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Autore: lmpaoli94    22/04/2021    3 recensioni
Un solo momento può cambiare il corso delle cose.
Fatti di un futuro che si susseguono come se fossero delle caselle di un domino.
Ma da cosa potrebbe essere dato?
Beh, le situazioni possono essere tante in questa vita che vale la pena di vivere.
Ma se la situazione in cui mi ero trovato improvvisamente implicava di giocarmi le carte del mio futuro? Cosa avrei dovuto fare?
Lei si era assentata un attimo e quell’attimo aveva cambiato tutto.
Un libro, tante parole e una moltitudine di segreti.
Un momento della mia vita che mi avrebbe cambiato per sempre, rendendomi l’uomo diverso da quello che ero sempre stato in passato.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lei era andata da lui dopo la nostra litigata.
che cosa pensava di ottenere? Il giusto conforto con lui?
“Che maledetta puttana” pensai indignato battendo i pugni sul mio volante “Come diavolo può dimenticare la nostra cena romantica insieme e quel momento… imbarazzante.”
Non dovevo perdere assolutamente il controllo e la voglia di rivalsa si faceva sempre più forte.
Fissandola uscire dalla sua auto, capii che era il momento di agire.
Coglierli inflagranti e sputargli tutto il veleno in faccia.
Sì, non avevo più tempo da perdere.
Riuscendo ad entrare nel palazzo per aver suonato ad un altro che abitava nel solito edifico, mi ritrovai dinanzi casa di Roberto con all’interno la mia ragazza.
Feci un respiro profondo prima di assumere un’espressione tranquilla e fuorviante, prima che la collera mi potesse cogliere preparato.
Bussai ripetutamente alla porta dell’appartamento e l’adrenalina stava per circolare nel mio corpo.
In quel momento mi sentivo come un dizionario di emozioni e troppo scosso per controllarne anche solo uno.
La situazione poteva degenerare da un momento all’altro, ma cercavo lo stesso di non avere paura.
Dopo che alla fine Roberto venne ad aprire alla sua porta, la sorpresa e l’imbarazzo si dipinsero subito nei suoi occhi.
< Tu… tu devi essere… >
< In persona. Posso entrare? > domandai cordialmente.
< Non credo che sia una buona idea. Vedi, io stavo… >
< C’è la mia fidanzata qua dentro, non è vero? >
< Come hai fatto… >
< Pedinare te e la mia fidanzata non è stato difficile. Insomma, la prossima volta dovreste controllare di non essere seguiti. Si potrebbero evitare casi davvero spiacevoli. >
Le mie ultime parole che sapevano di minaccia, Roberto fece ancora di tutto per cacciarmi.
Ma quando Vittoria mi vide sull’uscio della porta, la sua espressione ferita si trasformò in rabbia.
< Che cosa ci fai tu qui? >
< Sono venuto a vedere dove trascorrevi i tuoi momenti romantici con il tuo amante. >
Facendomi largo dandogli un sonoro spintone, entrai in quell’abitazione così perfetta che mi sembrava di non essere in una vera e propria abitazione.
< Maniaco dell’ordine. Davvero niente male. >
< Giuseppe, vattene via. Subito. >
< Perché? Pensavi davvero che io non riuscissi a scoprire i tuoi oscuri segreti. >
< Bravo, ti devo fare i miei complimenti: ti presento il mio nuovo amico, se vuoi. così potrete ricominciare da capo. >
Replicando con un sorriso strozzato, gli sputai in faccia che doveva smetterla di prendermi in giro.
