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Autore: Funlove96    20/04/2021    1 recensioni
30 piccoli momenti NaLu... sperando che un certo exceed non si intrometta.
Prompt ispirati alla NaLu Week. Raccolta di Flashfic/One-Shot (non la finisco i tre giorni promesso XD)
Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '30 shades of...'
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10. Bedtime/L'ora di andare a dormire.



Le palpebre pesanti, il sonno sempre più presente...
Pochi passi a separarlo dall'amaca, il rosato guardava per bene la sua casa, totalmente incasinata e con un enorme bisogno di essere pulita da cima a fondo. Non ci aveva mai fatto caso a quanto quel posto potesse essere così poco ospitale, ma come poteva essere altrimenti se era quasi sempre in missione? Lo testimoniava anche la giornata appena passata che, come tante, era stata abbastanza movimentata: Aveva seguito l'ennesima falsa speranza, non riuscendo a trovare suo padre nemmeno stavolta, aveva dato una bella lezione a uno che si fingeva Salamander -che idiota, come osava ingannare le persone sfruttando il suo nome e quello della sua gilda? E come poteva poi rapire delle ragazze innocenti e pretendere di venderle per la semplice sete di denaro?- e ora aveva una nuova compagna di gilda...

In fondo era stata una giornata di quelle che piacevano a lui, con la giusta quantità di avventura, togliendo la parte dove avevano dovuto prendere il treno ovviamente, e la sua famiglia si era allargata un po' di più. Non poteva lamentarsi proprio di tutto alla fine.

Era simpatica Luigi no... Lucy!

Così si chiamava, se non ricordava male, la biondina con cui avevano stretto amicizia lei ed Happy quel pomeriggio, tanto da farla entrare nella loro squadra senza neanche pensarci.

Da quel che ricordava non aveva mai avuto una compagna di team, l'unica che si era avvicinata tanto a lui da poter vantare un tipo di legame come quello, un più profondo rispetto a quello con gli altri, era stata Lisanna anni prima...

Lucy si era ambientata quasi subito in quel luogo che, a prima vista almeno, poteva apparire rissoso e confusionario, benché anche lei non era stata immune allo stupore iniziale che causava la quotidianità della gilda. Ora avevano formato un vero e proprio team, e tutto senza neanche parlarne.
"È solo per avere una bionda in squadra... avresti scelto chiunque se fosse stata come me!" gli aveva detto quel pomeriggio la ragazza e lui le aveva risposto, per uno sconosciuto istinto, chiarendo un punto che, tutt'ora, sapeva essere fondamentale. "Non una come te Luigi, te e basta!" vedendo il rossore invadere il volto della ragazza -salvo poi beccarsi, in seguito, un calcio per averla chiamata ancora a quel modo- e tornare alle proprie faccende, le quali comprendevano in primis una bella rissa col mago del ghiaccio, tra gli sbuffi infastiditi della bionda, che si lamentava del non riuscire a trovare un posto dove stare con la barista dai capelli albini -questo almeno era ciò che aveva sentito mentre le dava al ghiacciolo- la quale le diede l'indirizzo di un posto dove, a detta sua, era disponibile un appartamento.

Si stese sull'amaca, mai come quella volta così scomoda, provando a prendere sonno in vista della giornata che gli si sarebbe prospettata poche ore dopo. Ma appena pochi minuti e dovette rialzarsi per evitare di capitolare a causa del continuo muoversi nel cercare una posizione comoda, portandosi le mani ai fianchi e osservando silenziosamente l'oggetto, nel tentativo di venire a capo di quel mistero...

"Aye! Strano che tu non dorma, di solito crolli nelle posizioni più improbabili... devo sbrogliarti ogni mattina da quella cosa." mugugnò il gatto blu, impossibilitato a sua volta a dormire a causa dei continui sbuffi dell'amico. "Eppure mi pareva avessimo un letto... qui da qualche parte... in mezzo a... questo..." finì, indicando con le zampine allargate il luogo che era casa loro, ammassata di cianfrusaglie varie e non tutte bene identificate. "Credo proprio che non potrò invitare Lushy qui, mi vergogno troppo a causa della tua svogliatezza!" mugugnò facendo arrossire il ragazzo. "Ti ho già detto quanto sono scomodi quei così! E poi, perché dovresti invitarla qui?" domandò ingenuo, facendo spalmare una zampa sulla fronte del povero micio, che probabilmente non avrebbe mai smesso di stupirsi per l'eccessiva ingenuità -per non dire stupidità in certi casi- del ragazzo. "Perché, ora che siamo una squadra, dovremmo conoscerci meglio, e iniziare a far visita gli uni agli altri, essendo diventati amici. Possibile che tu non ci abbia pensato?" lo rimproverò con un tono rassegnato l'altro, per poi sentirsi afferrare la coda e trascinare fuori da casa loro.
"Che stai facendo?" riuscì a chiedere tra lo stupore. "Andiamo a casa di Luigi!" rispose sorridendo e recandosi a passo svelto verso la sua meta. "Ti dimostrerò quanto sono scomodi quei dannati aggeggi! Scommetto che nemmeno lei riesce a dormirci sopra!" sicuro di sé, e senza aspettare una risposta dal gatto, si mise a correre verso l'indirizzo che aveva sentito dire alla maga del take over -Strawberry Street, uno di quei quartieri in centro se non ricordava male- e si fermò solo quando giunse alla sua meta. Il palazzo era signorile e il ragazzo si sentì un po' a disagio nello stare lì davanti, senza avere il coraggio di entrare. Che poi, non aveva neanche le chiavi del portone...

