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Autore: Delsin98    27/04/2021    4 recensioni
"Lottare nella tempesta per sognare l'arcobaleno."
Katsumi Ryuota, un allenatore di Pokemon proveniente da una regione molto lontana, si imbarca in un'entusiasmante avventura nella regione di Sinnoh con l'obiettivo di diventare il miglior allenatore di sempre, adempiendo così ad una promessa fatta molto tempo fa. Nuove avventure , personaggi interessanti e una miriade di pericoli celati dietro l'angolo arricchiranno in maniera significativa questo viaggio.
Riuscirà questo giovane a completare il suo obiettivo, scoprendo al tempo stesso i misteri che circondano questa regione?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Capitolo 1 - Un nuovo inizio 
 

Il canto di uno stormo di pokemon volanti passanti per quel tratto e i deboli e caldi raggi che filtravano debolmente dalla finestra della sua cabina, gli fecero schiudere lentamente le palpebre, richiamandolo da quel sogno fantastico e ristoratore, eppure così reale. Si rialzò velocemente, dirigendosi in bagno, una bella doccia sarebbe stata un’ottima idea per allontanare i pensieri che lo attanagliavano riguardo la notte precedente. Non poteva permettersi distrazioni né che i dubbi lo assalissero. Tra poche ore avrebbe finalmente raggiunto la regione di Sinnoh, dando inizio ad un’altra delle sue avventure. 

L’acqua che scendeva calda e tagliente verso di lui aveva un potere miracoloso, quasi paradisiaco, rilassando e avvolgendo la sua pelle come un abbraccio. Era in quei momenti che l’armatura di arroganza e impassibilità costruita negli anni si lasciava andare, abbandonandosi alle più svariate emozioni e ai ricordi delle sue esperienze precedenti, ovvero di quando era ancora un giovane allenatore alle prime armi, con nient’altro che la figura di suo fratello a fargli da guida e una pokeball di uno dei suoi mostriciattoli preferiti nella tasca. Molte cose erano cambiate da quel fatidico giorno, quell’incontro con il drago leggendario era scritto nelle stelle e avrebbe cambiato la sua vita per sempre.

Il percorso per dimostrare a tutti che non fosse stata una casualità fu piuttosto arduo, ma grazie alla sua tenacia e all’aiuto del suo team avrebbe potuto farcela. Che diamine, nel suo lungo viaggio avrebbe incontrato molte varietà di pokemon, tra cui alcuni creduti semplicemente un mito, sventato piani malvagi e battuto campioni, ed era soltanto alla sua terza regione, qualcosa avrebbe potuto voler dire. Altri eventi lo attendevano, benevoli o maligni che fossero e non se li sarebbe persi per nulla al mondo. Si lasciò sfuggire un sorriso sarcastico, ripensando a ogni dettaglio, a quante cose potesse provare sotto un semplice e banale getto d’acqua.
 

Chiuse il rubinetto, uscì dal box, afferrò un asciugamano azzurro e saggiandone la consistenza vellutata, cominciò ad asciugarsi, sentendosi completamente rigenerato e pronto per affrontare il mondo intero. Un odore salmastro si diffuse per la stanza, punzecchiando le sue narici, segno che di lì a poco sarebbe arrivato a destinazione. Si rivestì in fretta, decidendo di dirigersi verso il terminale situato in fondo, doveva telefonare al professor Elm per avvertirlo delle ultime disposizioni prese, prima di approdare.   

 

«Pronto? Ciao Katsumi» una voce calda invase la camera, Era una di quelle che poteva essere definita capace di trasmettere sicurezza e serenità. Apparteneva ad un uomo di età non superiore ai trentacinque anni, provvisto di un paio di spessi occhiali, dei capelli castani corti e un camice da laboratorio bianco.  

