Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: _Giuls17_    21/04/2021    0 recensioni
Sono passati cinque anni da quel giorno ma per Jon ne sembrano passati molti di più, eppure nonostante tutto non riesce a dimenticare.
Non riesce a dimenticarla.
"Jon scosse la testa ed aprì gli occhi, forse quella era la sua punizione, ricordare tutto della donna che aveva amato ma non ricordare il suono della sua voce, il suono della voce che lo aveva amato, che lo aveva fatto sentire completo dopo tutto il dolore che si era lasciato alle spalle.
Jon Snow si alzò da terra, percepì il suo cuore perdere un battito e qualcosa dentro la sua anima ricomporsi, perché in qualche modo era certo che non l’avrebbe mai più vista, che non avrebbe mai più rivisto Daenerys Targaryen, almeno non prima del giorno della sua morte."
Genere: Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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To say goodbye.
 
-Come mai mi hai fatto chiamare?- domandò Tyrion chiudendosi la porta alle spalle.
Quando entrò nella stanza trovò Bran seduto alla sua sedia, vicino alla finestra, stava guardando Approdo del Re immersa dalle tenebre, quasi totalmente silenziosa e in pace.
-Devo dirti una cosa, una cosa che non ti ho mai detto.- disse, senza guardarlo.
-Sarebbe a dire? Dal tuo tono di voce mi fai pensare che sia davvero importante o non mi avresti fatto chiamare a quest’ora.-
-Non credo che gli altri siano pronti a saperlo, a sapere questo.-
-Maestà… Bran stiamo parlando del tuo concilio, degli uomini che hai scelto e che ti hanno scelto, credo che qualsiasi cosa sia debbano saperlo.-
-E` viva.- disse, girandosi per guardarlo.
-Chi?- chiese Tyrion versandosi un bicchiere di vino, per poi portarselo alla bocca.
-Daenerys Targaryen.-
Tyrion si bloccò, tutto il suo corpo si fermò, il respiro gli si mozzò in gola e il suo cuore perse un battito.
-Non capisco, è morta. Jon le ha piantato un pugnale nel cuore.- sussurrò, cercando di riacquistare il controllo del suo corpo.
-Sì lo ha fatto e Drogon l’ha portata via, a Meereen, da Daario Naharis e poi fino a Volantis, dalla Sacerdotessa Rossa, Kinvara.-
-Cosa ha fatto il drago?-
-Ha salvato il corpo di sua madre e la sacerdotessa rossa le ha salvato la vita.-
-Perché me lo stai dicendo ora? Perché me lo stai dicendo dopo tutti questi anni? Lei è viva da… dov’è? Perché non ne abbiamo mai sentito parlare? Perché non è tornata per bruciarci tutti?-
-Oh ma lei è tornata, è tornata da Jon, oltre la barriera.-
-Che cosa?!-
 
***
 
Jon Snow osservò il cielo oltre la barriera e lo trovò, ancora una volta, la cosa più bella che avesse visto, in tutti quegli anni di esilio, se così lo avesse potuto chiamare, non aveva mai smesso di guardare il cielo; lentamente chiuse gli occhi e come tutte le sere ricordò i volti delle persone che aveva perso, delle persone che aveva ucciso ma il suo volto era sempre l’ultimo, l’ultimo fardello che il suo cuore avrebbe sopportato, l’ultimo rimpianto della vita che si era lasciato alle spalle.
Eppure nonostante fossero passati cinque anni, Daenerys Targaryen le mancava, le mancava terribilmente e nonostante tutto quel tempo riusciva ancora a ricordare il profumo della sua pelle e dei suoi capelli, riusciva ancora a ricordare il calore del suo corpo e la profondità delle sue iridi viola, ma non riusciva a ricordare la sua voce.
Jon scosse la testa ed aprì gli occhi, forse quella era la sua punizione, ricordare tutto della donna che aveva amato ma non ricordare il suono della sua voce, il suono della voce che lo aveva amato, che lo aveva fatto sentire completo dopo tutto il dolore che si era lasciato alle spalle.
 
È quello che mi merito dopo averla uccisa, dopo averla tradita per l’ultima volta; ricorderò sempre il suo viso, e so che mi accompagnerà fino alla morte, ma non potrò mai ricordare il sapore dei suoi baci, la gentilezza del suo tocco e il suono della sua voce.
 
E nonostante sapesse che con la sua scelta aveva salvato il mondo, avrebbe sempre rimpianto quel momento.
 
Riesco ancora a ricordare le urla di dolore di Drogon, quando aveva provato a svegliarla, ed ogni volta che ci penso mi si spezza il cuore, o quello che n’è rimasto.
Ho ucciso sua madre nel momento esatto in cui lei mi aveva concesso fiducia, nel momento esatto in cui ancora una volta mi aveva mostrato il suo amore.
 
