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Autore: Mush_chan    22/04/2021    0 recensioni
Rin è innamorato perso di Haru. Ma non riesce a trovare il coraggio di confessare questo sentimento all'amico di infanzia. Fin quando tra un allenamento tra i due succederà un qualcosa di inaspettato. Tra incomprensioni c'é la farà Rin a dichiararsi?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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COME L'ACQUA

Il rumore dell'acqua e il battito del mio cuore erano gli unici suoni che riuscivo a percepire. Una bracciata e un'altra con forza.
Non bisognava opporsi all'acqua, la cosa essenziale era trovare un equilibrio con essa. 

Mi tuffai di nuovo, immergendomi in quel blu ormai familiare, e come ogni volta che nuotavo con lui, rimanevo sopraffatto dalle mie emozioni.
Felicità, soddisfazione e... Ammirazione?
Non solo.
Quella volta mi ero limitato a quella parola ma in realtà, per lui provavo qualcosa di più profondo. Era stata la paura di rovinare il nostro legame, che mi aveva impedito di dire quelle parole, quella notte, nello stesso letto. Mi tremava il cuore solo a pensarci.

Riemersi, prendendo una grossa quantità di ossigeno girando la testa nella sua direzione.

I nostri occhi si incrociarono subito.

Haru era lì, e pareva che il tempo si fosse arrestato.
Lo osservai ancora un paio di secondi e il mio cuore perse immancabilmente un battito.
Era semplicemente stupendo. Poteva essere la persona più difficile del mondo caratterialmente, a volte mi veniva una voglia tremenda di spaccargli la testa però... era inevitabile. Aveva qualcosa che mi attraeva in modo inspiegabile. E non era solo una mera attrazione fisica. 

<< Contento adesso? >> esclamò per primo, sorprendendomi con la sua solita aria da "Ora che ti ho accontentato me ne vado a casa" sorrisi, scuotendo la testa divertito, tirando indietro con la mano alcune ciocche rosse che si erano appiccicate alla mia fronte.

Era inutile non lo avrei mai capito del tutto. Magari nemmeno lui si capiva.  

<< Si, molto. Non mi aspettavo che saresti venuto sul serio ad allenarti con me! >> dissi con sincerità, sorridendo a trentadue denti dalla contentezza di averlo lì al mio fianco.

<< Non mi stavo allenando. Sono venuto solo per->>

<< Nuotare >> Conclusi prendendolo in giro, per vedere una delle sue espressioni che più mi facevano impazzire. Assottiglò gli occhi e increspò in modo quasi impercettibile le labbra. 

Era adorabile. 
Rimasi un attimo incantato a guardarle. Quanto avrei voluto sapere il loro sapore. 

Facendo forza sulle braccia uscii dalla piscina, prima che i miei pensieri potessero degenerare in pensieri più osceni, sempre con le sue labbra a fare da protagonista.

Il contatto con l'aria mi fece rabbrividire, afferrai con fretta l'asciugamano, strofinandolo poi per tutto il mio corpo. Mi accorsi solo un secondo dopo che Haru era ancora dentro la piscina.

<< Dobbiamo andare Haru, tra poco chiude. >> Sussurai con un filo di voce verso la fine, perchè vederlo nuotare "libero" era davvero uno spettacolo unico a cui non mi sarei mai stancato di assistere. Non so quanto tempo passò, ma all'improvviso vidi il corpo di Haru arrestarsi bruscamente, facendomi scattare in allarme. 

Non si muoveva più. Il corpo era completamente disteso sull'acqua e la faccia completamente immersa, ed io non ero più in grado di ragionare lucidamente se non a tuffarmi con il cuore in gola fino a raggiungerlo. 

<< HARU!! >> Gridai dalla paura prima di afferrarlo per tirarlo fuori ed essere respinto dal suo corpo e di conseguenza dal suo sguardo infastidito. Non ci volevo credere.

<< Che c'è?!... Ehi... Rin, perchè piangi? >> Cercai di coprire il viso con una mano. Dio mio! Avevo frainteso tutto! Ecco era in quei momenti che lo avrei picchiato con tutta la forza che avevo!

<< Ma che cazzo! >> esclamai tirando un pugno all'acqua infuriato come non mai, digrignando i denti verso di lui, tanto da fargli sbarrare gli occhi sorpreso. Ci avrei potuto scommettere che non aveva capito nulla di quello che era successo.

<< Mi hai fatto prendere un infarto!! Razza di idiota! Ti pare il modo di fermarti così?? >> Ad ogni parola, un singhiozzo mi usciva dalla bocca. Non mi interessava in quel momento a come apparivo ai suoi occhi, mi aveva messo paura e doveva capirlo.

<< ... >> Haru era rimasto lì senza sapere probabilmente che dire.