«Professore...» lo salutò il ragazzo, sempre con quel velo di impassibilità  

«Allora, come è andato il viaggio? Sei già arrivato a Sinnoh domandò  

«Per ora bene, e no, non sono ancora arrivato»   

Il professore lo osservò attentamente, sistemandosi gli occhiali che fino a poco fa stava provvedendo a ripulire  

«Allora se mi hai chiamato così presto, posso solo supporre che tu abbia preso una decisione riguardo al tuo viaggio, e che voglia ricominciare da zero, affidandomi la tua vecchia squadra. Ho ragione?»

«È molto perspicace Professore» lo canzonò.  

Il suo ragionamento era fondato, non avrebbe potuto mettersi alla prova portandosi dietro il suo Team proveniente dalla regione di Johto, anzi, il suo obiettivo era allenare e fare amicizia con quanti più pokemon possibili, sostenerli nella loro crescita, condividere con loro gioie e dolori e non avrebbe potuto farlo con una squadra che aveva addirittura fronteggiato le creature delle leggende, in quanto avevano già raggiunto il loro massimo potenziale. Aveva bisogno di una nuova ed entusiasmante sfida.  

«Dopotutto stai parlando con uno dei massimi esperti di pokemon, vincitore di innumerevoli premi e scopritore delle uova di queste fantastiche creaturine, nonché allievo prediletto del Professor Oak, che ancora non hai avuto il piacere di conoscere» proclamò gonfiandosi il petto in segno di vanto.  

«Ceeeeeerto» continuò a schernirlo il giovane.  

«Ma bando alle ciance, allora, sei pronto per salutare i tuoi amici?»

Katsumi tirò fuori sei pokeball contenenti quelli che erano stati la sua famiglia, i suoi compagni ed amici più fidati, durante il suo soggiorno nella regione di Johto, facendoli uscire per un’ultima rimpatriata. Si trattava di una squadra piuttosto assortita e che sprizzava potenza e competitività da ogni poro, incutendo timore e rispetto anche al più spavaldo degli allenatori: 

 

Feraligatr, una creatura imponente e bipede dall’aspetto di un coccodrillo con scaglie color acquamarina, potenti mascelle irte di zanne affilate come rasoi e una bizzarra cresta scarlatta, il suo primo starter di tale regione e compagna di mille battaglie, veloce e furiosa come la tempesta.  

Ursaring, un pokemon piuttosto massiccio e bipede rassomigliante ad un orso bruno, dagli artigli capaci di tranciare anche l’acciaio ed estremamente aggressivo verso chi non si dimostra degno della sua fiducia. Un esemplare alfa della sua specie, così orgoglioso e letale.  

Houndoom, quadrupede e dall’aspetto canino con il pelo color cenere e maestose corna poste sulla sommità del suo capo. Leale ed affidabile, astuto ed intelligente, capace di sprigionare un potere ancor più devastante grazie al profondo legame condiviso con il suo allenatore. 

Ampharos, dall’aspetto così bizzarro e pacifico, ma all’occorrenza capace di scatenare tutta la sua straordinaria potenza, condividendo con il pokemon buio la capacità di attingere ad una notevole quantità di energia, utilizzabile però solo nelle lotte più ostiche.  

Espeon, un essere dalla fisionomia felina e color orchidea, in possesso di notevoli poteri psichici. Innumerevoli volte ha dato prova della sua incrollabile lealtà e abilità, rendendolo uno dei membri indispensabili del team.   

Dragonite, uno degli esseri più poderosi a disposizione dell’allenatore, dall’aspetto draconico e bipede, colui che ha sconfitto i suoi simili in uno degli incontri più entusiasmanti, ovvero quello contro il campione della Lega di Johto, Lance, e capace di rivaleggiare con le portentose leggende.  

 
 


Erano tutti lì che osservavano soddisfatti il loro proprietario, supportandolo in qualunque scelta avesse fatto. Egli si avvicinò al folto gruppo, unendosi a loro in un caldo e amorevole abbraccio.  

