei piccoli movimenti provenire dal suo interno, ma sono così impercettibili all'udito che qualcuno che non sa che ci sia una persona dall'altro lato della porta, penserebbe di esserseli immaginati, e poi: 

"C-Chi è?" una voce graffiata, proveniente dall'altra parte del muro, mi spezza.

"Sono io, sono Draco..." dico il più dolcemente possibile. "Posso entrare?" Sento dei movimenti, quasi frettolosi stavolta, come se Harry avesse cercato di aggiustarsi in qualche modo. 

Il cuore mi si stringe ancora di piú, ma la porta resta ancora chiusa. "Draco...scusa lasciami solo per favore" la voce è rotta. 

Il mio cuore fa male al pensiero che Harry debba affrontare tutto questo da solo. Ancora una volta. 

Ma stavolta, voglio fargli capire che è diverso, mi ha, io ci sono, voglio esserci.

 "Harry" -parlo attaccato alla porta- "io ci sono, sono qui non ti lascio, ti aspetto proprio qui." dico cercando di emanare tutta la sicurezza possibile. 

Non ricevo risposta. E lo comprendo, ma niente mi impedirà di stare qui ad aspettarlo, qualunque sia l'attesa, per lui ne varrà sempre la pena. 

Mi siedo a terra in silenzio sperando che almeno cosi forse Harry possa accorgersi della mia vicinanza, illudendomi almeno che possa sentire la mia presenza attraverso quella porta. 

Prendo la testa tra le mani, spostandomi i capelli dagli occhi, con i gomiti poggiati sulle ginocchia piegate e aspetto.

 

Passa un bel po' di tempo e stavo quasi pensando di riprovare, quando all'improvviso si sente un urlo straziante provenire dalla camera in cui sta Harry. 

 

Mi alzo di scatto, tralasciando il giramento di testa dovuto alla fretta del movimento, nel frattempo la maggior parte delle persone che erano al piano di sotto, si sono diretti su verso le scale e sono arrivati al piano di sopra spaventati e con il viso pieno di interrogativi mi guardano, come se io ne sapessi qualcosa di più di loro o addirittura, peggio, come se io stesso ne fossi stato la causa. Ignoro tutto ciò. 

 

"Harry!" urlo e senza aspettare risposta "Alohomora" trovo tutto quello che non avrei mai voluto vedere nella mia vita: Harry a terra, con gli occhi spenti, vuoti, cerchiati di rosso e con le guance rigate dalle lacrime, il viso bianco e le labbra...le sue belle labbra piene color ciliegia, ora pallide, contratte in una linea sottile, senza colore. 

 

Il cuore mi si stringe in una morsa di dolore "Harry! Ti prego Harry" mi lancio al suo fianco, lo prendo tra le braccia e stringendolo lo porto sul grande letto che una volta apparteneva a Sirius Black. 

Tutti cominciano a chiedere preoccupati come sta e all'improvviso Harry risponde urlando "NON STO BENE. HO PERSO TUTTO, HO PERSO TUTTI! OGNI COSA!" 

 

La sua voce rimbomba nel silenzio della grande casa e allo stesso modo, rimbomba nel mio petto. Posso toccare il suo dolore. Lo stringo ancora di piú cercando di dissipare la rabbia che deve provare nei confronti di questa vita che gli sta togliendo ogni gioia. Ma la mia presa su di lui non fa che peggiorare le cose. "NON TOCCARMI, TUTTO CIÒ CHE TOCCO MUORE, TUTTI QUELLI CHE MI STANNO VICINO, MUOIONO! Non toccarmi..." si dimena e continua ad urlare, ma alla fine la sua voce si affievolisce e all'improvviso mi ritrovo a pensare che vorrei vederlo combattivo ed urlante piuttosto che sentirlo sibilare come se allo stesso modo in cui la sua voce si abbassi, la vita sembra che stia cercando di lasciare il suo corpo. Come se lui stesso si lasciasse morire. 

 

Nonostante tutto non mollo e continuo a tenerlo stretto sapendo che prima o poi avrebbe dovuto buttare fuori tutto questo dolore. 

