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Autore: evelyn80    24/04/2021    2 recensioni
Uncinetto!AU
In occasione del compleanno di Bill, Puffy non sa cosa regalargli così, ispirato proprio da un regalo fattogli da Bill in occasione del Natale di un paio di anni prima, si reca al Rose Bowl Flea Market, in cerca della bancarella di un personaggio molto singolare: il signor Terry Alan Kath, vecchio chitarrista dei Chicago e amico di Bill, che in vecchiaia si è dedicato totalmente alla sua più grande passione: l'uncinetto.
Storia crossover tra i Faith No More e i Chicago
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bill Gould, Mike Bordin
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il regalo perfetto

 

 

 

Pasadena, 11 aprile 2021

 

Puffy si guardò attentamente attorno, incerto. Il Rose Bowl Flea Market era affollatissimo quella domenica di metà aprile, e molte persone si accalcavano attorno alle bancarelle per contendersi la merce esposta. Allungò il collo e volse lo sguardo qua e là, in cerca della postazione di suo interesse: ricordava piuttosto bene quell'omone, soprattutto la sua mano callosa delle dimensioni di un badile che gli aveva lasciato il segno sulla guancia per giorni!
Si grattò distrattamente la parte in questione, in memoria dello schiaffo che quel gigante gli aveva mollato tempo prima, poi si rimise in marcia alla ricerca della bancarella.
All'improvviso, la voce distorta di Mike Patton sparata a tutto volume da uno stereo portatile attirò la sua attenzione. Si diresse da quella parte e, fatti pochi passi, si trovò davanti uno spettacolo incredibile: l'uomo che stava cercando, il signor Terry Alan Kath, stava in piedi dietro la sua bancarella e scuoteva la lunga chioma brizzolata in tutte le direzioni, fingendo di suonare la chitarra. Con una gomitata involontaria, l'omone colpì la vecchia radio dalle casse ammaccate da cui fuoriusciva la musica. Quella cadde a terra con un tonfo fragoroso che fece saltare via le batterie dal loro alloggiamento, e il silenzio scese di colpo su quella zona del mercatino.
Privato così repentinamente della sua colonna sonora, Terry si raddrizzò e si passò le mani tra i capelli per ravviarli. Subito i suoi occhi grigi colsero la figura minuta dell'uomo immobile davanti a lui e sgranò le palpebre.
«Ehi! Tu sei Puffy, l'amicone di Bill!», esclamò lasciando il retro della bancarella e dando al batterista una pacca sulla spalla talmente vigorosa da farlo rimanere senza fiato per alcuni secondi. «Ho riconosciuto subito i tuoi dread! Sai, il mio amico Danny te li invidierebbe da morire, perché lui è liscio come una palla da biliardo», sproloquiò mentre Puffy si toccava distrattamente i lunghi capelli rasta. «Allora, cosa ti porta da queste parti? Hai ancora il fazzoletto da taschino che Bill ti ha regalato, vero?». Terry concluse il suo monologo in tono vagamente minaccioso.
«Certo, certo...», balbettò Puffy, tirandolo fuori dalla tasca posteriore dei jeans e mostrandoglielo in fretta, timoroso di
beccarsi un sonoro ceffone.