«Non fatemi stare in pensiero e soprattutto non esasperate troppo il professore» disse il giovane stringendoli ancora più forte. Una piccola lacrima solcò lentamente il suo viso. Non era un addio e sarebbe ritornato prima o poi.   

«Non preoccuparti, ti prometto che mi prenderò cura di ognuno di loro e poi saranno sicuramente utili per le mie ricerche» lo rassicurò il professore dopo la fine del trasferimento.  

«Sarà meglio» gli intimò l’allenatore.  

«Allora...conoscendoti, posso affermare con assoluta certezza che la tua prossima meta sia il laboratorio del Professor Rowan, a Sabbiafine» dichiarò mentre il ragazzo annuiva «Vorrai sicuramente uno starter della regione, come tuo solito. Ebbene, avvertirò il professore del tuo arrivo quanto prima»  

«Uhm... Ok» 

 «Sarà facile da riconoscere, si tratta di un tizio ben più alto di te e con dei bizzarri baffi color panna. Inoltre, ti consiglio di fare tappa al Lago Verità prima di raggiungere il laboratorio, si dice che vi dimori un pokemon formidabile, oltre al fatto che recarsi lì è considerato di buon auspicio per ogni allenatore che voglia intraprendere questo viaggio. Mi raccomando, comportati bene ed evita di cacciarti nei guai come al solito» 

 «Certo, “mamma”»  

«Ah, un’ultima cosa, il bracciale dovresti tenerlo, mi sono giunte voci che anche a Sinnoh sia presente quel “particolare” fenomeno» dichiarò l’uomo indicando il vistoso ornamento color carbone che l’allenatore portava al suo polso, un regalo proveniente dalla lontana regione di Kalos, rimasta ancora sconosciuta al ragazzo, ed utilizzato nelle lotte più difficoltose della regione di Johto.  «D’accordo»  

«Buona fortuna Katsumi» aggiunse il professor Elm prima di congedarsi e chiudere definitivamente la chiamata.   

«Quanto parla» proruppe il ragazzo avviandosi verso l’esterno, forse un po' d’aria fresca gli avrebbe schiarito le idee oltre ad allontanare quelli che sembrarono rimorsi.  

 

Affacciato alla ringhiera della nave, osservava il magnifico paesaggio che si stagliava sullo sfondo, ricevendo una brezza fresca e inebriante in pieno viso, oltre a qualche sbuffo di un Wailord e compagnia, che transitavano nei dintorni. Finora il viaggio sembrava piuttosto tranquillo, senza contare il triste episodio precedente.  

«Bella vero?» chiese un giovane mentre si avvicinava, indicando la regione che si faceva sempre meno lontana. Il ragazzo non rispose, continuando ad osservare quello spettacolo della natura  

«Molto loquace vedo. Comunque, non so se ne sei a conoscenza, ma la regione di Sinnoh è piena di pokemon mai visti prima e io non vedo l’ora di catturarli tutti, spero solo che siano forti e non delle mezze nullità» dichiarò, sollevando un pugno verso il cielo limpido.  

«Pokémon forti. Pokémon deboli. Sono distinzioni dettate dall’egoismo. Gli allenatori davvero in gamba dovrebbero vincere con i loro preferiti.» replicò l’allenatore voltandosi verso lo sconosciuto.

Squadrò attentamente quell’individuo che si ergeva dinnanzi a lui; si trattava di un ragazzo, ad occhio e croce della sua età, piuttosto magro e dalla folta zazzera di capelli argentati. I suoi jeans neri e strappati gli calzavano a pennello, facendolo risultare ancora più esile. Una maglietta grigia e una giacca stile college color smeraldo fasciavano il suo busto asciutto, eppure allenato. Emise un flebile sorriso, ripensando al giorno in cui una famosa allenatrice gli rivolse quelle stesse parole, fungendo da monito per le sue prossime avventure.  

«Mah, sarà... io ho intenzione di allenare solo i più forti, magari gli scarti li lascerò a te, se mai dovessimo incontrarci» ribatté il giovane prima di girare i tacchi ed andarsene, scomparendo tra la folla. 

