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Autore: Ivy001    17/04/2021    2 recensioni
Quando la felicità di una famiglia viene distrutta da un evento inaspettato e inspiegabile...qualcuno scompare, la Banda si riunisce
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Nairobi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sebastìan, Ginevra…dove siete? Quando la finirete di giocare a nascondino ogni volta che bisogna fare i compiti?” – è una voce maschile a richiamare all’appello due bambini, precisamente gemelli, con tono rassegnato ad un comportamento ormai solito.

“Allora, Bogotà? Li hai trovati?” – lo raggiunge una donna dai capelli castani e corti.

“No, Tokyo. Approfittano della mia bontà, perché con Nairobi non fanno mai così” – si lamenta il saldatore, constatando la realtà dei fatti.

“Perché tua moglie sa come gestirli. Era o non era la tua boss? Come vedi sa comandare anche i vostri figli” – ridacchia Selene, dando una tenera pacca sulla spalla all’amico.

“Nessuno resiste con lei. E’ impossibile” – commenta lui, arrossendo. Poi riprende – “Però non vorrei subire io stesso la ramanzina di Nairobi quando rientrerà a casa, dobbiamo trovare un modo per rimetterli in riga. Hai suggerimenti?”

“Mmm, non saprei!” – riflette la Oliveira, camminando avanti e  indietro nella stanza dei gemelli, scrutandone ogni angolo.

“Papà” – sopraggiunge una terza persona che ha con sé uno dei due bambini.

“Alba, sei degna figlia di tua madre” – si complimenta Tokyo, notando che la primogenita della coppia ha scoperto il nascondiglio di uno dei suoi due fratellini.

“Sebastìan, adesso voglio sapere dove si trova tua sorella. Avanti, dimmelo! O mi arrabbio sul serio, stavolta” – Bogotà mostra un lato molto severo, seppure poco credibile agli occhi dei figli presenti, che conoscono il loro paparino amorevole.

“Non lo so, papi” – il bambino è, in realtà, molto scosso. Mantiene lo sguardo basso, mentre alcune lacrime gli rigano il volto.

“Ehi, ma cosa ti prende? Stai tremando come una foglia!” – la zia Tokyo si preoccupa e istintivamente abbraccia il nipotino.

“Se non mi dici dove è Ginevra entro tre secondi…” – Bogotà sta perdendo la pazienza. Neppure le lacrime del figlio gli appaiono credibili e, se vuole ottenere gli stessi risultati di Nairobi, deve cominciare a comportarsi da duro.

“Papà, io non lo so. Te lo giuro….l’ho vista salire su una macchina e poi…è sparita” – racconta il piccino, strofinandosi gli occhi inumiditi dal pianto.

“Che cosa? – esclama, scioccato, il saldatore, incrociando subito lo sguardo pietrificato della compagna di Banda.

Senza proferire altre parole, Bogotà lascia la stanza, correndo spedito verso il giardino.

Dietro di sé c’è Alba, che lo segue terrorizzata.

“Gin! Ginny dove sei?” – urla l’uomo, setacciando ogni angolo del quartiere.

Il vicinato lo guarda alla finestra e chiede spiegazioni, ma basta poco per intuire che la piccola è sparita nel nulla.

Senza vergogna alcuna, suona ad ogni campanello delle ville vicino la sua, domandando e ricevndo aiuto da parte di qualcuno.

Il trambusto che si crea è inevitabile, seppure il professore a suo tempo fu chiaro con i Dalì: “Non dovete farvi notare, può bastare un piccolo movimento sbagliato per provocare un casino tale da smuovere nuovamente le ricerche su di noi.”

Però in un momento così tragico, a Bogotà importa poco di ciò che può accadergli in prima persona.

***************************************

E’ ora di cena e a tavola è seduto solo Sebastìan, con il suo piatto di pasta.

Cerca di non pensare a quanto accaduto eppure quello che ha visto lo opprime.

E’ difficile dimenticare come, da una stupidata organizzata con sua sorella gemella, per evitare i compiti scolastici, si sia poi trovato di fronte a qualcosa di tragico.

Da quel momento in poi, la sua voce non emette più suoni e il silenzio diventa il suo migliore amico.

Nel frattempo, Tokyo contatta e informa i vari membri della squadra, tentando di rintracciare Sergio Marquina, trasferitosi, a differenza di molti del gruppo, in Tailandia.

“Come faccio a mantenere la calma, Denver! E’ impossibile. E per di più Nairobi a breve tornerà a casa e non sa ancora nulla!”

Il panico che viene vissuto dagli adulti, prende inconsapevolmente anche i minori. Alba,infatti, è seduta sul divano a fissare il vuoto mentre vede la stabilità e la serenità, che i suoi genitori non le hanno fatto mai mancare, frantumarsi. I suoi soli undici anni sono pochi per permetterle di controllare le emozioni che le riempiono la testa.

La tv è accesa e trasmette il notiziario. Le peggiori notizie vengono comunicate dal giornalista e Alba sente che da lì a poche ore, tra le news di cronaca, comparirà anche quella di sua sorella.

Un rumore proveniente dalla cucina fa sobbalzare sia la undicenne che la Oliveira. La donna chiude immediatamente la telefonata e raggiunge Sebastìan.

Il piccolo ha gettato il piatto a terra, sparpagliando sul pavimento i resti del cibo mai toccato. Lui è seduto sulla sedia con lo sguardo terrorizzato, le mani tremanti, e gli occhi arrossati.

“Piccolino, va tutto bene!” – lo prende in braccio Tokyo, stringendolo forte a sé.

La maggiore dei tre figli di Bogotà, seppure a fatica, ripulisce come meglio può, seppure la rabbia che cova nel cuore la spingerebbe volentieri a distruggere tutti i piatti della credenza, uno dopo l’altro.

“Ho finito, zia! Ho pulito la cucina” – comunica a Selene, qualche minuto dopo.

“Brava tesoro, vieni qui” – le risponde la Oliveira, seduta sul divano con Sebastìan addormentato tra le sue braccia.

“Andrà tutto bene, Ginevra tornerà a casa. te lo giuro” – cerca di rassicurarla, seppure fatica lei stessa a credere alle parole dette.

“Non sappiamo neppure dove sia”

“Dimentichi che abbiamo rapinato la Zecca, poi la Banca. Siamo qui per raccontarlo. Abbiamo fatto qualcosa di impossibile… e una volta che il Professore saprà cosa accaduto, si mobiliterà. Scopriremo cosa accaduto e agiremo di conseguenza!”

Proprio di fronte a tali affermazioni, così forti e convincenti, Alba si lascia andare ad un pianto liberatorio, trattenuto per ore.

Ed è in quel preciso istante che Agata Jimenez torna a casa, in tutta tranquillità, convinta di poter godere della serata con i suoi tre figli e il marito.

Ignora che la felicità che con forza aveva guadagnato, sta per dirle di nuovo addio.

   
 
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