Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Khailea    27/04/2021    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Tracce di Luce, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
E' già presente anche la fiction del gioco Pokémon Ranger: Ombre su Almia
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’interno dell’edificio era composto da una singola stanza quadrata, dai muri color crema dagli infissi rossi, e con numerosi scatoloni accatastati qua e là. Sembrava più che altro un magazzino, anche se a giudicare dall’ampio tavolo di legno posto al centro, con alcune macchie di caffè sopra, poteva benissimo venir usato dalle persone lavoravano alla base come area relax. A quanto pare c’erano già altre due persone all’interno, un ragazzo dai capelli e gli occhi neri, vestito con una camicia mostarda e dei jeans, ed una donna molto simile a Patty, dall’aspetto più maturo ed elegante, con un filo di trucco che accentuava i suoi lineamenti. I suoi capelli celesti erano agghindati in una coda di cavallo ed indossava una maglia gialla e dei leggings viola.
-Dunque…papà, ti presento Alessandra. E’ un Pokémon Ranger come te.- cominciò Patty, indicando la ragazza ferma all’altro angolo della stanza; nessuno di loro per qualche motivo stava usando le sedie presenti, forse erano troppo tesi. -Ha assecondato alcune delle mie richieste! Ora che ci penso me ne rimane ancora una! Comunque, mi ha molto aiutato!-
-Patty! Spero che fossero tre vere richieste e non i soliti tre capricci!- la rimproverò il padre, guardandola. Effettivamente alcune delle sue richieste potevano considerarsi così, ma la Ranger preferì tacere mentre Patty lo guardò imbronciata.
-Non erano capricci! E’ caduto un fulmine e la nostra casa stava andando a fuoco! Ho chiesto ad Alessandra di aiutarmi a spegnere l’incendio!-
A quelle parole entrambi i genitori spalancarono gli occhi, guardandosi preoccupati.
-Casa nostra è andata a fuoco?! Ci siamo allontanati un secondo, e guarda cosa succede!- disse Raimondo mettendosi le mani tra i capelli.
-Non preoccupatevi, la casa è ancora in piedi, i danni sono molto ridotti.- tentò di dire Alessandra per rassicurarli.
-Voi due state bene, vero?- chiese l’uomo sorvolando sulle sue parole.
Sospirando fu Patty stavolta ad ignorarlo, parlando direttamente all’altra ragazza.
-Alessandra, quel tipo burbero è mio papà!-  
-Non sono burbero…- borbottò il padre, rilassandosi. -Mi chiamo Raimondo. Sono il Ranger di zona della regione di Oblivia. Grazie per aver spento l’incendio a casa nostra. Non voglio pensare a cosa sarebbe successo senza il tuo aiuto.-
-E’ stato un piacere, Raimondo.-
-E questa bella signora è mia madre! Lo so che non sembra, ma è un’archeologa. E’ sempre impegnatissima, con tutte le rovine che ci sono qui a Oblivia!- aggiunse Patty abbracciando la madre, che si presentò con un sorriso.
-Sono Lucia, piacere! Come ha detto bene Patty, qui nella regione di Oblivia ci sono un bel po’ di rovine davvero molto interessanti. Al momento sto facendo una ricerca sulle connessioni esistenti tra le Rovine di Oblivia e i racconti che si narrano in questa regione. In pratica, sto cercando di capire se i racconti sono solo delle storie di pura fantasia inventate dagli antichi o se invece hanno qualche fondamento di verità. Non solo, sto anche studiando…-
Ormai era partita per la tangente, e parlava con fierezza del suo lavoro, ma non avevano molto tempo e Patty la fermò subito. -Mamma, basta così! Come presentazione è più che sufficiente!-
-Ah, scusa, hai ragione.- sorrise imbarazzata la donna, lasciando che il discorso principale continuasse da Raimondo.
