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Autore: Lunasyriana    18/04/2021    6 recensioni
Ciao a tutti/e! Questa che vi propongo è una raccolta di one-shot di momenti rubati alla vita quotidiana dei nostri beniamini. Sono pensieri... E' un esperimento, spero che vi piaccia! Buona letttura!
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kaori Makimura, Kazue Natori, Mick Angel, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Mi sembra di avere tutto. Un contenitore, il test. Ok. Sono pronta.

È l'ennesimo che faccio, so come funziona.

Faccio la pipì nel contenitore, immergo il test, lo metto sul lavandino e attendo i fatidici 5 minuti.

Anche se lo fisso intensamente il risultato non cambierà. Negativo. Come gli altri.

È ormai passato un anno da quando ti ho detto che desideravo un figlio. Abbiamo discusso, litigato e per qualche giorno non ci siamo neanche parlati. Non che tu sia molto loquace, normalmente, ma il silenzio tra noi era decisamente pesante.

Le lacrime cominciano a scendere silenziose. Sono delusa e amareggiata. Sembro l'unica che non riesca a fare un figlio. Eppure…

Ho accennato la cosa a Kazue. Lei è stata così dolce e affettuosa nel rincuorarmi. Devo avere pazienza e rilassarmi. A volte ho paura che la mia vita da mercenaria mi abbia privato della possibilità della maternità.

Sento che stai salendo le scale. Non voglio che tu ti accorga del mio stato d'animo. Mi devo ricomporre e indossare la mia maschera. Mi sciacquo la faccia con dell'acqua fredda. Esco dal bagno e mi dirigo in camera da letto.

Mi raggiungi. Mi osservi. Ti togli gli occhiali. I tuoi occhi scuri e velati mi guardano.

"Miki, tesoro, va tutto bene?"

"Certo" ti rispondo mentendo 

"Se ne vuoi parlare…"

Sei fantastico amore mio, tenti sempre di rassicurarmi, di essere presente, ma… su questo siamo così distanti.

Ricordo quando mi dissi che la gente come noi non può avere figli, non può crearsi una famiglia, avere legami. Eppure… ci siamo sposati e cerchiamo di condurre una vita normale, nonostante il nostro passato, nonostante l'aiuto che a volte forniamo a City Hunter.

"Buonanotte" ti dico e ti do un bacio

Ricambi il mio bacio, mi accarezzi la guancia e mi stringi al tuo petto. È il tuo modo per consolarmi e amarmi.

 

Un nuovo giorno è sorto. Forse oggi andrà meglio. Devo essere fiduciosa. Prima o poi ci riuscirò. Certo vedere Kazue con quel pancione non aiuta. Ormai le mancano poche settimane. Sarà un maschietto. Stanno ancora discutendo sul nome, se americano o giapponese. Hanno poco tempo per decidere. Se capitasse a noi mi piacerebbe una bambina, chissà se il nome Sakura ti piacerebbe. O magari ti piacerebbe avere un maschietto…Akira potrebbe essere un bel nome.

Mentre penso a queste cose mi accorgo che stanno per arrivare le due furie di Shinjuku. 

Sorrido mestamente. Non mi stupirei se tra qualche tempo anche Kaori e Ryo decidessero di allargare il loro duo. Fanno ancora gli stupidi nel nascondere il loro rapporto di coppia, ma basta guardarli in faccia per capire che stanno camminando sulla nuvoletta della felicità.

Mentre io… io… sto morendo dentro… in questa attesa che sembra infinita. Non mi sento capita. Mi sento incompleta. Risucchiata dalla routine di tutti i giorni. Giorni che passano tutti uguali, rapidi e pesanti. 

Ieri era inverno, oggi è estate.

Sprofondo lentamente nella mia letargia. 

Non mi accorgo che siamo rimasti io e Ryo. Mi sta guardando curioso.

