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Autore: sallythecountess    01/05/2021    1 recensioni
In questo capitolo finale della saga della famiglia Jimenez tutti i nodi verranno al pettine. Juan ritroverà la sua natura oscura e darà inizio ad una guerra che incendierà Los Angeles solo ed esclusivamente per amore di Mina. John dovrà affrontare non solo la fine della sua relazione con il suo amato Ethan, ma un enorme dolore che lo manderà totalmente in crisi e lo costringerà a crescere. I tre ragazzi Jimenez, infatti, si troveranno da soli a combattere con la paura di diventare orfani e inevitabilmente diventeranno adulti.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mìmi'
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Capitolo: un dolcissimo primo bacio
Dall’altra parte del mondo qualcuno stava coccolando il suo carlino, con mille pensieri per la testa. Aveva fatto quello che John gli aveva chiesto, erano stati abbastanza rapidi a procurargli la cartella e lui aveva chiamato il suo ex amore con il cuore in gola, ma John non aveva voluto parlargli e lo aveva passato rapidamente a sua sorella. Il nostro amico dottore non aveva idea del perché John fosse stato così gelido, ma non voleva farglielo pesare. Sapeva cosa lui stesse provando, aveva vissuto per anni in attesa di un lieve miglioramento di sua madre, quindi non voleva giudicarlo, però era decisamente triste. Era a casa quella sera e non riusciva in nessun modo ad addormentarsi. Ogni parte di quella dannata casa gli ricordava quel ragazzino che aveva amato in modo così estremo e che aveva vissuto con lui per qualche mese, riempiendogli totalmente la vita. Non poteva stare in soggiorno, perché sul divano si erano accoccolati mille volte insieme a Nacho, il suo cane, a guardare film o lo sport. In cucina, in bagno e in camera da letto avevano fatto l’amore e il terrazzo gli ricordava una bellissima sera di San Valentino in cui si erano amati da impazzire. Eppure di quei sei mesi non gli era rimasto nulla, neanche una foto. John aveva portato via le sue cose in fretta, e si era letteralmente volatilizzato.  Tutte le loro foto erano state scattate da lui, che non gliene aveva inviata neanche una, perché dimenticava sempre tutto e lui non aveva avuto il tempo di ricordarglielo. Eppure se avesse immaginato che sarebbe finita in quel modo, nel silenzio più totale, da un momento all’altro, quanto meno avrebbe insistito per avere una foto, un ricordo di quei momenti così felici.
Uscì a prendere un po’ d’aria e si accorse che aveva addirittura ancora le sue cicche di sigaretta nel posacenere. Era convinto che per quanto fumasse quel ragazzino le sue labbra avrebbero sempre e solo saputo di sigaretta, invece era un alieno anche in quello: sapeva sempre di menta, anche appena sveglio, ed erano incredibilmente dolci e morbide le sue labbra. Sbuffò soltanto pensando al loro primo bacio, e chiuse gli occhi per cercare di ricordarlo.
Dopo il loro primo appuntamento era nata una stranissima intesa tra loro. Scherzavano molto, e c’erano anche molte allusioni piuttosto esplicite. Rafa non aveva la minima idea di quello che stava facendo, ma John continuava a provocarlo un sacco, e gli piaceva da impazzire. Parlarono di un sacco di cose in quella settimana, di cinema, auto, moda ma anche di come e dove John amasse i baci e di altri argomenti piuttosto piccanti. Si sentivano a orari assurdi, o quando John era a lezione, e si erano intravisti al volo in palestra soltanto una volta,  e il cuore di Rafa era esploso quando lui gli aveva proposto di fare la doccia insieme.
John era sfacciato e decisamente sapeva quello che voleva, e anche lui aveva le idee abbastanza chiare, e per quanto non volesse solo un rapporto fisico, era stato incredibilmente provocato da quel ragazzino che aveva deciso di fare la doccia esattamente di fronte a lui. Lo spogliatoio della palestra era pieno, però, quindi non era successo assolutamente nulla, e Rafa aveva cercato di distogliere lo sguardo il prima possibile per non mostrare a tutti quanto avesse apprezzato, ma l’immagine di John che si insapona sotto l’acqua bollente, fissandolo come per mangiarlo, gli era entrata dentro.
