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Autore: BabaYagaIsBack    19/04/2021    0 recensioni
Vol. 2
In un corridoio d'ospedale, con il cuore incapace di placarsi, Jay si rende conto di come sia facile incasinare tutto. Mentre si aggrappa con ferocia alla speranza comprende che a Jace è bastato partire, a Seth confessarle il suo amore e a lei lasciare un messaggio in segreteria. Nulla più. I sensi di colpa allora iniziano a lambirle le caviglie, ancorandosi nella carne dei polpacci, e d'improvviso si scopre incapace d'affrontare ciò che le si prospetta davanti.
Impaurita e confusa, Jay arranca tra i rapporti logorati dalle sciocchezze tenute segrete. Fugge senza meta da coloro che fino a quel momento aveva creduto di non poter perdere, obbligandoli infine a levarsi le maschere - da quelle più sottili a quelle più pesanti.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Chapter Four
§ Not strong enough §
part two

 

"Ehi, calmati ti ho detto guardami
È finito il tempo di nascondersi dietro quegli angoli
Adesso dimmi dove corri e perché ansimi
Non l'hai mai visto chi ha ballato coi fottuti diavoli
Chi è cresciuto con sogni forti e mani fragili"

 

Lividi sui gomiti, Måneskin

 

La sua schiena non mi è mai parsa così curva. Esile. La osservo per pochi secondi, giusto il tempo che impiega per fuggire dalla discussione e, istintivamente, avvertendo l'urgenza di alzarmi, afferrarle le spalle e stringere la sua colonna vertebrale a me. Ne ha bisogno. O forse ne ho più bisogno io. Eppure nonostante questo bisogno si sentirla vicina, di sfiorare insieme gli stralci di paura che ci sono rimasti incastrati tra le costole come ragnatele non lo faccio, esattamente come quando l'ho trovata nella reception dell'ospedale, con gli occhi gonfi e sgranati, i vestiti messi malamente e il puzzo di vomito a raccontare di tutto il male da cui non sono riuscito a salvarla. Anche quella volta avrei dovuto abbracciarla, permetterle di aggrapparsi a me, sostenerla per sostenermi e sorreggerci entrambi, ma non l'ho fatto. In qualche angolo recondito di me, guardandola, ho pensato che Jay stavolta non fosse la vittima, né la principessa da salvare.
Così resto fermo sulla sedia, abbasso lo sguardo e mi chiedo: perché, seppur voglio rincorrerla, le mie gambe non si muovono? Per quale motivo vorrei che fosse lei a girarsi, a cambiare idea, chiedere scusa?
Forse è perchè non mi ha ascoltato. Sin dal principio si è tappata le orecchie, mi ha ignorato pur conoscendo solo una misera parte di ciò che mi spingeva a metterla in guardia da... qualsiasi cosa. Forse è per via del fatto che non si è mai realmente soffermata a guardare ciò che aveva intorno. Forse è perché vorrei che fosse lei la prima a...

«Sta prendendo una brutta piega, tesoro.»
Sussulto.
Con le braccia incrociate mamma sta scuotendo la testa, incredula. Mentre parla non fissa nessuno, ma è ovvio che si stia rivolgendo a papà. «Io... insomma, non possiamo più far correre simili atteggiamenti. Questa volt-» è se le gambe non vogliono muoversi, la lingua pare avere ancora la forza per agire. So che mia sorella ha esagerato, dannazione, lo fa sempre, eppure stavolta non posso dare alcuna ragione a Catherine, lei non ha idea di ciò che stiamo passando. Può immaginarlo, certo, ma viverlo è tutt'altra cosa - e Jane è fottutamente emotiva, ogni cosa la colpisce e le rimbomba dentro al pari di una goccia che cade nell'acqua; peccato che sia dieci, cento volte più intenso.
«E' solo turbata, okay?» stringo le mani, serro le dita sui dorsi: «Capisco che voi non abbiate alcuna colpa e che state solo provando ad aiutarci ma-»
«Tu non mi sembra stia reagendo come tua sorella, o sbaglio?» Mamma mi guarda, prova a metterci nuovamente sullo stesso piano, peccato che non sia possibile; perché per quanto simili io e Jay non siamo uguali. Le mie spalle sono nettamente più grandi delle sue, mi sono allenato giorno dopo giorno per poter sorreggere lei e Liz al meglio, per essere il fratello maggiore che si meritano.

«Lei è diversa, mamma.»
«Sì, lo è. Lo è, Jace. E' sboccata, irriverente, negligente... per non parlare della poca considerazione che ha di noi. Sia tuo padre che io-»
Digrigno i denti, prendo un respiro profondo e provo a non perdere la pazienza.
Non sopporto di sentirle dire certe cose. Può essere nel giusto, ma ciò non toglie che vi siano molti più pregi che difetti in mia sorella.
«Charlie è quasi morto, mamma! Vuoi capire che per Jane è stato come essere buttata giù da un precipizio? Sì, può essere un'adolescente ribelle, ma ciò non toglie che fin quando lui non sarà dimesso lei vivrà in uno stato di calma apparente. Lo siamo entrambi e... sinceramente? Non è di voi che abbiamo bisogno, ora.»

Ci guardiamo. Ho il fiato corto, ma non so se sia dovuto all'agitazione del momento o dall'esercizio fisico interrotto da poco. Nessuno dei due sa più cosa dire, anche se conoscendo Catherine sarebbe pronta a continuare questa discussione a oltranza, aggrappandosi a chissà quale concetto privo di attinenza. Ogni tanto il suo bisogno di imporre la propria autorità supera il buon senso, non le piace rendersi conto di avere in casa dei quasi adulti, per lei dovremmo restare i suoi bambini. Un po' la capisco. Se fossimo ancora i pargoli di qualche anno fa potrebbe proteggerci dal male, dalle cazzate con qualche ramanzina o bugia, ma non è così, adesso tutto ciò non ha più effetto. Ed è per questo che Jay scoppia, crepita, fugge; è per questo motivo che io sono andato via, che l'ho presa per mano e l'ho introdotta in quello che credevo fosse comunque un luogo sicuro con o senza me.

Papà tossisce, spezza il silenzio.
«Il mondo non gira intorno a lei, Jay Jay. Le stiamo dando i suoi spazi, non le mettiamo fretta o pressione, ma c'è un limite a tutto. O parla con noi in modo civile, si rende conto della situazione, o ci saranno delle conseguenze.»

Contraggo la mascella, abbassando nuovamente lo sguardo su un punto indefinito tra le mie scarpe.
 


 

 

Yaga:
Buonsalve lettori <3

eccomi di ritorno con un nuovo aggiornamento, il primo che segna la differenza tra "i Diari di Jay" e "Frammenti di Diari". Stavolta a farci compagnia è il pov di Jace, che nella versione originale arrivava un po' dopo. Ovviamente, avendo aggiunto tutta una nuova parte introduttiva a questo sequel, ho dovuto far slittare in avanti queste piccole chicche che, mi auguro, siano di vostro gradimento.
Come avete potuto notare, si tratta di un capitolo davvero misero, ma spero fortemente che con il prossimo, tornando a Jay, si avrà più materiale con cui intrattenervi.

Per ora vi auguro un buon proseguimento di giornata e incrocio le dita per poter presto aggiornare anche "Le Chimere di Salomone" e "Miss Bahun", i cui capitoli mi aspettano incompleti da settimane!

 

   
 
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