"E ora come pensi di entrare?" lo stuzzicò il micio, sbadigliando per la stanchezza. Voleva andare a dormire, ma con Natsu che non si faceva passare anche questo scrupolo sarebbe stata molto dura. "Portamici tu!" esclamò dopo qualche elucubrazione, fissando intensamente una delle finestre sulla facciata, quella da cui proveniva l'odore della bionda -ormai inconfondibile, anche se gli sfuggiva il perché si sentiva come se gli fosse rimasto addosso per tutto quel tempo, lasciando che l'olfatto si sintonizzasse da solo su quell'aroma fruttato- la quale era ancora aperta e, dalla luce accesa, poteva dire che non fosse ancora andata a letto a quell'ora tarda. Erano passate le due del mattino in fondo, sarebbe già dovuta andare a dormire. È ancora sveglia! Vuol dire che neanche lei riesce a dormire su quei cosi!
Esultò mentalmente nel vedersi dare ragione, per poi accigliarsi quando, una volta che il micio lo ebbe portato sul davanzale, vide la ragazza accasciata sulla scrivania, con ancora la lampada accesa e la penna tra le mani, profondamente addormentata chissà da quanto tempo. Si avvicinò piano, facendo attenzione a non svegliarla, e quando il micio gli fece cenno di andare egli lo liquidò con un gesto della mano senza togliere gli occhi dalla figura addormentata. "Le verrà il mal di schiena così..." sussurrò e l'amico blu dovette, stavolta, convenire. Ma che potevano farci? "Se la svegliamo si arrabbierà però..." rispose nell'ennesimo sbadiglio, stupendo il ragazzo, che lo guardò con un sopracciglio alzato. "Perché dovrebbe? Hai detto che gli amici vanno a farsi visita a vicenda, quindi perché dovrebbe prendersela se veniamo a trovarla?" il micio avrebbe preferito stare una settimana senza mangiare pesce anziché far fronte a quella conversazione notturna.
Possibile che fosse così stupido?
"Non funziona proprio così... non è che si entra senza permesso o di notte. E nemmeno si entra dalla finestra Natsu. In genere deve esserci un invito." e avrebbe dovuto fare le veci di suo padre...
Un mugugno della maga frenò Natsu dal domandargli la differenza, e il rosato sbuffò cercando la soluzione al dilemma su come fare a farla stare più comoda. In quella stanza, oltre alla scrivania e la sedia occupate da lei, c'erano l'armadio, il comodino, un paio di porte che non sapeva dove conducessero e... quello!
Il letto, che col piumone rosa e il bianco cuscino sembrava comodo e caldo, ma lui sapeva benissimo quanto potesse ingannare quel coso. Lo aveva imparato bene con quello che gli avevano dato per ricompensa dopo una missione, e che ora giaceva da qualche parte a casa sua. Quelle dannate molle erano talmente dure che lo avevano letteralmente torturato ogni singolo istante che vi aveva passato sopra. Ancora gli faceva male il didietro se ci ripensava...

Dovette rassegnarsi all'idea di posarla lì, e il fatto che comunque sarebbe stato più comodo di quella scrivania era già un punto a favore del coso. Dopo esservisi avvicinato, notando il gatto addormentato proprio sul piumone rosa, ai piedi del letto, e rassegnandosi così al fatto di dover fare tutto da solo, lo scoprì e tornò dalla bionda, prendedola in braccio e, attento a non svegliarla, la sollevò conducendola sul letto, coprendola poco dopo. Pensò di rimanere un po' per assicurarsi che quel dannato non provasse a farle qualcosa, ma quando notò un piccolo brivido che si smosse sul corpo della ragazza, facendole accapponare leggermente la pelle, iniziò a pensare a una soluzione per quel nuovo problema.

Stava decisamente pensando troppo quella notte!

