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Autore: lady lina 77    25/04/2021    2 recensioni
L'omicidio di una donna e il salvataggio dei suoi due figli porteranno i Poldark dentro a un grande segreto da tenere celato a qualsiasi costo. Una storia che nasce nel freddo dei ghiacci di Oslo per poi approdare in Cornovaglia dove Ross, assieme a due misteriosi gemellini (già conosciuti in una mia vecchia fanfiction ma quì in ruoli diversi), lotterà per poter tenere fede a una promessa.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demelza Carne, Nuovo personaggio, Ross Poldark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oslo (Norvevia), novembre 1803

Il ghiaccio, la neve e l'oscurità avevano avvolto la città dalle case di legno che si ergeva sulla baia congelata. Tutto era silenzioso ed immobile, ognuno era rintanato nelle proprie case per sfuggire al buio e al gelo e se la si guardava da lontano, Oslo sembrava una città morta e immobile, priva di vita e calore.
Era tanto diversa dalla sua nativa Spagna, pensava Jasmine mentre con passo veloce percorreva viottoli sterrati coi piedi che le affondavano nella neve fresca. Era uscita dal suo nascondiglio, un misero scantinato di una casupola di pescatori abbandonata, in cerca di cibo quando ormai era buio. E sapeva che era un azzardo e che la stavano cercando, ma non mangiava da due giorni e le sembrava di impazzire all'idea di attendere il giorno successivo per mettere qualcosa sotto i denti. Non chiedeva molto, forse si sarebbe limitata a cercare avanzi gettati per strada, andava bene tutto pur di placare la sua fame. Aveva mille motivi per essere disperata e non trovava soluzioni davanti a se che non fossero vivere nascosta nell'oscurità per proteggere, pur da lontano, chi amava. Ma non poteva vivere nascosta come un topo tutta la vita e di fatto non aveva i mezzi per scappare da quella città maledetta che tanto le aveva dato ma tanto le aveva tolto. Tanto valeva vivere in qualche modo, tanto sarebbe stata solo una questione di tempo e di fatto quando usciva di giorno, era già comunque seguita ed ogni volta diventava sempre più difficile far perdere le proprie tracce, soprattutto ora che l'inverno era arrivato e la gente in giro era poca.
Percorse un dedalo di viottoli senza una meta precisa, in cerca di cibo, cercando di focalizzarsi sulle poche cose positive della sua vita: i suoi due bambini erano al sicuro e mai sarebbero riusciti a trovarli. E in quella città aveva incontrato del tutto fortunosamente il volto amico e fidato di Ross Poldark, conosciuto tanti anni prima... E lui avrebbe salvato i suoi bambini in un modo o nell'altro.

"Sono quì sotto falso nome, Jasmine e ho i mezzi per aiutarti. Posso imbarcare te e i bambini in incognito e mettervi al sicuro, non puoi e non devi scappare per sempre".

