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Autore: Danielle Petite    27/04/2021    0 recensioni
Hane: Lasciata da neonata in un orfanotrofio, skater e inserviente in uno degli hotel più lussuosi di Seoul. Non ha peli sulla lingua e non ha paura di nulla essendo cresciuta per strada.
Jiyong: ragazzino annoiato che non ha nulla di meglio da fare che prendersela con il suo personale. Talentuoso ma apparentemente narcisista.
Si incontrano a causa di uno strano gioco architettato dai due, a suon di stelle....
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1- Comincia il Full Time! 


Hane era una ragazza coreana e poteva benissimo essere scambiata per qualcun'altra mentre era nella sua divisa scolastica. Capelli castani lunghi e raccolti in una coda bassa come da regolamento scolastico, nessuna traccia di makeup sul suo viso, camicia bianca con gilet giallo ocra abbinato alla gonna marrone e calzettoni bianchi fino al ginocchio. 

Eh si, la divisa della scuola faceva davvero schifo.

Lei ha sempre odiato qualunque tipo di divisa o qualunque cosa che la omologasse agli altri, voleva essere diversa, speciale, quella che va sempre contro corrente e finalmente quel giorno era arrivato. 

Ovvero il giorno del suo "dannato diploma". 

Tutti i compagni del suo anno avevano indossato la famosa tunica nera sopra la divisa e finalmente il tutto era terminato. Finalmente Hane era libera.

La scuola in corea era davvero pesante e non aveva la minima intenzione di laurearsi perchè a lei studiare non piaceva proprio. 

Salutò i compagni e corse in Istituto a cambiarsi. Hane non aveva i genitori, venne affidata in orfanotrofio da neonata e durante gli anni delle superiori aveva vissuto in una guest house in condivisione.

Si cambiò di corsa, prese i suoi pattini dal chiodo dietro la porta e se li buttò al collo accennando un "vado a lavoro!" alle coinquiline.

Da quel giorno in poi avrebbe cambiato il suo contratto di lavoro da part-time a full-time. Hane lavorava in un hotel in centro che si chiamava Lotte Hotel Seoul, era la cameriera ai piani. Si occupava della pulizia delle camere e di servire il cibo in camera qualora il cliente lo avesse richiesto.

Aveva sempre lavorato in qualche modo, sin da piccola. Cominciò buttando la spazzatura ai vicini per qualche moneta o sistemando gli il giardino, oppure facendo altri servizi come dogsitter o la spesa per le signore anziane, insomma era una che si era sempre data da fare. Ora che la scuola era finita e che aveva raggiunto la maggiore età poteva lavorare e vivere la sua vita come tutti gli altri. Non che prima non lo avesse potuto fare, ma ora le istitutrici non potevano più decidere per lei.

Una volta per strada si infilò i pattini, posò le scarpe nello zaino che si mise prontamente sulle spalle per sfrecciare verso la metro. Mentre lanciava i piedi uno dopo l'altro con maestria, con una mano sciolse i capelli e li lasciò muoversi al vento.

Inspirò profondamente assaporando la libertà. Non c'era nessun altro al mondo più felice di lei in quel momento.

Prese la metro e scese quattro fermate dopo trovandosi così proprio di fronte l'hotel. Fece di nuovo il cambio scarpe ed entrò.

«Buon pomeriggio May!» salutò la ragazza alla reception.

«Ciao Hane! Cos' è quell'aria felice?» le chiese sorridendo preparandole il plan. 

May era poco più grande di lei, indossava sempre un tajer come divisa e portava i capelli acconciati sempre nello stesso e perfetto modo, caschetto con frangia. Era ossessionata dal suo aspetto, talmente tanto che nascondeva sotto il bancone una borsetta con makeup e accessori vari, tra cui una forbicina per regolare le punte dei capelli. Nonostante il suo aspetto era una persona eccentrica e per di più parlava fluentemente quattro lingue. 

«Sai, oggi è il mio ultimo giorno da part-time da domani parto con il full» annunciò vittoriosa.

«Vero! Oggi ti sei diplomata! Congratulazioni!» fece il giro intorno al bancone per congratularsi con lei.

«Grazie May, sei troppo gentile!»

«Tu lo sei! Copri sempre i turni dei tuoi colleghi senza mai chiedere nulla in cambio...»

«Lo sai, per me non è un problema...» prese il plan che aveva in mano e buttò un occhio alle stanze che doveva da pulire quel giorno «Solo queste?» erano segnate solo 3 o 4 stanze e solitamente ne erano più di 10.

«Come stanze standard si, però hai la Suite Imperial da sistemare, quella ci metterai un pò» le fece notare May sul retro del foglio.