< So che siete amanti, Vittoria > replicai con tono lieve < Credevi davvero che non me ne sarei mai accorto? >
< Te ne avrei parlato. Davvero. >
< E cioè quando? Magari nel momento in cui tra qualche anno ti avrei chiesto di sposarmi… Perché sai, è da molto tempo che ci stavo riflettendo. >
< Giuseppe, ti prego. Come possiamo stare insieme se a malapena ci vediamo? >
< Fino a qualche tempo fa’ non la pensavi così. Vedersi troppe volte poteva essere un problema… Ma adesso cos’è successo? Hai bisogno di nuovi stimoli? Di infilarti nel letto con un nuovo uomo? Ebbene, magari accetterò che tu mi molli. Ma il tradimento no. quello è troppo anche per te… Soprattutto dopo quello che hai scritto sul tuo diario. >
< Cosa?! hai letto il mio diario? >
< Accidenti > fece Roberto non riuscendo a credere a quelle parole.
< Già. Tu sapessi la sorpresa che si è dipinta sul mio volto quando l’ho letto… Sai, la prossima volta dovresti tenere molto lontano i tuoi segreti da me. E non metterli nel cassetto dove poco tempo prima avevamo sesso. E se non ricordo male ti era anche piaciuto… Ora puoi anche capire perché quando ti sei messa nuda non mi sono minimamente eccitato. >
La sorpresa e l’imbarazzo erano dipinti sugli occhi dei due amanti mentre il mio divertimento era irrefrenabile.
< Vuoi che confessi al tuo uomo altri segreti piccanti del tuo diario? Magari quando ti ho fatto mugolare le prime volte che abbiamo fatto sesso… Oh mio Dio, è stato troppo bello. >
< Smettila, Giuseppe! Adesso stai esagerando. >
< Perché tu? niente è paragonabile al tuo tradimento. Lo sai, vero? >
< Adesso per quanto tempo me lo vorresti rinfacciare? >
< Per tutto il momento necessario. Ti crea forse qualche problema, Vittoria? >
< Sì. La tua presenza mi disgusta > rispose la donna indignata < E adesso se non te ne vai immediatamente… >
< Questa non è casa tua, Vittoria. Dovrà essere Roberto a cacciarmi. >
Vedendolo visibilmente provato, decisi che infierire era ancora l’unico modo per rendere la mia vendetta davvero folgorante.
< Molto bene. Se non te ne vai tu, lo farò io. >
< Allora vai. Torna a casa a piangere nel tuo letto… Sempre che ci sia qualcosa per cui versare una lacrima. Hai scritto che io non ero mai vicino a te.
Ma i messaggi, le mie chiamate la mia vicinanza in tutti i modi possibili anche se non ero presente… Questo per te non ha nessun valore? >
< Non è la stessa cosa! >
< Ma per me lo era! > gridai di rimando < Tu mi hai ferito! E ora ne devi pagare le conseguenze. >
< Ma non lo farete qui, voi due > s’intromise Roberto < Se volete avere un momento per vedervi da soli, lo dovrete fare quando sarete più calmi e rilassati. Adesso non farete altro che scannarvi vicenda. >
< Non ce ne sarà bisogno > risposi senza mezzi termini < Non parlerò mai più con questa puttana. >
< Giuseppe, ti prego… >
Furiosa delle mie parole, Vittoria mi mollò un sonoro ceffone che mi fece sanguinare anche il labbro.
< Adesso ti senti bene? Sei in pace con te stessa, Vittoria? >
< Sei un bastardo, Giuseppe. Ti odio. >
< Notizia flash: La cosa è reciproca. >
< Mi hai rovinato gli ultimi anni della mia vita. Non stupirti se ti ho tradito con un uomo che sa davvero capirmi. >
< Dici così solo perché sei furiosa con me… Perché questo odio non l’hai mai scritto sul tuo diario. >
< Lasciami in pace, Giuseppe. La mia vita adesso non ti riguarda più. >
< Certo… Non ho più motivo per rimanere qui. Quello che dovevo dirti l’ho fatto… Scusa per questo brutto spettacolo, Roberto. Cerca di farla più felice di me. Sono sicuro che riuscirai nel tuo intento. >
< Giuseppe > fece quell’uomo richiamando la mia attenzione.
