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Autore: moredream84    22/04/2021    9 recensioni
…”Resta seduto allora… E guardami mentre mi spoglio”…
Questa era la prima -e unica- volta che Kaori Makimura si spogliava di fronte a un uomo. L’aveva fatto per orgoglio, l’aveva fatto perchè si era sentita piccola e sciocca… L’aveva fatto perchè il suo cuore e la sua anima erano stati feriti profondamente…Nei sentimenti… Perché l’unico uomo che amava era anche l’unico che non la ricambiava…Ne era certa! Lui non avrebbe mai provato desiderio di fare l’amore con lei, nemmeno trovandosela in piedi -come lo era in quel momento- completamente spogliata…

Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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NOTE INTRODUTTIVE: Salve a tutti care lettrici/lettori. Ci tenevo a spendere due parole prima di lasciarvi alla lettura di questa storia perché è la primissima che faccio nella sezione manga/anime, diciamo che è per così dire un "debutto" in questa sezione e sono davvero emozionata. L'ho voluta scrivere perché recentemente ho riletto il manga di City Hunter -che è stato il mio primo manga quando ero ragazzina- per l'ennesima volta dopo anni e l'ho riapprezzato ancora una volta dopo anni. Come si dice "il primo amore non si scorda mai" -e neanche Ryo Saeba-. XDD

Questa storia nasce da un sogno che ho fatto -breve aihmè- e ho deciso di metterla per iscritto aggiungendo moooolta fantasia perché mi aveva intrigata. Ci sono anche dei piccoli stralci di alcune cose che vengono riportate nel manga. Spero ve li ricorderete e li apprezzerete per come ho deciso di inserirli nel testo. 

 

Colgo l'occasione per ringraziare chi ha deciso di dargli un'opportunità ed è arrivato fino a qui a leggere. :D

Buona lettura... ^w^

 

 

 

                                                                                   

…”Resta seduto allora… E guardami mentre mi spoglio”…

 

Kaori Makimura non era mai stata un tipo così intraprendente…

Nelle relazioni “amorose” era piuttosto impacciata e alquanto goffa. E giacche non era mai stata così sicura di se -come invece voleva far credere agli altri- non era neanche mai riuscita a dire “mi piaci” alla persona a cui teneva. Il problema di base che la bloccava dalla testa ai piedi era un forte timidezza e la paura di essere respinta. Perché con che faccia avrebbe potuto guardare il collega sapendo che era a conoscenza dei suoi sentimenti?

…”Inaccettabile!”…

Un tuffo al cuore la fece arrossire tremendamente, pensando alla vergogna che avrebbe provato nel dichiararsi.

Se ci pensava bene non era per nulla difficile andare un pò indietro nel tempo con la mente, a qualche anno prima, esattamente a quando erano iniziate le sue disgrazie…Esattamente nel momento in cui aveva scoperto -per caso- che nella vita di suo fratello -e quindi di conseguenza anche nella sua- si era insinuato un killer professionista con lo pseudonimo di City Hunter…”Se solo avessi saputo”… Già… Se lo avesse saputo non ci si sarebbe buttata a capo fitto per pedinare quell’uomo.

Tutto sarebbe stato estremamente più facile… Decisamente meno complicato...

Avrebbe continuato a rimanere nella sua beata ingenuità di single libera da sentimenti e senza troppe paranoie… E invece no… I fatti l’avevano spinta a ficcare il naso dove non avrebbe dovuto e a conoscerlo. Tutto perché questo tipo -quest’uomo- era tutt’altro che raccomandabile, ed era ben noto nel mondo della mala come fosse l’imperatore supremo della Yakuza. E visto che essere un assassino non era qualcosa di cui vantarsi -e visto che Hideyuki lo affiancava nel lavoro- come poteva abbandonarlo a se stesso?

C’era sicuramente qualcosa che non tornava.

Pensò che fosse tutta opera di City Hunter. Hideyuki era troppo buono per intrufolarsi in quel mondo, era un poliziotto e amava la giustizia! Di sicuro veniva minacciato dall’altro, che lo obbligava ad accompagnarlo nei suoi incarichi omicidi. Così Kaori -in preda a una crisi esistenziale appurato che il fratello se ne andava in giro ad ammazzare la gente insieme a quello- si era messa in testa di sistemare le cose e incastrare il famigerato City Hunter.