"Miki, stai bene?" mi chiede

"Certo" rispondo cercando di spolverare il mio sorriso migliore

"Sembri più stanca del solito" mi fa notare

"Non ho riposato bene stanotte" mento spudoratamente

"Com'è?! Lucciolone ti tiene sveglia?!" scherza

Rido. Vorrei rispondergli magari. Invece gli rispondo "Invidioso?"

Lui fa tanto d'occhi. Non si aspettava una risposta del genere.  

"Eh eh… sei un bel bocconcino mia cara…"

"Ma preferisci le rosse" lo provoco io

Lui ride sotto i baffi. Sa che l'ho sgamato. Fa spallucce e dice "Sarà… comunque non ti preoccupare. Arriverà… e sarai una mamma fantastica”

Lo fisso allibita. Non l’avevo ancora detto a Kaori.

Chissà come se ne sarà accorto? Oppure Falcon si sarà confidato con lui? 

Probabilmente il mio sguardo interrogativo lo porta ad aggiungere altro.

“Ho notato come guardi Kazue” mi confessa infatti.

“Capisco” gli rispondo e lo guardo mentre esce dal locale. Mi fa un cenno di saluto e sparisce dalla mia visuale.

Poco importa, il lavoro mi assorbe o almeno provo a farmi assorbire. Tutto pur di non pensarci.

Tuttavia sta diventando un pensiero fisso.

E’ giunta di nuovo sera. Ho fatto la doccia e adesso osservo il mio riflesso nello specchio. Il mio fisico asciutto e tonico sottolinea la mia piattezza addominale. Gonfio un pò la pancia e provo a immaginare… sorrido in parte… poi le lacrime cominciano a scendere.

Non credevo di riuscire a provare di nuovo quel vuoto nel cuore. Provo la stessa sensazione di malessere di quando Falcon non si presentò all'aeroporto. Mi ero ripromessa che non mi sarebbe più capitato. 

Sono patetica. Cosa pretendo? Ho superato i 30, mio marito i 40. Dove penso di andare? Non siamo più giovani… eppure Kazue e Mick ci sono riusciti.

Perchè noi no? Intorno a me tutto fiorisce e nasce… io mi sento morire e appassire.

Sono totalmente immersa nei miei pensieri che sobbalzo quando mi sento cingere i fianchi dalle tue enormi mani.

Mi fai appoggiare la schiena sul tuo petto. Mi sento protetta e lontana dal mondo.

“Prenderai freddo” mi dici

“Hai ragione. Vado a vestirmi” e mi sciolgo dal tuo abbraccio e rimetto l’accappatoio.

Sto per uscire dal bagno quando mi chiami “Miki”

“Si”
“All’inizio ero contrario lo sai, ma…

“Ma?”

Mi prendi la mano e mi attiri a te. Le tue labbra si incollano alle mie. Ricambio il tuo bacio con ardore. 

Le tue mani mi accarezzano la schiena e una scioglie il nodo dell’accappatoio. Mi prendi per i fianchi e fai aderire i nostri corpi.

Sento un brivido di piacere e staccandomi quanto basta comincio a sbottonare la tua camicia. Una volta aperta la faccio scivolare giù lungo le tue braccia muscolose e segnate dalle cicatrici di mille battaglie. Ho passato ore a baciarle e accarezzarle. Ognuna impressa nella mia mente. Continuiamo a baciarsi con passione. Le tue mani forti che si muovono lungo il mio corpo scosso dai brividi del desiderio. Armeggio con la cintura dei tuoi pantaloni e sfioro la tua possente virilità. Altro che Saeba e le sue erezioni sempre in bella mostra.

Mi afferri le natiche e lego le mie gambe alla tua vita. Mi porti in camera nostra. Mi distendi sul letto. Ti spogli anche della biancheria intima. Chiudo gli occhi per amplificare le sensazioni che presto mi farai sentire. Il letto si abbassa sotto il tuo peso. Le tue labbra mi sfiorano appena sopra il monte di Venere e risalgono verso il mio seno. Mi baci, a turno, i capezzoli e io inarco il corpo verso il tuo. 

