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Autore: Shin_4869    27/04/2021    1 recensioni
Cosa succederebbe se fosse Ran a diventare una bambina? Come reagirà il suo amico d’infanzia?
Shinichi dovrà fare di tutto non solo per proteggerla dagli uomini in nero, ma anche per mantenere il segreto della trasformazione dichiarando a tutti che la ragazza sia in realtà scomparsa. Riuscirà il nostro grande detective a tenerla al sicuro e farle riacquistare il suo corpo? E soprattutto, cosa accadrà tra di loro adesso che vivranno sotto lo stesso tetto?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una scelta difficile

“Ti prego no, stacca la chiamata Shinichi!”

Menomale che quando ho capito il suo intento avevo già finito di lavarmi per bene, sono scesa dalle scale con solo l’accappatoio.

“R-Ran?”

“Shinichi.” 

Le lacrime iniziano a scendere, finalmente mi ha riconosciuto. 

“Sei davvero tu Ran?”

“Si, sono io. Ti racconto ogni cosa, ma adesso però ti prego stacca la chiamata.” 

Un po’ pallido posa il telefono e si avvicina a me con fare preoccupato. Io asciugo le ultime gocce di lacrime e gli sorrido. 

“Cosa ti è successo?” 

“Non lo so con precisione. L’unica cosa che ricordo è che mentre stavo per uscire dal parco mi sono scontrata con degli uomini vestiti di nero, quelli che stavano con noi sulle montagne russe, te li ricordi?”

“Sì certo.”

“Bene, ecco, per sbaglio ho fatto cadere a uno dei due una valigetta, all’interno c’erano molti soldi, io non ci ho dato peso ma loro a quanto pare si. Mi hanno messo un fazzoletto davanti alla bocca mentre mi abbassavo per raccogliere i soldi e poi il buio più totale. Quando mi sono svegliata mi sono ritrovata bambina.”

Il suo viso esprime molta più preoccupazione di prima, come dargli torto. 

“Non ricordi altro? Le voci, i nomi, o se ti hanno fatto assumere qualche veleno?”

“Ricordo solo le loro voci. Mi dispiace.” 

“Tranquilla, non ti preoccupare. Quello che mi hai detto è già abbastanza.”

Lo vedo ragionare e mi sento più tranquilla rispetto a prima. Anche se...

“Shinichi?”

“Si?”

“Ecco... Come faccio adesso? Sono quasi le 24, mio padre si starà preoccupando e non posso nemmeno presentarmi così da lui.”

“Ehm, vediamo, ho un’idea: mandagli un messaggio e dì che rimani a dormire dal Dottor Agasa. Inventa che è dovuto andare per una notte fuori città e non volendo lasciare la casa incustodita, ti ha chiesto il favore di rimanere da lui. Io nel frattempo dirò al dottore di reggere il gioco, nel caso in cui tuo padre decida di chiamarlo. Domani poi andremo da lui e vediamo se ha un’invenzione che possa aiutarti a riacquistare il tuo corpo.” 

Annuisco e faccio come mi dice. 

*

“Grazie mille dottore. Si, poi domani le racconto meglio. Buonanotte.”

Sentirlo parlare mi fa venire alla mente un’immagine ma non capisco di cosa si tratti.

“Okay Ran, abbiamo risolto per questa sera almeno.”

“Grazie Shinichi, davvero.”

“Non devi ringraziarmi, in fin dei conti è stata colpa mia se ti ritrovi in questo guaio.”

“Invece no, tu non hai colpe.” Dico sedendomi stanca per la lunga giornata. “M-mi dispiace per la litigata di prima, scusa.”

“Dovrei essere io a chiedere scusa a te, sono stato uno stupido.” Al suo sorriso arrossisco ricordando quello che ha detto alla ‘bambina’. “Se devo essere sincero non ricordo nemmeno più il motivo del litigio.”

“Già nemmeno io.” Scoppiamo a ridere entrambi, siamo davvero incorreggibili noi due. 

“Vuoi qualcosa da bere?”

 

“Questa è l’amichetta che stava insieme a quel detective. Siamo nei guai se lei parla, dobbiamo ucciderla. Per farlo useremo questa: un nuovo veleno creato nei nostri laboratori.”

“Capo, non è stato ancora testato però.”

“Lo so Vodka, credo che questa fanciulla possa essere un perfetto topo da laboratorio.”

“Ho una domanda capo: quando quel detective troverà il corpo esanime dell’amica, farà di tutto per trovare il colpevole e noi...”

“Non succederà. La sporcheremo con del sangue e le metteremo nelle mani questi potenti sonniferi. Ricordati che sono il numero uno nel creare false piste e falsi suicidi.”

 

“Vodka.”

“Eh, vuoi della vodka? Sei piccola non puoi baka.”

“Ma che hai capito scemo. Il nome di uno dei due uomini è Vodka. Ho ricordato che mi hanno somministrato un veleno, ancora in fase di sperimentazione, che avrebbe dovuto uccidermi. Volevano creare un falso suicidio in questo modo tu non avresti investigato sul caso.”

“Ho capito, ma certo, ecco perché eri ricoperta di sangue e c’era un coltello vicino a te. Quindi questo significa che per loro tu sei morta, non sanno che sei diventata una bambina.”

“Già.”

“Ascolta Ran, credo che finché non li acciufferemo sarà meglio che tu non ritorni alle sembianze di prima. Devono crederti morta, altrimenti potrebbero fare del male anche ai tuoi genitori, amici, a tutti coloro che ti stanno accanto.”

“E come faccio? Non possiamo dire a papà che sono morta.”

“Mi sa che è l’unica alternativa. Da ora in poi Ran deve essere morta.”

   
 
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