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Autore: Asu chan    01/05/2021    0 recensioni
Le gambe non reggono, i sensori di prossimità e movimento stanno cedendo. I danni fisici sono evidenti, ma non sono nulla in confronto all'annientamento della mente. Però 9S ha ancora un ultimo compito, in fuga dal peggiore dei nemici: se stesso. E un algido, assoluto dolore che non smette di inseguirlo.
SPOILER belli pesanti sulla trama!
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 9S
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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«Parametri vitali anomali.»
Già, lo so. E non gliene importava nulla.
9S continuò a trascinarsi lungo la strada distrutta sibilando ordini al refrattario Pod 042, che seguitava a suggerire riparazioni immediate. In un angolo del suo campo visivo c’era ancora l’aeroscheletro abbattuto di 2B. Una lama gelida gli spaccò in due l’anima. Barcollò, senza riuscire a capire se la motivazione fosse quel dolore sordo che gli annientava i pensieri oppure il malfunzionamento dei sensori di movimento e prossimità. Imprecò sottovoce, rendendosi conto che avrebbe dovuto assecondare i suggerimenti del Pod.
Non doveva fermarsi.
Non poteva fermarsi.
Era come correre inseguiti da qualcosa di molto più grande di te. Di enorme. Di mortale, di nullificante. E lui stava cercando di fuggire da quella massa di gelo e oscurità che rischiava di inghiottirlo ad ogni passo. Fermarsi significava permettere al dolore di raggiungerlo e distruggerlo definitivamente. Il solo pensiero lo faceva impazzire.
La verità è che una voce dolce dentro di lui gli sussurrava di lasciarsi andare. Lasciarsi cadere lì, sul suolo butterato dalla guerra, lasciando che i danni subiti negli scontri lo rendessero presto niente più che una bambola di metallo senza più una volontà. Raggiungere finalmente 2B. Una fitta bruciante gli tolse il respiro, stritolandogli lo stomaco. Incespicò di nuovo e gli venne voglia di vomitare, ma riuscì a restare in piedi, avanzando confusamente.
No, non se ne parlava proprio. Non poteva abbandonarsi. Non prima di aver vendicato 2B. Il suo ricordo era fin troppo vivido, la sofferenza insopportabile, ed entrambi si fondevano in una furia gelida che, a stento se ne rendeva conto, cancellava ogni ricordo della scanzonata allegria e della dolcezza che sapeva di aver sempre avuto.
Tutto.
Avrebbe distrutto tutto.
Le stramaledette biomacchine, la loro stramaledetta torre, avrebbe concluso quella stramaledetta guerra che gli aveva portato via ogni cosa. Poi avrebbe ucciso A2, che per ultima gli aveva portato via la compagna più preziosa che il Progetto YoRHa gli avesse mai dato. Poi avrebbe potuto finalmente morire. Devola e Popola gli avevano detto di non morire da solo, che 2B non l’avrebbe voluto.
«Lo so», aveva risposto.
E lo sapeva.
Ma anche di quello non gli importava nulla.
Voleva solo portare a termine la sua personale missione e chiudere gli occhi definitivamente. Una volta che avesse rivisto 2B, la sua sgridata se la sarebbe presa volentieri. Forse le avrebbe raccontato delle scoperte fatte nel Bunker e nelle scatole delle biomacchine. Anche quelle gli parevano insopportabili. Non gliene aveva parlato, convinto che le avrebbe solo fatto del male: ora quel fardello gravava unicamente sulle sue spalle, alimentando il senso di vuoto, confusione, vertigine, disgusto che permeava ogni fibra del suo essere.
L’umanità non esisteva più da un pezzo. Così loro, gli androidi, erano andati avanti a combattere per un creatore che non c’era più, lottando con le unghie e con i denti per riconquistare un terreno che nessuno avrebbe goduto. Perdendo i loro ricordi e con loro la propria irripetibile unicità, morendo a frotte per un padrone di cui rimanevano solo pochi frammenti di genoma. Per poi ricominciare tutto da capo, in un corpo nuovo, come se non fossero mai esistiti. L’inutilità della loro morte, compresa quella di 2B, lo schiacciava. Tutti gli androidi avevano pensato di sacrificarsi per un bene superiore, per una lotta giusta contro un nemico incapace di provare sentimenti, che amava solamente la distruzione e la morte. Saltava fuori che quella guerra santa probabilmente non era mai nemmeno esistita, che era stata niente più che un gioco. Che la morte dei compagni era senza uno scopo, l’eterna battaglia contro un nemico che di emozioni ne provava eccome e tutto sommato non andava a morire volentieri. Esattamente come loro. Il nemico che era molto più simile a loro di quanto avessero mai osato immaginare. Era una cosa inconcepibile, un pensiero troppo assurdo.
9S cadde a terra.
Gridò con quanto fiato aveva in gola tutto il suo disprezzo e la sua sofferenza, ma non servì ad alleviarne neppure una goccia.
Che senso aveva avuto tutto? Che senso aveva che il Bunker fosse esploso? Che senso aveva che 2B fosse morta? Che senso aveva che lui si fosse salvato? Che senso aveva lui?
Si alzò a fatica, guidato dal solo disperato furore che gli aveva permesso di continuare a combattere. In fondo non importava. Non importava più capire tutto questo: contava solo la realtà. Il Bunker era esploso, 2B era morta al posto suo nonostante tutti i suoi tentativi di proteggerla, lui era solo e anche uno degli ultimi YoRHa.
Respirò forte e riprese a camminare faticosamente. Uno scopo, piccolo, insignificante, eppure importantissimo, ce l’aveva. Poi avrebbe potuto riposare.
Pod 042 ribadì le sue preoccupazioni, senza peraltro ottenere risposta.
Poi avrebbe rivisto 2B.
Lontano si stagliava la torre bianca delle biomacchine, la sua ultima meta.
Presto sarebbe tutto finito, e quella roccia gelida che lo schiacciava si sarebbe dissolta. Sarebbe tornato il 9S sfacciato che era stato, stringendo la mano della sua sorella androide in uno sterminato campo di fiori.




