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Autore: lady lina 77    17/04/2021    3 recensioni
Post S5... Prima di tuffarmi in una fanfiction lunga e drammatica, volevo scrivere qualcosa di leggero che desideravo mettere nero su bianco dalla fine della S5. E così eccovi questa breve fanfiction, pochi capitoli, dove racconterò il ritorno di Ross e Dwight dalla Francia e le vicende delle loro famiglie in crescita che purtroppo la serie BBC ci ha celato. E quindi eccovi Ross, Dwight, Demelza, Caroline, Jeremy, Clowance e i piccoli in arrivo, da Isabella-Rose a Sophie Enys.
Perché in fondo credo che fosse tutto quello che avremmo voluto dalla serie tv, no?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Penvenen, Demelza Carne, Dwight Enys, Ross Poldark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La piccola Sophie Enys nacque il 28 dicembre 1802 e Caroline le fu grata di averle permesso di festeggiare il Natale e di averle reso possibile il party per il nuovo anno. Era una creatura perfetta che appena si mostrò al mondo, spense ogni timore dei suoi genitori che avevano vissuto in apnea quei nove mesi di attesa. Biondissima e dai lineamenti fini come quelli della madre, con gli occhi color ghiaccio, la carnagione rosa e delle guance paffute, era il ritratto della salute e della bellezza. Sarebbe diventata grande, affascinante e bellissima e sarebbe diventata il sogno di ogni uomo che avrebbe incrociato il suo cammino. Il Capodanno fu festeggiato in tranquillità a casa degli Enys, con la sola compagnia dei Poldark che avevano accettato con gioia quell’invito non mondano ma dal tono casalingo dove gli adulti avrebbero potuto chiacchierare tranquillamente e i bambini giocare in libertà.

La piccola Bella, di sette mesi, coi suoi ricciolini scuri e il visino impertinente come quello del padre, si dimostrò da subito gelosa della nuova arrivata e appena la madre la prese in braccio, tentò di graffiarla per ripristinare il suo primato.

Ross rise, ricordando alla piccolina di casa che un giorno forse Sophie sarebbe diventata la sua migliore amica e compagna di giochi e che quindi doveva essere gentile ma lo sguardo corrucciato della bimba era piuttosto eloquente sul fatto che non fosse d’accordo.

Bella si stava dimostrando la più vivace della cucciolata dei Poldark, la più rumorosa, la più precoce. A sei mesi già gattonava ovunque e se Garrick non stava attento, si aggrappava alla sua coda e iniziava a ridere. Aveva una voce acuta e se strillava perché contrariata da qualcosa, faceva tremare i vetri della casa.

Adorava i fratelli e la madre mentre col padre era addirittura ruffiana ed autoritaria quando reclamava le sue attenzioni.

L’inverno fra il 1802 e il 1803 si dimostrò freddo e nevoso oltre misura e il Battesimo di Sophie fu celebrato solo in primavera, ad aprile, quando il clima iniziò ad addolcirsi un po’.

La piccola si dimostrò tranquilla e fra le braccia dei genitori dormicchiò tutto il tempo senza protestare, durante la cerimonia. Come padrino e madrina furono scelti Ross e Demelza che accettarono con emozione quella nomina tanto importante e frutto di amicizia e fiducia.

Durante la cerimonia, Jeremy tenne fra le braccia una annoiata Bella che borbottava e piagnucolava per la noia mentre Clowance ridacchiava al loro fianco, incuriosita da quel rito tanto antico ma desiderosa anche di uscire presto all'aperto per correre e sfogare la sua vivacità.

Le bambine dei Poldark erano due bellezze totalmente opposte e mentre crescevano Clowance diventava sempre più bionda e Bella sempre più mora. Jeremy invece era ormai quasi alto come la madre. Adorava la natura, andare a pescare e tutti gli animali di Nampara che accudiva personalmente. Finita l’estate del 1802, Mary era tornata in città e lui ci era rimasto male per alcuni giorni ma poi se n’era dimenticato e tutto era ripreso come prima della loro conoscenza, segno che ancora non era maturo per sentimenti più articolati e profondi. Demelza ne era segretamente felice, in realtà pur orgogliosa di vedere suo figlio diventare uomo, voleva che fosse ancora per un po’ il suo bambino e questo Ross non smetteva, scherzosamente, di rinfacciarglielo… E per il momento era effettivamente così perché Jeremy le era molto legato, era protettivo nei suoi confronti ed era il leader delle sorelline minori che lo adoravano. E Ross era fiero di lui che si stava dimostrando un ragazzino assennato e migliore di quello che era stato lui e anche se si rendeva conto che avevano caratteri completamente diversi, era felice di come suo figlio stesse crescendo, orgoglioso della sua intelligenza vivace, della sua curiosità e dell’animo delicato e gentile che dimostrava e che aveva ereditato sicuramente da sua madre.

Dopo il Battesimo, a casa degli Enys si tenne un grande ricevimento con ospiti i più influenti personaggi della zona ma anche tante persone meno abbienti ma sicuramente amici sinceri dei neo-genitori. Drake e Morwenna, con la piccola e simpatica Loveday, Sam e Rosina, il fido Zachy, Pascoe e tanti altri allietarono la giornata e fecero di Sophie la reginetta incontrastata della festa.

La piccola, vestita con un elegante abitino in seta bianco e una cuffietta in testa, dimenava le gambette tutta contenta ogni volta che qualcuno le si avvicinava per farle i complimenti, dimostrandosi vanitosa quanto e più della madre.