-Ora che ci penso, la Federazione Ranger ci aveva comunicato che ci avrebbero inviato due Ranger. Ma non c’è nessuno con te? Ti dispiacerebbe dirmi come mai?-
Ed ecco che nuovamente doveva spiegare l’accaduto, e non era mai piacevole, ogni volta ne parlava un nodo di preoccupazione le attanagliava lo stomaco per tutto il racconto. -Io ed il mio collega siamo stati mandati per fermare un nuovo gruppo criminale chiamato i Bricconieri di Pokémon, secondo i nostri dati hanno rapito numerosi Pokémon, ma non sappiamo cosa vogliano fare e perché. Io e Martino, il mio collega, abbiamo individuato due di loro in volo sopra Oblivia, loro utilizzano degli apparecchi chiamati Dadavolanti, muniti di cannoni al plasma, ed eravamo quasi riusciti a catturarli quando è arrivato un loro superiore, ed approfittando di una distrazione di Martino hanno provato ad abbattere lui ed il suo Staraptor con i proiettili al plasma. Per difenderlo gli ho fatto scudo con il mio corpo, e così facendo sono precipitata in mare, però fortunatamente la corrente mi ha spinta fino a Dolcegoccia e da lì il signor Otello mi ha aiutata. Non so però cosa sia successo dopo a Martino, il mio Styler aveva subito dei danni per i colpi e la caduta, anche se ora Patty è riuscita ad aggiustarlo, ma non riesco a contattarlo in alcun modo Inoltre, quando sono arrivata a Dolcegoccia erano spariti numerosi Pokémon, tra cui gli amici di questo Pichu.- disse indicando Pichu ukulele, che abbassò il muso con aria triste.
-Capisco…immagino che sarai in pensiero per il Pokémon Ranger che era con te, ma d’altronde tutti i tuoi colleghi sono perfettamente addestrati. Sono sicuro che sta bene.- rispose Raimondo cercando di rassicurarla. -Mi chiedo invece cosa ci facessero i Bricconieri di Pokémon alla grotta Lima e alla Base radio. Stanno di certo tramando qualcosa di losco! Sono sicuro che l’avrai già scoperto, ma la Base radio che si trova accanto a questa baita è stata occupata dai Bricconieri di Pokémon. Per questo motivo, negli ultimi giorni ogni contatto con la Federazione Ranger è stato impossibile.-
-Ne abbiamo incontrati nel tragitto, ma me ne sono occupata.- annuì la ragazza, lasciandolo continuare.
-Ma ora che sei qui, Alessandra…vorrei che mi aiutassi a strappare la Base radio dalle grinfie dei Bricconieri di Pokémon.-
-Puoi contare su di me!-
-Bzzz-bzzz-bzzz-bzzz…-
Improvvisamente uno strano ronzio interruppe la loro conversazione, ed entrò nella stanza un uomo dalla corporatura massiccia, vestito con una maglia gialla a maniche corte che lasciava intravedere le braccia muscolose, e dai capelli di un biondo acceso, tenuti sollevati in una strana acconciatura simile ad una palma grazie ad una spessa bandana verde. I suoi occhietti verdi erano semi-chiusi, e l’intero corpo era attraversato da una scarica elettrica che gli rendeva difficile anche solo muoversi; sembrava star soffrendo, ma riusciva comunque a muoversi quasi decentemente.
-Otto?! Perché fai il suono della mosca?- chiese subito Raimondo, riconoscendolo.
-Non sto facendo il suono della mosca! Bzzz-bzzz-bzzz-bzzz… prima ho provato bzzz-bzzz… a entrare di nascosto nella base, ma c’erano dispersioni elettriche da tutte le parti bzzz-bzzz…. Devo essermi elettrizzato, per questo sono tutto un bzz-bzz.- spiegò l’uomo mantenendo una certa distanza da tutti, ma la sua espressione si fece sorpresa quando notò Alessandra e Pichu ukulele. -Bzzz? E’ arrivato un Ranger di rinforzo? Bzzz-bzzz-bzzz-bzzz… Ah! Mi è venuta un’idea! Che ne dici se uso la mia elettricità per ricaricare il tuo Styler?- esclamò l’uomo con un largo sorriso, precipitandosi subito da lei, ma non sembrava affatto una buona idea, una simile carica poteva anche farlo esplodere. Alessandra si allontanò immediatamente, preoccupata di come sarebbe potuta andare, e Pichu intuendo i suoi pensieri bloccò Otto parandosi davanti a lui, guardandolo arrabbiato.
