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Autore: Nephertiti    22/04/2021    1 recensioni
*SEQUEL DI GIRL OF LIFE*
Molte cose sono cambiate dalla prima volta in cui Mitsuko ha messo piede in villa Sakamaki.
E adesso può affermare di essere parte della famiglia.
Ma con il suo diciottesimo compleanno alle porte, il destino sembra avere in serbo altri piani per lei.
***
Estratto da un capitolo:
“All’improvviso, a qualche chilometro di distanza, notai una figura in mezzo alla strada e, man mano che ci avvicinavamo, realizzai si trattasse di un uomo.
Mi resi conto che non accennava a muoversi, mentre il maggiordomo, al mio fianco, sembrava ignorare la sua presenza.
Urlai a George di frenare e questo, colto di sorpresa, affondò il piede nel freno: la limousine ruotò su sé stessa, facendomi sbattere contro il finestrino.
Un’auto dietro di noi ci tamponò.
Quando sollevai lo sguardo, ancora dolorante per il colpo, dell’uomo non v’era traccia.
Tuttavia, ciò che mi era rimasto impresso, prima che quella sagoma svanisse nel nulla, erano stati i suoi lunghi capelli bianchi.
***
Per poter leggere questa storia avrete bisogno di conoscere “Girl of Light” e “Girl of Life”, quindi correte a recuperare!
La fan fiction prende alcuni spunti dal videogioco, ma la trama sarà ben diversa.
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ruki Mukami, Shuu Sakamaki, Sorpresa, Subaru Sakamaki
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 20 - Weak spot (part two) -

 

 

 

 

 

 

Natalie uscì dal bagno, avvolta in un accappatoio e con i capelli ancora umidi sulle spalle.
Entrò nella sua stanza, spalancando l’armadio e iniziando a frugare tra i suoi indumenti: afferrava un vestito, lo fissava per qualche istante, e poi lo lanciava sul letto alle sue spalle.
Continuò così per più di dieci minuti, finché le sfuggì un verso stizzito e si abbandonò sul materasso.

Quando si era svegliata, aveva trovato un messaggio da parte di Kou, che la invitava a fare una passeggiata nel parco.
Ignorava come avesse avuto il suo numero, sospettava ci fosse lo zampino di Mitsuko o, forse, perfino di Yuki.
Ma non sapeva se definirlo propriamente un appuntamento.

“Lui non ti piace nemmeno.”, mormorò fra sé e sé.
Ma si trattava di una bugia: sapeva, in cuor suo, che era attratta dal ragazzo più di quanto le piacesse ammettere, semplicemente non poteva confessarlo ad alta voce.
Lui era arrogante e pieno di sé.
Eppure…
Scosse il capo ed afferrò il primo abito che le capitò sotto mano, un semplice vestito lungo, senza bretelle e dalla gonna svolazzante, di colore nero.
Sfilò l’accappatoio e lo lanciò sul pavimento, appuntando mentalmente di metterlo in lavatrice prima di uscire.
Indossò la biancheria e poi l’abito, prima di tornare al bagno per asciugare i capelli.

All’esterno, un ramo dell’albero che si ergeva vicino alla finestra della stanza, si piegò sotto il peso di un corpo.

Kou era abituato a vedere ragazze svestite, aveva avuto tante donne, nude nel suo letto, anche grazie alla sua fama.
Eppure quando Natalie si era liberata dell’asciugamano, non aveva potuto fare a meno di voltare il capo, di guardare altrove, ovunque, ma non all’interno di quella camera.
Si sentiva già colpevole perché la stava osservando a sua insaputa.
Sarebbe stato così semplice, per lui, fare irruzione nella stanza e prendere ciò che bramava.
Ma non poteva.
Natalie era la migliore amica di Mitsuko e, se l’avesse morsa, Mitsuko non l’avrebbe mai perdonato.

Sospirò pesantemente.
Non era solo quello il motivo per il quale non avrebbe mai fatto del male a Natalie.
Saltò giù dall’albero, atterrando perfettamente sui piedi: presto avrebbe dovuto incontrare la brunetta alla metro, la decisione più saggia era di aspettarla lì.