Di coperte nemmeno l'ombra -non sapeva dove cercarle in realtà, e non ebbe fortuna quando rovistò in uno dei cassetti del comodino, trovandovi solo l'intimo, davvero particolare, presumibilmente della bionda- e decise di usare i suoi poteri. Passò una mano lungo il piumone sprigionando calore, ma la ragazza, il cui pigiama formato da un completo di maglia e pantaloni lunghi rosa con gli orsetti non aiutava, non smetteva di tremare, causa anche la finestra ancora semi-aperta. Vi si avvicinò per chiuderla ma, dopo qualche istante passato ad osservarne le reazioni, notò che la ragazza era ancora scossa dai brividi.
Senza più alternative, e col sonno che gli premeva le palpebre verso il basso, facendolo quasi addormentare in piedi, si stese nel letto -all'erta per evitare gli scherzetti di quel coso- accanto alla bionda, sperando che il calore emanato dal suo corpo aiutasse la maga.

Non seppe se fu per il sonno, che lo aveva fatto crollare quasi subito, o per le braccia della ragazza, avvoltesi al suo busto durante la notte, ma quella fu una delle volte in cui riuscì a riposare tranquillo. Forse il perché del calcio della nakama, che lo svegliò il mattino successivo, lo sapeva, e sebbene fosse stato così doloroso, non lo aveva persuaso dal tornare da lei la sera successiva, né quella dopo, e negli anni che seguirono. Prima per assicurarsi che non dormisse sulla scrivania, e poi per ben altro, non ben conosciuto, istinto...

"Natsu!" l'ennesimo richiamo della compagna lo risvegliò, facendolo concentrare sull'immagine di Lucy, mezza seduta, in quella piccola casetta a ridosso della foresta, sul letto dalle coperte rosso fuoco -non quello vecchio e sgangherato che aveva in mezzo alle cianfrusaglie, quello era finito nella pattumiera assieme alle sue dannate molle. E nemmeno quello di Strawberry Street, comodo sì, ma insufficientemente grande per una coppia sposata. Ne avevano preso uno nuovo, matrimoniale, e lo avevano messo al posto della vecchia amaca, spostata nel ripostiglio per essere tirata fuori solo quando il rosato faceva arrabbiare sua moglie- vestita della vestaglia azzurra, e con in braccio la piccola creaturina dai capelli rosa, intenta a godersi il calore materno dopo la poppata.
"Per la settima volta, puoi passarmi l'asciugamano che è lì sul tavolino per favore?" gli disse la maga indicandogli il piccolo asciugamano bianco che si trovava sul tavolino accanto a lui che, in piedi, si era fermato a perdersi nei propri ricordi, come gli era capitato spesso, soprattutto nell'ultimo periodo...
Erano diversi i momenti in cui ripensava alla stramba idea che gli era venuta, quella sera di ormai diversi anni fa, di mostrare ad Happy quanto i letti in realtà fossero scomodi, ringraziando quel primo passo che, inconsapevolmente, lo aveva condotto verso quell'allora sconosciuta parola dai molteplici significati: Amore.
Quella che suo padre aveva provato a spiegargli più volte, ma che lui aveva capito solo nel momento in cui, quel giorno ad Hargeon, aveva incrociato gli occhi cioccolato dalle sfumature color miele e quella chioma bionda, splendente come il sole a mezzogiorno nelle afose giornate d'Agosto.
Amore, quello che ha mille volti e mille nomi...
Più volte si era chiesto cosa significasse davvero. Se si sentisse qualcosa di differente o meno.
Cosa si provasse quando si era innamorati, o coosa cambiasse nella propria vita quando si trovava la cosiddetta persona giusta. E soprattutto, cosa c'entravano le farfalle nello stomaco di cui tutti parlavano?
Quello era ciò che non aveva, e non avrebbe, mai capito...

Ma alla fine un nome e un volto a quella parola lo aveva dato -e senza rendersene conto. Non c'erano state nemmeno le farfalle- solo nel momento in cui aveva trovato la compagna sulla propria strada, lo stesso giorno che aveva vissuto l'ennesima delusione nel non trovare suo padre.
Lo stesso giorno in cui la sua vita era cambiata senza che se ne fosse minimamente accorto...
"Natsu!" afferrò l'asciugamano e corse verso di lei, attraversando la stanza dai colori crema delle pareti, con quelli più scuri dei mobili in legno a fare da contrasto insieme alle coperte e le tende, porgendoglielo e godendosi uno spettacolo che, da qualche settimana a quella parte, era uno dei suoi preferiti in assoluto: Lucy impegnata ad asciugarsi la piccola quantità di rigurgito latteo della piccola sul seno ancora scoperto.