La verità è che entrambi avevano una cotta tremenda, e cercavano in ogni modo di stare vicini “…come ferro e calamita” gli aveva scritto John. Più si avvicinava a lui, più Rafa scopriva che quel ragazzino sembrava perfetto, anche nelle sue imperfezioni. Non aveva nascosto nessuno dei suoi difetti, anzi da buon insicuro glieli aveva elencati tutti subito e Rafa ne aveva notati altri: era sicuramente impulsivo, irrazionale a volte, e molto, forse troppo, sanguigno, ma il suo difetto peggiore era ovviamente l’insicurezza. Rafa aveva capito che, malgrado le apparenze, l’autostima di John non era altissima, perciò cercava sempre di elogiarlo, non solo per la sua bellezza ma per le altre mille qualità che lo facevano impazzire. Aveva molti pregi il piccolo Jimenez, era intelligente, divertente, sveglio e persino colto, anche se aveva un po’ di difficoltà a fare i calcoli. Rafa adorava il suo modo di vedere le cose, ma quello che lo stava spingendo a innamorarsi perdutamente era la sua dolcezza. John parlava con lui con una voce dolcissima, lo fissava con enormi occhi languidi quando erano in videochiamata ed era davvero molto delicato e affettuoso. Era premuroso e gentile, non solo con lui, ma anche con gli amici. Si preoccupava per tutti e riusciva sempre a farlo sorridere, a renderlo felice. Era molto attento alle sue necessità, e gli aveva detto più volte che anche solo sentendo la sua voce riusciva a stare meglio, facendolo sorridere. Il dottore, però, tra i suoi difetti aveva un lavoro che gli rendeva la vita molto difficile, e temeva che questo potesse alimentare le insicurezze di John, e infatti così fu.
Passarono dieci giorni e sembrava fosse quasi impossibile riuscire a organizzare una seconda serata, perché gli impegni di entrambi non gli permettevano di vedersi. John, in piena paranoia, ne aveva parlato con i suoi genitori, e le sue ansie erano peggiorate.
Papà e mamma Jimenez erano rimasti positivamente colpiti dal giovane medico, soprattutto quando John gli aveva riportato con un sorriso il discorso che lui aveva fatto sull’aspetto fisico e l’amore. Ne era nata una diatriba interessante, perché Juan aveva parecchi sassolini nella scarpa da togliere. Così aveva ribadito alla moglie che lui la pensava assolutamente allo stesso modo e Mina aveva solo scosso le spalle.
“Te lo ricordi com’era quando aspettavi questo ragazzo, no? Avevamo pochi soldi e tu giravi con le mie tute, perché non ti entravano i tuoi vestitini sexy e dormivi con la mia maglietta dei Lakers perché ti stava comoda con il pancione. E non sei mai stata così bella…”  le aveva detto con un sorriso splendido, e Mina aveva solo sorriso in risposta.
“E’ che dovremmo presentarti questo tizio, così magari ti deciderai a dare meno peso all’apparenza e mi concederai una birra di tanto in tanto, senza fare storie sulla mia pancia…”
Mina seccata aveva ruggito che lei lo avrebbe amato sempre e comunque e aveva chiuso quel discorso, ma una settimana dopo aveva capito che quel tizio non andava bene per suo figlio. Non voleva che qualcuno lo ignorasse e gli spezzasse il cuore, così aveva iniziato a dirgli che doveva farsi un po’ desiderare, perché se Rafa pensava di poterlo trattare in quel modo, si sbagliava di grosso.  Aveva continuato per un po’, aggiungendo che nessuno poteva tenerlo come seconda scelta, ma Juan le aveva soltanto detto di lasciare in pace il dottore.
“Io ti ho aspettato per mesi, e non mi sembra che tu facessi un lavoro neanche lontanamente importante quanto il suo. Perciò sta’ buona signora. Stanno bene, vanno d’accordo, è gentile e gli dedica tutto il tempo che ha, a me piace!” concluse Juan soddisfatto, e John lo abbracciò fortissimo, ma Mina continuava a temere che il suo povero piccolo potesse essere ferito da questo tizio.
Passarono ancora un paio di giorni, e a sorpresa Rafa gli disse che avrebbe potuto liberarsi quella sera, facendo impazzire John, che gli disse immediatamente di sì, dimenticando un precedente impegno. Se lo ricordò soltanto dopo un po’ e Rafa gli disse tranquillo che lo avrebbe raggiunto, facendolo sorridere come mai prima.