«Non ci conterei troppo» commentò Katsumi.  

Odiava la gente come quello lì, che sfruttava i pokemon e gli abbandonava se non avessero soddisfatto le proprie esigenze egoistiche, infangando il buon titolo di allenatore. Un altro motivo per non fidarsi degli esseri umani, anche se i professori erano per lui l’eccezione alla regola, poiché dedicavano la propria vita allo studio e alla cura di questi esseri e per questo non poteva che provare rispetto e ammirazione.   

 
«Siamo arrivati!» annunciò il capitano, ammirando le spiagge dorate della cittadina, vero e proprio fiore all’occhiello della zona.  


 

Sceso dalla nave, il ragazzo volle seguire il consiglio datogli dal professore, inoltrandosi nella boscaglia in cerca del Lago Verità, fonte di numerose dicerie riguardo ad un pokemon straordinario e destinazione di numerosi aspiranti allenatori, che anelavano una buona dose di fortuna per raggiungere la Lega Pokemon, l’obiettivo finale.  

Una volta giunto alla meta, poté notare che si trattasse di una grande distesa d’acqua, circondata da una foresta grondante di ogni specie di pokemon e dove si intravedeva una strana formazione rocciosa, proprio al centro del lago. Un tizio dai capelli corvini terminati con ciocche scarlatte e vestito completamente di nero sostava lungo la riva, contemplando l’immensità di quel posto così mistico e antico.   

«Se sei venuto fin qui per lui, stai solo sprecando il tuo tempo» disse l’uomo voltandosi  

«Non so proprio di cosa tu stia parlando» replicò il giovane  

« 
Certo, comunque, si vede lontano un miglio che non sei di queste parti»  continuò avvicinandosi a lui «Inoltre, hai l’aria di essere un tipo che se ne intende, permettimi di illuminarti su un argomento che mi sta molto a cuore ma che potrebbe fornirti numerosi spunti su cui riflettere» 

«
Sentiamo» lo esortò. Chissà che intenzioni aveva.  

«Ciclicamente il nostro mondo partorisce esseri spietati e deviati, che altri non sono che lo specchio di questa malata società che basa ogni cosa sulla lotta e sulla supremazia del vincitore. Dati gli ultimi eventi accaduti, ovvero a Unima e Johto, oltre allo spiacevole inconveniente avvenuto proprio qui, in questa splendida regione, mi sono reso conto che non siamo i buoni, siamo parassiti che consumano e distruggono ogni cosa sul loro cammino e qualsiasi cosa o forza soprannaturale stia cercando di annientarci da millenni necessita di tutto l’aiuto possibile. Presto io cambierò il mondo, presto io concederò all’umanità il suo meritato finale» concluse l’uomo prima di andarsene, lasciando il ragazzo visibilmente scosso dopo aver udito quel monologo così inquietante. Si trattava forse di un pazzo? Come mai era a conoscenza degli episodi avvenuti nelle regioni visitate dal giovane? Era forse un veggente? Possedeva informazioni sulla sua provenienza e origine? 

Per ora non riuscì a trovare alcuna risposta ai suoi quesiti. Ma non ebbe nemmeno il tempo di meditare sul suo discorso che un bagliore sì levò nell’aria, inondando il territorio circostante, e da cui fuoriuscì una creaturina eterea che levitava sulla superficie liquida, impercettibile per un comune essere umano, ma per lui no, lui aveva da sempre qualcosa di speciale, che gli permetteva di capire e formare legami con qualsiasi specie incontrata. Il ragazzo non capì nemmeno cosa stesse vedendo, poiché aveva tutta l’aria di essere una qualche sorta di spirito, magari un pokemon di tipo Spettro.

Scosse la testa, constatando che di quel misterioso essere non vi era la benché minima traccia. Con una strana sensazione nel petto, decise di tornare al Laboratorio, lì qualcuno avrebbe potuto fornirgli una qualche tipo di informazione su cosa stesse effettivamente succedendo.
 