-Fe… fermò lì, Otto! Non fare pazzie!- urlò a sua volta Raimondo, e finalmente l’uomo si fermò.
-Pichu! Pichuu!!!-
C’era da ammettere quel piccolino aveva un gran bel coraggio, tanto quanto lei, e le piacque il suo spirito, sempre pronto ad agire ed a proteggere.
-“Le ricariche irregolari non sono coperte da garanzia.”-
Anche lo Styler s’intromise, forse spaventato a sua volta da Otto, che guardò tutti confuso.
-Che c’entra la garanzia, non stiamo mica parlando di un elettrodomestico! Vabbè, lasciamo stare allora. Non mi sembrava una cattiva idea, però.-
-Grazie comunque del pensiero.- tentò di dire Alessandra, con un sorriso cordiale, anche se forzato. A quel punto Raimondo riprese parola, ignorando le parole di Otto.
-Non so cosa stiano combinando quei Bricconieri, ma pare ci sia una forte dispersione elettrica. Facciamo attenzione a non prenderci la scossa come Otto!-
Si trattava ufficialmente di una missione, ed a quelle parole per renderla tale entrambi i Ranger si esibirono nella propria posa, pronti per fermare i Bricconieri.
-Sei sicura allora di non voler ricaricare il tuo Styler?- chiese nuovamente Otto, prima di lasciarli andare.
-Direi di no…-
-Ah ah ah! Non ti fidi della mia energia elettrica, eh?-
Era molto meglio non rispondere, sia per educazione che per evitare altre idee simili.
-Senti, papà. Ora che Alessandra è qui ti senti più sicuro, giusto?- chiese Patty guardando entrambi fiduciosi.
-Certo, ma tuo padre è comunque piuttosto forte anche da solo eh.-
-Fate comunque attenzione. Se dovesse succederti qualcosa, io…- sospirò la madre, molto più preoccupata della figlia, e Raimondo per rassicurarla le diede un bacio sulla guancia.
-Ti prometto che andrà tutto bene.-
-Speriamo, ma che hanno intenzione di fare impossessandosi della Base radio?-
Stavolta a parlare era stato il giovane ragazzo presente nella stanza assieme agli altri.
-Forse volevano solo impedire le comunicazioni, ma a prescindere lo scopriremo presto.- rispose Alessandra, precipitandosi fuori dalla porta. Per il momento non sembrava esserci nessuno, tranne per un piccolo Pokémon dal corpo di metallo, con una vite sopra la testa e delle calamite ai lati; il suo unico occhio spalancato sembrava starla fissando con apprensione.
-Ti consiglio di catturarlo, potrebbe essere molto utile.- disse Raimondo indicandolo, e lei non se lo fece ripetere.
Non appena il perimetro di cattura si fu formato il Pokémon cominciò a girare su di sé ad una velocità spaventosa, fino a quando i tratti del suo corpo non furono più così chiari, ed a quel punto creò delle scariche di elettricità che rischiarono di colpire la ragazza, ma lei riuscì ad evitarle scattando da un lato all’altro, disegnandogli poi attorno dei cerchi fino a quando non fu sufficiente.
Il suo nome era Magnemite, “Gruppo: Elettro- Poké Tattica: Ricarica- Mossa: Ricarica 2”, “Ricarica l’energia dello Styler.”.





Effettivamente era meglio non sottovalutare la situazione, anche se fino ad ora i Bricconieri non si erano mostrati gran che e lei li aveva battuti tutti, ma a prescindere per evitare il peggio quando Alessandra notò un Punto di Salvataggio proprio nei pressi dell’entrata della base ne approfittò per utilizzarlo.
