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Autore: m a y    20/04/2021    0 recensioni
«La giovinezza è felice, perché ha la capacità di vedere la bellezza.
Chiunque conservi la capacità di cogliere la bellezza non diventerà mai vecchio.»
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II. Il giorno di Halloween è il più allegro dell’anno. O così dice Min Yoongi, il ragazzino buio e tenebroso della scuola media di Daegu: è da tutta mattina, infatti, che ha stampato in faccia un sorriso inquietante e disegna zucche, fantasmi e pipistrelli su ogni superficie che trova.
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VI. Era da un po’ di giorni che il ragazzo dormiva profondamente – forse troppo – e si svegliava tardi per poi correre frettolosamente cercando di non farsi vedere dai suoi superiori. Il problema erano i suoi sogni: così belli, così veri… e Hoseok non poteva svegliarsi, non voleva svegliarsi, perché sapeva perfettamente che la realtà era ben diversa.
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VII. Chiara si blocca per un momento e scava all’interno della sua memoria. La scena descritta da Jimin ricorda vagamente la biblioteca di Hogwarts, scuola di maghi e location principale dei celebri libri di Harry Potter, di cui la ragazza ne va matta.
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{ raccolta di one-shots | BTS + other k-pop groups | aggiornamenti irregolari! }
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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 V.

Once upon a dream

 

       

Domenica 19 ottobre. Ore 9:30.
Manca oramai una buona mezz’ora affinché il parco apra.
Disneyland. Frequentato da un numero esorbitante di persone ogni anno, ogni giorno; un posto magico dove i ragazzini possono incontrare i loro supereroi preferiti e le bambine possono salutare le tanto amate principesse; un luogo dove i sogni diventano realtà… così recita lo slogan del parco.
Hoseok si avvia con passo trepidante verso la sua postazione di lavoro, infagottato nella sua divisa color scarlatto, teso come una corda di violino. Terzo ritardo, in una settimana.
Era da un po’ di giorni che il ragazzo dormiva profondamente – forse troppo – e si svegliava tardi per poi correre frettolosamente cercando di non farsi vedere dai suoi superiori. Il problema erano i suoi sogni: così belli, così veri… e Hoseok non poteva svegliarsi, non voleva svegliarsi, perché sapeva perfettamente che la realtà era ben diversa.
Il giovane entra in un piccolo chiosco adiacente ad un’attrazione, prende fiato e si accascia su una piccola sedia di legno, dove solitamente si accomodano i bambini desiderosi di farsi dipingere il viso. Hoseok afferra un piccolo ventaglio dal bancone e comincia a farsi aria, nonostante gli tremino le mani notevolmente.
Il ragazzo in cuor suo sa che se arriverà in ritardo un’altra volta verrà espulso dal parco e quindi licenziato; e questo pensiero lo terrorizza a dismisura, perché se venisse mandato via perderebbe il proprio lavoro e la causa dei suoi sogni. All’apertura del parco – tutte le mattine – i visitatori vengono accolti da una parata meravigliosa: moltissime ragazze, scelte in base all’aspetto fisico, si travestono da principesse appartenenti ai più famosi classici Disney e cercano di comportarsi come quest’ultime, imitando ciascuna un gesto, o un’espressione differente. Le principesse – assieme a bambini, ragazzi e rispettivi genitori – sfilano in una bellissima parata attraverso alcune zone del parco, tra cui quella dove lavora Hoseok assieme ai suoi pigri colleghi.
Il giovane sbocconcella una misera brioche, dal momento che non ha fatto colazione, in modo da reprimere la fame e l’attesa; poi, una voce proveniente dagli altoparlanti annuncia l’apertura di Disneyland seguita da una canzoncina di benvenuto. A quel punto Hoseok sistema gli articoli in vetrina – per la maggior parte peluches sorridenti di Simba ed Elsa – e si precipita fuori dal negozio, bloccandosi sulla soglia e cominciando a dondolarsi prima su un piede poi sull’altro.
Avverte come nei giorni precedenti un’emozione particolare, un misto di terrore e allegria; per questo motivo respira profondamente e sorride alla vista della gente poco distante da lui. Moltissimi bambini lo salutano con un timido ‘ciao’ al quale Hoseok risponde gioiosamente, mentre altri ragazzini più grandicelli lo superano con indifferenza; il ragazzo non dà peso al loro comportamento e si inchina cordialmente verso le persone più adulte. Dopodiché ecco le principesse.

