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Autore: lmpaoli94    22/04/2021    2 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Mentre Kylemore rimaneva fuori dalle dispute aristocratiche che stavano devastando l’Irlanda da molto tempo a quella parte, Caroline Acton passava le sue giornate cercando di curare minimamente ogni dettaglio della sua gravidanza e facendo sforzi al limite del movimento.
Infatti la giovane donna raramente raggiungeva le altre sorelle e solo la Madre Superiora Claire sapeva del suo piccolo segreto.
< Nemmeno oggi volete uscire? > gli domandò la Madre Superiora senza bussare alla sua porta.
< Madre, non vi ho sentita entrare > rispose Caroline chiudendo la copertina del suo libro.
< Scusatemi. Non volevo spaventarvi. È una bellissima giornata ed è un vero peccato che voi rimaniate qui da sola. >
< Ormai ci sono abituata, madre. Non voglio che le altre sorelle possano sospettare di me. Una serva rinchiusa nel convento perché un nobile gli ha rovinato l’esistenza. >
< Nessuno penserebbe mai a questo. >
< Ma sicuramente le calunnie nei miei confronti aumenterebbero immediatamente al primo sospetto. >
< Farò in modo di evitarlo, Caroline. >
< Preferisco rimanere nella mia cella o pregare da sola in chiesa, prima che le altre sorelle mi possa raggiungere. >
Da qualche mese a quella parte, Caroline stava perdendo il contatto con la realtà.
Non faceva che rimanere in solitaria e desiderava non vedere mai nessuno.
< Spero solo che le altre sorelle non si domandino il perché non esco mai con loro. >
< Qualcuna qualche domanda se la fa’… E come biasimarle? >
< E chi mi biasima me, madre? >
< Adesso basta con la vostra irriverenza. Passeggerete in cortile con me. Ora. >
< Madre, vi prego… >
< Non accetto un no come risposta. >
trascinando sorella Caroline fuori dalla sua cella, la Madre Superiora potè godere finalmente della sua compagnia ammirando le piante e i fiori che contornavano il bellissimo giardino dell’Abbazia.
< Lo sapete, Caroline? Se non fossi diventata una suora, mi sarebbe piaciuto fare la giardiniera. Peccato che era un lavoro di soli uomini. Nessuno mi avrebbe mai permesso di fare tale mestiere. >
< Questo non potete saperlo se non ci avete mai provato. >
< Ecco, la mia vita è piena di recriminazioni e non parlo con nessuno del mio passato > rispose Claire con tono triste.
< Scusatemi. Non volevo essere curiosa. >
< Non potevate saperlo… Diciamo che dopo esser entrata nella grazia di Dio e aver purificato la mia anima, mi sento molto meglio in questo convento.
Negli anni scorsi non avevo nemmeno messo in conto di essere la madre superiora di un convento, specialmente quello di Kylemore. La perdita di Suor Elena Lincoln è stata davvero un duro colpo per la chiesa d’Irlanda… Ma grazie ai giusti appoggi e alle mie capacità fuori dal normale di conoscere la chiesa in tutto e per tutto, sono riuscita ad arrivare fino a qua. >
< In poche parole avete coronato il vostro sogno. >
< Sì, Caroline. Sono felice di essere la guida spirituale di questa comunità. >
Caroline fu molto colpita dalla passione che la Madre superiora metteva al servizio dell’Abbazia.
< Almeno siete più felice di me, Madre. >
< La felicità non si può soppesare solo con i momenti passati della nostra vita. Ognuno di noi è felice dentro il proprio cuore. Bisogna solo andare a cercarla. >
< Con tutto ilo rispetto madre, ma non credo che la mia felicità sia legata a Kylemore. >
< Lo so. Molto probabilmente è legata alla nascita del vostro bambino. Sarà un grande giorno quando ciò accadrà. >
< Madre, non potete dimenticarvi del segreto che ci accomuna > replicò preoccupata Caroline.
