"𝑆𝑎𝑝𝑝𝑖 𝑑𝑢𝑛𝑞𝑢𝑒, 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑡𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑠𝑢𝑚𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑠𝑒 𝑠𝑐𝑒𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑔𝑔𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒"

Quando si è piccoli, i genitori possono rovinarti la vita in due modi. Uno è farti sentire inferiore a chi ti circonda. L'altro è farti sentire superiore, come il giovane Silente.

Albus Percival Wufring Brian Silente era cresciuto in una famiglia modesta. La madre era una donna forte e severa, il padre un uomo autoritario, ma che avrebbe dato la sua vita per i propri figli. Il fratello era un ragazzo introverso e la sorella era una ragazza dolce, ma estremamente debole.

Albus era il figlio perfetto. Tutti coloro che lo conobbero lo avrebbero potuto descrivere come estremamente bello e spaventosamente intelligente. Brillava come una stella. Per i suoi genitori era il più grande orgoglio.

Lo si poteva vedere passeggiare ogni giorno per Godric's Hollow, con un libro aperto nel palmo della mano ad altezza viso e lo sguardo puntato sulle pagine attraverso le lenti degli occhiali. Era una montatura leggera, quasi invisibile. I vestiti, sempre puliti e stirati, erano scelti con cura dal suo armadio modesto, ma invidiabile. I lunghi capelli di un rosso ramato erano legati alle punte con un nastro da colori sgargianti.

Le ragazze lo fissavano sognando di poter baciare le sue labbra, i ragazzi sognando di poter avere la sua bellezza e la sua fama.

Però arrivò un giorno a Godric's Hollow una stella più luminosa di lui.

Era un ragazzo attraente, intelligente, divertente, estroverso e travolgente.

Con i suoi capelli biondi, il suo fisico tonico e il suo sguardo ipotetico stregava uomini e donne di ogni età. Anche lo stesso Albus.

Venne ammaliato dalla sua passione quando parlava delle sue idee politiche controverse, tanto che lo convinse. Lo convinse che i maghi fossero esseri superiori e che dovessero vivere alla luce del giorno. Forse, se gli avesse detto che due più due facesse cinque, lui ci avrebbe anche creduto.

E si innamorò. Si innamorò di quel sorriso, di quella passione, di quei suoi occhi e di quel suo cuore.

Inizialmente non capì fosse amore.
Interpretò quei sentimenti come una intima amicizia, la stessa di Patroclo e Achille o quella tra Gionata e Davide.

Capì di essersi innamorato quando Gellert lo baciò sotto le stelle nel cimitero, dove passavano le giornate a studiare gli alberi genealogici del paese, le costellazioni e i miti.

Capì di amarlo quando facero l'amore la prima volta. Fu la notte più bella della sua vita.
Però al risveglio, trovandosi da solo, capì un'altra cosa.

Che come Eco fece per Narciso, si sarebbe consumato per amore.