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Autore: Antheros    28/04/2021    0 recensioni
Curufinwë ha dei progetti, ma qualcosa sembra disturbarlo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Curufin, Finrod Felagund
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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la lira e il mulino ad acqua

di Antheros



Makalaurë era noto per la sua proverbiale calma.

Nessuno avrebbe mai potuto dire di averlo visto arrabbiato, magari un po’ indispettito ma mai in ira con qualcuno.

D’altra pasta era invece Curufinwë che pur non divenendo facile preda della rabbia come Morifinwë, aveva trovato la cosa che lo faceva letteralmente uscire dai gangheri.

Quello appena iniziato sembrava essere un giorno come molti altri: Nelyafinwë si trovava in biblioteca a svolgere qualche ricerca o a studiare più a fondo le leggi che Finwë aveva messo a punto per i Noldor, Makalaurë sedeva nel grande patio a suonare e con lui vi era anche Morifinwë intento ad affilare le sue armi per l’imminente incontro di caccia di famiglia, Turkanfinwë era sicuramente fra le fresche fronde di qualche foresta nei dintorni a giocare con Huan. Lui, dopo esser passato da suo padre nelle fucine ed essersi assicurato che non necessitasse del suo prezioso aiuto, aveva imboccato la via che portava al mulino vicino casa.

Aveva osservato molto attentamente quella macina ed era sicuro di riuscire a far funzionare meglio l’intero ingranaggio così che s’impiegasse meno tempo per macinare i chicchi di grano. Morifinwë gli aveva offerto aiuto con i calcoli, tutti erano consapevoli delle abilità matematiche del suo fratello più vicino, ma lui aveva preferito rifiutare, per mettersi alla prova. Beh, mettersi alla prova era solo una parziale verità, poiché tutti quanti, familiari e non, sapevano che Curufinwë era estremamente orgoglioso, quasi quanto il padre. La gloria sarebbe stata solo sua se fosse stato in grado di portare a termine la sua idea.

La strada, un sentiero ciottolato, scivolava tra l’erba del campo dietro la loro abitazione per poi attraversare un ponte, che era quasi sicuro fosse stato costruito da suo padre stesso, e terminare con una brusca svolta a destra al mulino. Non vi erano alberi lungo la via, dopotutto era considerata una strada di servizio piuttosto che una via principale che conduceva al giardino dell’abitazione del principe Fëanaro. Il sole batteva pertanto sulla sua testa e rendeva la pergamena su cui aveva stilato i primi schizzi più luminosa.

Il rumore dell’acqua che scendeva dal ripido pendio della montagna si fece presto più forte finché la costruzione in pietra non apparve in tutta la sua magnificenza. Meno magnifica fu tuttavia la presenza di un ospite quanto mai sgradito appollaiato su un masso, il suo masso e intendo ad emettere rumori con una lira.

Prima che potesse tornare sui suoi passi, questi alzò lo sguardo e a gran voce, per sovrastare il rumore della ruota, lo richiamò.

- cugino! quale sorpresa, non pensavo questa fosse una tua meta

Curufinwë represse il fastidio dissimulandolo in una smorfia che doveva sembrare un sorriso.

- ho del lavoro, Findarato. Sai qualcuno lavora piuttosto che perder tempo con bazzecole di quel genere

Esclamò accomodandosi a debita distanza e sistemando le sue pergamene e gli strumenti. Per quanto gli desse fastidio esser disturbato dalla presenza del cugino, Curufinwë sapeva di aver bisogno di procedere nei lavori prima che la stagione del raccolto entrasse nel pieno del suo vigore.

Findarato accennò un sorriso, per nulla infastidito da quel commento del cugino. Sembrava provarci piuttosto provarci gusto a scambiare interazioni e battute taglienti.

- sono piuttosto sicuro che definisci la fine arte della musica una bazzecola solamente perché non sei in grado di piegarla al tuo volere. Per di più il tuo stesso fratello è noto per essere un cantore dalle doti eccellenti.

- le mie doti sull’argomento musica sono eccellenti, dopotutto io eccello in tutto, il mio tempo tuttavia gradisco impiegarlo per attività più utili. E mio fratello compone versi e li accompagna alla musica, tu al contrario produci stonati suoni mal legati tra loro.

Findarato sorrise nuovamente e benché lui non fosse costretto a guardarlo, il suo esser consapevole di trovarsi in sua compagnia lo destabilizzava.

Il foglio di pergamena svolazzò sugli angoli mentre lui tracciava con una matita le ultime linee del suo progetto. La struttura doveva funzionare, apparentemente tutto era perfettamente in linea con le leggi dei corpi.

Findarato riprese a suonare la sua lira, producendo sempre la stessa nota stonata; quel passaggio preciso gli era in qualche modo ostico. Curufinwë, una volta terminati i suoi calcoli, di cui era quasi del tutto certo, ripose con cura gli strumenti. Findarato continuò a osservare le corde della sua lira.

- dovresti abbandonare quello strumento, non è adatto a te.

- immagino sia invece adatto a te.

Curufinwë sorrise a quella provocazione, poi prima di incamminarsi lanciò uno sguardo al cugino dai biondi capelli ed esclamò.

- non è la nota ad essere sbagliata, ma l’accordatura. Evidentemente ai figli di Arafinwë non viene insegnato come accordare in modo corretto i loro giochini musicali.

Findarato gli lanciò uno sguardo, ma prima di poter aprire bocca giunse il congedo del cugino.

- e non provare a ringraziare, Arafinwion. Non ti si addice.











 

………………………..

Note d’Autrice

Buongiorno a tutti, spero che la storia vi sia piaciuta!

Di seguito alcune precisazioni.

  1. Findarato è il cugino perfetto per definizione eppure proprio per questo Curufinwë non riesce ad apprezzarlo a pieno, lo vede come un rivale da battere, in ogni campo possibile.

  2. L’italiano è una lingua alla quale mi sto approcciando da relativamente poco tempo pertanto chiedo perdono per eventuali errori di grammatica. Se doveste trovarne fatemelo sapere e sarò ben lieta di correggerli.

  3. Vi ringrazio per la lettura! E se volete lasciarmi un commento qui sotto sono ben felice di conoscere la vostra opinione.

   
 
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