< Non vi preoccupate. Se è per la vostra protezione, diremo a tutti l sorelle che ho trovato un orfanello dinanzi al portone del monastero e che l’abbiamo accolto nella nostra casa. Nessuno sospetterà mai di voi. >
< Madre, questo vorrebbe dire fare peccato. Insomma, mentirete per proteggermi. >
< Se è per farvi felice e protggervi allo stesso modo, Dio saprà perdonarmi. >
In quel momento Caroline non si era ami sentita così felice prima d’ora.
La compagnia della Madre Superiora fu una vera benedizione quel giorno.
< Madre, avete intenzione di dire al Conte Christian della nascita di suo figlio? >
Nel sentire qule nome, lClaire distolse lo sguardo dalla sorella intristendosi improvvisamente.
< Perché quell’uomo dovrebbe sapere di voi? >
< Perché è suo padre? >
< Un uomo che ha rinnegato la sua compagna solo per il piacere della carne > rispose Claire con tono sprezzante < Non verrà mai a conoscenza della sua nascita. Quell’uomo non deve mai entrare assolutamente nella vita di vostro figlio. >
< Ma madre… >
< Ho visto troppe donne soffrire per i loro amanti e per i loro mariti. Credi davvero che se io fossi stata una donna innamorata mi sarei fatta suora? Che Dio possa perdonarmi in questo momento, ma le mie aspirazioni erano altre. >
< Anche voi avete sofferto per un uomo? >
< Chi non l’ha fatto in questa vita? Noi donne siamo condanate a soffrire e ad assorbirci ogni loro colpa senza poter fare niente… Ma con voi sarà molto diverso, Caroline. Non permetterò mai che il Conte Christian si avvicini a voi. L’ho cacciato malamente una volta e lo farei anche una seconda. >
Non avendo il coraggio di controbattere, Caroline decise di rimanere muta.
< Adesso è meglio rientrare. Tra poco si metterà a piovere. >
 
 
Anastasia e la famiglia Katherine riuscirono ad arrivare al Castello di Slane nel primo pomeriggio grazie molto all’aiuto del Comandante Levi.
La giovane contessa, che non gli aveva mai tolto gli occhi di dosso, credeva ormai che Christian fosse solo un lontano ricordo nitido di un passato burrascoso ma anche pieno d’amore.
Ricevuti al cospetto dei duchi di Slane, Anastasia non poté che salutare prima Elliot e sua madre.
< Anche se sono feluice di vedervi, questo non vuol dire che io non sia arrabbiata con voi. >
< Avremo tutto il tempo di parlarne, Ana > gli rispose Elliot < I Duchi di Slane ti stanno aspettando. Non lasciare Katherine e suo fratello in valiade di quei due. Sembra che non amino molto la servitù irlandese. >
< Katherine non è una serva > rispose freddamente la ragazza < Ed Ethan è un guerriero. Se pensano così dei miei amici, si dovranno subito ricredere. >
< E lo farai tu, non è vero? >
Dopo che i Kavanagh avevano finito di ringraziare i duchi per averli accolti nella loro dimora, era il turno di Anastasia per i doverosi saluti.
< Contessa Anastasia Steele. È un vero onore avervi qui al Castello di Slane > fece il Duca baciando la sua mano < Spero che il comandante Levi sia stato all’altezza del colpito. >
< Assolutamente sì, Duca. Grazie al suo aiuto abbiamo sgominato una banda di criminale che albergavano nelle foreste a nord di Dublino. >
< Bene. Vorrà dire che il Comandante sarà degnamente ricompensato grazie al suo dovere e al suo coraggio… Permettetemi di presentarvi mia moglie: la Duchessa Hannah Whelan di Slane. >
< Un vero piacere conoscervi di persona, Duchessa. Mia madre mi ha parlato molto di voi. >
< Spero a fin di bene, Contessa. Lieta di potervi conoscere personalmente. >
< Spero che lo stesso riguardo che vostra madre ha avuto nei confronti di mia moglie sia il solito pensiero che mi riguarda personalmente… Insomma, non vorrei che ai vostri occhi sia un individuo che per anni è rimasto accantonato alle faccende del Regno. >
< Non c’è stata decisione migliore di questa, ve lo assicuro. Competere per il potere d’Irlanda e per la sua supremazia, ha reso gli uomini e le donne volubili e crudeli. Spero che ciò non riguardi pure voi in attesa di una prossima guerra contro la famiglia Grey e Roach. >
< Sapete già tutto al riguardo sulle prossime mosse? >
< Ho solo intuito il perché mia madre e il Conte Elliot Grey sono giunti fin qui a Slane. Ma avranno tutto il tempo per spiegarmi ogni singolo fatto. >
< Sicuramente… Credo che dopo il vostro viaggio voi e i vostri amici sarete stanchi. I servitori vi mostreranno le vostre stanze. >
Nel mentre Anastasia veniva scortata in una delle camere più belle del castello, la Duchessa Hannah sembrò molto gelosa per la confidenza che suo marito aveva dato alla Contessa.