E questo è il momento. 

Non si è mai concesso la possibilità di crollare, non ho mai visto una volta Harry piangere, dimenarsi, urlare cosi come sta facendo adesso. 

E tutto questo fa male alla mia anima. 

Resto in silenzio sapendo che le parole non serviranno a nulla in questo momento. 

Mi sento impotente. 

 

Dopo qualche minuto che è sembrato eterno, Harry mi stringe le mani, serrando gli occhi in un'espressione che è la fotografia esatta della sofferenza, il viso contratto nel dolore e io capisco che, nonostante quello che ha urlato, vuole salvarmi, vuole tenermi al sicuro da se stesso, ma allo stesso tempo, vuole che io ci sia, ha bisogno di un'ancora per tenersi, ha bisogno di amore, di presenza e di tocco. 

Ha bisogno soprattutto di tocco. 

 

Harry ha un rapporto particolare con il toccare. L'ho capito nel corso de tempo. Harry è ossessionato dal tocco, quasi comunica cose che gli risultano difficili dire a parole attraverso di esso, ma allo stesso tempo non permette a tutti di toccarlo. Quando mi ha raccontato della "vita" che aveva prima di arrivare ad Hogwarts, sono rimasto pietrificato e mi sono sentito ancora di più uno stupido bambino viziato ad aver pensato che fosse stato il "Famoso Harry Potter" che ha avuto una vita agiata sin dal primo dentino che gli era spuntato. 

 

I suoi parenti lo hanno trattato peggio di un elfo domestico, lo hanno picchiato e lo hanno affamato, non gli hanno mai rivolto un gesto d'affetto, una carezza, non gli hanno mai insegnato l'amore...eppure nonostante tutto Harry vive per amore, ed è proprio lui che me l'ha insegnato. 

Harry è pieno di amore dentro di lui. Harry scoppia d'amore e non merita di avere tutta questa merda che lo colpisce così duramente, così dolorosamente, "nessuno lo merita" -dico a me stesso- ma cazzo, Harry non è nemmeno l'ultima persona al mondo che lo merita, non lo merita affatto. 

 

Guardo il ragazzo che ho tra le braccia come se fosse la cosa più preziosa al mondo, e lo è. 

È così, per me. Prezioso. 

 

Gli accarezzo il viso con amore, passando dolcemente il pollice sul suo zigomo, trascinando via le restanti lacrime, cercando di farlo calmare gli sposto i capelli dal viso, continuando poi ad accarezzarli dolcemente. 

 

 

C'é molto silenzio. 

Quasi credevo di essere rimasto da solo, da quell'urlo straziante, tutto è diventato superfluo, esisteva solo Harry per me e nessun altro era importante, ho dimenticato la presenza degli altri. 

Finché Albus Silente, si schiarisce la voce e prende parola rivolgendosi direttamente ad Harry: 

"Harry...ragazzo mio...cerca di controllare le tue emozioni. Prendi il controllo di te stesso, della tua vita. So che è difficile Harry, ma puoi farlo. Prendi il controllo." 

Harry comincia a fare degli strani movimenti con la testa, come degli scatti improvvisi, capisco che qualcosa non va quando guardo che ha aperto gli occhi e vedo che non sono gli stessi...sono rossi e pieni di malvagità. 

"Harry non conta quanto siete simili ma quanto non lo siete." sento dire dal Preside. 

Capisco cosa sta succedendo. Reprimo un brivido. 

È Lui. È sempre lui. 

 

Sono furioso, non posso fare niente...niente! Si tratta sempre di quel pazzo millantatore! 

Harry si stacca da me, deve aver capito che mi sono spaventato. "Professore...io non riesco" dice prendendosi la testa tra le mani quasi schiacciandosela. Capisco che Harry sta combattendo per la sua vita, di nuovo. Ed è proprio qui accanto a me e io...io non posso fare altro che guardarlo cadere lentamente a pezzi. 

Sono terrorizzato, ma non voglio che Harry stia male. Io devo fare qualcosa. 