Finché il suo cellulare cominciò a squillare.
“Pronto?”
“Kou…”
Il vampiro dai capelli biondi aggrottò le sopracciglia.
“Mitsuko?”
“Ho bisogno di parlarti.”
“Dove sei? Stai bene?
Dall’altro lato della cornetta, Mitsuko rispose che sì, stava bene ed era tornata a casa.
Kou ne fu sollevato.

“Devi venire immediatamente, prima che arrivino gli altri.”
Il vampiro avrebbe voluto chiederle altre informazioni, ma la ragazza chiuse la telefonata.
Seppe di non avere altra scelta.
Lanciò un’ultima occhiata alla finestra di Natalie e poi si smaterializzò.

***

Ruki e Subaru non si erano rivolti la parola per tutto il tragitto, avevano preferito prendere la limousine dei Mukami per non allarmare la Chiesa con la loro presenza.
Infatti, non avevano destato sospetti, quando la vettura aveva parcheggiato nel vialetto dove si ergeva una cattedrale, che in realtà fungeva da copertura per la base dei Cacciatori.
La cattedrale era stata costruita probabilmente nel tredicesimo secolo, e richiamava molto lo stile gotico, poiché aveva una facciata slanciata, ricca di vetrate e sculture ad alto rilievo.
I due vampiri si avvicinarono all’edificio, venendo subito accolti da un prete, basso e grassottello, che gli impedì di entrare nel luogo.

“Cosa siete venuti a fare nella casa del Signore, voi creature immonde?”, domandò con tono inquisitorio.
Subaru digrignò i denti, già irritato da quell’atteggiamento, ma Ruki lo precedette.
“Siamo qui per Takeshi Yoshida.”
“E cosa volete da lui?”
“Niente che ti riguardi.”, intervenne l’albino, infastidito.

“Se non me lo direte, non potrò lasciarvi passare.”
Subaru scattò in avanti, pronto a scaraventarlo a qualche metro di distanza, ma Ruki lo trattenne per un polso.
L’albino si liberò rapidamente dalla presa, fulminando l’altro con lo sguardo, un messaggio implicito per non farlo mai più.
Un uomo comparve alle spalle del prete, all’interno della chiesa, un uomo che indossava gli indumenti dei Cacciatori e con un naso aquilino.

Ci mancava solo lui, pensò Subaru al limite della pazienza.

“Cosa vogliono?”, domandò il signor Lee, scrutandoli attentamente: aveva ancora una cicatrice sul collo, lì dove Mitsuko aveva usato il suo pugnale per minacciarlo.
“Vorrebbero parlare con Yoshida.”
“Falli entrare.”
Tutti e tre guardarono Lee con stupore.
Il prete scosse il capo, restio: “Ma non è saggio-“
“Ho detto, falli entrare.”
Così i vampiri poterono procedere all’interno della cattedrale e venne chiesto loro di attendere l’arrivo di Takeshi.
Il prete si avviò nella canonica, non senza aver rifilato un’ultima occhiataccia ai due.

Takeshi sbucò dal nulla, dopo aver attraversato chissà quale passaggio segreto, e si guardò intorno con fare circospetto.
“Non qui.”, si limitò a dire, facendo un segno col capo verso l’uscita.
I vampiri lo seguirono all’esterno in silenzio.

Quando furono fuori dalla cattedrale, il Cacciatore lanciò occhiate furtive nell’ambiente circostante.
“Qualcosa non va?”, domandò Ruki, notando il suo comportamento.
“Dopo gli ultimi avvenimenti, la Chiesa ha deciso di tenermi d’occhio. –, spiegò Takeshi – ovunque vada, un altro Cacciatore ha il compito di scortarmi. Nonostante Lee abbia detto che non siete una minaccia, il Cardinale1 non è troppo convinto.”

Subaru schioccò la lingua: quindi lo scontro di qualche settimana prima e la perdita di Raito erano stati vani.
“Dunque quello che ci diremo non va condiviso con la Chiesa.”, chiarì Ruki.

“Ovviamente. Cos’è successo a mia figlia? Non risponde ai miei messaggi da ore.”
“È stata rapita.”, annunciò il Mukami a bruciapelo.
Subaru scosse il capo: e lui sarebbe dovuto essere quello bravo con le parole?
Takeshi spalancò gli occhi.
“Quando? E chi è stato?”, era evidente la preoccupazione nella voce dell’uomo.

