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Autore: lmpaoli94    18/04/2021    2 recensioni
Un solo momento può cambiare il corso delle cose.
Fatti di un futuro che si susseguono come se fossero delle caselle di un domino.
Ma da cosa potrebbe essere dato?
Beh, le situazioni possono essere tante in questa vita che vale la pena di vivere.
Ma se la situazione in cui mi ero trovato improvvisamente implicava di giocarmi le carte del mio futuro? Cosa avrei dovuto fare?
Lei si era assentata un attimo e quell’attimo aveva cambiato tutto.
Un libro, tante parole e una moltitudine di segreti.
Un momento della mia vita che mi avrebbe cambiato per sempre, rendendomi l’uomo diverso da quello che ero sempre stato in passato.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Non riuscivo a rimanere tranquillo e a mio agio in sua compagnia.
Eppure quando vedevo una donna nuda mi sentivo come l’uomo più fortunato del mondo, ma in quel momento mi sentivo estraneo e senza la minima voglia.
Vittoria cercava di baciarmi e accarezzare il mio membro, ma niente.
Il tutto era rimasto immobile.
Insomma, non avevo voglia di fare sesso con la mia ragazza e non mi si sarebbe più rialzato nemmeno se faceva tutti i giochetti erotici del mondo.
Ora sì che mantenere il segreto era molto difficile.
< Giuseppe, tutto bene? >
< Direi proprio di no. >
< Ma che ti è successo? È la prima volta che… insomma… >
< Che non mi si rizza? Lo so. Ma purtroppo non posso farci nulla. >
Guardandomi dritto negli occhi, Vittoria cercò di scrutarmi con attenzione mentre il mio nervosismo era palpabile.
< Giuseppe, ho capito che mi stai nascondendo qualcosa. È da un paio di volte che ci vediamo che ti comporti in maniera molto strana. Che cosa ti succede? >
< Niente. Sono solo stressato dal lavoro. tutto qui. >
< Oh, ti prego. Perché mi stai dicendo una bugia? Perché non parli chiaramente una volta per tutte? >
“Io che dico una bugia? Questa è buona. Senti da che pulpito!”
< Vittoria, ti pregherei di lasciarmi in pace. Per il nostro bene. >
Rivestendomi immediatamente e facendo di tutto per andarmene dalla sua abitazione, Vittoria al contrario voleva arrivare in fondo a questa storia.
< Che stai facendo? Vuoi andartene via come se niente fosse? >
< Certo. Perché non è successo niente di grave. E poi è molto tardi. >
< Oh, ma smettila! È una situazione molto delicata e dovremmo cercare di risolverla insieme. >
< Bene. Hai forse qualche idea al riguardo? >
< Beh, forse potrei iniziare con il leccartelo e magari… >
< Ti assicuro che non cambierebbe niente visto che ti fa schifo. In otto anni non ci hai mai provato come si deve. >
< Forse se tu avessi un igiene superiore da quella che hai adesso… >
< Sei tu che sei schizzinosa. Io faccio l’uomo mentre tu… >
< Smettila di dire cose senza senso! >
< E comunque basta parlare di queste cose. Io me ne vado. >
< Oh, ma bravo! Pensi di risolvere così la situazione? >
< Penso che sarebbe meglio non parlarne più. Quando torno a casa me lo stimolo un po’ e vedrai che andrà tutto bene e faremo finta che non sia successo niente. >
< Certo che sei incredibile, Giuseppe. Perché non vuoi… >
< Perché è colpa tua se mi sento così! > gridai con tutta la forza che avevo in corpo < Tu non mi fai sentire speciale come un tempo. E in pochi giorni sembra che il nostro castello d’amore si stia sgretolando. Non so bene cosa ci stia succedendo, ma credo che sarebbe meglio che noi due… >
Mentre intravidi negli occhi di Vittoria lacrime di dolore, mi sentii un minimo risollevato.
Vedevo che anche lei stava soffrendo e il tutto cercando di mantenere il suo segreto.
IN quel momento non avrebbe mai confessato, senza mettere in pericolo la sua infedeltà.
Credevo che prima o poi avesse ceduto, ma niente: era diventata paria d un sergente di ferro.
Quando un giorno di questi si sarà decisa di confessare il tutto, sarò molto felice di ascoltarla e di gettargli altra merda addosso come stava facendo lei.
< Vuoi lasciarmi, Giuseppe? >
< No. io ti amo ancora, Vittoria. Ma secondo me dovremmo riflettere sul nostro futuro e cercare di riscoprire il nostro amore. >
< Che cosa c’è da scoprire? Già ci vediamo molto poco e adesso vuoi rimanermi ancora più lontano? Mi dispiace Giuseppe, ma non posso sopportarlo. >
< Quindi sei tu che vuoi… >
< Ci devo pensare. Non possiamo rompere tutto solo con le prime e vere discrepanze. >
< Già… Adesso è meglio che me ne vada. >
Uscendo dal suo appartamento senza guardarla dritto negli occhi, salii in macchina per sfogare la mia rabbia e la mia irascibilità gridando a squarciagola.
IL mio mondo stava cadendo in pezzi e stavo passando una situazione davvero incredibilmente complicata.
Dovevo uscirne il prima possibile e chiarire il tutto.
Ma in quel momento dovevo rimanere solo: solo con me stesso.
 
 
Mi accasciai sul sedile cercando di calmarmi e di riprendere sonno.
Le lacrime erano sparite dal mio viso e dovevo tornare il prima possibile a casa prima che mia madre mi avesse fatto il terzo grado.
Ma quando cercai di accendere l’auto, vidi che Vittoria stava uscendo dalla sua abitazione dirigendosi verso la sua auto.
Guardando l’ora, vidi che era quasi mezzanotte.
“Dove se ne stava andando a quell’ora?”
Poi subito dopo capii: stava andando da lui.
La rabbia ricominciò a riprendere il sopravvento e il miglior modo per combattere la situazione era sputargli addosso  i miei pensieri.
Doveva finire male? Molto bene. Allora facciamola finire così.
Attendendo che partisse, mi misi dietro di lei a distanza di sicurezza per seguirla.
Dopo alcuni chilometri fatti, mi sentivo ancora più distrutto di prima.
Mancava poco alla resa dei conti e Vittoria l’avrebbe scoperto subito dopo.
Parcheggiando vicino al palazzo, intravidi ancora le sue lacrime sul suo viso.
Stava ancora soffrendo per colpa mia e i suoi timori erano soltanto all’inizio.
Molto presto avrebbe capito chi ero veramente: un uomo innamorato della sua donna che cercava giustizia in un mondo che si era rivoltato contro di lui.
   
 
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