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Autore: Valentina Glassred    16/04/2021    1 recensioni
Storia collegata a Pleine Lune, di Allen Glassred.
Lidya non riesce a scordare la notte in cui l'Alpha la morse. E improvvisamente, l'acqua della doccia si tinge di rosso.
Genere: Drammatico, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ passato un po' di tempo dagli ultimi, drammatici eventi: Lidya è stata salvata da Scott, dopo il suo inaspettato rapimento, nel quale finalmente l’identità dell’Alpha e padre del suo migliore amico è stata rivelata. Certamente per lei è stato uno shock scoprire che il mostro sanguinario che da mesi aggredisce le persone e le fa a pezzi è anche il padre di Scott, ma questo non è il momento di pensarci, pensa: un acuto dolore le ricorda che anche lei seppur in un modo differente, è stata vittima dell’Alpha. Il rumore dell’acqua che scorre le ricorda che deve entrare in doccia e la distrae per un solo istante da quei pensieri: lascia cadere la propria veste da notte e l’intimo e, dopo un breve istante passato ad osservare la fonte del suo dolore, muove alcuni passi ed arriva ad aprire lo sportello della doccia e, in seguito, vi entra. L’acqua scorre immediatamente sul suo corpo e, per un istante molto breve porta via con sé tutti i pensieri che invadono la mente della bionda fragola. In seguito tuttavia, come se il suo corpo si muovesse da solo porta la mano al punto che anche in precedenza le ha procurato dolore: il morso. Il morso sul suo fianco datole dall’Alpha, il morso che ancora fa bella mostra di sé con una vistosa cicatrice. “ E’ stato solo un incubo. Solo un incubo… “. Cerca di convincersene, sa che non è vero: quel morso, tutto quanto è stato reale come mai null’altro è stato in vita sua: l’acqua della doccia scorre sul suo corpo, le lacrime si confondono con essa. “ Solo un incubo… “. Sibila la fanciulla, vanamente: non riuscirà mai a convincersene, sa che è successo tutto realmente, sa che questo rapimento ha portato delle conseguenze irrimediabili per lei e non solo, anche per chi le è attorno.

Il morso di un Alpha ha il potere di trasformare la vittima designata in un lupo mannaro. Se il capo branco decide di trasmettere in essa parte del suo potere, la renderà esattamente suo pari: un Alpha a tutti gli effetti.

“ Non è vero, non è vero! “. Le parole di Gerard, nonno di Allison e Scott, rimbombano nella sua mente come una pesante condanna, i suoi capelli si sono ormai completamente imbevuti d’acqua ed ora le ricadono ai lati del viso. La fanciulla batte i pugni sulla parete, incapace di accettare la realtà: l’Alpha le ha trasmesso parte del proprio potere, quella notte di luna piena. L’ha scelta come sua compagna e sa che, presto o tardi, i suoi poteri si manifesteranno: al prossimo plenilunio si trasformerà per la prima volta, rischierà di mettere in pericolo tutti i suoi amici. Si trasformerà in un mostro sanguinario, pensa. Un mostro incapace di ragionare e bramoso di sangue. Chiude gli occhi, lasciando andare alcune lacrime e, inevitabilmente, i ricordi di quella notte terribile tornano a farsi ben vividi nella sua tormentata mente: orribili immagini scorrono, voci nella sua mente che non sono sovrastate neppure dallo scrosciare incessante dell’acqua che scorre sul suo corpo. La donna non riesce a tranquillizzarsi e le lacrime scorrono incessantemente, confondendosi con quell’acqua e cadendo con essa. “ Non è vero! “. Fa semplicemente la donna, aprendo gli occhi di colpo e gridando: l’acqua si è tinta di sangue. Il morso ha ripreso a sanguinare ed a farle male, quasi senza che se ne rendesse conto: c’è stato un breve istante in cui, evidentemente, il dolore mentale ha superato quello fisico dato dalla ferita.

Lidya…

Una voce: una voce che, può giurare la bionda fragola, non era solo nella sua testa ma era forte e chiara, arrivata al suo udito già notevolmente affinato a causa della trasformazione, una voce che ha chiamato il suo nome. “ Non sei reale, vattene! “. Continua semplicemente la donna, portando le mani alle orecchie e chiudendo gli occhi, come servisse a chiudere fuori quella voce che invece, come sapesse di procurarle sofferenza, si fa sentire nuovamente di lì a poco.

Lidya, so che mi puoi sentire: tu puoi sentirmi, perché noi siamo uguali.

Ancora quella voce, quella voce che la chiama con insistenza volendola, senza dubbio, portare a fare qualcosa di ben preciso. “ Sta zitto, io non sono come te “. Sussurra semplicemente la fanciulla, ben consapevole che in quella stanza, sotto la doccia con lei non vi è nessuno.

Vieni da me, Lidya. Vieni da me, sai che sono il solo a poterti aiutare. Sei sola: se rimarrai al fianco di Scott e dei tuoi amici, li ucciderai al prossimo plenilunio. Hai bisogno di me.

“ Io… io non voglio far del male ai miei amici. Non voglio… “. Sussurra semplicemente la futura Alpha del branco Hale, shoccata: sa che quella voce ha ragione, se rimarrà finirà per perdere il controllo e far male ai suoi amici, durante la trasformazione. “ Non voglio far loro del male “. Ripete semplicemente, aprendo gli occhi e notando il sangue che continua a scorrere: strano, eppure non sente più dolore malgrado la ferita data da quel morso si sia evidentemente riaperta.

Allora Lidya, se non vuoi far loro del male sai cosa devi fare…

Fa semplicemente la voce. La donna pare quasi cadere in uno stato di trance: senza nemmeno chiudere l’acqua della doccia esce da essa e, con addosso solamente un asciugamano avvolto attorno al corpo, si dirige in una direzione che, anche da “ cosciente “, conosce sin troppo bene: villa Hale.



Lidya non riesce a scordare la notte in cui l'Alpha la morse. E improvvisamente, l'acqua della doccia si tinge di rosso.
   
 
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