Ti posizioni meglio tra le mie gambe e cerchi l’ingresso della mia femminilità con il tuo membro eretto. Ti sento dentro di me così possente e maschio. Quando siamo in camera da letto dimentichi tutto il tuo imbarazzo e la tua pudicizia. Sei un amante attento e generoso.

Ti seguo nelle tue spinte che mi eccitano sempre di più. Sento che siamo vicini all’apice del piacere. Ti svuoti in me mentre anch’io libero il mio piacere. Non lo so, ma questa volta mi sembra quasi diversa dalle altre. O forse voglio credere che sia la volta buona per avere il nostro bambino.

Ti sposti accanto a me e mi abbracci. Inspiri il profumo dei miei capelli.

“Ti amo Miki” mi dici. Sono così rare le tue parole d’amore. Mi emoziono sempre come la prima volta.

“Anch’io tesoro” ti rispondo con un bacio

Mi inebrio del tuo profumo maschio, così forte dopo che abbiamo fatto l’amore. Questa cosa mi provoca ancora un piccolo brivido di piacere. Poche volte ti ho chiesto di soddisfare qualche fantasia erotica, ma sei troppo pudico anche solo per prenderle seriamente in considerazione. Tuttavia stasera mi sento ispirata.

Ti accarezzo il petto e scendo verso la tua virilità momentaneamente a riposo. Comincio ad accarezzarlo delicatamente come fossi un petalo di fiore.

“Ti do fastidio?” ti domando

“No”

Continuo e mi accorgo che il piacere ti scorre ancora nelle vene. Cominciamo a baciarsi prima lentamente, assaporandoci e saggiandoci, poi la passione ci rende più esigenti.

Con un movimento del braccio mi porti a cavalcioni su di te. Le tue mani sui miei seni. La tua virilità di nuovo svettante è un invito. Ti accolgo dentro di me. Le tue mani sui miei fianchi che mi giudano verso il tuo piacere che poi diventa anche il mio.

Cerco di rallentare il più possibile il momento, ma inevitabilmente ci coglie. Sconquassandoci. Mi distendo su di te e cerco di far rallentare il battito. Mi baci sul capo. Mi abbracci.

E così credo di essermi addormentata.

 

E’ mattino. La luce filtra dalla finestra semi aperta. Mi hai coperta con il lenzuolo e tenuta stretta a te tutta la notte. Ti accorgi che mi sto svegliando. Mi accarezzi la guancia.

Ti stai per alzare e andare a fare la doccia, quella che ieri sera ti ho negato.

Mi trattengo ancora nel letto, assaporo il tepore che il tuo corpo ha lasciato. Sento il getto dell’acqua e mi alzo. Sono nuda. Entro in bagno e candidamente mi infilo nella doccia con te.

Mi rivolgi uno sguardo interrogativo. Non è una cosa che facciamo spesso. Dici sempre che il box non è grande abbastanza per entrambi. Non mi interessa se sbuffi. Voglio sentirti ancora vicino. Mi lascio bagnare dall’acqua e mi cingi la vita e mi baci sul collo. Non è da noi essere così focosi. Chissà sarà la luna piena di questa notte. Facciamo di nuovo l’amore.

Questa giornata sembra proprio iniziare per il verso giusto.

 

Eccomi di nuovo qui con un test tra le mani. Falcon mi ha costretta a comprarlo. Ho qualche giorno di ritardo. Ho paura di scoprire la verità. Mi devo fare coraggio. 

Esco dal bagno. Mi rivolgi uno sguardo interrogativo.

“Qualche minuto ancora, anche se…” ti dico

“Anche se?” mi fai eco

“Sembra che già ci siano le due linee”

“Ah”

Passano i fatidici 5 minuti. Guardo il test e le mie mani cominciano a tremare. Una risata isterica si impossessa di me. Ti guardo e non so che dire. Prendi in mano il test e la tua pelata diventa rossa come un pomodoro e cominci a evaporare.

Non ci credo neanch’io. 

Sono passate diverse settimane e ancora non ci credo. 

 

TumTumTumTumTumTumTumTumTum 

 

 

   
 
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