A
QUIET
NIGHT HOME
"Papa,
non c'è più dentifricio."
Yuri
Plisetsky, 17 anni, mise fuori la testa dalla porta del
bagno, coi capelli biondi legati in una coda alta e l'espressione
assonnata di
chi ha finito da poco 15 ore di allenamento intensivo in vista
dell'imminente
stagione.
Viktor
Nikiforov, seduto sul divano del salotto con la testa di
Yuuri a ciondoloni contro la sua spalla mentre la TV accesa mandava in
sottofondo il notiziario della sera, alzò la testa verso il
ragazzo alle sue
spalle e gli sorrise: "Hai guardato nel mobile azzurro in camera
nostra?
Yuuri ne tiene una scorta lì, di solito." disse l'uomo
più anziano con
tono tranquillo.
Yuri
annuì e rientrò in bagno per sciacquarsi la bocca
intanto
che Viktor tornava a guardare le immagini scorrere sullo schermo.
"Non
ti sei accorto di nulla?"
La
voce impastata di sonno del pattinatore giapponese sorprese
il russo, il quale abbassò lo guardo per incrociare quello
velato del
fidanzato: "Uh?" chiese Nikiforov con tono interrogativo.
"Papà,
Vitya.
Yurio ti ha chiamato papà."
Nella
stanza, per
un attimo, cadde un silenzio irreale, poi si udì un grido.
Viktor,
l'attimo successivo, scattò in piedi e guardò
Yuuri con
espressione stralunata mentre Katsuki cadeva sul fianco con uno sbuffo
sorpreso
per il movimento inaspettato del fidanzato.
"Non
te n'eri accorto?" sbadigliò Yuuri con un sorriso
prima di puntellarsi sul gomito.
Viktor
scosse la testa, gli occhi spalancati.
Il
giapponese scosse la testa e si coprì gli occhi con una
mano.
"Sei incredibile, Vitya." gemette lui con espressione divertita,
"Sono settimane che Yurio è venuto a vivere con noi e che
mandi
lunghissimi messaggi a Chris vantandoti di quanto sia bella la tua
famiglia e
non ti accorgi di quando tuo figlio ti chiama papà." rise
lui.
In
quel momento, si udì uno scalpiccio di piedi in corsa e, dal
corridoio che portava alle camere da letto, riappare un Yurio in
pigiama e
guance rosse per l'imbarazzo.
Aveva
realizzato quanto aveva detto a Victor.
I
tre pattinatori si scambiarono un'occhiata poi fu Yurio il
primo a parlare, dopo parecchi secondi di silenzio.
"Non
l'ho fatto davvero."
"Sì,
Yu-chan."
"Non
l'ho fatto davvero..."
Sono
il tuo papà,
Yurio?"
"Taci,
vecchio!"
"Devo
dirlo a Chris!"
"Se
ci provi, sostituisco lo shampoo con la tintura per
capelli viola!"
Mentre
Yurio inseguiva Viktor per l'appartamento nel tentativo
di prendergli di mano il cellulare e impedirgli di metterlo in ridicolo
con
l'intera comunità di pattinatori, Katsuki si rimise seduto
sul divano in
posizione eretta e accolse Potya in grembo mentre Makkachin -
approfittando
della confusione - occupava il posto di Viktor accanto al giapponese.
"Tra
dieci
minuti, a letto!" gridò lui prima di cambiare canale, "Yakov
domani
vuole che ci presentiamo all'alba."