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Autore: Napee    15/04/2021    1 recensioni
[BkDk] [sort of caffe shop!AU]
***
Un rigido inverno sembra aver preso in ostaggio l’intera città. Fa freddo. Fuori si gela e la neve copre tutto con il suo bianco candore, ma gli basta guardare verso il terzo tavolo dalla porta, proprio al centro della vetrina, per avvertire un tenue tepore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 19 - 630 parole 

Lunedì 

 
Di primo mattino Katsuki si era sottoposto volontariamente ad una scrupolosa visita medica. Non pensava di averne realmente bisogno, insomma, era in forma e piuttosto in salute, dunque perché perdere tempo con una cosa del genere?
La verità era che quel sibilo che aveva percepito nei meandri del suo cervello e il successivo mal di testa, non gli erano piaciuti neanche per scherzo. Non aveva idea di cosa stesse succedendo al suo corpo, non aveva idea del perché avesse avuto una reazione psicosomatica così forte per un solo sciocco pensiero. L’unica cosa che sapeva invece era che non era stata una reazione normale. Non era normale quello che gli era successo proprio come non era stata normale la reazione di Midoriya. C’era qualcosa che non tornava, che non quadrava. Troppe domande affollavano la sua mente tormentata, troppi interrogativi aleggiavano intorno a quel ragazzo e Katsuki era del tutto intenzionato a svelare quei segreti che gli parevano così imprescindibili.
Per questo si trascinò nell’ufficio del Cervellone con una confezione maxi di patatine fritte da fast food e due bibite gassate.
Sapeva che, senza quei due argomenti convincenti, il Cervellone non gli avrebbe mai permesso di avvicinarsi al computer centrale del database.
“Buongiorno Bakugo, come posso aiutarti?” Domandò una vocina squillante e deliziosa. Janny era la responsabile dell’archivio contenente tutti i rapporti delle missioni mondiali nella quali era custodita una parte privata riportante i dati di ogni civile anche solo vagamente coinvolto in una delle missioni. Che fosse una scaramuccia fra adolescenti o un attacco terroristico su larga scala, se era intervenuto un qualsiasi Hero, aveva stilato sicuramente un rapporto della missione. Era la procedura e Katsuki se ne era lamentato spesso perché lui e la compilazione di scartoffie non erano mai andati d’accordo. E, per logica, se mai Midoriya avesse avuto a che fare con un Hero o anche se solo l’avesse incrociato per sbaglio mentre calmava gli animi di una riunione di condominio troppo agitata, sarebbe comparso nel database e Katsuki avrebbe potuto accedere al suo file.
Per una serie incalcolabile di motivi però, c’erano altrettante incalcolabili regole che vietavano in maniera assoluta l’accesso a quelle informazioni a qualcuno che non fosse il Cervellone, cioè Janny.
Katsuki ghignò sfoderando il suo sorrisetto più accattivante. Janny era, per sua fortuna, facilmente corruttibile data la sua passione sfrenata per le patatine fritte.
“Lasciami una mezz’ora con il computer.” Snocciolò lasciando cadere la confezione di patatine sulla scrivania. A Janny brillarono gli occhi e si fece tesa all’improvviso.
“Sai che è contro le regole. Cosa vorresti fare?”
“Ho avuto un incidente imbarazzante durante una missione con Mina e quella stronza ha scritto tutto nel rapporto. Voglio modificarlo prima che i capi lo leggano.”
Janny sembrò scrutarlo per sondare la veridicità delle sue parole. Katsuki mantenne lo sguardo e aggiunse alle patatine anche le bibite gassate sulla scrivania.
“Che genere di incidente imbarazzante?” Domandò lei, controllando la tipologia di bibita che Katsuki le aveva comprato.
“Non dovresti farti i cazzi tuoi?”
“E tu non dovresti essere qui.”
Katsuki ringhiò astioso squadrandola truce. Poi sbuffò e cedette.
“Con il suo acido del cazzo mi ha corroso la tuta e non me ne sono accorto. Per farla breve ho fatto vedere le mie mutande a mezza Nerima.”
“Non mi sembra tanto grave. Almeno, non sembra che ti interessi davvero mettere le mani su quel file, altrimenti non mi avresti portato solo una confezione maxi.” Ammiccò lei con un sorrisetto malizioso. Katsuki ruotò gli occhi al cielo nel momento esatto in cui si rese conto di essersi fregato da solo andando da lei.
“Fanculo.” Digrignò i denti e sputò quelle parole con astio prima di andarsene. Quindici minuti dopo, con ben tre confezioni maxi di patatine fritte, il Cervellone gli concesse la sua mezz’ora con il computer.
  
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