Quella era stata la mossa che aveva segnato per sempre la sua vita. Perché City Hunter -o meglio- Ryo Saeba, non era un uomo come tanti…

A colpo d’occhio dava l'impressione di essere un gigione scansa fatiche -in preda a uno scompiglio ormonale perenne-, in realtà nascondeva una personalità ben diversa. Dietro quell’apparenza si celava un uomo gentile e pieno di buoni sentimenti…

                                                                                                                     -…Bel ragazzo…Prendi, questa è

                                                                                                                          la ricompensa che ti avevo promesso…-

In quell’occasione -dove lei per caso era rimasta insieme a Ryo sotto le mentite spoglie di un “ragazzino fuggito di casa”- aveva avuto modo di osservarlo e capire perché il fratello ci tenesse così tanto a fare coppia con quello strambo tipo. La bimba aveva allungato la manina offrendogli come ricompensa per quell’incarico una monetina di poco valore, e gli occhi nocciola scuro del giovane si erano addolciti, osservando con tenerezza l’innocente sincerità di quel gesto. Un uomo… Un Killer… Che di freddo e spietato non le aveva trasmesso proprio niente, aveva scaldato il gelido cuore di Kaori, travolgendola con quell’immensità di sentimenti che lui esprimeva solamente con un semplice sguardo. Chi era davvero quell’uomo? Perché aveva un’espressione tanto gentile e malinconica dipinta sul volto? E come mai gliene fregava così tanto da voler sapere di più su di lui?

Queste domande che si era fatta dopo averlo conosciuto iniziarono a frullarle nella testa così tanto, al punto di diventarne ossessionata, vedendo solo lui come unico protagonista.

Ma il peggio doveva ancora arrivare…

Dopo la morte di suo fratello Hideyuki, Kaori aveva deciso di affiancarlo come socia e lì -standoci a stretto contatto ogni giorno- le domande avevano continuato ad aumentare sempre di più, con più frequenza, fino ad arrivare a quella fatidica che le fece capire di esserne innamorata: Io cosa sono per Ryo?
Questa domanda iniziò a diventare quella principale fra tutte, causandole molte insicurezze. Perché Ryo non prestava mai attenzione a dettagli che la riguardavano -anche se era una donna- e la trattava sempre in modo un po’ distaccato.

Tutto ciò la faceva stare tremendamente male…

Il cuore di Ryo era così selvaggio e libero che -a meno che lui non lo decidesse- nessuno lo avrebbe potuto catturare…”Ahimè”… Ed era qui che arrivava la decisione di Kaori di volerla fare finita con quei sentimenti. Non poteva -e non voleva- rimanere attaccata a una persona che non provava niente -o quasi- per lei.

Perché lui scherzava, correva dietro ogni gonnella che gli svolazzava davanti e poi… Le mostrava affetto… Sì… Quell’affetto strano che non sapeva se interpretare come amore fraterno o amore romantico. Ed era proprio a quel punto che scattava il dilemma: Quale tipo di amore lo legava a lei? L’amore per la donna di cui era innamorato o l’amore per la sorellina adottiva?…”Lo odio!”… Il loro rapporto non si era minimamente evoluto, neanche dopo tutti quegli anni, neanche dopo tutte le difficoltà che avevano affrontato insieme. E se ci fossero stati sentimenti anche da parte di lui le cose in qualche modo sarebbero dovute cambiare… E invece niente… Entrare nelle attenzioni speciali di Ryo era presso che impossibile e per questa motivazione aveva deciso che era arrivato il momento di mettere un punto ai suoi sentimenti per lui. Perché i continui cambi di marcia del giovane la stavano facendo impazzire…

Era anche per questo che Kaori -a insaputa del partner- aveva alzato la cornetta e aveva accettato quell’incarico che lui si era rifiutato di prendere solo perché a mettere l’ingaggio era stato un uomo…”Che ridicolaggine”…Questa volta avrebbe portato a termine l’incarico e lo avrebbe fatto da sola! Per allontanarsi da lui aveva anche bisogno di prendere indipendenza sul lavoro.

D’altronde era un lavoretto semplice e ben pagato, quindi perché non farlo?