 

All'improvviso vedo che Silente si posiziona proprio di fronte a lui e grida: "HARRY! GUARDAMI. GUARDA SOLO I MIEI OCCHI E NIENT'ALTRO, pensa solo a cose belle Harry...e a nient'altro che quelle." 

Vedo Harry che cerca di concentrarsi, vorrei potergli spedire i miei pensieri e ...

Posso farlo ma certo!! 

 

"Professore, io posso aiutarlo! Posso aiutarlo a mandarlo via, posso entrare nella sua mente e cacciarlo da lì!" dico in tono disperato, ma tutto quello che ricevo è un'occhiata severa da Silente "no, non se ne parla, è troppo rischioso...è una battaglia che Harry deve combattere da solo, non c'è alcun alternativa..."

Sto per replicare quando sento Harry parlare: "Avanti Tom. Finiamola come l'abbiamo cominciata...INSIEME." 

 

Un'aura magica fortissima mi colpisce, è Harry! Riesco a sentirla, a vederla e quasi a toccarla, sono sconvolto...è...è Harry ed è meraviglioso in tutto il suo potere, ne sono affascinato, ma c'è qualcosa di oscuro in essa...che mi spaventa e quella cosa non è affatto il mio Harry. 

 

Accade tutto troppo velocemente, piú di quanto tutti potessimo pensare e all'improvviso Harry cade a terra privo di sensi, con delle profonde lacerazioni sul collo, sangue sotto le sue unghie. Sgrano gli occhi. 

 

"Harry!" Corro da lui e lo riporto al letto...

"Harry ti prego svegliati...Professore faccia qualcosa...qualcuno faccia qualcosa vi prego!" sono al di là della disperazione, le mie mani tremano come foglie. Nessuno fa niente. 

"Temo di non poter far nulla ora Signor Malfoy...Harry ha bisogno di risposo adesso e dovrebbe essere lasciato solo."

dice Silente. 

Sono tutti sconvolti, preoccupati e senza parole. 

Finalmente Severus prende parola e  aggiunge: "L'unico modo è non far entrare il Signore Oscuro...mi dispiace Draco." dice guardandomi con aria sconfitta. 

Non ci vedo più dalla rabbia e dallo sgomento. Nessuno fa nulla per lui, non ci provano nemmeno. Harry è lì a combattere da solo e nessuno prova a fare qualcosa. Lo hanno di nuovo lasciato a se stesso, ma adesso ha me, ci sono io. 

 

Prendo il controllo della situazione: "Adesso tutti fuori!" si voltano a guardarmi "Tutti fuori ho detto! Se non potete fare nulla per lui allora andate via!" urlo furioso come non mai "Dovete andare, ci penso io a lui, andate!" in tono al di là del disperato, ma devo essere stato tenace perché la reazione è quella voluta. 

 

Ora siamo solo io e lui. Posso farcela. Sono pronto a prendermi cura di lui come merita. 

 

Una volta che tutti sono via cerco di farlo riprendere.

"Harry..." dico dolcemente passandogli una mano fresca sul viso "Harry svegliati ti prego...torna da me, sei qui va tutto bene.." continuando ad accarezzarlo. 

"Draco..?" sento debolmente. 

"Ssh Harry sono qui va tutto bene...riposati" 

Gli tolgo gli occhiali con delicatezza, li ripiego e li poso con cura sul mobiletto direttamente accanto al letto. Harry si porta una mano al viso e afferra la radice del naso con le dita. 

La stanchezza dipinta sul suo volto. Harry è stanco, non solo fisicamente. È stanco di vivere tutto questo. 

 

"Accio dittamo" dico e fortunatamente una boccetta arriva direttamente dallo scaffale del bagno, per curare le ferite sul suo collo, massaggiando con cura la sostanza con la punta delle dita...una volta che tutto si è rimarginato poso un leggero bacio sul collo di Harry che rabbrividisce al contatto, cosi continuo a dargli baci delicati su tutto il viso cercando di prendermi cura di lui finché non mi prende una mano e se la porta al viso così capisco che vuole sentire la freschezza delle mie mani, faccio come chiede e lo accarezzo, continuando a posare di tanto in tanto dei piccoli baci sperando ed illudendomi che possano alleviare le sue sofferenze. 