«Ah vero! La suite non la prendono quasi mai...chi l'ha presa? Un politico?» chiese scherzosamente.

«Oh! Non puoi mai immaginare!» disse tutta entusiasta lisciandosi i capelli con le mani, come se non fossero già perfettamente lisci «L'ha presa...» si dovette interrompere immediatamente perchè arrivò il direttore a passo svelto. Era un giovane uomo, forse sulla trentina vestito di tutto punto con la sua cravatta scarlatta immancabile. Si avvicinò a loro con aria seria.

«Buona sera direttore» Hane lo salutò come se fosse un soldato portandosi la mano alla tempia e facendo toccare i talloni di scatto.

«Hane...» le fece un cenno con la testa in maniera composta, erano abituati ai suoi modi divertenti «Sei un pò in anticipo...» disse guardando l'orologio.

«Si, lo so...è che volevo chiederle se per il contratto è tutto a posto...il full lo comincio domani, giusto?»

«Si, da domani cominci con il full time, vieni per il turno di mattina e poi stabiliremo il resto dei turni»

«Ok! Allora adesso vado a prepararmi...ho la suite da preparare!» disse tutta contenta-

«Ah aspetta un'attimo, proprio di questo volevo parlarvi» disse rivolto ad entrambe «Il cliente non vuole che si sappia che è qui, è un artista famoso e non vuole fan o giornalisti in giro. Voglio il massimo riservo sulla cosa e lo dico soprattutto a voi ragazze...» fece uno sguardo eloquente verso May.

«Ok...io posso sapere chi è?» chiese incuriosita Hane.

«Meglio che non lo sai» buttò lì il direttore «Ora fila via»

«Oooook» li lasciò alla reception e lei andò a cambiarsi negli spogliatoi dello staff. Aveva indossato un'altra divisa. Cuffietta bianca, camicia e gonna nera, calze color carne e scarpe tipo ballerine da lavoro. Prese il suo carrello e leggendo sul plan andò a pulire prima le standard che erano ai piani più bassi. Dopo un paio di ore circa andò all'ultimo piano, alla Suite Imperiale. Da quando lavorava lì, ovvero un anno, era solo la 3 volta che ci entrava. Bussò alla porta nonostante sul plan ci fosse scritto che era libero in quel momento, per sicurezza, e dopodichè sfilò il suo passpartou dalla cintura per entrare.

Era un appartamento completo. L'arredamento era disposto diversamente dall'ultima volta ma suppose che li spostassero in base alla scelta dei clienti. Questo qui per la precisione aveva fatto installare un pianoforte a coda in mezzo alla stanza.

Non ne fu stupita più di tanto, perchè una volta vide un trespolo a forma di albero su cui "vissero" 6 pappagallini.

La suite era composta da un salone completo che dava sul terrazzo all'esterno, la cucina, due camere da letto e due bagni tutto in stile luxury.

L'artista che aveva fittato quell'appartamento doveva essere un vero disordinato. C'erano bottiglie e bicchieri vuoti ovunque, giornali, vestiti, sigarette. Hane sospirò e per prima cosa decise di accendere l'aspiratore, poi si mise a raccogliere tutta la spazzatura dal salone e dalla cucina e dopo ancora a sistemare le cose al proprio posto. Si accorse che una delle due camere da letto veniva usata come cabina armadio e portò lì tutti gli abiti che aveva trovato in giro, cose molto particolari. In un primo momento aveva creduto che fosse una donna perchè aveva trovato un maglioncino peloso rosa, però nella cabina armadio vide solo scarpe da uomo.

«Bha! Che tipo è?...» disse tra se e se.

Durante il suo lavoro giocava spesso a indovinare che tipo di persona fosse il proprietario della stanza, e quasi sempre indovinava.

Questo qui doveva essere un musicista, visto il pianoforte, e doveva essere un tipo molto eccentrico visti gli abiti. Probabilmente era pure infelice e solo visto che aveva deciso di abitare nella suite di un hotel a organizzare festini alcolici (il che era pure vietato in hotel).

Sistemò alla meglio la stanza/cabina armadio perchè tecnicamente non poteva toccare gli oggetti personali dei clienti ma in quel caso era obbligata in quanto erano sparsi dappertutto, e passò alla cucina. Non era stata usata ma in frigo vide che c'erano delle confezioni di cibo da asporto. Quindi era il classico uomo ricco che non sa cucinare. La maggior parte dei bicchieri erano sporchi di rossetto, quindi suppose che il festino fosse stato in suo onore.