 

Kaori osservò la sua immagine riflessa nello specchio…”Ce la farò… Farò tutto da sola!”…Pensò, cercando di incoraggiare se stessa. In fondo non doveva far altro che starsene in quella stanza e aspettare la mattina. L’incarico prevedeva di fingere di essere una donna -di cui non le erano stati specificati i dettagli perché catalogati come “segreti"- e rimanersene buona buona lì senza fare niente..."Niente di più facile"...L’uomo che l’aveva ingaggiata -e che l’aveva fatta travestire di tutto punto con un abito lussuoso e una parrucca bionda- gli aveva detto così, e -dopo averla prelevata con un’imponente limousine nera- l’aveva accompagnata nell’hotel in cui si trovava ora, precisandole di non muoversi per nulla al mondo dalla suite. E a lei non dispiaceva affatto! Era lì immersa nel comfort di una sfarzosa camera di Hotel, con un bagno completo di idromassaggio e sauna, e un servizio in camera disponibile solo per lei h24.
Che mai sarebbe mai potuto accadere?

Kaori fissò ancora una volta la sua immagine, lisciando il corpetto del bellissimo vestito in cui era avvolta.

Chissà se Ryo l’avrebbe trovata un pò bella vestita in quel modo…

Immediatamente scosse la testa colta di sorpresa da quel pensiero…”Basta, basta! Devo smetterla di pensare a lui!”…E inspirò cercando di calmarsi e dare un contegno ai pensieri sfuggiti al suo controllo per un’istante.

Guardò ancora nello specchio -questa volta fissando i capelli biondi che le scendevano sopra le spalle-…”Sono davvero belli”…Pensò accarezzandoli leggermente…”E se li facessi allungare?”… Prendendo in considerazione di porre fine al taglio a maschiaccio che sempre aveva portato. Ma una vocina nelle sue orecchie le sussurrò che qualcosa in quella parrucca bionda non si addiceva a lei…

 

                                                                                                     -…I capelli lunghi non sono pratici per
                                                                                                          persone che fanno il nostro lavoro… In una situazione
                                                                                                          di pericolo potrebbero afferrarli e tu potresti rischiare
                                                                                                          di morire.
                                                                                                          Sei una dilettante... Non fanno per te...

                                                                                                          E poi… Vuoi forse sembrare un travestito?…-

 

Le mani di Kaori si misero sopra le orecchie -tappandole-, mimando il gesto di non voler ascoltare…”Ancora lui! Basta!”…Non sapeva come, ma la personalità di Ryo aveva condizionato così tanto la sua vita al punto da farle sapere in anticipo in quale modo lui avrebbe risposto se lei gli avesse fatto una domanda del genere. Per colpa dei sentimenti che provava per lui era perennemente in bilico tra il margine e il burrone. Anche se avrebbe desiderato tantissimo un complimento da parte sua, sapeva per certo che non sarebbe mai arrivato… E si intristì…”Stupido Ryo”… Distolse definitivamente lo sguardo dallo specchio -e dalla sua immagine riflessa- e chiuse per un istante gli occhi…”E’ inutile starci a pensare. Ormai si è tardi. Mi farò un bagno caldo per allentare la tensione e rilassarmi”… Chissà… Magari -forse- sarebbe anche riuscita a dormire. Perché tra un pensiero e l’altro -che purtroppo avevano visto sempre Ryo al centro- Kaori si era resa conto che la sua autostima era scesa ancora di livello, sentendosi estremamente avvilita e demoralizzata. Basta, erano già le due passate, ed era ora di finirla di pensare a lui. Così decise di smettere di perdersi in quelle turbe che non portavano a niente di buono. Domani sarebbe stato un altro giorno e avrebbe elaborato -a mente lucida- un nuovo piano per riscattare la sua indipendenza da quei sentimenti che la distruggevano clamorosamente.

Dunque portò le mani dietro la schiena, tirando giù la zip del vestito…

 

<< Hai deciso di dare scandalo?…>> Kaori trasalì per un breve istante, impaurita da quella voce che si era fatta largo nel silenzio -e solitudine- di quella stanza. Le sembrò di avere ancora una volta un’orribile allucinazione <<…Se volevi fare uno spogliarello avresti potuto farlo anche a casa…>> Eppure no, non si trattava di un’allucinazione! Riflesso nello specchio -alle sue spalle- c’era Ryo seduto sull’immenso divano di raso color cremisi a gambe accavallate. Non si era minimamente accorta della sua presenza! Come aveva fatto a sedersi lì così silenziosamente e apparire così all'improvviso se un attimo prima non c'era?
Kaori si voltò bruscamente verso di lui, ricordandosi un pò troppo tardi -quando era già scivolato un pò- che il vestito non era allacciato <<…Non si fa così…>> Disse lui scuotendo il dito in un ravvivato segno di rimprovero <<…Devi toglierlo lentamente, altrimenti non c’è aspettativa >> Kaori arrossì violentemente, reggendo a stento il vestito all’altezza del petto. In un secondo -quello che ci aveva impiegato lei per girarsi- era sceso, lasciandole completamente le spalle e la schiena scoperte.