< Cosa vuoi? >
< Mi dispiace. Davvero. >
< Ti dispiace? Ti dispiace avermi fottuto la ragazza? >
< No… non doveva finire così. >
< Già. Ma tutti noi abbiamo un po’ di colpa in questa situazione, non ti pare? Ma è meglio lasciar perdere. Ho inseguito la mia vendetta per troppo tempo. Adesso devo voltare pagina, prima che i ripensamenti mi possano assalire. Addio… a tutti e due > dissi infine ripromettendomi che era davvero finita. Per sempre.
 
 
Alcuni giorni dopo decisi di tornare un’ultima volta a casa di Vittoria per salutare colei che mi aveva voluto bene come una madre.
Poteva essere la mia futura suocera, ma così non sarà mai.
Uscendo dal lavoro molto presto, mi assicurai che la mia ormai ex fidanzata era andata al lavoro, lasciando sua madre sola in casa.
Quando mi vide arrivare dinanzi al portone del palazzo, non nascose la grande sorpresa.
< Ciao, Nadia. Posso entrare? >
< Certo. Vieni su. >
Le parole da dargli erano molte, ma alla fine un semplice saluto d’addio sarebbe stata la cosa migliore.
Lei sapeva già tutto di me e di Vittoria, glielo si leggeva in faccia.
< Mi dispiace. Per come è finita tra me e mia figlia… Dopo tutti questi anni mi ero legata a te. ma non mi fraintendere. >
< Non lo farò. Stare qui era come essere in famiglia > risposi con tono nostalgico < Ma alla fine Vittoria ha fato le sue scelte. E per quanto possa essere ancora arrabbiato con lei, ho deciso di rispettare la sua decisione. >
< Ti fa’ onore, sai? >
< Dici davvero? >
< Sei un bravo ragazzo, Giuseppe. Riuscirai a trovare la ragazza dei tuoi sogni. >
< Già. Peccato che qui non siamo in una favola… La realtà è molto più dura del solito. Ma mi ci abituerò senza di lei. anche se non dimenticherò mai gli otto anni passati con lei. >
< Neanche lei lo farà. Ne sono sicura. >
< Credo che per lei sarà molto più facile. Infondo è colpa sua se… >
< Giuseppe, sai che non potrò mai essere dalla tua parte > tagliò corto la donna < Lei è mia figlia. >
< Lo capisco. Ma non ti preoccupare. Non te ne farò una colpa. >
< Bene… Che maleducata sono stata. Posso offrirti qualcosa? Un tè o un caffè? >
< Il caffè va benissimo, grazie. >
Ma appena vide che non l’aveva in cucina, mi disse che si sarebbe assentata qualche minuto per andarlo a prendere in magazzino.
< Mi assenterò per poco. Torno subito. >
< Vai pure. >
Rimanendo da solo per pochi istanti, era il momento di una verità ancora più sconcertanti di quelle di un passato troppo recenti.
Dovevo sapere se lei e quel tipo avevano…
Alzandomi di scatto dalla cucina, andai dritto in camera della mia ex fidanzata per sbirciare ancora la sua privacy per un’ultima volta.
E con grande sorpresa la pagina era dedicata ancora a loro, in modo molto intimo.
 
 
Caro diario
Finalmente dopo tante settimane sono riuscito a farlo: io e Roberto abbiamo fatto l’amore.
E’ stato davvero bellissimo e immergermi dentro di lei è stato davvero sensazionale.
Non scenderò troppo nei dettagli, ma devi capire che non mi ero sentito così felice prima d’ora.
Ora che Giuseppe era un lontano e un brutto ricordo, la mia relazione tra me e il mio nuovo uomo non poteva che cominciare.
Mi dava tutte le attenzioni necessarie: mi comprava vestiti nuovi, mi portava a cena fuori e mi faceva sentire amata. Tre cose che non riuscivo più a riassaporare da molto tempo.
Anche se con Giuseppe è stato bellissimo, non potrò mai dimenticare il mio primo amore.
Il suo sorriso contagioso e la voglia di farmi sentire dolce come una bambina.