 

"Harry ho avuto tanta paura di averti perso..." dico in un sussurro che quasi si stenta a sentire trattenendo le lacrime che minacciano di scendere. 

No. Sono forte. Per Harry.  

"Draco...io non riesco sempre a controllarlo..." ammette con voce tremante "non volevo farti spaventare, mi ha preso ora perchè sono vulnerabile..." 

mi sento male a vederlo cosi indifeso e gli accarezzo il viso "non sei solo, ci sono io con te stavolta...hai capito?! Va tutto bene, ci sono io." gli dico guardandolo intensamente negli occhi. 

 

Vedo gli occhi di Harry, prima spenti, riempirsi nuovamente di lacrime e con voce stanca gli stento dire: 

"Mi dispiace di aver detto che ho perso tutto...mi dispiace davvero...ma, sai quanto lui contasse per me..." 

Non ce la faccio a vederlo cosi, caccio indietro le lacrime, gli accarezzo i capelli spostandoli dalla fronte e poso un bacio sulla famosa cicatrice. Non è questa che rende Harry speciale. Non è questa che rende Harry....Harry. A causa di questa cicatrice ha perso tutto e sta continuando farlo..."devo prendermi cura di lui" è l'unica cosa che rimbomba senza sosta nella mia testa. 

 

"Harry...amore, non devi scusarti, hai sofferto già abbastanza.." lo vedo resistere ai suoi sentimenti, ma le labbra tremolanti lo tradiscono, stringe cosi forte le coperta che gli si vedono le vene in risalto sulla pelle chiara "Ti prego non lasciarmi..." mi dice flebilmente. 

Come può pensare che io possa lasciarlo? È troppo fragile ora...

"Sappi che io sono al tuo fianco, non ti lascio, non sei solo." gli dico ed è cosi, non lo lascio. Sono pronto a prendermi il suo dolore. Gli bacio le labbra tremolanti e sussurro su di esse "non ti lascerò mai."

 

Mi stacco per guardarlo negli occhi "ma tu Harry, devi combatterlo...tu-noi possiamo farlo." Lo sento rabbrividire "lui è forte non immagini nemmeno quanto." mi risponde. 

Adesso basta. Non posso sentirlo sconfitto, non è da lui. 

"Harry...tu sei più forte di lui...hai una cosa che lui non ha: l'amore

L'ho vista sai, la tua aura magica." ammetto.

Lo vedo fare forza sui gomiti per alzarsi "La mia aura?" chiede sforzandosi.

"Sta giù Harry...devi risposare." mi guarda male e si ristende "La tua aura l'ho vista...Era molto forte e potente, potevo sentirla. L'ho sentita ed era bellissima."

Vedo gli occhi di Harry allargarsi e riprendere vita. 

Continuo "Devi riuscire a cacciarlo fuori, puoi farlo. Ti svelerò un segreto." 

Devo aiutarlo. Posso farlo. 

 

Mi guarda curioso domandandomi "Un segreto..? Ti ascolto." 

Sorrido guardandolo intensamente. "Immagina il luogo della tua mente come se fosse un ricordo a cui tieni molto, da custodire, un ricordo che non vuoi assolutamente perdere. 

Visualizzalo nella tua mente...e fai in modo di proteggerlo da qualsiasi cosa che non sia tu. Solo allenandoti su questo riuscirai a bloccarlo." Dico molto seriamente. 

 

So che Harry ha bisogno di aiuto per farlo, io sono qui per lui. 

"...e se è proprio da me stesso che devo proteggerlo? Insomma hai visto, lui quando entra nella mia mente...è me." mi dice in tono stanco e rassegnato. 

Non posso vederlo cosi, non posso. 

Lo accarezzo dolcemente "Harry...lui non è te, non ha i tuoi ricordi, non ha questo..." gli metto una mano sul petto, proprio in prossimità del cuore "puó vedere attraverso di te, ma non te." 

"Il mio cuore...non è più così cuore...Sembra solo un ammasso di dolore" dice tirandosi su. 

Credo di sentirmi male. Respiro. 

"So che lo è." gli premo forte la mano sul petto "lo sento." 