-Sono perduto.- sussurrò tra se in quella desolazione che era diventata la sua casa.
Un leggero rumore però gli fece voltare lo sguardo verso il cielo, un rumore che in tutti quegli anni non aveva mai dimenticato e che in quel momento invece gli sembrava così familiare, così reale e non frutto della sua immaginazione.
-Forse sto sognando.- 
Solo che dopo pochi secondi lo vide, il possente drago nero scese dal cielo ed atterrò a poca distanza da lui, esattamente come aveva fatto a Roccia del Draco, ma dovette ammettere a sé stesso che Drogon non era più così piccolo come se lo ricordava, forse era diventato quanto Balerion, il terrore nero, ma ciò che lo sorprese di più fu la chioma argentata che vide alla sua sommità.
Jon Snow si alzò da terra, percepì il suo cuore perdere un battito e qualcosa dentro la sua anima ricomporsi, perché in qualche modo era certo che non l’avrebbe mai più vista, che non avrebbe mai più rivisto Daenerys Targaryen, almeno non prima del giorno della sua morte.
 
-Jon.- disse quando si trovò abbastanza vicina a lui, ma ancora abbastanza lontana.
Ed ancora una volta dovette ammettere a sé stesso quanto fosse bella, i lunghi capelli non erano più avvolti dalle tracce di guerra ma le sferzavano il viso per via delle raffiche di vento, la pelliccia indossata esaltava un corpo molto più magro di quello che ricordava, e dovette ammettere che non ricordava quanto fossero limpide quelle iridi, quanto fossero belle quelle iridi viola, quanto gli fossero mancate.
-Ti stavo cercando.- gli disse, facendo un passò verso di lui.
-Io ti ho uccisa.- rispose il ragazzo, rimanendo immobile.
-Lo hai fatto, mi hai trafitto con un pugnale.- rispose, toccandosi il punto esatto in cui il pugnale l’aveva colpita, dritta al cuore.
-Adesso però non ha più importanza Jon, quello che hai fatto non ha più importanza perché alla fine sei riuscito a salvarmi, a salvarmi da me stessa.-
-Non avrei mai voluto ucciderti.- ammise avvicinandosi a lei e quando fu abbastanza vicino allungò una mano per sfiorarle il viso, per sfiorare la sua pelle e ne percepì il calore.
 
Se questa è la punizione degli antichi dei io l’accetto, l’accetto, perché adesso potrò ricordare, potrò ricordare il suono della sua voce, potrò ricordarla così com’era quando me ne sono innamorato.
“Forse non è una punizione, forse ha ragione lei, dovevi porre fine alla sua vita per poterla salvare da sé stessa.”
A che prezzo? Quanto mi è costato tutto questo?
“Tutto.”
 
Daenerys sorrise, e Jon percepì qualcosa dentro il suo petto muoversi, riscaldarsi, percepì quel cuore di ghiaccio tornare in vita, le era mancata terribilmente, le era mancata più dell’aria ma non era mai riuscito ad ammetterlo ad alta voce.
-Sono qui per dirti addio.- gli disse, allungò una mano per sfiorargli le labbra, lentamente, così come aveva fatto tantissimo tempo fa.
-Cosa vuol dire? Non sei venuta qui per restare?-
-No Jon, Westeros non è la mia casa, non lo è mai stata veramente e non intendo tornarci, non voglio più quel Trono, non voglio più essere la Regina delle Ceneri.-
-Resta Daenerys.- disse, guardandola negli occhi, cercando di convincerla che assieme sarebbero stati bene, che assieme sarebbero stati felici, che potevano ancora far funzionare le cose.
-Non posso Jon, non posso restare anche se non ho mai smesso di amarti, anche se non ho mai dimenticato il tuo viso, io non posso restare, questo posto è come un veleno per me, e tu non puoi essere la mia cura.
Volevo che tu sapessi, volevo che tu sapessi la verità, non ti avrei mai fatto convivere con il senso di colpa ma mi serviva tempo, tempo per prepararmi a questo momento.
Tempo per lasciarti andare.-
Jon le prese il viso tra le mani e la guardò negli occhi, per la prima volta avrebbe voluto saperci fare con le parole, avrebbe voluto farle capire quanto lei significasse per lui, quanto l’amasse in realtà, quanto le mancasse.
-Resta, ti amo.- le sussurrò a pochissima distanza dalla sua bocca.
-I draghi non piantano alberi Jon, non posso restare. Anche se ti amo, anche se lo vorrei con tutto il cuore io non posso restare, devo lasciarti andare.-
 
L’ho persa di nuovo.
“Forse non è mai stata veramente tua, forse doveva andare così. Forse dovevi riscoprire l’amore per la seconda volta e perderlo per sopravvivere in questo mondo, forse eri destinato ad ucciderla, ed in fondo l’hai persa quel giorno, adesso ti sta dando la possibilità di metterti il cuore in pace.”
Non credevo che avrebbe fatto così male.
“Non è vero, lo sapevi.”
 