< Non gli avete mollato gli occhi di dosso > fece la donna con tono rude < Volete forse portarvela a letto? >
< Ma cosa state dicendo, Duchessa. È il nostro ospite più importante e deve avere un certo riguardo. >
< L’ho visto come la guardavate. La sua scollatura è entrata nei vostri pensieri. >
< Non siate sciocca e non perdete il lume della ragione. >
< Certo che no. Anche perché ho notato un piccolo particolare molto strano della donna. >
< Che cosa vorreste dire con ciò? >
< Non vorrei sbagliarmi, ma credo che la contessina sia in stato interessante. E anche molto avanzato… Certo, non ha ancora la pancia tonda che potrebbe darci tutte le risposte al caso, ma credo proprio che il suo abito non è stato d’aiuto quest’oggi. Si vedono bene le sue curve. >
< Duchessa, se voi foste un uomo direi che l’avete guardata meglio che io. >
< Sapete come sono molto attenta ai dettagli, Duca. >
< Se ciò fosse tutto vero, dovremmo scoprire chi è il padre. >
< IL Conte Christian Grey, naturalmente. Non so ancora il ruolo di suo marito in questa guerra, ma sicuramente sarà un vero piacere toglierlo di mezzo. >
< Questo vorrebbe significare che dovremmo uccidere anche la Contessina Anastasia. >
< E questo vi dispiace, Conte? >
< Certo che no, moglie mia. Non si fanno prigionieri in guerra. >
< Parole sante, tesoro. >
 
 
Nel mentre la servitù stava sistemando il letto alla Contessa, la madre di Anastasia la fissava con sguardo incuriosito e fugace.
< Allora Ana, che cosa vuoi sapere? >
< Vi prego di non chiamarmi più così, madre. Io non sono vostra amica. >
< Ma potremmo anche diventarlo visto che il nostro rapporto si è rinsaldato. >
< Non fatevi strane illusioni, madre. Il passato non si dimenticato > rispose Anastasia con tono deciso.
< Lo credo bene… Ma non sono venuta qui per parlare di ciò, figlia mia. >
< Perché allearsi con un uomo come il Dica di Slane? >
< Perché è pèotente e ha fame di guerra. La sua casata è rimasta lontano dalle guerre per troppo tempo. Ha trovato in me e nel Conte Elliot la spinta necessaria per tornare alla ribalta e noi abbiamo bisogno del suo aiuto. >
< Un patto comune per un solo scopo, dunque. >
< So che da come l’hai guardato non ti piaccia per ninete e te ne do’ tutte le ragioni. >
< Non lo conosco personalmente, ma voi mi avete sempre detto che era un uomo senza scrupoli e avido di potere, proprio come i nostri attuali nemici. Che cos’è cambiato in tutto questo tempo? >
< Niente, figlia mia. Ma come ti ho detto adesso, abbiamo bisogno di lui e del suo esercito. >
< Spero tanto che non abbiate fatto male i conti con lui. >
< Non ci tradirà mai, Anastasia. Ti do la mia parola. >
< Non ho bisogno della tua parola, madre… Ma il tempo ci dirà se avete ragione oppure no. >
   
 
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