Sento il suo cuore pompare un po' più forte, è cosi bello sentirlo pieno di vita, potrei piangere, ma non lo faccio. Sono forte. 

 

"Riesce a battere davvero solo quando ci sei tu vicino a me" poi mi dice. 

Stavolta sono io ad aver perso un battito.

Sono felice di sentire queste parole ma allo stesso tempo Harry deve capire che non è solo, senza mollare la presa sul suo petto "Harry...questo non è vero, hai molte persone che ti amano, il tuo cuore batte anche per loro. 

Tu sei amato." Cerco di non far uscire la mia voce spezzata, sto davvero male a vederlo cosi..sconfitto. 

 

"Ma non mi amano nel modo in cui mi ami tu Draco. È questo il punto." mi dice.

Ancora tenendo salda la presa sul suo cuore, lo bacio. 

È un bacio dolce e delicato ma che contiene tutto l'amore che provo per lui. 

"Nessuno riuscirebbe ad amarmi nemmeno la metà di quanto mi ami tu" dice sussurrando sulle mie labbra per poi baciarmi. 

Voglio amarlo. Voglio amarlo con tutto me stesso, voglio essere capace di dargli l'amore che ha perso, l'amore che merita. Voglio curare le sue ferite. Voglio dargli tutto quello di cui ha bisogno e anche di più. Posso farlo. Mi sento come non mi sono mai sentito prima, sento che posso combattere con lui, per lui. 

 

"Harry...voglio provare una cosa." 

Mi guarda in attesa. 

"Io...vorrei entrare nella tua mente, solo se tu lo vuoi. Capisco se non vorrai." 

Mi guarda curioso e stranito forse ho calcato troppo la mano, forse gli ho chiesto davvero troppo. 

All'improvviso mi porge la mia bacchetta "Fallo." dice con sicurezza. 

Non mi aspettavo che accettasse.."Harry...sei sicuro?" 

"Fallo Draco..." capisco che cosi vuole farmi essere davvero parte della sua vita, sta accettando di condividere la sua parte più intima con me. 

Sento il cuore andare fortissimo, ma devo concentrarmi se voglio riuscirci come devo. 

 

"Non ti farò del male" gli assicuro. 

Voglio solo prenderermi cura di lui, voglio solo proteggerlo. Gli stringo una mano. Chiude gli occhi e li riapre. Sono lucenti. Mi guarda. 

"Legilimens!" 

 

Sono dentro la sua mente.

Vedo immagini sfocate, c'è molto buio, sento quasi freddo a starci dentro e avverto angoscia. 

Mi concentro maggiormente e provo a parlare con Harry tramite la mia mente. "Harry...puoi sentirmi?" 

"Draco?" sento rimbombare in testa e sono sicuro di star sorridendo "Oh bene Harry...sei qui." 

"È la mia mente...sai com'è" dice in tono sarcastico. 

Mi fa sorridere il fatto che non abbia perso la voglia di sdrammatizzare, di scherzarci su, nonostante tutto. 

 

"D'accordo Harry...Non ti farò del male, voglio solo riempire questo buio. Adesso ti proietterò delle immagini, devi fare in modo che queste siano le tue barriere e non far passare nessuno oltre queste." 

Mi concentro e visualizzo tutte le immagini che voglio fargli vedere e donargli: sono tutti momenti felici, di noi e di Harry, i nostri baci, i nostri abbracci, i nostri sguardi, Harry che dorme abbracciato a me, la sua risata, i suoi occhi verdi lucenti e pieni di vita, la prima volta insieme, la prima volta che mi ha sfiorato la mano, la prima volta che mi ha detto ti amo...sono ricordi pieni di gioia, calore e amore...andranno benissimo. 

Questi proteggeranno Harry, l'amore che non ha potuto vivere, lo ha sempre protetto e adesso sono pronto a proteggerlo donandoglielo e facendoglielo vivere. Merita tutto questo, più di chiunque. 

 

All'improvviso il buio è stato spazzato via. 

Ce l'ho fatta. 

 

"Harry, riesci a vederli?" chiedo. 