 

Ad aprire le danze vi sono due splendide ragazze: la prima veste un modesto abito dalla gonna gialla, famigliare a grandi e piccini; la pelle è incredibilmente chiara - e lo sembra ancor di più alla luce del sole mattutino – mentre, al contrario, i capelli sono neri color della pece. Accanto a lei si trova una giovane bionda, sorridente, un po’ goffa nel suo enorme abito azzurro. Al loro seguito vi sono altre numerose principesse, come la bella Aurora, l’arabeggiante Jasmine, l’incantevole Tiana, persino la combattente Merida e infine l’enigmatica Elsa a fianco della sorella Anna.
Hoseok cerca di rivolgersi a tutte loro con un sorriso imbarazzato, non accolto praticamente da nessuna, dal momento che sono impegnatissime a tenere a bada le bimbe curiose. Il giovane sta per rientrare nel negozio e dare il via ad un’altra giornata estenuante, quando compare la ragazza che interpreta Pocahontas. Egli si ferma all’istante, i muscoli tesi, il viso scarlatto come la sua divisa da lavoro; si volta lentamente e vede poco lontano da lui la protagonista dei suoi sogni. Non è una principessa come le altre, lei è una guerriera.
Hoseok nota con dispiacere che quasi nessun bambino vuole farsi abbracciare o dare un bacio da lei, forse perché tutti conoscono a meraviglia la storia di Rapunzel mentre pochi fedeli hanno avuto l’occasione di vedere il cartone animato narrante la vicenda di Pocahontas e John Smith. Cosa darei per tornare bambino e poterla stringere tra le mie braccia! pensa il ragazzo sospirando. Questo decide finalmente di iniziare il lavoro, più sollevato dopo aver visto, anche solo per poco, la ragazza di cui è innamorato. Egli non ne conosce nemmeno il nome, ma gli va bene così, la rende maggiormente intrigante.

 