Terry annuì soddisfatto e gli mollò un'altra pacca sulla spalla. «Dimmi, di cosa hai bisogno?».
«Beh, tra due settimane è il compleanno di Bill, e io volevo fargli un regalo», spiegò il batterista, raddrizzando la schiena e tastandosi le costole, come per controllare di essere ancora tutto intero. «E siccome non avevo idea di cosa comprargli, ho pensato a te: magari hai qualcosa di adatto a un bassista che, quando è sotto i riflettori, non fa altro che sudare come un cavallo».
Terry sorrise e gli rifilò l'ennesima pacca sulla schiena della giornata. «Cosa ne dici di un bel fazzoletto per asciugarsi la fronte ogni volta che ne ha bisogno?», chiese, tornando dietro la bancarella e frugando tra la propria merce esposta alla rinfusa fino a che non tirò fuori un enorme fazzolettone a quadri, simile a un tovagliolo da trattoria, con gli angoli finemente lavorati a merletto. «Posso ricamare un bel basso qui in mezzo, che ne dici?», aggiunse, spiegandolo davanti agli occhi di Puffy.
Il batterista lanciò un'occhiata distratta al proprio orologio.
«Veramente sono solo di passaggio. Già questa sera dobbiamo ripartire per il nostro tour, abbiamo avuto solo pochi giorni di pausa», spiegò.
«Ah, ma a me bastano solo pochi minuti, per ricamarlo, sai?», e, senza attendere conferma, Terry si sistemò sulla sua sedia da regista, raccolse un cestino di vimini poggiato a terra mettendoselo in grembo, si umettò pollice e indice della mano destra per far passare meglio il filo nella cruna dell'ago e si mise a ricamare di buona lena. «Mentre aspetti puoi andare a fare un giro, se vuoi», aggiunse senza guardare l'altro in faccia, intento al suo lavoro.
Ma Puffy rimase incantato, a bocca aperta, a guardare l'anziano chitarrista che maneggiava il minuscolo ago con le sue enormi dita a salsicciotto, mentre il ricamo perfetto di un piccolo basso compariva pian piano sulla stoffa, al centro esatto del fazzoletto.
«Fantastico...», commentò in un sussurro, facendo gongolare Terry che gonfiò il petto come un gorillone tronfio.
Dopo appena una decina di minuti il ricamo fu pronto. Terry stirò il fazzolettone con le mani, lo piegò accuratamente in quattro e lo confezionò in un sacchettino di carta colorata con tanto di fiocco azzurro a chiudere il tutto.
«Ecco a te, amico mio!», disse l'omone, porgendo il pacchetto a Puffy con un sorriso che gli andava da orecchio a orecchio.
Il batterista lo prese e poi tirò fuori il portafogli di tasca. «Quanto ti devo?».
«Sarebbero quindici dollari: dieci per il fazzoletto e cinque per il ricamo. Ma siccome Bill è anche amico mio il ricamo lo pago io!», esclamò Terry.
Puffy lo ringraziò, gli allungò una banconota da dieci e poi gli porse la mano. L'omone gliela strinse, facendogli scricchiolare le falangi, per poi chiedergli: «Quando hai detto che è, il compleanno di Bill?».
«Il 24 aprile», rispose il batterista con un sibilo, stendendo le dita doloranti.
«E dove sarete quel giorno, in tour?».
«A Seattle», disse Puffy, dopo aver consultato il calendario dei concerti sul suo cellulare.
Il volto di Terry si illuminò di nuovo del suo sorriso equino. «Beh, credo proprio che farò una capatina da quelle parti... tanto di sicuro troverò un mercatino in cui imbucarmi. Allora ci vediamo il 24!».
Il batterista annuì e salutò l'omone con un cenno della mano, tornando poi di corsa alla propria auto con il prezioso pacchetto stretto nella sinistra.

 

 

* * *

 

Seattle, 24 aprile 2021

 