Ma purtroppo con il corso degli anni dobbiamo crescere e con noi crescono anche le nostre responsabilità.
Prometto a te, diario, e a Giuseppe che il nostro passato non rimarrà invano.
Sarà incancellabile nella mia mente, anche se l’ultima volta in cui ci siamo visti è stato davvero terribile.
Ma in fondo cosa potevo aspettarmi? Lui ha assolutamente ragione ad avercela con me, ed io non lo biasimo.
Spero soltanto che lui non possa dimenticarmi.
Detto questo, inizia una nuova vita con me e spero che sia tanto ricco di soddisfazioni.
Al prossimo mio pensiero.

 
 
Avevo creduto che mi avrebbe disprezzato e si sarebbe vantata con il suo nuovo amore, ma così non è stato.
Alla fine provava ancora un amore per me, anche se non così passionale come un tempo.
Mi voleva bene come un amico, anche se amici non potremmo mai essere.
Non ci saremmo mai più rivisti e questo adesso mi stava cominciando a pesare.
Dovevo andarmene da quell’abitazione perché ogni cosa mi faceva pensare a lei.
Alzandomi di scatto dalla camera per riprendere la mia giacca, Nadia tornò dal magazzino con il suo caffè.
< Te ne devi andare, Giuseppe? >
< Mi dispiace Nadia, ma non ce la faccio. Comprendi il mio dolore nel rimanere qui, vero? >
< Certo. Nessun problema. >
< E’ stato bello conoscervi. Tutti quanti. Salutami anche il resto della famiglia. >
< Presenterò. Buona fortuna, Giuseppe. >
< Altrettanto anche a tutti voi > dissi infine smorzando un sorriso prima di cercare di dimenticare la mia vecchia vita.
 
 
C’era solo un ultimo punto che poteva ricordarmi ancora Vittoria.
Guardando il cellulare, vidi che Andre mi stava chiamando.
< Pronto? >
< Ciao Giuseppe, come te la passi? >
< Non tanto bene. >
< Che è successo? Vabbé, me lo dirai dopo: vuoi sapere la bella notizia? Ti ho trovato un appartamento poco fuori città. È davvero bellissimo e non costa nemmeno tanto. Dobbiamo prendere un appuntamento con l’agente immobiliare e così potrai vederla. Sono sicuro che anche a Vittoria piacerà. >
“Vittoria…”
< Andrea? >
< Dimmi, Giuseppe. >
< Mi dispiace non avertelo detto prima, ma avevo la mente occupata da troppi pensieri: io e Vittoria ci siamo lasciati. Un po’ di tempo fa’. >
< Cosa? da quanto tempo? >
< Da alcune settimane. Non so dirtelo di ‘preciso. >
Rimasto sconvolto dalla mia notizia, Andrea rimase indignato per non averglielo riferito prima.
< Te l’ho detto. Avevo troppi pensieri in mente. >
< E così hai pensato bene di non dire niente al tuo migliore amico? Sai Giuseppe, quando la smetterai di pensare a te stesso e di dare le dovute attenzioni anche alle persone che ti stanno accanto? >
< Andrea, io… >
< Sai una cosa? va bene così. Non me la sono presa… Ma gradirei che adesso che sei libero, potremmo uscire insieme. >
< D’accordo. Questa sera per te va bene? >
< Certo che va bene. Al solito bar? >
< Ok. Però paghi tu, Giuseppe. >
< D’accordo. Mi sembra il minimo > dissi con tono sorridente < A più tardi, allora. >
Una volta riagganciata la chiamata, mi dovevo rendere conto di quanto ero fortunato ad avere persone che pensavano a me.
La mia famiglia, i miei colleghi e i miei amici: tutti mi volevano bene.
Ed io non le avevo ripagate come credevano.
Dovevo farmi vedere felice e senza Vittoria sarebbe stato molto difficile.
Era giunta l’ora di ricominciare. E questa volta per davvero.
   
 
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