-Bene, sono pronta ora.-
La struttura della Base Radio era gigantesca, completamente in metallo e con una lunga scalinata che, partendo dal punto in cui si trovavano, conduceva verso una piattaforma divisa in più zone, ma non appena vi misero piede un Gligar si parò loro davanti, furioso ed agitato.
-A causa dei Bricconieri, ultimamente i Pokémon sono in stato di agitazione. Quando ti avvicini a un Pokémon in stato di agitazione, cercherà di attaccarti. E come se non bastasse…è molto più difficile catturare un Pokémon in quello stato.- spiegò brevemente Raimundo, sussurrando per non far arrabbiare il Gligar.
Ad Alessandra non diede fastidio la sua spiegazione, ma non era la prima volta aveva a che fare con dei Pokémon agitati, e non voleva Raimondo la vedesse come una novellina. Purtroppo lo Styler non le venne incontro, mettendola ancor più in imbarazzo.
-“Avvio spiegazoine su Pokémon in stato di agitazione.”-
-No! Non ne ho bisogno!- borbottò lei cercando di fermarlo, ma ormai era tardi.
-“I Pokémon in stato di agitazione. Possono verificarsi due casi: 1. Il Pokémon è in stato di agitazione sin dall’inizio della cattura. 2. Il Pokémon va in stato di agitazione durante la fase di cattura. La barra sotto un Pokémon agitato si colora di rosso. In questa condizione, i sentimenti comunicati a un Pokémon sono molto minori. Inoltre non è possibile fuggire. Per liberare un Pokémon dallo stato di agitazione, è utile servirsi delle Poké Tattiche. Se la Poké Tattica va a buon fine, la barra rossa si svuota gradualmente. Quando la barra non è più rossa, puoi di nuovo comunicare i sentimenti senza difficoltà o fuggire. E questo è tutto sui Pokémon agitati. Per ulteriori informazioni consulta il glossario nel menu dello Styler.”-
Adesso SI che aveva fatto la figura della novellina, e nel mentre che il suo Styler ciarlava Raimondo si era occupato del Gligar, che ora era fuggito. La ragazza si sentiva talmente umiliata che quasi non volle guardarlo.
-Bene, partiamo allora! I Pavimenti della Base radio non sono recintati, quindi fa attenzione a non cadere di sotto.-
-Grazie…-
Ciascun pavimento era collegato tramite dei ponti di metallo agli altri, ma erano talmente vicini che Alessandra pensò di poter comunque raggiungerle tutte con un semplice salto. Nel piano in cui si trovavano c’erano cinque pavimenti, quattro in fila indiana con l’ultimo avente una scalinata per proseguire e solo uno, collegato al secondo, che si rivelava un vicolo cieco. A quanto pare però i Bricconieri si erano aspettati l’arrivo di qualcuno, perché una barriera impediva loro di proseguire, ma bastava una Mossa Taglio 2 per sbarazzarsene, ed il Kingler di Alessandra era perfetto per questo compito.
-Direi che qui posso pensarci io.- disse infatti la ragazza, chiedendo aiuto al Pokémon, che con un solo gesto della chela tagliò a metà l’ostacolo.
Con la strada sgombra i Ranger poterono proseguire lungo le piattaforme, ma non molto distante dalla prossima scala che li avrebbe portati ancora più in alto notarono due Bricconieri che confabulavano tra loro, assieme ad un piccolo Pichu.
-Raikou è corso di sopra! Come mai? Che significa?-
Alessandra a Raimondo si fermarono poco prima di essere visti, riuscendo così a sentire; la presenza di Raikou difficilmente avrebbe semplificato loro il lavoro.
-Deve aver capito i nostri sentimenti e quindi ha deciso di aiutarci…!!! C’è qualcuno!- urlò ad un certo punto uno degli uomini, indicando proprio nella loro direzione.