«Tu devi essere Katsumi?» chiese un uomo di età non troppo avanzata e dagli strani baffi, il professor Rowan, una volta che il giovane ebbe varcato la soglia della struttura di ricerca.

«In persona» replicò secco.  

«Tutto bene? Ti vedo un po' scosso» domandò il professore vedendo il volto visibilmente a disagio del ragazzo. 

«Ho avuto un incontro abbastanza strano con un pokemon o almeno credo» continuò. Decise di non menzionare il losco e misterioso individuo in cui era incappato. Di sicuro non l’avrebbe più rivisto, quindi perché preoccuparsi. Un brivido gli corse lungo tutta la schiena, ripensando ancora a quelle parole. Esisteva veramente gente del genere? Ovvio che si, dati anche i brutali e malvagi nemici affrontati lungo il suo cammino.  

«Veramente? Potresti descriverlo?» la voce visibilmente sorpresa del professore lo distolse da quei pensieri. 

«Non c’è molto da dire. Sembrava una specie di presenza incorporea, impossibile da vedere, ma in qualche modo io l’ho avvertita»

L'uomo si scambiò fugaci occhiate con gli altri collaboratori presenti nella stanza
 

«Si, il professor Elm mi ha messo al corrente della tua storia e delle tue abilità. Quindi, è molto probabile che tu abbia avvistato Meesprit, un pokemon leggendario. Si tramanda che questo straordinario essere si palesi solo in presenza di allenatori veramente in gamba, in possesso di forti emozioni e meritevoli.»

 Il giovane si stupì. Questa giornata aveva ormai preso una piega abbastanza bizzarra «Per questo motivo e su esortazione del mio collega, ho deciso di affidarti un 
pokedex della regione e cinque pokeball, ma cosa più importante, potrai scegliere tra questi tre pokemon iniziali»  spiegò il professore tirando fuori dalla tasca ben tre di quelle sfere caratteristiche, indispensabili per la cattura degli strabilianti esseri che popolavano questo mondo « Avevo intenzione di farlo domani, insieme ad altri allenatori che al contrario di te, sono dei novellini, ma date le circostanze, non vorrei farti sprecare altro tempo» proseguì lanciando in aria le suddette sfere. Da esse, spuntarono fuori tre creaturine dall’aspetto tenero e docile.  

«Permettimi di presentarti Chimchar, il pokemon scimpanzè di tipo Fuoco.» Un pokemon dall’aspetto scimmiesco, costituito da un pelo arancio e una fiamma posta sul sedere fece il suo ingresso. «Piplup, il pokemon pinguino di tipo Acqua» Un altro essere rassomigliante ad un volatile color cielo fece un piccolo inchino, scivolando goffamente sul pavimento lucido, guadagnandosi le risate da parte dei presenti. «Ed infine Turtwig, il pokemon fogliolina di tipo Erba» Quest’ultimo sembrava una tartarughina, provvista di mascelle davvero singolari e due germogli posti sulla testa.  

«Allora quale scegli?» domandò il professore 

Katsumi si avvicinò ai tre, squadrandoli attentamente. Avrebbe scelto Piplup, magari in ricordo del suo primissimo starter? Finora, aveva scelto solo pokemon iniziali di tipo Acqua per cominciare il proprio viaggio, quindi perché interrompere la tradizione? Il suo sguardo si posò però sull’ultimo a sinistra, il piccolo essere fiammeggiante, dall’aria risoluta e determinata. 

«Scelgo Chimchar esclamò il giovane, sorprendendo perfino sé stesso. C’era qualcosa in quel piccoletto che aveva attirato la sua attenzione, e non avrebbe desiderato altri. Con lui al suo fianco, avrebbe girato in lungo e in largo la regione, formato una squadra fortissima e battuto la Lega. «Allora, che ne dici di venire con me?» chiese l’allenatore chinandosi all’altezza del mostriciattolo «Sai, il mio obiettivo è diventare il più forte insieme ai miei pokemon, quindi preparati, ci alleneremo sodo e insieme sbaraglieremo qualunque ostacolo ci si pari davanti. Che ne pensi?»