Ma fu Caroline, al momento del brindisi, a lanciare la ‘bomba’ che fece ammutolire tutti.

Gentili ospiti, amici, parenti, persone care, io, mio marito Dwight, Sophie e ovviamente Horace vi ringraziamo per essere qui con noi in questo giorno per noi di gioia assoluta dopo anni che, come sapete, sono stati avari di eventi da festeggiare. E’ una bella giornata, mia figlia dopo tanta fatica è nata sana ed ha pure un musetto carino, Horace la tollera abbastanza e io di notte dormo quanto basta, quindi brindiamo alla festeggiata e a tutti noi perché il periodo favorevole prosegua per tutti per sempre. E’ una bella festa e spero di rivedervi tutti qui fra un anno circa per ripeterne una simile”.

Ross, Demelza e gli altri li guardarono smarriti e Dwight, dopo essersi schiarito la voce, diede maggiori spiegazioni. “Ehm… pare che a me e mia moglie piaccia festeggiare il Natale accogliendo nuovi figli. Non ci aspettavamo succedesse tanto presto ma se tutto va bene, a dicembre arriverà un mini-Enys bis”.

"UNA mini Enys" - lo corresse Caroline che, vedendo lo sbigottimento generale ed essendo di natura poco propensa alle sceneggiate di giubilo e alle smancerie, riprese la parola. “La Francia ha ispirato decisamente le doti amatorie di mio marito e a farne le spese saranno la mia linea e il mio povero cane che si troverà relegato in un angolo affinché noi possiamo occuparci di due marmocchie urlanti… E quindi, brindiamo a questo nuovo piccolo intruso sperando sia grazioso quanto la sorella. Qui nascono solo femmine e sono certa che anche questo nuovo nanerottolo lo sarà. Quindi, lunga vita anche a Melliora Enys” - concluse, alzando il calice e smorzando sul nascere ogni momento emotivamente commovente. Se c'era da festeggiare, si doveva ridere, occhi lucidi e frasi di circostanza erano banditi da casa sua e questo era ormai chiaro a tutti.

Ross osservò Demelza, senza fiato. “Melliora? Un’altra? Che nome strano!”.

Shhh Ross”.

"Sì, ma il nome...".

"ROSS!!!".

Lui capì che era meglio sorvolare, le sorrise e poi per primi, andarono a congratularsi con gli amici. “Che dire?” – esclamò Ross all’amico, allargando le braccia per abbracciarlo.

Dwight rise. “Solo questo: Viva la Francia e i suoi frutti”.

Demelza abbracciò Caroline mentre gli altri ospiti brindavano contenti alla novità. "Giuda Caroline, non mi hai detto niente".

"Dovevo assimilare la notizia e farla digerire ad Horace" - si scusò lei, con allegra impertinenza.

Demelza le sorrise. “Ora che c’è Sophie fa meno paura, vero?”.

Caroline annuì. “Un po’ meno…”.

Demelza la tenne forte, trattenendo la commozione perché sapeva che Caroline non la gradiva. “Saremo circondante da rumorosissime bambine il prossimo anno”.

Non me lo dire, non me lo ricordare…”.

Risero, tutti. Il futuro era radioso e anche Horace dopo tutto se ne sarebbe fatta una ragione.



Ross e Demelza tornarono a casa mano nella mano, al tramonto, in una giornata in cui il cielo era diventato rosso fuoco e anche il mare sembrava aver cambiato tonalità per diventare rosa confetto come i dolcetti preparati per il Battesimo di Sophie.

Mano nella mano osservarono i loro figli che, avanti di loro di alcuni passi, giocherellavano e scherzavano. Jeremy teneva sulle spalle la piccola Bella che rumorosa, si esibiva in risate e gridolini, Clowance trotterellava felice al loro fianco sgranocchiando un dolcetto che si era portata via dal rinfresco e loro… loro erano semplicemente felici per quanto avevano costruito.

Due figlie in un anno… Non ti sembra incredibile?” – commentò Ross.

Beh no, succede” – rispose Demelza, con un sorriso furbo.

Ross la guardò terrorizzato. “Non mi dirai che…”. Deglutì. “DEMELZA!!!”.

Lei scoppiò a ridere. “Tranquillo, non aspetto nessun bambino. Tu sei stato ispirato dai francesi quando erano qui, Dwight dalla Francia quando eravate la. Ma per quanto mi riguarda, gli effetti di tale ispirazione su di noi sono terminati! Quanto meno al momento...”.

Ross sospirò. “Dio sia lodato”.

Demelza annuì. “Sì Ross, sia lodato. Per tutto questo che abbiamo e ci ha dato. E per ciò che verrà”.

Ross si trovò d’accordo con lei. Avevano sofferto, pianto, erano caduti, si erano rialzati e avevano sempre proseguito insieme. Fianco a fianco, con chi amavano di più. “Sei felice, Demelza?”.

Sì”.

Ross la strinse a se. “Anche io”. E si rese conto che era tutto ciò che contava per lui, per loro, per il loro mondo. Che cresceva, assieme a una nuova generazione di bambini che si stavano affacciando alla vita e sarebbero stati la loro impronta per sempre indelebile su quella terra che tanto amavano. E nonostante fosse spesso pessimista di natura si, c'era da essere felici e su questo era d'accordo anche lui.


  
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