“Sappiamo con certezza che non si tratta di Karl Heinz, sebbene sospetto abbia altri piani.”
“Ma allora chi?”
“Non lo sappiamo ancora.”
Takeshi camminò avanti e indietro, inquieto.

“È stata mandata una Predatrice per rapirla. –, aggiunse Ruki. – L’abbiamo catturata e interrogata, ma non ci ha rivelato alcuna informazione. Comunque dice che, chi l’ha rapita, non vuole farle del male.”

Il Cacciatore parve scettico.

“Stento a crederci. E poi chi si rivolgerebbe ad una Predatrice per un compito simile? I Predatori sono assoldati unicamente per uccidere il loro obiettivo.”
Ruki espose la sua tesi: solo qualcuno che desiderava restare nell’ombra avrebbe agito in quel modo.

Takeshi si trovò d’accordo.
“Qual era il nome della Predatrice?”
“Si fa chiamare la Dama.”
“Farò delle ricerche.”, annunciò l’uomo, incamminandosi verso la cattedrale.
Subaru lo chiamò.
“C’è dell’altro.”, disse.
Ruki scosse il capo: forse non era il caso di dare altri pensieri al Cacciatore.
“Ma lui deve sapere.”, grugnì l’albino: era stufo di quel mezzo-vampiro che pensava di poter dare ordini.

“Cosa dovrei sapere?”
“Mitsuko ha sviluppato dei… poteri.”
Takeshi lo fissò sbigottito.
“Poteri…?”
“Non sappiamo cosa sia in grado di fare, ma ieri sera ha quasi ucciso Kanato, creando delle specie di liane.”

L’uomo indietreggiò, come a voler scappare da quella notizia.
“Non è possibile, Mitsuko è una ragazza come tutte le altre e non farebbe del male a una mosca.”

“È vero –, commentò Ruki. – Lo ha fatto per difendersi, non sa controllarli.”
“Voi ne siete sicuri?”
“Sicurissimi.”, annunciarono i due vampiri all’unisono, vergognandosi subito dopo.
“Forse chi l’ha rapita sa che… Che ha queste capacità e ne vuole approfittare.”
“È una possibilità.”, ammise Ruki.
Un silenzio teso calò fra i tre, finché uno Yuma comparso alle loro spalle li fece sobbalzare.

“Mitsuko è tornata a casa.”
Takeshi scansò gli altri due vampiri per raggiungere il terzo.
“E come sta? È ferita?”
Yuma scosse il capo.
“Sta bene, sembra solo sconvolta. Ha… ritrovato il suo vero padre, pare ci fosse lui dietro il rapimento.”
Puro stupore si dipinse sul volto degli altri.
“E chi sarebbe?”, volle sapere Ruki.

“Non lo ha detto, vorrebbe che fossimo tutti presenti. – Yuma guardò il Cacciatore. – Dovresti venire anche tu.”

Takeshi serrò la mascella, in difficoltà, gettando un’occhiata alle sue spalle, verso la cattedrale.
“Non posso… se dovessero scoprire che Mitsuko ha dei poteri, sarebbe in grave pericolo, ma confido che torniate ad aggiornarmi, possibilmente con lei.”
Ruki annuì.
“Le diremo come stanno le cose e capirà.”

 
Ma il volto di Takeshi era una maschera di dolore: non poter essere al fianco di sua figlia lo distruggeva, lei aveva bisogno di lui, ma lui non era lì: si sentì frustato come quando l’aveva dovuta mandare nella villa dei Sakamaki come Sposa Sacrificale.
Doveva sentirsi sola e spaventata.
Ma fortunatamente le cose erano cambiate da quel giorno, uno dei Sakamaki aveva persino sacrificato la sua vita per salvarla: lanciò un’occhiata ai vampiri dinanzi a sé e pensò, con un pizzico di sollievo, che Mitsuko non era poi così sola.
“Potete dirle che le voglio bene e che mi manca?”
I vampiri annuirono.
Lui rientrò nella cattedrale e loro tornarono nella limousine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CARDINALE1: figura che sta al di sopra di tutti i Cacciatori e si occupa delle faccende riguardanti le creature sovrannaturali. È presente un Cardinale diverso per ogni nazione.

 

 

   
 
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