Bill e Puffy si stavano incamminando verso lo stage quando uno scoppio improvviso di voci alterate li fece fermare di botto. I due si voltarono nella direzione dell'alterco appena in tempo per vedere uno dei buttafuori preso a ceffoni da un omone alto e robusto, con i capelli brizzolati e il ventre prominente.
«Terry?!», esclamò Bill, riconoscendo immediatamente l'aggressore del buttafuori e correndo in suo soccorso. «Va tutto bene, John, lui è un mio amico!», gridò, intromettendosi tra i due e togliendo il più giovane dalle grinfie di Terry.
«E meno male che è un amico...» balbettò il bodyguard prima di allontanarsi con la faccia pesta.
Bill tornò a dedicare la sua attenzione all'omone. «Terry, che cosa ci fai qui?».
«Sono venuto a farti di persona i miei auguri di buon compleanno!».
«Oh... grazie», rispose il bassista, fissandolo incerto. «Ma come fai a sapere che oggi è il mio compleanno?».
«Me l'ha detto Puffy!».
Bill si voltò a guardare l'amico con le sopracciglia inarcate e il batterista tentò di spiegare, ma fu interrotto dal vocione di Terry.
«Non dirmi che non gli hai ancora dato il tuo regalo!», esclamò e, senza aspettare la sua risposta, gli mollò un sonoro schiaffo che gli lasciò il segno delle cinque dita sulla guancia.
«Ecco, lo sapevo!», esclamò Puffy. «Ma perché devo sempre prendermi degli schiaffi, da te?», protestò sfregandosi vigorosamente la parte lesa.
«Perché te li meriti, ecco perché! Si può sapere perché non gli hai ancora dato il tuo regalo?».
«Perché volevo aspettare te, visto che mi hai detto che saresti venuto. Così almeno avremmo potuto darglielo insieme!», strillò ancora il batterista.
Terry si bloccò con la mano a mezz'aria. «Oh... certo, ha senso».
«Sicuro, che ha senso!», protestò di nuovo Puffy. «Comunque, eccoti il tuo regalo!», aggiunse rivolgendosi a Bill togliendo il pacchetto, tutto stropicciato, dalla tasca dei pantaloni.
Terry lo fulminò con un'occhiataccia per come aveva ridotto la confezione, ma Puffy sostenne il suo sguardo, le braccia incrociate sul petto magro. Alla fine, l'omone si sciolse in una lunga risata e mollò una pacca sulla spalla a entrambi.
«Te l'avevo già detto, che mi piaci!», esclamò rivolto al batterista per poi girarsi verso Bill. «Dai, apri il tuo regalo!».
Scuotendo la testa, ancora stupito dall'arrivo improvviso di Terry e dalla piega inaspettata che avevano preso gli eventi, Bill scartò il suo regalo con mani trepidanti, tirandone fuori il fazzolettone a quadri con gli angoli a merletto e il piccolo basso ricamato in centro. Lo spiegò con attenzione e lo ammirò a occhi sgranati.
«Ma è bellissimo, grazie! Quand'è che sei andato da Terry?», chiese, rivolto a Puffy.
«Due settimane fa, quando abbiamo avuto quei pochi giorni di pausa dal tour. Non sapevo cosa regalarti e così ho deciso di rivolgermi a lui». Nel dire così, il batterista tirò fuori il proprio fazzoletto da taschino ricamato, quello che Bill aveva comprato per lui da Terry in occasione del Natale di un paio d'anni prima. «Ho pensato che Terry avrebbe potuto avere qualcosa di adatto anche per te, e infatti ho fatto centro. Guarda, ha persino ricamato il basso apposta per te!», aggiunse, indicando col dito il delicato ricamo. «Lo ha fatto lì per lì, in soli dieci minuti!».
«Davvero?», chiese Bill voltandosi verso Terry, che annuì gongolando. «È straordinario, grazie! Ma... cosa dovrei farmene di un tovagliolo?», chiese poi, tornando a fissare la pezza di tela a quadri.
Lo sguardo dell'anziano chitarrista, da sorridente, si fece cupo tutto d'un tratto.
«Quello non è un tovagliolo, ma un fazzoletto per asciugarti il sudore dalla fronte! È mai possibile che voi giovani abbiate sempre la mente così ottusa?». E, per sottolineare le sue parole, mollò un ceffone pure a Bill.
Puffy iniziò a ridacchiare mentre il bassista usava il fazzoletto appena regalatogli per strofinarsi la parte colpita dalla manona di Terry.
«Buon compleanno, amico!», esclamò il batterista, senza riuscire più a trattenere le risate.
«Già, auguri!», aggiunse l'omone, battendogli un paio di pacche sulle spalle.
«Grazie...», borbottò Bill, «ma avrei preferito ricevere un bacio, piuttosto che uno schiaffo».
«Si può rimediare», disse Terry, chinandosi e scoccandogli un sonoro bacio sulla guancia.

 

 

Spazio autrice:

AUGURI BILL!

Quando Kim Winternight, qualche giorno fa, mi ha comunicato che il 24 aprile sarebbe stato il compleanno di Bill Gould dei Faith No More, invitandomi a scrivere qualcosa per festeggiarlo su quello che noi chiamiamo “Uncinetto!AU”, non ho potuto fare a meno di cogliere la palla al balzo e, guidata da un'ispirazione improvvisa, ho buttato giù la storia che avete appena letto.
Se capitate su questi lidi per la prima volta, lasciate che vi spieghi un po' le premesse dei nostri vaneggi!
Nell'Uncinetto!AU, Terry Kath, primo chitarrista dei Chicago passato a miglior vita nel 1978, è ancora vivo e vegeto e, alla veneranda età di 75 anni, gira per molti mercatini delle pulci degli USA, sul suo vecchissimo e scassatissimo pick up blu, a vendere le sue creazioni all'uncinetto, suo grandissimo hobby segreto sin da quando era bambino (ovviamente nella mia fantasia).
Durante un mercatino natalizio a Chicago l'anziano chitarrista ha incontrato Bill Gould, bassista dei Faith No More, che era alla ricerca di un regalo di Natale per il suo amico Puffy Bordin, batterista della band.
Da questa prima storia, creata da Kim, ne sono nate altre in cui i due, ormai diventati amici, ogni tanto si incontrano.
Ovviamente, il tour dei FNM cui faccio riferimento in questa fic è completamente inventato da me, mentre il Rose Bowl Flea Market è un mercatino delle pulci che si svolge ogni seconda domenica del mese a Pasadina (Los Angeles) attorno all'omonimo stadio.
Vi lascio qui la lista completa delle storie, se mai vi verrà voglia di andarvele a leggere:
Only handcrafted! di Kim Winternight
Notizie in regalo di Kim Winternight
Incontri al mercatino della sottoscritta

Compleanno di Peter Cetera della sottoscritta.
Musica heavy e memoria corta della sottoscritta, in cui si parla di Terry che ascolta i FNM alla radio mentre aspetta i clienti al mercatino.
Chiedo umilmente scusa a Bill e a Puffy, sperando di non averli resi troppo OOC, e rinnovo i miei auguri al caro bassista!

 

  
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