Titolo: Liar
Fandom: Tsubasa Reservoir Chronicle
Pairing: Kurogane/Fay
Words: 445
Timeline: indefinita, dopo Nihon
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono etc. etc.
Note: spoiler per il capitolo 182!, livello di angst medio-alto ò_ò, si ringrazia Myst per il betaggio ♥


Bugiardo.
Mi hai sempre rinfacciato le menzogne che dicevo, i falsi sorrisi che nascondevano la mia vera identità.
Eppure, anche tu sei un bugiardo.
Non una volta mi hai chiamato con il nome con cui mi ero presentato a voi. Avevi per caso già capito che non mi apparteneva? Non mi stupirebbe, con quegli occhi hai scandagliato gli angoli più profondi della mia anima prima che me ne accorgessi.
Mi hai sgridato, salvato, urlato contro, ucciso e ridato la vita; infine, mi hai mentito.


- Sei un bugiardo - le parole lasciarono le sue labbra a fatica, reticenti, lottando contro la soggezione che quei due rubini costantemente fissi su di lui esercitavano.
- Un bugiardo... - ripeté in un sussurro, sentendo tutta la determinazione che aveva faticosamente raccolto svanire velocemente, sostituita da un crescente nodo alla gola.
Abbassò lo sguardo, mentre il silenzio tornava a scendere tra di loro. Gli unici suoni che giungevano fin lì erano i rumori ovattati delle stoviglie, che i due ragazzini stavano sistemando dopo la cena.
L’aria fresca della sera si alzava leggera, ancora pregna dell’odore di terra bagnata; aveva smesso di piovere da poco e le ultime nubi scomparivano lentamente all’orizzonte, celando i raggi infuocati del sole che tramontava.
Dello stesso colore carminio era lo sguardo posato su di lui, penetrante, immobile da quando lui gli si era presentato di fronte.
- Era questo, tutto quello che volevi dirmi? - la voce bassa, ferma, decisa com’era sempre stata.
Il biondo non riuscì a sostenere di nuovo quello sguardo. Anzi, non ci provò nemmeno.
- Come hai potuto... no, con quale diritto mi hai detto tutte quelle cose? Tu non sei mai stato nella posizione per farlo! - la collera montò improvvisa dentro di lui, il risentimento e l’amarezza che gli davano nuova forza per affrontarlo direttamente, a viso aperto.
Attese una risposta -una smentita- ma non arrivò nulla di simile, nulla di nulla.

- Kurogane... non è il tuo vero nome. -

Non era una domanda, eppure nei suoi occhi celesti si leggeva una richiesta disperata.
Non era possibile, non voleva accettarlo. La sua unica certezza, dopo che aveva perso ogni cosa, gli era crollata davanti come un castello di carte.
Quel nome, il nome che aveva storpiato così tante volte da averne perso il conto, fino a dimenticarsi perfino di aver oltrepassato un confine che mai avrebbe dovuto superare; lo stesso nome che aveva pronunciato freddamente, dalla prima all’ultima sillaba, avvertendo una stilettata al cuore ogni volta che lo faceva. Quel nome, la sua ancora.
La sua ancora era una menzogna.
Bugiardo.
Cosa avrebbe fatto, ora?

Youou distolse lo sguardo. E quel gesto valse più di mille parole.

--- Owari ---



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