Divenne letteralmente ancora più bello del solito, se ne andò persino a fare shopping con il padre, e spiegò a Rafa dove fosse la serata e a che ora fosse, ma lui sembrava non riuscire ad arrivare. John sapeva che quando aveva un’emergenza non era facile per lui usare il telefono e dunque aveva immaginato perché fosse così in ritardo.
 Cercò di godersi la serata con i suoi nuovi amici, ma era ossessionato dal suo cellulare e anche deluso. Non voleva fare il ragazzino scemo, sapeva perché Rafa non ci fosse e non voleva renderlo un problema, ma era deluso. Aveva tantissima voglia di stare un po’ con lui e di toccarlo. Gli bastava anche solo prendergli la mano o abbracciarlo, perché sentiva che avevano raggiunto una forte intimità emotiva e aveva bisogno di rendersi conto che fosse tutto reale, non solo una sua fantasia. Era a una festa in un locale, così chiamò fuori qualche amica per sfogarsi e parlare.
“…il punto è che, se davvero ti senti così insicuro solo perché lui non può frequentarti quanto entrambi vorreste, forse non è giusto che ti imbarchi in una relazione con una persona che non ha il tuo stesso tempo libero” concluse Romi, una sua nuova amica dell’accademia e John sentì un brivido. Sospirò soltanto scombinandosi i capelli, ma non ebbe il tempo di rispondere, perché una sua amica aggiunse “Ops…”e lui girandosi morì.
Con un ritardo di ben tre ore era arrivato, e ora lo stava fissando con uno sguardo languidissimo e John non potè fare a meno di correre a stringerlo, ma Rafa era molto dispiaciuto. Si sentì letteralmente soffocare per quell’abbraccio, ma aveva sentito quello che la sua amica aveva detto, così gli disse triste “Hey ciao piccolo…” facendogli venire i brividi.
Erano vicinissimi, e occhi negli occhi John si rese conto di averlo ferito, così sussurrò piano “avevo una voglia tremenda di rivederti Rafy, mi sei mancato…” facendogli saltare il cuore in gola.
“Anche tu mi sei mancato Johnny, mi dispiace da morire per tutto questo…” sbuffò dispiaciuto e John gli prese la mano.
“So che è difficile uscire con un dottore, per questo di solito ci sposiamo tra di noi. Immagino che tu pensi che non m’importi abbastanza da trovare tempo per te, ma non è così” confessò serio, e John lo strinse ancora una volta e sussurrò piano “no, no Rafy non è così…”
“Bene. Perché ci tengo davvero tanto a te, ragazzino. Sto benissimo quando parliamo, mi fai ridere e ci capiamo benissimo, e poi…non si può descrivere quello che sento quando mi abbracci e mi guardi in questo modo. Mi sciolgo totalmente, come non mi era mai successo e penso di avere le pulsazioni a 800…” risero per un attimo entrambi, ma John era molto emozionato e lo accarezzò con tantissima dolcezza.
 “Adoro quando mi provochi, e mi piace un sacco tutto quello che abbiamo, specialmente quest’intimità così intensa da farmi mancare l’aria. Ultimamente ho realizzato che per stare bene ovunque io sia, mi basta pensare al tuo sorriso, perché mi scalda dentro…” gli confessò totalmente sconvolto e John sorrise in modo bellissimo e accarezzandogli le labbra disse piano “dimmi ancora come ti senti quando ti abbraccio…” facendolo solo ridere, ma con il cuore in gola.
“Sono preso da te Johnny. Tantissimo, e non so più come nasconderlo. E’ stupido e folle perché non ti conosco molto, ma mi sembra di conoscerti da tantissimo. Scusa per il clichè, ma è così. Però ragazzino, ci tengo alla tua felicità e non voglio importi qualcosa che per te non va bene. Quindi se per te è troppo difficile vedersi così, quando capita, può finire così, senza nessun rancore da parte mia perché tu sei stupendo e straordinario e io posso solo mangiarmi il fegato, per non essere stato in grado di darti più tempo…”
John si sentì molto male per le parole finali di Rafa e fissandolo negli occhi capì che per lui non era stato assolutamente semplice da dire, così smise di pensare e finalmente si lasciò andare al suo cuore e senza dire una parola gli diede un bacio bellissimo, che fece tremare il povero dottore.