A.A.A.: Angolo dell'Autrice Asu
Buongiorno a tutti! Ormai la mia presenza su Efp è imbarazzante, pubblico e scompaio per mesi e mesi MA! Chi non muore si rivede suppongo (?)
COMUNQUE SIA. Nemmeno io so come è nata questa fanfiction, dal momento che non ho nemmeno finito il gioco xD Sarà mica il fatto che amo 9S oltre la soglia di dignità? è probabile.
Sto ancora elaborando io stessa che quel poverino sia folle di dolore, a momenti non ho il coraggio di proseguire con la storia (IO ME LO SENTO CHE MUORE OK? Quindi voglio prolungare questa bella illusione che lui resti in vita il più a lungo possibile, grazie. Anche se mi spezza il cuore vederlo così), ma giuro che riuscirò a concludere quel meraviglioso gioco che è Nier: Automata (dato che è uscito anche Replicant 8D), Nel frattempo mi faccio male da sola.
Ho inserito la storia sotto "Missing Moments". In buona sostanza tutto questa sofferenza di 9S è molto esplicita, ma ho pensato che un viaggio nella sua mente a livello un po' più profondo potesse essere considerato un momento non descritto del tutto nel gioco. Immagino che scoprirò anche questo a breve. Anche se spero sinceramente mi lascino col dubbio, è abbastanza drammatico pure senza (QUINDI PERCHE' ASU NON TI FERISCI ULTERIORMENTE PER I CAVOLI TUOI SCRIVENDO QUESTA COSA?)-
In ogni caso spero che questa fiction vi sia piaciuta (ogni tanto concludo qualcosa e mi va di condividerla con voi.). Grazie per aver letto fino a qui, a vecchi e nuovi lettori! Spero di rivedervi in un altro angolo dell'autrice sconclusionato.
A presto!

AnB
   
 
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