Era una proposta dolce e gentile ma aveva rifiutato. La tenevano d'occhio, l'avrebbero trovata e peggio ancora, avrebbero trovato i suoi bambini se fossero rimasti insieme. Era meglio perderli ma saperli al sicuro che vivere perennemente assieme a loro con la paura che chiunque incontrassero, fosse un pericolo mortale. Il loro padre era morto in modo orribile, lei probabilmente avrebbe fatto altrettanto, ma loro no... Sarebbero rimasti nascosti e Ross Poldark li avrebbe portati via, lontano, aveva ogni informazione utile a trovarli e a portarli via... E poi, che a lei succedesse ciò che doveva succedere...
Svoltò verso il porto ed era deserto. Ma non era sola, lo avvertì distintamente quando alcuni passi si aggiunsero ai suoi. La seguivano e non c'era nessuno, adesso, dietro al quale nascondersi, non c'era un mercato dove confondersi con la folla e se avesse urlato, nessuno l'avrebbe sentita. O anche fosse successo, nessuno sarebbe uscito da casa propria in una notte di gelo e neve per salvare una sconosciuta che si era messa nei guai da sola.
"Jasmine...".
La voce graffiante e metallica di un uomo la raggiunse e quando pronunciò il suo nome, comprese che la sua fuga era finita. Si voltò e si trovò due uomini alti, biondi come ogni dannato vichingo nato su quelle terre, avvolti in lunghi e pregiati mantelli neri. "Prego?".
Le si avvicinarono. "Ti abbiamo cercata a lungo. In realtà ti abbiamo vista spesso ma fin'ora sei stata abbastanza furba da muoverti in luoghi affollati dove sarebbe stato difficile avvicinarti. Non credevamo saresti stata tanto sciocca da uscire in una sera di gelo, i topi di solito amano rimanere rintanati nelle loro tane in notti così ma a quanto pare sei meno furba di come appari".
Lei sorrise, beffardamente. "Amo il vostro dannato clima e voglio goderne il più a lungo possibile. Suppongo di non avere abbastanza tempo, giusto?".
"Dipende da te".
"Credo dipenda da voi".
Uno dei due le si avvicinò e dal mantello fece spuntare la sua mano, armata di un taglierino. "In realtà dipende da te. O collabori... perché sai che abbiamo occhi dappertutto e prima o poi scopriremo ogni cosa... Oppure...".
"Oppure non avrò tempo per ammirare la prossima aurora boreale". Al diavolo, non ne sarebbe uscita viva ma non voleva andare all'altro mondo piagnucolando o autocommiserdandosi ma con garbo ed ironia, guardando i suoi assassini negli occhi in modo beffardo e senza paura. Avrebbe venduta cara la pelle e avrebbe salvato quei suoi due bambini arrivati per magia e per amore quando, a quarantun anni suonati, non credeva che sarebbe diventata mai madre. Se c'era un buon motivo per morire, il piccolo Olav e la dolce Sigrid ne erano un ottimo esempio.
I due uomini si guardarono attorno impazienti, desiderosi di concludere la faccenda quanto prima, senza lasciare testimoni. "Dov'è il bambino?".
Jasmine sorrise, non sapevano che erano due e questo era un vantaggio. "Di quale bambino parlate?".
"Di quello che cerca il nostro signore, di quello che hai partorito il mese scorso".
Lei scoppiò a ridere. "Se mi avete seguito in mezzo a gelo e neve per saperlo, sappiate che avete preso freddo inutilmente e avete sprecato il vostro tempo".
Uno dei due le si avventò contro, prendendola per il bavero. "Lo troveremo comunque. Ma se ci aiuterai allora saremo clementi, se non ci aiuterai ci metteremo un pò di più ma tu non vedrai la prossima aurora boreale".
Di tutta risposta, Jasmine gli sputò in un occhio. "Fottiti!".
Schifato, l'uomo si asciugò la guancia. Poi strinse più forte la presa attorno al suo collo. "Dov'è il bambino?".
Lei non rispose. Sarebbe durato poco, potevano torturarla, farle qualsiasi cosa ma non avrebbe parlato. MAI!
L'altro uomo, rimasto in disparte, si avvicinò a sua volta. "Abbiamo metodi molto incisivi per ottenere le informazioni che vogliamo... Sappiamo già molte cose di te e ti abbiamo anche vista parlare più volte con un uomo dai capelli neri che alloggia in una locanda a poche vie dal porto... Controlliamo tutto, sappiamo tutto e lo teniamo d'occhio. Quindi se pensi che quell'uomo possa aiutarti, ti sbagli di grosso. Come si chiama?" - chiese al suo socio che teneva Jasmine bloccata.
"Conan Smith, un commerciante inglese di pelli".
Jasmine sorrise ancora. Conan Smith era il nome in codice di Ross Poldark, il nome con cui si muoveva in incognito su quella terra ghiacciata. Quei due non sapevano tutto, a quanto sembrava... E Ross Poldark era la miglior spia che il governo inglese potesse trovare. "Se sapete tutto, perché chiedete a me informazioni che dovreste già conoscere?".
"Ci manca l'informazione più importante e quella te la sei tenuta nascosta ben bene, dobbiamo ammetterlo. Sei stata brava e furba per lunghi mesi, sei sparita dalla faccia della terra per ricomparire senza pancione da chissà dove. Ma ora basta parlare, dov'è il bambino?".
"Fottiti di nuovo!".
Con un ghigno irato, l'uomo strinse ancora di più il collo alla donna. "Lo sai che noi vichinghi siamo bravissimi nell'ottenere ogni informazione che vogliamo attraverso la tortura? Abbiamo modi che ci piacerebbe sperimentare su di te. Ma se ci dirai dov'è il bambino...".
"Neanche morta. E in fondo, anche se ve lo dicessi, morirei comunque questa sera".
L'uomo che la teneva, alzò le spalle. "C'è modo e modo di morire. Ci sono morti rapide e indolori. E ci sono altre morti dove a un certo punto implori di incontrare il Creatore. O il divino Odino".
Jasmine sospirò. "Quando lo vederò, dirò al vostro Odino che è adorato da un popolo di mostruosi assassini".
L'uomo la strattonò. "Beh, dubito ti ascolterà. Ma se lo vuoi incontrare, sarò ben felice di mandarti da lui. Ma prima ci divertiremo un pò...".

...

La mattina successiva un pescatore la trovò fra la neve rossa di sangue. Completamente nuda, piena di lividi, coi denti rotti, la pelle del braccio scorticata e una profonda ferita da taglio sul collo. La sua bellezza mediterranea uccisa e deturpata per sempre... Ma anche nella morte pareva sorridere in modo beffardo, come aveva desiderato lei solo poche ore prima. E quel sorriso, oltre al silenzio e al suo segreto che si era portata nella tomba, era l'unica cosa che aveva riservato ai suoi assassini. Olav e Sigrid sarebbero stati salvi.

  
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