Domenica 19 Ottobre. Ore 16:17.
- Grazie per l’acquisto! Vi auguro una buona giornata! – dice Hoseok salutando con la mano due clienti (una madre con il proprio bambino) che hanno avuto l’onore di acquistare un tenero peluche di Winnie The Pooh. Il bimbo, la manina stretta sulla zampa dell’orsetto, si volta e con passo trepidante si avvicina al ragazzo; questo gli si avvicina a sua volta e, inaspettatamente, riceve un forte abbraccio dal suo piccolo acquirente. Hoseok gli sorride e si abbassa al suo livello in modo da agevolarlo.
- Sono contento che ti piaccia quel peluche. Ora ha finalmente trovato un buon amico. – gli sussurra dolcemente e gli strofina i capelli castani. – La tua mamma ti aspetta.                                                                            
Il bambino lo osserva ancora un secondo e dopo aver sistemato l’orsacchiotto nel suo zainetto a tema, dice ridacchiando: - Grazie signore. Ciao ciao! – lo saluta con la manina mostrandogli un sorriso sdentato e subito dopo torna di corsa dalla sua mamma in attesa.
Erano circa le quattro e mezza del pomeriggio, quando si precipita all’interno del piccolo negozio l’interprete di Belle de La Bella e la Bestia. È piuttosto trafelata e sta aiutando meglio che può la ragazza al suo fianco, impossibilitata a camminare per un qualche motivo.
– È caduta durante la sua performance, deve aver appoggiato male il piede… - annuncia Belle – sarà meglio aspettare qui i soccorsi, non tarderanno ad arrivare, ne sono sicura. Non vogliamo certo perdere la nostra Pocahontas!
Oh-oh. Hoseok, fino a quel momento perso nei suoi pensieri, all’udire quel nome si irrigidisce, alza un poco la testa e incrocia il viso abbronzato di cui è tanto innamorato. Si immobilizza, cercando di metabolizzare ogni dettaglio della ragazza che ha di fronte: gli occhi leggermente a mandorla, le labbra carnose, i lunghi capelli neri… potrebbe restare lì ad osservarla per ore ma si rende conto che dovrebbe cercare di intervenire sulla faccenda.
- Oh, è t-terribile…- balbetta il ragazzo in preda al panico – la faccia sedere qui… - dice rivolto a Belle e la conduce in una piccola stanzetta sul retro. – Starà più comoda… spero.                                                                           
Hoseok prende una sedia e fa accomodare Pocahontas mentre la collega ne prende un’altra e vi appoggia sopra il piede fratturato.
– So che ti fa male ma è per il tuo bene… - mormora la castana rivolta all’amica. Questa guarda un secondo l’orologio, dopodiché aggiunge:
- Sarà meglio che vada, mi aspetta un altro show. Mi piacerebbe moltissimo stare qui con te, ma sai bene anche tu che non posso… fortunatamente hai compagnia! – conclude Belle alludendo ad Hoseok, il quale risponde con un sorrisetto sghembo. La ragazza se ne va con passo svelto, raccogliendo lo strascico del proprio vestito per camminare più veloce.
Dopo essersi chiusa la porta cala il silenzio all’interno della stanza; un silenzio rotto probabilmente soltanto dal cuore impazzito di Hoseok. Aveva il terrore che gli potesse uscire dal petto da un momento all’altro. La giovane accanto a lui si sistema i capelli dietro le orecchie e tamburella con le dita sulle cosce morbide.                          
Devo fare il primo passo. Ma come? riflette il ragazzo angosciato e, prima che possa aprire bocca e iniziare una conversazione di cui se ne sarebbe presto pentito, sente una voce melodiosa dirgli: - Ciao.
È anche meglio di come me l’ero immaginata… riesce a pensare Hoseok, pericolosamente in bilico tra un infarto e uno svenimento; la voce di quella splendida ragazza gli era giunta come un canto ammaliate. Il ragazzo prende coraggio e si volta, incrociando gli occhi della fanciulla seduta di fronte a lui. – C-ciao… - borbotta Hoseok allentandosi il colletto della divisa e facendo un cenno col capo in segno di rispettoso saluto. La mora sorride, i denti bianchissimi, quasi accecanti; appoggia delicatamente una mano sulla spalla del suo compagno e gli sussurra dolcemente: - Non ti preoccupare, sto bene e presto arriveranno i soccorsi. Non c’è motivo di essere agitati! – conclude ridendo. Ma io sono innamorato di te, come posso stare calmo?
Il ragazzo prende delicatamente la mano di Pocahontas e annuisce: – D’accordo. Posso, ecco… posso sapere il suo nome? – chiede furtivo mordendosi il labbro subito dopo. Finalmente potrò dare un nome al mio sogno più grande. – Il mio nome è Hwasa. È un immenso piacere conoscerti, Hoseok! – risponde la ragazza muovendo la mano esattamente come nella scena del cartone animato in cui Pocahontas si presenta per la prima volta a John Smith. Hoseok spalanca gli occhi e balbetta terrorizzato: - T-tu come fai a sapere il mio nome? – indietreggia e per poco non rovescia un intero scaffale di tazze a tema Disney. Hwasa ride di gusto e si sistema nuovamente i lunghi capelli corvini. – L’ho letto sul tuo cartellino che porti al petto, sciocchino! Non pensavo ti avrei spaventato così tanto…
Il rosso di capelli si porta una mano in fronte, maledicendosi interiormente per aver appena fatto la figura dello stupido davanti a lei.
– G-già, non ci avevo pensato… - ridacchia nervosamente il ragazzo sedendosi di nuovo accanto a Hwasa, senza però incrociare il suo sguardo. Avrebbe tanto voluto prenderla in braccio, dirle che l’amava e ricoprirla di baci sul suo viso apparentemente perfetto. Invece tutto quello che riusciva a fare al momento era starsene in un angolino remoto della sua mente e compiangersi. Lei è troppo per me.
La ragazza dà un’occhiata all’orologio. – Hoseok, non mi va di rubarti tempo prezioso, devi lavorare. Posso stare qui anche da sola. – Hoseok si riscuote dai suoi pensieri e si alza in piedi. – Oh, emh… ci sono altri commessi che lavorano al momento. Non accadrà nulla di male se mi assento per un secondo e tengo compagnia ad un’infortunata!
Hwasa inclina leggermente il capo e i suoi occhi osservano attentamente il corpo del ragazzo: si sorprende nello scoprire quanto egli sia carino e quanto le piaccia il suo sorriso smagliante e sincero. Sarà il mio principe? si domanda questa ingenuamente. Nel frattempo Hoseok sistema alcune berrette per la stagione invernale, in modo tale da ammazzare il tempo. Dovresti parlarle, idiota!
Posato sullo scaffale l’ultimo capellino di lana raffigurante Olaf, il ragazzo prende un respiro profondo e si avvicina nuovamente a Hwasa, forse troppo, perché è a soli pochi centimetri dal suo viso perfetto e levigato e non può (anzi, non vuole) tirarsi indietro: entrambi restano immobili e il tempo sembra fermarsi, come se fosse sospeso tra realtà e favola. Hoseok allunga una mano tremante e la intreccia nei capelli color pece della ragazza, li accarezza delicatamente e le sorride come solo lui riesce a fare; Hwasa dal canto suo non vuole interrompere la minuziosa opera del giovane e si limita soltanto a chiudere gli occhi e a vivere un secondo di magia.
Pochi secondi dopo ecco che arriva un gruppo di soccorritori in tuta fluorescente all’ingresso del negozio. La magia creatasi tra i due giovani svanisce improvvisamente. Hoseok sospira poiché avrebbe voluto stare con lei ancora tanto, tanto altro tempo e accarezzarle i capelli, sussurrarle parole dolci, sorriderle. E invece, ancora una volta, il destino ha voluto che le loro strade si dividessero.
Il ragazzo cerca di scacciare dalla mente i suoi tristi pensieri e, con un rapido gesto, afferra con una mano le spalle di Hwasa mentre con l’altra le sue cosce morbide. – Ti porto fuori, ok? – sussurra flebilmente Hoseok alla sua principessa. Questa risponde con un ampio sorriso in segno di ringraziamento.
Uno dei soccorritori soffoca una risatina alla vista di un commesso dal viso arrossito portare in braccio una splendida donna vestita da Pocahontas, tuttavia gli pare anche piuttosto romantico. In poco tempo lui e i suoi colleghi caricano la ragazza su una barella e la portano lontano da quel luogo; ma prima che possano partire, Hoseok rivolge un ultimo sguardo carico di amore a Hwasa e la saluta timidamente con la mano.

