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Autore: Ellygattina    19/04/2021    1 recensioni
Basandomi sul lungo flashback del primo episodio, ecco come potrebbe essere nato, secondo me, il profondo legame tra Yuu e Guren.
*Questa storia avrebbe dovuto partecipare all'iniziativa “Easter Advent Calendar 2021” indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanart & Fanfiction.*
(Storia presente anche su AO3 con lo stesso nickname.)
Genere: Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Guren Ichinose, Yūichirō Hyakuya
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver accettato la sua proposta con la voce che tremava, il ragazzino perse di colpo ogni briciola di energia, abbandonandosi del tutto contro il suo corpo caldo, e Guren, ancora sorpreso da quell'abbraccio inaspettato che li aveva fatti cadere entrambi, impiegò qualche secondo a realizzare che avrebbe dovuto sbrigarsi ad alzarsi e coprirlo. I suoi vestiti non erano certo adatti per la stagione e non portava nemmeno le scarpe. Non voleva neanche immaginare quanto freddo avesse già patito in mezzo alla neve prima di perdere i sensi.
Sospirando, l'uomo lo strinse a sé e si rimise in piedi, facendosi aiutare dalle compagne di squadra per avvolgerlo nel suo mantello. Il piccolo tremava violentemente tra le sue braccia ed era abbastanza sicuro che fosse già in ipotermia.
«Torniamo alla base» disse alla fine il generale e le due donne lo seguirono in silenzio, guardando a loro volta il ragazzino. Era pallidissimo e tra il sangue sui vestiti e la reazione che aveva avuto nel vederli era molto probabile che fosse fuggito da chissà quale orrore nella città sotterranea dei vampiri.
Arrivarono alla meta che era già molto tardi e Guren lo portò subito in infermeria, affidando alle compagne il compito di fare rapporto ai superiori. Per qualche strana ragione, preferiva rimanere accanto al loro nuovo alleato finché non avesse aperto gli occhi. In silenzio, assistette quindi all'accurata visita tenendosi pronto a intervenire in caso di bisogno.
Il piccolo però, molto provato dalla lunga prigionia e dal trauma che aveva appena vissuto, continuò a dormire senza accorgersi di nulla, svegliandosi solo dopo un po' con un violento sussulto e le guance bagnate di lacrime.
Impaurito, cercò subito di strapparsi la flebo ma Guren fu svelto a prendergli delicatamente la mano prima che potesse fare danni. I frequenti prelievi effettuati dai vampiri avevano lasciato il segno ed era necessario reintegrare al più presto liquidi e sali minerali.
«Lasciala stare, ne hai bisogno» gli disse con calma ma il ragazzino, con gli occhi spalancati e il respiro affannoso, sembrò agitarsi ancora di più.
«Va tutto bene, tranquillo. Sei al sicuro adesso» provò di nuovo con lo stesso tono, impedendogli nel frattempo di sfuggire alla sua presa.
Purtroppo le sue parole, a quanto pare, dovettero ricordargli qualcosa di spiacevole perché le lacrime scesero più copiose e il piccolo si morse il labbro per trattenere i singhiozzi mentre Guren lo guardava smarrito senza sapere cosa fare.
Non era abituato a trattare con i bambini già di suo e in quella situazione era ancora peggio. Per quale assurdo motivo aveva deciso di restare?
«M-Mika... Akane... Tutti quanti...» lo sentì dire a un certo punto mentre tremava in maniera incontrollabile.
«I tuoi amici?» domandò l'uomo, cercando di capirci qualcosa.
«La mia f-famiglia... Q-quel vampiro... li ha uccisi t-tutti... per colpa mia» spiegò tra i singhiozzi e Guren, sospirando, gli appoggiò una mano sulla spalla nel vano tentativo di farlo smettere. Forse era stato un bene che non l'avesse lasciato solo, visto che il risveglio era stato così traumatico...
«Come ti chiami?» domandò poco dopo nella speranza di distrarlo, aiutandolo allo stesso tempo a mettersi seduto per bere un po' d'acqua. Avrebbe voluto consolarlo ma non aveva idea di cosa dirgli. Sapeva per esperienza, purtroppo, che non c'era nulla in grado di alleviare il dolore di una grave perdita, oltretutto così recente e probabilmente improvvisa.
«Yuichiro... Hyakuya» mormorò il ragazzino, accettando il bicchiere con le mani tremanti.
«Mi dispiace per quello che vi è successo ma non è stata colpa tua» provò a rassicurarlo Guren mentre il piccolo beveva.
«Sì invece! Mika ha rubato quella mappa perché sapeva che volevo andarmene» insistette lui con la voce rotta, restituendogli il bicchiere vuoto.
«Te l'ha data ed è rimasto al sicuro?» domandò l'uomo, pur sapendo già la risposta.
«No...»
«Anche lui voleva scappare, come chiunque altro lì sotto, immagino, e ha fatto ciò che riteneva giusto» cercò di farlo ragionare.
«Offriva sangue extra ai vampiri per garantirci un trattamento migliore senza che noi lo sapessimo e alla fine ha rubato quella mappa. Era così felice quando me l'ha mostrata e ha svegliato gli altri... Era una trappola però e sono stati tutti...» raccontò tremando, senza riuscire a finire la frase. «Avrei dovuto portarlo con me, anche se non voleva. Non importa che fosse ferito, era ancora vivo quando ho sparato a quel vampiro... L'avreste curato se fossimo arrivati insieme, vero?» riprese poco dopo, scuotendo la testa, appena ritrovò la voce.