Pulì anche i bagni ed infine le rimase la camera da letto, l'ultima fatica della giornata. Cambiò le lenzuola, passò l'aspirapolvere e tolse la polvere dai comodini, ma si soffermò su un quaderno ed una penna che stavano sulla scrivania. Era un quaderno con la copertina completamente nera ma la cosa che attrasse la sua attenzione fu un segnalibro che spuntava dal lato su cui c'era scritto TOP SECRET.

Le venne da ridere perchè capì che il tipo doveva essere davvero stupido. Mettendo quel segnalibro non l' aveva per niente intimorita.

Aprì la pagina dove appunto c'era il segnalibro e si mise a ridere di nuovo.

C'era una scritta a mano "Cara/o donna/uomo delle pulizie, so che leggerai queste parole perchè non hai saputo resistere al fascino del mio quaderno, sappi che mi sono preso gioco di te. Con affetto G.D."

Ma è un ragazzino? pensò. 

Prese la penna e decise di rispondere. " Caro G.D. , so che leggerai queste parole, volevo solo ricordarti che i festini sono vietati in hotel. xoxo H."

Il ragazzino rischiava di essere cacciato via se non rispettava il regolamento. 

Chiuse il quaderno e terminò il lavoro.

La mattina seguente tornò a lavoro, stavolta con il plan pieno, e quando toccò alla suite ritrovò lo stesso macello del giorno precedente.

«Ma è serio?» di nuovo bottiglie e bicchieri ovunque. Andò al carrello che si portava dietro in ogni stanza e prese un walkie tolkie «May,mi ricevi?» urlò quasi Hane.

«Hane ti ricevo, dimmi» rispose dopo qualche secondo

«Segnala al direttore che il tipo della Suite fa festini con alcolici tutte le notti...» e che rottura ripulire di nuovo tutto.

«Lo segnalo...ma non credo che il direttore gli possa dire nulla...» rispose May nel walkie tolkie

«Come? Perchè dici così?» chiese stupita.

«Bhe, è G-Dragon! » 

«G-che?» ripetè Hane

«Sono arrivati dei clienti, a dopo, passo e chiudo!»

Hane si rassegnò, dovette ripulire tutto da cima a fondo come il giorno prima facendo lo straordinario.

Mentre passava l'aspirapolvere in salotto le venne in mente l'aspetto che aveva questo G-Dragon, era su tutte le copertine dei giornali ed anche in tv. Un montato del cavolo. 

Una volta finito il salotto andò verso la porta della camera da letto che era leggermente aperta, fece per spingerla e.....

SPLASH!!!!!!

Un secchio d'acqua fredda le cadde sulla testa «CHE CAZZ.....»

Gelata. Era gelata e tremava da capo a piedi «Oh questa me la pagherai stronzetto del cazzo»

Quasi come se lo sapesse andò verso la scrivania con il quaderno nero e vide di nuovo il segnalibro con su scritto TOP SECRET. Lo aprì di nuovo e ci trovò un'altra frase scritta a penna.

"Buon divertimento. Non scaldarti troppo. xoxo GD"

«Oh oh oh....tu me la paghi. Dammi solo il tempo di pensare a qualche cosa...» disse più a se stessa che al diario.

Cosa poteva inventarsi? Si guardò intorno...qualcosa nel letto? No, troppo banale. Doveva essere qualcosa che lo facesse rimanere di stucco, doveva dargli una lezione. Andò in bagno e nel frattempo usò il phon per asciugarsi alla meglio. Si scottò la testa ed ebbe un'illuminazione. Finì di pulire tutta la casa e prima di andarsene si fermò vicino al termostato dell'appartamento. Smanettò qualche minuto e rise tra se e se.

«Oh quasi dimenticavo!» corse di nuovo in camera da letto e scrisse sul diario "Conosco solo io il codice per sbloccarlo, buona fortuna. H."

Hane corse via per la fine del suo turno.

 


Note Autrice:
Solitamente non amo creare questo spazio al di sotto di ogni capitolo ma a quanto pare nessuno lascia recensioni se non lo si ricorda sempre. Quindi cominciamo...
Grazie per aver letto questo primo capitolo! Come avete potuto notare ho usato lo stesso nome anche per questo nuovo personaggio perchè purtroppo mi sono troppo affezionata, ma non è la stessa Hane, lo capirete presto. Fatemi sapere che ve ne pare, ogni tipo di recensione è accettata volentieri, ne ho bisogno per capire cosa piace o meno per proseguire con la storia
Ps: se sei qui dopo aver letto "Oh! My Baby" preparati ad altri drammi e colpi di scena! Soprattutto nella seconda parte...
  
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