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Autore: shira21    24/04/2021    2 recensioni
Un testo che non è per tutti, un testo scritto per un'Ombra
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho pensato mille volte di scriverti e per mille volte ho rinunciato.
A fermarmi non era che non sapevo cosa dirti -quel problema con te non l'ho mai avuto- ma la paura. Avevo paura, anzi ce l'ho ancora se devo essere onesta, di star facendo una stronzata, di dire la cosa sbagliata, di farmi male. E ancora di più, avevo paura di fare del male a te.
Quindi perché alla fine ho deciso di farlo comunque? Forse perché, comunque vada, ho bisogno di farlo.
Questa mia sarà la cosa più simile a una lettera in bottiglia che mai scriverò, lanciata in un mare fatto di pixel e insicurezze, che forse neanche leggerai mai. Una lettera che è una domanda del giorno a cui non hai, né mai avrai, l'obbligo di rispondere. Una lettera che è una risposta che probabilmente arriverà troppo tardi.
Sai qual è la cosa più bella di scrivere invece di tirare fuori le palle e chiamarti? Per quanto io adoro la tua voce -e tu lo sai- scrivere mi dà modo di pensare a cosa dirti e come farlo, anche se alla fine credo di star facendo un casino comunque. Un'altra cosa buona di scrivere è che posso farlo anche a casa mia, rannicchiata nell'angolo del divano, con una bottiglia di vodka alla fragola accanto.
Tranquillo, stavolta l'alcool non mi serve tanto per decidermi a scriverti quasi fosse una follia di cui pentirmi il giorno dopo -l'ho già fatto una volta- ma semplicemente per avere il coraggio di premere il tasto pubblica.
Ho la nausea e un groppo in gola ma non è la vodka, per ora ne ho bevuto solo un bicchierino; in compenso sto accumulando ansia da così tanti mesi che la cosa non mi sorprende.
Come vedi ho deciso di essere onesta, senza inventarmi storielle o personaggi immaginari, perché in fondo non sto parlando con nessuno, forse con un'Ombra dietro lo schermo.

Ci sono due cose che volevo dirti da mesi: grazie e mi manchi.
Ti volevo ringraziare per quello che hai scritto il giorno del mio compleanno; è stata la cosa più bella che qualcuno mi abbia scritto. Ho pianto la prima volta che l'ho letto e ho pianto quando l'ho riletto una seconda volta con più calma. Come vedi, per citarti, neanche il mio sarcasmo o il mio cinismo o come lo vuoi chiamare mi hanno fatto pensare un solo secondo di riderci su o ritenerti ridicolo.
Per quanto riguardo il "mi manchi", non credo abbia bisogno di spiegazioni.
Visto? Alla fine quella che non è mai andata avanti sono io.
Un po' spero che tu invece l'abbia fatto perché ancora oggi ti voglio così bene che vorrei tu fossi felice e io forse non sono mai stata la persona giusta perché questo accadesse.
Un'altra parte di me, quella egoista, spera ancora in qualcosa, tra noi. La stessa parte che un giorno mi ha fatto pensare di prendere la macchina e fare ciò che non siamo riusciti a fare, incontrarci face to face, occhi negli occhi.
Negli ultimi mesi ho sentito varie persone, conosciute su app create proprio per questo, ma dopo poco chiudevo senza riuscire a decidermi a combinare qualche incontro. Un po' è colpa tua, principalmente è colpa di quella piccola lotta interiore di cui ti ho appena parlato. È stupido, lo so, ma non ci posso fare nulla.

Mi sfugge un sospiro mentre rileggo ciò che ho appena finito di scrivere, come pensavo è uscito un garbuglio di pensieri messi nero su bianco; però mi conosci, emotivamente sono come un quadro di Picasso nel suo periodo di cubismo. Eppure credo che lo pubblicherò esattamente come mi è uscito, più che un esercizio di stile volevo solo essere onesta. Perché pur restando a 340 km di distanza mi sei stato vicino più di persone con cui condivido 3/4 della mia giornata, perché mi hai sempre capito meglio di chi mi conosce da anni.
Perciò qualsiasi cosa tu decida, sia che tu sia andato avanti e mi abbia dimenticato sia che po' tu ci pensi ancora, sappi che resterai per sempre una parte importante della mia vita. Un pezzo di me avrà sempre il tuo nome tatuato sopra.
   
 
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