"No io-sono sfocate...non lo so" dice in torno triste. 

"Harry concentrati...pensa noi, d'accordo? puoi farcela." lo sprono ma credo di aver fallito, forse è troppo stanco per visualizzarle...Forse ho esage-

 

"Draco! Le vedo!!" dice interrompendo il flusso dei miei pensieri, in un tono che fa pensare che stia sorridendo. 

Sopreso, gli do subito indicazioni "Devi bloccarli qui Harry! Oltre questi nessuno dovrà passare, capito? Sono la tua protezione." dico serio. 

Sento Harry concentrarsi "Ma perché fai questo?" mi chiede all'improvviso. 

Attendo un po', spiazzato dalla domanda ma poi esco dalla sua mente e guardandolo di nuovo negli occhi verdi come non mai "Perché ti amo." 

Vedo Harry strizzare gli occhi e io mi sento quasi stremato per tutta la forza magica che ho usato, ma sono felice...sono felice di aver protetto Harry.  

 

"Adesso ascoltami...Tu sai chi...adesso potrà ancora accedere alla tua mente, ma quelle immagini saranno il campanello d'allarme, non permettergli di accedere oltre quelle." dico in tono davvero molto serio. 

"Spero di riuscirci..." mi risponde. 

Prendo una mano nella mia 

"Io ti amo Harry e sono sicuro che ci riuscirai e che i nostri ricordi riusciranno a proteggere il resto e...te." ammetto con occhi lucidi.

 

"Draco...ti amo anch'io...non immagini quanto." mi dice e io sorrido, sento il cuore esplodere. Poggio un bacio sulle sue labbra morbide, che hanno ormai ripreso il loro colore rosso ciliegia. 

Mi fa cenno di mettere la testa sul suo petto e lo faccio abbracciandolo stretto, consapevole che ora abbiamo entrambi bisogno di riposo, lui in particolare. Ancora una volta sono completamente ammaliato dalla forza di Harry Potter. La forza dell'amore, della luce, la forza di chi combatte per la vita. 

 

"Draco prima di dormire..." dice nel silenzio e io sollevo la testa dal suo petto per guardarlo e aspetto che continui "Volevo chiederti di nuovo scusa per ciò che hai visto oggi...quello...non sono io."

Sentire ancora quel tono triste, mi uccide "So che non sei tu...tu sei questo che mi sta parlando adesso e molto altro ancora. Sei meraviglioso. Solo perchè lui puó accedere alla tua mente non vuol dire che tu sia lui." gli ripeto. Potrei dirglielo all'infinito se dovesse essere necessario a farglielo finalmente capire. 

"Non mi definirei magnifico..." 

"Lo sei Harry..." dico e lo bacio volendo scacciare via tutte le sue paure. 

Harry si stringe a me e io lo tengo stretto "Harry...ricordatelo, sei la mia luce...senza di te al mio fianco sarei già morto. Permettimi di prendermi cura di te." ammetto lasciando finalmente una lacrima solitaria e silenziosa scendere sul mio viso e bagnare il maglioncino di Harry. 

Lo sento stringermi forte e poi dirmi "Non so come dirtelo...Draco tu...sei la mia famiglia." 

A quelle parole ho un balzo al cuore, nessuno me lo aveva mai detto prima...e posso solo immaginare quanto quest'ammissione significhi per lui. Con Harry mi sento davvero a casa, mi sento protetto, accettato, amato...come mai prima. 

Vedo che Harry, ormai allo stremo delle forze, si è addormentato, le sue mani strette alla mia camicia e dico in un sussurro "Anche tu..." 

Niente me lo porterà via, combatterò con tutto me stesso per proteggere lui e il nostro amore. 

 

Cosi, con il cuore colmo di emozioni contrastanti, chiudo gli occhi e tra le braccia di Harry mi sento al sicuro, mi sento...a casa.

 

 

Fine

 

_____ *:・゚_____

 

 

NdA:

Ciao a tutt*! ❤️ 

Vi ringrazio per aver letto questa piccola storia, spero l'abbiate apprezzata, se è così, lasciate un commento come segno del vostro passaggio💫

   
 
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