 

Domenica 19 Ottobre. Ore 18:55.
La maggior parte dei visitatori ha lasciato il parco e i pochi rimasti si avviano velocemente all’uscita.                   
Cinque minuti e Disneyland si sarebbe – come tutti gli altri giorni – addormentato nell’attesa dell’apertura della mattina seguente.
Hoseok, notata la totale assenza di clienti ed essendo rimasto l’unico commesso al negozio, si occupa di riordinare la merce, pulire pavimento e bancone e chiudere la porta a chiave. Per tutto il tempo che era rimasto lì non aveva fatto altro che pensare alla sua esperienza con Hwasa. Quanto tempo aveva passato con lei? Cinque minuti? Un quarto d’ora? Non riesce a ricordarlo. Ma non ha importanza, perché è stato per lui uno dei momenti più belli che abbia mai vissuto. Se solo lei sapesse quello che provo…
Per un secondo Hoseok contempla il suo riflesso nella vetrina trasparente del negozio; dietro di lui si intravede quello di Hwasa sorridergli dolcemente e il ragazzo non può far a meno di sorridergli a sua volta. Se solo fosse veramente qui con me.

… un momento!
Il sorriso sul volto di Hoseok lascia spazio a una bocca spalancata dallo stupore. Lei è davvero qui. Si volta lentamente e, per la seconda volta, rivive l’emozione di guardarla negli occhi e di rivedere il suo bellissimo viso. Abbassa poi lo sguardo e nota la fasciatura alla caviglia e la stampella che utilizza per camminare.
- H-Hwasa! – grida il ragazzo in preda all’emozione e, senza pensarci due volte, corre incontro alla giovane poco distante da lui.
Gli sembra di tornare a sognare dopo essersi svegliato e aver incontrato la brusca realtà, e per Hoseok è una gioia immensa.
Egli la stringe tra le braccia e affonda il proprio viso nei suoi capelli lisci come la seta; respira quasi avidamente il suo dolce profumo e poco dopo la guarda nuovamente negli occhi, assetato del suo sguardo dolce e incantevole. La ragazza, dal canto suo, gli tiene la mano per trattenerlo a sé e gli sorride.
- Sono venuta a ringraziarti Hoseok. Ho apprezzato molto la tua compagnia. – Hwasa si avvicina al ragazzo, gli scompiglia leggermente il cappellino color scarlatto e, in un breve istante, gli lascia un tenero bacio sulla guancia rosea. Hoseok ha insolitamente caldo e sente il suo cuore impazzirgli nel petto; si accarezza leggermente la guancia destra dove, un secondo prima, si sono posate le labbra carnose della ragazza e chiude gli occhi sognante.
Hwasa volge poi un’occhiata triste al negozio ormai chiuso.
– Ho perso il lavoro. Dovrò trovare qualcosa che posso fare nonostante la caviglia fasciata… - sospira e torna a guardare Hoseok.
A questo non ci avevo pensato pensa tra sé e sé il rosso di capelli, sospirando. Poco dopo stringe dolcemente la mano della ragazza e le sorride. – Non ti preoccupare, troveremo qualcosa. Insieme.
Hwasa gli rivolge uno sguardo pieno di riconoscimento. – Grazie di cuore, Hobi!                                                         
Il ragazzo arrossisce vistosamente, probabilmente per via di quel simpatico nomignolo che la ragazza gli aveva appena affibbiato. Gli piaceva moltissimo. Senza riflettere, l’avvicina a sé le chiede in un sussurro:
- Ti va una passeggiata serale per Disneyland, principessa?

 

 


Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Questa storia è di pura invenzione e i caratteri dei personaggi non corrispondono alla realtà, sono soltanto frutto della fantasia dell’autrice.


© ma y

 
   
 
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