«Chimchar!» Il pokemon fuoco annuì deciso, battendo il pugno con quello del suo nuovo allenatore e amico.  

«Voi due sembrate già piuttosto affiatati» intervenne il professor Rowan «Quindi, Katsumi, presumo che tu voglia competere nella lega di Sinnoh, giusto?» 

«Certo» confermò il giovane  

«Allora, è a Giubilopoli che dovresti andare, piu precisamente al centro Pokemon, è dietro l’angolo, ma credo che tu voglia iniziare a rimpolpare la tua squadra, non molto lontano da qui ci sono dei pokemon davvero validi, magari potranno esserti utili» concluse l’uomo  

«In effetti era una cosa che avevo già messo in conto, quindi sarà meglio che mi affretti, grazie di tutto professore»  

«Non c’è di che, è stato veramente un piacere conoscerti. Buona fortuna Katsumi, che il tuo viaggio sia proficuo e ricco di nuove esperienze» ribatté l’altro  

 «Un attimo Katsumi!» la voce del ricercatore alla sua destra si interpose fra i due «Potresti portare questa a mio figlio? Dovrebbe trovarsi a Giubilopoli, lo riconoscerai dal suo compagno, uno Squirtle» dichiarò, porgendo al giovane allenatore un pacco contenente due mappe della regione  «L'altra è tua, consideralo un piccolo regalo per l’inizio del tuo viaggio» 

«Senz'altro» replicò il ragazzo, uscendo dalla porta con il suo nuovo amico adagiato sulla sua spalla destra  



«Dice che è stata una buona idea?» domandò un altro ricercatore  

«Quel ragazzo possiede un’innata capacità di capire e stabilire legami affettivi con i pokemon, senza contare che è stato uno dei pochi ad incontrare Mesprit, oltre ad aver fronteggiato e stretto amicizie con un buon numero di creature mitiche, stando a quanto dettomi dal mio collega di Johto, sventando i piani di ben due organizzazioni losche. Sentiremo ancora parlare di lui, questo lo posso garantire. E poi non dimentichiamoci che è stato scelto dal Drago molto tempo fa, non credo lo abbia fatto casualmente» spiegò il professore  

«Davvero impressionante!» esclamarono in coro il resto degli scienziati  

«Già» ribatté l'uomo facendo un cenno col capo «Che Arceus illumini il cammino di questo strabiliante giovane»


Nel frattempo, Il giovane proseguiva lungo il percorso 202, imbattendosi in una creaturina alata nera e bianca appollaiata su un ramo, esattamente il pokemon che stava cercando. 

«Vai Chimchar Lo scimpanzè spicco un balzo, atterrando proprio al centro del terreno, pronto alla lotta.  

 

Era l’inizio della sua leggenda...... 







 



Salve gente! Come va? Spero tutto bene.  

Ebbene, come già accennato pochi giorni fa, questo è l'inizio vero e proprio della mia fanfiction ambientata a Sinnoh, con protagonista il nostro buon Katsumi. (Per chi non avesse ancora familiarità con questo personaggio o volesse rivivere un'altra delle sue piccole avventure, vi consiglio di leggere la One Shot intitolata "Incontri e Scontri")

Detto questo, avete gradito l'inizio di questo nuovo viaggio? Chi saranno quei misteriosi individui incontrati? Anche voi avreste scelto Chimchar come starter? 

Sono curioso di sapere la vostra opinione, qualora voleste lasciare una piccola recensione.


Spero che abbiate apprezzato questo primo capitolo o perlomeno vi abbia incuriosito. 

Io vi saluto, alla prossima!!!

   
 
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