Un tremolìo al basso ventre lo scosse, e pensieri poco casti cominciarono ad abitargli la mente, costringendolo a malincuore a scostarsi per evitarsi dei pantaloni troppo stretti. Doveva frenare quella passione conosciuta solo con lei, poiché ormai avevano una bambina a cui pensare.
Ancora ricordava quando glielo aveva detto...

Era qualche giorno che sua moglie stava poco bene, che si alzava da tavola -e spesso anche nel cuore della notte- in preda a una nausea incontrollata, e che si fermava spesso per strada presa da strani capogiri. Aveva provato a chiedere aiuto a Porlyusica, ma lei gli aveva dato solo quel bastoncino strano, dicendogli di darlo a Lucy -e di sparire dalla sua vista all'istante- come lui fece subito, appena la vide rincasare da un pomeriggio passato alla sede del Weekly Sorcerer di Magnolia, dove spesso dava una mano agli stagisti sotto richiesta di Jason. "Si è addormentata, ci pensi tu?" e il rosato obbedì, prendendo la piccola e portandola verso la culla di legno, posandola sul morbido materassino e coprendola con la copertina rosa. Il tempo di depositare un leggero bacio sulla fronte della figlia, e ricoprì i pochi passi che lo separavano dalla bionda.
Non attese oltre -quello sguardo inscurito era una prova più che sufficiente che non era solo lui a sentire quel brontolìo all'altezza del ventre- e raggiunse sua moglie sotto le coperte, cedendo all'eros, sebbene cercassero di non fare troppo rumore...

Le sapienti mani di suo marito l'avevano sempre mandata in estasi, e mai lui aveva dato segno di non desiderarla come il primo giorno. Mai era capitato che a letto non la stringesse a sé come un tesoro che rischiava di scomparire da un momento all'altro. Mai si era dimostrato un amante meno appassionato delle volte precedenti. Anche in quel periodo, dopo aver dato alla luce la loro piccola, quando spesso si guardava allo specchio sperando di vedere quei rotolini sui fianchi sparire o anche solo attenuarsi, e che quei piccoli esercizi fisici che aveva preso a fare -con calma, la cicatrice sotto l'ombelico, molto vicina all'inguine, faceva ancora un po' male- per perdere quei chili l'aiutassero. Natsu non si era mai mostrato meno preso nemmeno dopo che aveva iniziato ad abituarsi al profumo mandorlato della crema per smagliature che lei usava ormai regolarmente.
E non si stava dimostrato diverso il suo amore, ora, nello stringerla come se fosse il tesoro più prezioso del mondo mentre entrambi raggiungevano, ancora una volta, l'apice di quella passione, riversatasi fino all'ultima goccia in quello stesso ventre che era stato, per mesi, la calda e sicura culla della loro piccola Nashi. Quel ventre di cui la sua Luce si vergognava tanto, ma che lui adorava sempre di più, soprattutto quando si fermava a pensare a cosa aveva creato: Quel piccolo grande miracolo che sonnecchiava tranquillo a pochi passi da loro...

Le palpebre pesanti, il sonno sempre più presente...
Il petto marmoreo cullava la sua piccola Luce, premurosamente coperta perché non prendesse freddo, mentre ella si addentrava nel mondo dei sogni, il mago del fuoco se ne stava lì, ad osservare il soffitto della stanza, illuminato appena dalla luce fioca della sera, che filtrava dalla finestra, ritornando con la mente a quell'idiota dai capelli rosa che, in una notte come tante, se ne era uscito con una delle sue strambe idee, stravolgendosi la vita senza neanche rendersene conto, rendendola più piena di quanto mai avesse potuto anche solo immaginare.
Completamente rilassato, col respiro caldo della maga celeste a sfiorargli il petto, chiuse finalmente gli occhi, lasciandosi andare anch'egli a Morfeo, ringraziando ancora una volta quel moccioso sputafuoco di tanti fa per quello che gli aveva regalato...



"La prossima volta aspettate almeno che esca però..." pensò il micio blu, disteso sul piccolo e caldo giaciglio posto a terra ai piedi del letto, cercando di prendere sonno anche lui, cercando di dimenticare i rumori appena sentiti... di nuovo...



[2749 parole]



Angolo autrice.
Ed eccomi con un nuovo capitolo! Stavolta incentrato su quello che è uno dei segni distintivi dei nostri NaLu: Il letto.
Dai che stavolta dobbiamo ringraziare un po' Happy (e la stupidità ingenuità di Natsu) che poverino, se prima non riusciva a prendere sonno per colpa di Natsu, ora non riesce a prenderlo per colpa di Natsu e Lucy XD
Beh, credo di aver detto tutto, al resto ci hanno pensato i nostri cuccioli mi pare. Grazie per aver letto e alla prossima!
Ciao❤️
   
 
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