-Direi non abbiamo scelta… andiamo.- disse Alessandra muovendosi per prima, tenendo d’occhio il Pichu assieme a loro. Sicuramente era uno degli amici di Pichu ukulele, ed a giudicare dai vortici nei suoi occhi era controllato dai guanti della sottomissione.
-I anger ora sono due! Vado ad avvisare quelli al piano di sopra!- l’uomo immediatamente si precipitò verso le scale, senza che potessero fare nulla per impedirglielo.
-Uhm… devi essere tu che hai dato grattacapi ai nostri colleghi!- borbottò quello rimasto indicando la ragazza. -Non riuscirai a salire oltre!-
-Pichu?! Pichu pichu!- Pichu ukulele ignorò completamente le parole dell’uomo, cercando di parlare all’amico per dirgli di scappare e mettersi in salvo, ma questo era ancora fermo sul posto.
-Basta con tutti questi pichu-pichu!!! Non m’importa un fico secco che sia anche tu un Pichu!- urlò esasperato il Bricconiere mettendosi le mani sulle orecchie. -Forza, all’attacco!-
Usando il guanto l’uomo costrinse il Pichu ad attaccare Alessandra, iniziando così la cattura, ma non fu certo un problema, Pichu ukulele voleva salvarli e quello era il modo migliore per bloccare l’influsso del loro apparecchio.
-Finirà presto.- disse la ragazza guardando il Pokémon, era evidente fosse in stato di agitazione e sebbene fu molto semplice per lei evitare il suo primo attacco, durante il quale tentò di colpirla con delle scosse elettriche, non era altrettanto semplice mantenere una linea continua, perché si muoveva costantemente e molto velocemente. Alla fine però finalmente riuscì a trasmettere abbastanza sentimenti di amicizia per far sì si tranquillizzasse, e chiudere la cattura fu molto più semplice.
Liberato finalmente dall’influsso negativo il piccolino si guardò attorno con aria spaesata, abbracciando la gamba della Ranger grato di esser stato salvato.
-Che delusione, Pichu! Dov’è finita tutta la determinazione che avevi quando ti ho incontrato sull’isola Dolcegoccia?- borbottò quasi sull’orlo delle lacrime il Bricconiere, scappando prima che Raimondo potesse arrestarlo.
-Allora questo è veramente uno degli amici di Pichu ukulele… sei contento piccolin…- Alessandra non poté finire la frase che Pichu ukulele venne avvolto da una scarica di energia elettrica, che gli drizzò le orecchie sulla testa.
-Pichu-pichuuu?- sembrava essere al settimo cielo per aver ritrovato il suo amico, ed allo stesso tempo furioso per quello che gli avevano fatto. Anche l’altro presto si unì a quella strana scena, caricandosi allo stesso modo.
-Pichu-pichuuu?-
Quando finalmente si furono calmati Pichu ukulele cominciò a suonare una musichetta allegra, per celebrare il ritrovamento dell’amico.
-Pare sia uno dei Pichu di cui mi hai parlato prima. Obbedire agli ordini di quel tipo sarà stato una pena per te…- disse Raimondo accarezzando la testa del Pokémon. -Visto, Pichu ukulele? Sono felice che tu sia riuscito a ritrovare un amico.-
-Pichu!!!-
-Probabilmente ne troveremo altri più avanti, ora però deve mettersi al sicuro, ci sono troppi Bricconieri nei paraggi.-
Il Pichu salvato annuì alle parole della ragazza, e subito fuggì verso la scalinata per trovare un luogo dove nascondersi, mentre Pichu ukulele lo salutò con una zampina, abbracciando poi la gamba di Alessandra, che lo guardò intenerita.
-Pichu-pichu!-
-Anche io sono felice lo abbiamo trovato. Sei pronto per continuare?-
-Pichu!-
Si leggeva una chiara determinazione nei suoi occhi, e così anche per lei e Raimondo.
-Bene, andiamo allora!-
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Khailea