Quando John si allontanò, gli sussurrò piano “So quello che ho appena detto, ma dimmi che non era un bacio d’addio, ti prego…” e John lo baciò ancora una volta, stringendolo ancora più forte.
“Ho avuto paura che fosse tutto un sogno Rafy. Avevo bisogno di stringerti, di toccarti e baciarti, per essere sicuro che non fosse successo solo nella mia testa o solo a me…” gli disse piano. John lo fissava con meravigliosi occhi luccicanti, e si era letteralmente abbandonato tra le sue braccia e Rafa capì di stare davvero per perdere la testa.
 “Capisco. Anche tu pensi sia molto intenso tutto questo, no?”
John annuì soltanto, e baciandolo ancora rispose piano “…intenso come un vulcano, direi”.
 “allora possiamo solo scioglierci e lasciar fare al tempo. Voglio vivermela, fino in fondo, perché tu sei un piccolo girasole nel grigio della mia esistenza, che mi illumina e mi scalda il cuore” aggiunse, fissandolo a sua volta con molta tenerezza.  
“…ma tu riuscirai a sopportare di vedermi sempre quando capita? Perché so che è estenuante e può creare grossi fastidi a chi ha una vita regolare… ”
“Te esperarè Rafy, di notte, di giorno, todo el tiempo mi amor…”sussurrò ancora sulle sue labbra e lui incredulo rispose piano “farò di tutto per stare con te il più possibile…”.
Quella sera Rafa conobbe gli amici di John e fu molto carino e simpatico con tutti, ma era felice come mai prima e continuò a fissarlo con occhi languidi e stringere forte la sua mano. Quel primo bacio era stato di una forza e un’intensità incredibile e lui aveva capito per la prima volta in ventotto anni il senso della parola attrazione. Lo riaccompagnò a casa dopo la serata, e quello che doveva essere un bacio della buonanotte si protrasse per un’ora. John non era mai stato baciato in quel modo, perché Rafa aveva il suo stesso temperamento passionale e lo desiderava, era molto chiaro. Aveva cercato di andarci piano, perché dopo l’esperienza con Ethan non voleva che lui pensasse che fosse troppo aggressivo, ma Rafa baciava in modo divino e molto sensuale, così si era lasciato andare e stava impazzendo. Poteva finalmente essere se stesso senza trattenersi, e a Rafa sembrava piacesse da morire il suo modo di desiderarlo. I baci divennero molto intensi e spregiudicati e John iniziò anche ad accarezzarlo, facendogli venire i brividi.
“…perché non mi porti da te, amore?” gli disse piano, senza fiato e Rafa sorridendo sussurrò “magari…ma tu devi vedere il professore per il progetto di drammaturgia alle nove, non pensare che lo abbia dimenticato. E’ un progetto importante, e da questo dipende il 35% del tuo voto finale, no? Quindi niente sciocchezze piccolo.”
John sorrise per le sue premure, perché era dolcissimo a ricordare tutte quelle cose e gli disse che ci teneva troppo a stare un po’ con lui da soli, perché si erano divertiti con i suoi amici, ma non avevano avuto molta privacy.
“Te lo giuro piccolo: la prossima volta ti porterò a cena in un bel posto, e poi avremo tutta la privacy che vuoi” aggiunse sorridendo e John gli saltò di nuovo in braccio per baciarlo.
“…e come dovrei dormire così?” gli disse a un certo punto, lanciandogli un sensualissimo sguardo e Rafa rispose “come dormirò io: con un sonnifero?” ed entrambi risero.  
Erano rimasti a baciarsi ancora per un’altra ora, e alla fine John aveva dormito pochissimo, ma erano entrambi felici come mai prima, perché era stato troppo bello baciarsi e toccarsi e quella sera, senza rendersene conto, erano diventati una coppia.
 “Sono un coglione, davvero, davvero un coglione Nacho…” disse Rafa al suo cane, che lo fissò scodinzolando, ma quel ricordo faceva davvero troppo male, così prese il cellulare in cerca dei suoi occhi, e si ricordò delle foto che gli aveva inviato per provocarlo quando erano lontani e un colpo al cuore lo spinse a sorridere e a pensare a quella loro bellissima prima volta.
Nota:
Hola a tutti! Allora vi è piaciuto questo primo bacio? Siete curiosi? Ho dedicato a loro i prossimi due capitoli, se ci siete ve li caricherò prestissimo. Grazie per aver letto!
   
 
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