Guren ripensò alla quantità di sangue sui suoi vestiti e dubitò seriamente che avrebbero potuto fare qualcosa per salvare il suo amico ma cercò di non farglielo capire quando rispose di sì.
«Ti ha detto lui di andartene, vero?» chiese poi.
«Sì... Non so perché gli ho dato ascolto. Potevo sicuramente portarlo con me nella galleria...» mormorò Yuichiro.
«Hai fatto la scelta giusta. Sareste morti entrambi se ci avessi provato.»
«Non è così! Non riusciva ad alzarsi ma non importa. Io dovevo portarlo fuori! È stato solo grazie a Mika se stavamo per uscire! Mancava così poco...» protestò il piccolo.
«Il tuo amico non ce l'ha con te per averlo lasciato indietro. Ne sono sicuro» disse deciso.
Il ragazzino sembrò sul punto di ribattere ma un attimo dopo si aggrappò forte ai suoi vestiti e pianse disperato con il viso nascosto nel suo petto pronunciando parole sconnesse. A quel punto Guren, sia pure un po' incerto, lo strinse a sé e gli permise di sfogarsi, sperando che servisse a farlo sentire meglio.
«Mika e gli altri non volevano morire» riprese piano il piccolo dopo qualche minuto.
«Shh. Adesso basta, Yuu. So che è difficile ma devi calmarti. Fare così non riporterà indietro nessuno di loro, rallenterà solo la tua guarigione. Verrà il giorno in cui potrai vendicarli ma adesso è troppo presto. Cerca invece di stare tranquillo e riposare il più possibile senza pensare ai vampiri. Sei al sicuro qui» lo bloccò subito con voce dolce ma ferma, usando senza accorgersene il diminutivo che da allora non avrebbe più smesso di utilizzare, mentre lo stringeva forte un'ultima volta prima di adagiarlo di nuovo sul materasso. Il medico si era raccomandato di non farlo stancare troppo e dal tremito che avvertiva attraverso i vestiti era evidente ormai che stare seduto, sia pure appoggiato a lui, fosse uno sforzo non indifferente per il suo corpo indebolito.
«Non dirlo» implorò il piccolo mentre gli rimboccava le coperte.
«Che cosa?» domandò confuso Guren.
«Che sarò al sicuro.»
«E perché?»
«La direttrice dell'orfanotrofio me lo diceva spesso i primi giorni che ero lì ma poco dopo...»
Non finì la frase ma l'uomo capì ugualmente e sospirò per l'ennesima volta da quando l'aveva trovato. Sarebbe stata dura convivere con quel ragazzino e avrebbe dovuto ricordarsi di stare attento a come parlava. Una bella seccatura, insomma, ma a se stesso non poteva negare che gli facesse tenerezza, in un certo senso, e si chiese se fosse stato per quello che aveva deciso di rimanere con lui.
«Capisco. Cerca di dormire adesso» borbottò distogliendo lo sguardo, anche se questo non gli impedì di scorgere per un attimo, con la coda dell'occhio, la sua espressione stupita e incuriosita.
«Resti qui?» domandò il piccolo dopo qualche secondo, con gli occhi di nuovo bassi e la voce incerta.
Guren lo fissò incredulo per alcuni istanti ma vederlo così vulnerabile lo fece presto capitolare.
«D'accordo ma smettila di parlare e dormi. Hai bisogno di riposo e non sei l'unico» disse alla fine burbero, nel tentativo di darsi un tono.
Incredibilmente, il ragazzino obbedì con l'ombra di un sorriso sul volto ancora pallido e in breve tempo il suo respiro si fece calmo e regolare, permettendo anche all'uomo di chiudere finalmente gli occhi.
Li avrebbe riaperti poco dopo con grande disappunto quando un urlo straziante del piccolo rischiò di svegliare tutta la base, ma in cuor suo non rimpianse mai di aver deciso di stargli vicino nel momento peggiore della sua vita, asciugandogli le lacrime e stringendolo a sé ogni volta che ne aveva bisogno in quella lunga notte e in quelle successive finché il dolore e lo shock non si attenuarono abbastanza da permettergli di dormire da solo.


Prompt: Shock


Angolo autrice:
Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! È la prima volta che scrivo su di loro e spero di averli resi al meglio, anche se forse la storia non è molto centrata sul prompt. Non è stato facile metterla giù però e non volevo rischiare di fare danni cambiandola troppo. Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e grazie per il tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo.
Come ho accennato nell'introduzione, la fic avrebbe dovuto partecipare all'iniziativa “Easter Advent Calendar 2021” indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanart & Fanfiction. Mi raccomando, ringraziate anche l'admin se la storia vi è piaciuta, perché senza di lei non sarebbe probabilmente mai nata. ;)
Se a qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui (attenzione ai possibili spoiler se non seguite le scan online però, anche se cerco di stare attenta). Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto augurandovi una buona notte e buona giornata per domani.
Bacioni e alla prossima!
Ellygattina

  
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