Rimase immobile dove si trovava. Ancora un respiro e sarebbe rimasta nuda di fronte ai suoi occhi << E-E tu che diavolo ci fai qui? Come hai fatto a entrare? >> Domandò arrossendo per il disagio.

<< Dettagli… >> Rispose lui ovvio, alzando la mano con tono placido, sistemando un braccio sulla spalliera del divano <<…Piuttosto, tu che ci fai qui >> Domandò poi con tono deciso.

Kaori rimase per un’istante a guardarlo negli occhi, intimorita dallo sguardo serio con cui Ryo la stava fissando. Se credeva di intimorirla solo perché non aveva chiesto il suo parere, si sbagliava << Sto lavorando, è evidente…>> Si fece coraggio e cercò di apparire forte e determinata. Lo sguardo di Ryo -quello di un professionista nettamente superiore a lei- le incuteva un certo timore.
Ma si era decisa a non voler soccombere. Perché per lei avrebbe anche significato "perdere" la sua lotta contro i suoi stessi sentimenti <<…Perché sei venuto? Non avevi detto che questo incarico non ti interessava? >> Disse lei tutta d’un fiato prendendo quanta più aria poteva. Pareva una mitraglia senza sicura! Il nervoso le stava giocando dei brutti scherzi, e oltre che a sentirsi completamente in difficoltà per il vestito -che reggeva su a forza-, non capiva come mai la presenza di Ryo -a cui era abituata- la stava agitando in quel modo… Esattamente come fosse un completo estraneo…

<< Infatti non mi interessa… >> Asserì lui con nonchalance, minimizzando la motivazione che l'aveva portato a gironzolare da quelle parti <<…Il fatto è che mi trovavo qui per caso e così sono venuto a dare un’occhiata >> Non lo aveva detto, eppure Kaori sapeva per certo che Ryo non si trovava lì solo perché aveva fatto una passeggiata per prendere una boccata d’aria… Lui aveva sicuramente avuto un appuntamento con qualcuna… Ed era sicura che se l’erano spassata alla grande.

Quella consapevolezza l’aveva non solo fatta ingelosire, ma l’aveva nuovamente ferita nel profondo.
E si sentì estremamente esausta << Va tutto bene…>> Disse con un filo di voce <<…Puoi anche andare ora >> E distolse lo sguardo.

Un immenso silenzio li divise per qualche secondo. Sul serio aveva esaurito tutte le forze per dire altro. Aveva subito l'ennesima sconfitta. Desiderava solamente che lui andasse via e la lasciasse in pace << Prima…>> Disse lui rompendo la quiete <<…Volevo vedere come continuava… >> Kaori alzò lo sguardo -crucciando le sopracciglia-.

Vide solamente lo sguardo di Ryo incastonarsi al centro della scollatura del vestito -all’altezza del seno- fissandolo intensamente…E allora capì… << Non c’è niente da vedere!…>> L’affermazione di Ryo oltre che metterla a disagio, pronunciata dalle sue labbra -quelle labbra su cui non avrebbe mai sfiorato nemmeno un bacio- stonava di brutto. Sì, era vero che lui approfittava per osservare i vellutati corpi femminili ogni volta che ce n’era la possibilità, ma questo non accadeva mai quando la cosa riguardava lei. Lei era l’unica che non gli interessava vedere nemmeno in pantaloncini…Figurarsi in mutande e reggiseno!
Per cui qual era lo scopo di “voler vedere?”…

                                                                                                      -…Santo cielo Kaori! Vuoi farmi diventare
                                                                                                            cieco?! Copriti subito!!…
-

Era sicura che avrebbe detto così. Non c'era altra spiegazione nel volerla provocare con quelle parole. Lui desiderava solo prenderla in giro facendole credere di voler vedere, solo per poi tirarsi indietro e sfotterla. Perché un’oscenità del genere -lui- non l’avrebbe mai voluta vedere sul serio <<…Ryo smetti di sfottere e levati dai piedi…>> Pronunciò acidamente <<…E’ tardi e mi voglio cambiare…>> Qualche attimo di pausa -giusto pochi secondi per concedergli il tempo di elaborare i fatti- e lo fissò dritto negli occhi, come a volergli mettere fretta. Ormai i piani per un bagno caldo erano sfumati, si era troppo innervosita. Con la sua presenza le era passata la voglia. Adesso -che le era entrato anche un forte mal di testa- voleva solamente andare a riposare.