<< Ti conviene proprio stare zitto questa volta! >> Anche dicendo questo il mio corpo si mosse da solo abbracciandolo. Non avrei proprio saputo cosa fare senza di lui nella mia vita.

<< Ma... io... >> bisbiglio contro il mio collo in un vano tentativo di replica a cui io misi fine subito. 

<< Cosa non capisci della parola zitto? >> lo attirai ancor di più contro il mio corpo. Migliaia di brividi mi assalirono tutti in una volta. Ma non mi importava volevo sentirlo vicino. Sentii il suo respiro caldo sul mio collo, il suo odore, stranamente buono dopo due ore di allenamento. 

<< Haru... >> lo chiamai debolmente.

<< Mmm? >> rispose faticosamente bloccato tra le mie braccia senza possibilità di uscita.

<< Mi piaci. >> dissi tirando sù col naso come un moccioso che si era fatto male cadendo. Molto probabilmente fu la dichiarazione più penosa del mondo, ma avevo accumulato troppo tutto assieme.

<< Anche tu mi piaci. >> ... lo aveva detto davvero o stavo sognando? 

<< Haru. Non prendermi per il culo! >> Mi staccai dall'abbraccio per guardarlo negli occhi infuriato. Di tutta risposta mi guardò con la coda dell'occhio. Sembrava quasi deluso perchè avevo smesso di abbracciarlo, ma mi diedi subito dello stupido per averlo pensato.

<< Non ti prendo in giro. >> Rimasi per un momento perplesso. Arrivando in un secondo alla conclusione. 

<< Io non... non intendo che mi piaci come amico. >> Avrei voluto immergermi nell'acqua, ero sicuro di essere diventato rosso come un pomodoro, sentivo un caldo tremendo alle guance. 

<< E' quello che intendo anche io. >> Perchè doveva essere cosi difficile fargli capire. Haru era talmente ingenuo.

<< NO! Non hai capito un bel niente... quello che cerco di dirti e... >>  Portai una mano imbarazzato verso la nuca. No, questo non potevo dirlo. Non potevo dirgli che avevo voglia di baciarlo e di fare anche molto altro con lui. 

<< Rin? >> Mi chiamò non vedendomi continuare la frase che mi era rimasta in gola.

<< Lascia perdere. Non dovevo... tirare fuori questo... >> Sentimento.

Mi girai indietro, nuotando fino a bordo piscina, sentendo Haru fare lo stesso seguendomi in totale silenzio. 
Mi asciugai lentamente facendo gli stessi gesti di un attimo prima. Peccato che ormai l'asciugamano era ormai zuppo. Saremo tornati a casa e avremo dimenticato questa conversazione, si era quella l'unica cosa da fare. Haru si sarebbe dimenticato certamente e io...

Fu solamente  in quell'attimo che sentii dei passi velocissimi venire nella mia direzione. Non riuscii nemmeno a voltarmi in tempo che le sue mani mi afferrarono il viso premendo subito dopo le sue labbra sulle mie. 

Erano morbide le sue labbra e ancora bagnate dall'acqua della piscina.
Fu solo un bacio a stampo ma nessuno di noi chiuse gli occhi.
Era come se volessimo davvero avere la dimostrazione che tutto questo stava accadendo sul serio. 

Era buono il suo sapore. Eccitante... e il mio cuore era del tutto fuori controllo. 

Haru si staccò fin troppo presto per i miei gusti, guardandomi serio. 
<< Era questo quello che intendevo. Tu invece? >> Ci mancava poco che mi strozzassi con la mia stessa saliva. Era davvero Haru questo ragazzo sicuro che mi stava davanti aspettando una mia risposta? Ed ero davvero io quel coglione che se ne stava zitto quasi senza respirare tale l'emozione?

<< E-cco. Questo... >> Farfugliai, indicando come uno scemo le labbra, non avrei mai pensato che sarebbe stato lui a baciare me per primo. Avevo proprio sbagliato a dargli dell'ingenuo, solo perchè sembrava sempre con la testa tra le nuvole e disinteressanto a tutto e tutti fuorchè a nuotare. 

<< Bene, allora smetti di piangere. Andiamo. >> Terminò lanciandomi un'occhiata che avrei definito... dolce?
Afferrò la mia mano nella sua, a cui mi arresi, lasciandomi trasportare da lui nello spogliatoio in cui stavo tramando di assalirlo appena chiusa la porta. Lo avrei divorato di baci ovunque. Non aveva capito fino in fondo in che guai si era messo con il sottoscritto. 

Haru era come l'acqua, non bisognava opporsi ad essa. Bisognava solo trovare l'equilibrio e capirsi a vicenda, e tutto poteva funzionare al meglio. 
   
 
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