Daenerys si sporse verso di lui e nonostante l’indecisione iniziale alla fine lo baciò, lentamente così com’era stato il loro primo bacio ed in quel momento il suo cuore dolorante ebbe uno spasmo, l’aveva perso per la seconda volta ma stavolta lo stava facendo per lei, per la sua vita, per il suo bene, doveva dirgli addio o sarebbe stata consumata dal loro amore, ancora.
Dany si strinse a lui per un’ultima volta, così non avrebbe dimenticato, non avrebbe dimenticato il calore dei suoi baci, la barba a contatto con il suo viso e la durezza del suo corpo, s’impresse l’immagine di Jon nella mente e lì l’avrebbe conservata per il resto della sua vita, non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo, mai.
 
-Non farmi questo.- gli sussurrò Jon contro le labbra, -Non punirmi in questo mondo, ti prego Daenerys. Quello che ho fatto è imperdonabile e non potrei mai chiedere il tuo perdono, ma dammi un’altra possibilità, dalla a noi.-
Daenerys si allontanò da lui e gli sorrise mestamente, gli sfiorò il viso e fece un altro passo indietro.
-Non ti sto punendo Jon, capisco il motivo per cui hai fatto la tua scelta e non starò qui a dirti che avrei voluto di più, di più da te, di più da noi, perché so benissimo che le mie azioni sono state sconsiderate e brutali, non ti dirò che mi dispiace per quello che ho fatto perché questo non riporterà in vita tutti gli innocenti che ho ucciso, ma non posso darti un’altra possibilità.
Lo devo a me stessa, lo devo a mio figlio e… ai suoi figli.- rispose, serrando i pungi e indurendo lo sguardo.
-Che cosa?-
La ragazza alzò gli occhi al cielo e quando anche Jon fece lo stesso notò nel cielo delle ombre muoversi silenziose sopra le loro teste.
-Cosa sono?- chiese nuovamente.
-Draghi.- rispose secca, -Sono nati altri draghi Jon e non posso lasciarli soli.- 
Daenerys si allontanò da lui e si incamminò verso Drogon che era rimasto lì ad osservarli per tutto quel tempo.
-Te ne vai così? Davvero?-
-Sì Jon, sto andando via, sto andando a casa.- rispose voltandosi per un’ultima volta e in quel momento lui vide sul volto della donna che amava una sola lacrima.
-Per tanto tempo ho sperato che Westeros fosse la mia casa, ero nata qui, ed era tutto quello che ho sempre voluto, ma quando ti ho conosciuto, quando mi sono innamorata di te ho sperato che fossi tu la mia casa, credevo che tutto il mio vagare fosse stato necessario per condurmi a te, adesso ho capito che mi sono sbagliata.
Non sei tu la mia casa Jon e non perché mi hai uccisa ma perché non siamo abbastanza, noi insieme non possiamo sopravvivere.- concluse, scrollando le spalle, -Non sono più la stessa Daenerys che hai conosciuto a Roccia del Drago, la Regina è morta quella notte, sono solo una ragazza che ha sempre sognato la grande casa con la porta rossa, un albero di limoni fuori dalla propria finestra, e quell’infanzia che non ho mai veramente avuto.-
-Devo credere che quello che ho desiderato per tutta la vita possa avverarsi prima o poi, lo devo a me stessa e a quella bambina solitaria, ma non posso farlo se resterò qui con te, non posso farmi questo Jon.-
Daenerys mise una mano sull’ala di Drogon ed issandosi salì su di esso, guardò un’ultima volta Jon, guardò un’ultima volta l’amore della sua vita, la sua debolezza, il suo più grande rimpianto ed il suo ricordo più grande.
Jon alzò gli occhi verso l’amore della sua vita, verso la donna che non avrebbe creduto di amare e che aveva amato più di se stesso e la lasciò andare.
 
Mi mancherai, ogni giorno ed ogni notte. Non riuscirò mai ad avere pace sapendoti da qualche parte in questo mondo, ma senza di me.
Mi mancherai ma dovrò fare a meno di te, lo devo a te e a quel futuro che ci ho precluso. Te lo devo perché il mio amore per te mi impedisce di bloccarti qui, accanto a me.
“Ti dimenticherai di lei, un giorno”.
No, non potrò mai farlo, ho perso tutto, questo futuro mi è costato tutto e se potessi tornerei indietro ed eviterei di fare quello che ho fatto.
 
-Addio, mia Regina.- sussurrò al vento ed alla donna che si stava librando in aria con il suo drago, libera dal mondo che l’aveva incatenata per troppo tempo.
Osservò finché fu possibile il profilo di Daenerys Targaryen, poi chiuse gli occhi e, finalmente, permise al suo cuore di andare in mille pezzi.
 
 
 
 
Angolo Autrice ∞

Ciao a tutti!
Non ho idea di quante persone leggeranno questa storia, ma vorrei che vi piacesse! Sono stata assente parecchi anni, purtroppo crescendo la vita cambia e cambiano anche le priorità, efp avrà sempre un posto particolare nel mio cuore ed ultimamente mi sentivo pronta a scrivere qualcosa, qualcosa che mi ricordasse i bei vecchi tempi, quelli spensierati, quelli in cui tutto era possibile con le storie.
Quindi spero davvero che vi piaccia e che possa regalarvi un pò di quella gioia e di quella tristezza che ha regalato anche a me <3
_Giuls_

 
 
 
 
 
 
 
   
 
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