Ciò che la bloccò -facendole capire che ci fosse qualcosa di estremamente strano in tutta quella situazione- fu lo sguardo di Ryo…Uno sguardo fermo -dritto nei suoi occhi- esattamente come se stesse aspettando qualcosa <<…Non hai capito?...>> Ripetè ancora <<...Mi devo cambiare >> Quasi scocciata.

Vide Ryo sistemarsi più comodo sul divano, mentre continuava a tenere saldo lo sguardo su di lei << Sì, ho capito >> Rispose lui placidamente con tono indifferente.

E ancora silenzio…

<< E dunque? >> Domandò Kaori crucciando le sopracciglia.

<< E dunque cosa? >> Rispose Ryo fingendo di non capire il "perché" di quella domanda.

<< Non te ne vai? >> Chiese lei perplessa.

<< Mmmh…No…Perché? >> Domandò lisciando il ginocchio della gamba accavallata -con fare estremamente tranquillo-.

<< Perché mi devo cambiare >> Spiegò lei ancora una volta, suggerendogli il fatto che si sarebbe dovuta spogliare.
Non sapeva perché in un contesto del genere lui -che teoricamente era la persona di troppo e avrebbe dovuto sentirsi in imbarazzo per l'inopportunità- era dannatamente a suo agio, e lei che invece si sarebbe dovuta sentire "calma" -perché sicura del fatto che era nel giusto- si sentiva inopportuna.

<< E allora? >>

<< E allora… M-mi devo…S-spogliare >> Kaori iniziò a balbettare nervosamente sotto un'espressione quieta del giovane.

Il solo pensiero di spogliarsi davanti lo sguardo attento di Ryo -la persona di cui era innamorata- le fece imporporare le gote di un rosso acceso. I battiti del suo cuore iniziarono a tamburellare così veloci da farle perdere quasi il fiato. Che cosa sarebbe successo una volta che lei si sarebbe spogliata?

Inghiottì a vuoto, sentendo la salivazione azzerarsi...

<< Credi che non sappia com’è fatto il corpo di una donna? >> E poi le arrivò tra capo e collo l'ennesima coltellata.

..."Già... Dimenticavo"...Era vero... Ryo era abituato a situazioni del genere. Per lui non era niente di nuovo. Ecco perché si sentiva così a suo agio. Lo sapeva, eppure sentirglielo pronunciare faceva un male insopportabile. Quella frase, quel “non sei niente di speciale” gelò il sangue di Kaori, facendole provare una forte stretta al petto.
Vestita o in intimo per lui non faceva la differenza, tanto aveva già visto -e avuto- di meglio.

E si sentì davvero insignificante, privata di ogni dignità, così banale e stupida che l’orgoglio -quel poco che le era rimasto- aveva iniziato a parlare per lei << Fa come vuoi… Resta seduto allora...E guardami mentre mi spoglio >> Perché a quel punto neanche a lei interessava se lui l'avesse vista svestita. Si sarebbe cambiata ugualmente e se ne sarebbe andata a letto. E dunque -senza pensarci oltre- fece scivolare il lungo vestito per terra, rimanendo solamente in slip e reggiseno…

Questa era la prima -e unica- volta che Kaori Makimura si spogliava di fronte a un uomo. L’aveva fatto per orgoglio, l’aveva fatto perché si era sentita piccola e sciocca… L’aveva fatto perché il suo cuore e la sua anima erano stati feriti profondamente…Nei sentimenti… Perché l’unico uomo che amava era anche l’unico che non la ricambiava…Ne era certa! Lui non avrebbe mai provato desiderio di fare l’amore con lei, nemmeno trovandosela in piedi -come lo era in quel momento- completamente spogliata…
…”Che tu sia dannato Ryo… Che tu sia dannato”…

E un groppo le si fermò in gola, facendole sentire solamente la voglia di piangere…

 

  
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