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Autore: Allen Glassred    02/05/2021    1 recensioni
Da sempre, Nemesis è conosciuto come il regno del terrore. Un regno in cui le Tenebre governano incontrastate da oramai tre generazioni. Dopo la misteriosa scomparsa di re Kevin, il trono passerà a Kaito, suo primogenito e signore indiscusso delle forze oscure. Ma cosa accadrà quando, il giorno della sua incoronazione, i suoi occhi incroceranno quelli puri ed innocenti della bella Tea, sarta del villaggio ed una delle poche persone in cui è ancora rimasta la Luce, sotto quel tetro cielo perennemente rosso di Nemesis. E cosa accadrà quando suo fratello Len, suo totale opposto e nemesi, si innamorerà corrisposto della bella sarta? In tutto questo, che ruolo avrà Akito, il braccio destro di Kaito e suo primo ministro? A sorreggere Nemesis sono i tre grandi poteri, ma in quel caso chi è il detentore del potere del Neutro, e forse più instabile di Tenebre e Luce? Kaito e Len hanno un altro fratello? Cosa farà Ruki, fratello di Tea, per salvare la sorella dalle grinfie del re? Se vi ho almeno un pò incuriositi vi invito a seguirmi! Vi aspetto!
Genere: Generale, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Nemesis - The evil Kingdoom'
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Tea sente un altro rumore e capisce di non essere più sola. Allarmata prende le forbici, che intende utilizzare come arma di difesa, e va verso la porta della sartoria: con i tempi che corrono a Nemesis non è improbabile che si tratti di un ladro. Un'ombra fugace, l'ennesimo rumore. Tea si fa forza e segue quello strano figuro, sino a quando questi non si ferma accanto ad un muretto. Tea punta le forbici in sua direzione. " Chi diavolo sei?! " Dice allarmata. La figura si muove e lei, spaventata, cade a terra. Quando riapre gli occhi...  " Non è possibile!  " Dice sconcertata. La gatta bianca miagola, e guarda la ragazza con in bocca un pezzo di pesce probabilmente trovato nei rifiuti. Tea si rialza. " Dio mio Fiocco di Neve! Mi vuoi far morire di paura? " Rimprovera la gatta. Questa, dopo alcuni minuti riprende la sua passeggiata notturna, mentre Tea si calma un attimo ed in seguito ritorna alla sua sartoria, scuotendo la testa. Fiocco di Neve ormai è la gatta di tutti gli abitanti del suo villaggio: è una splendida persiana con due magnifici occhi azzurri ed è una vera coccolona. La bruna si risiede al tavolo di lavoro riprendendo a cucire: non vuole che il sonno abbia la meglio su di lei e ritrovarsi l'indomani con tutto il lavoro da finire. Finalmente, dopo due ore abbondanti riesce a terminare il vestito: è davvero stupendo. E' un ampio abito color azzurro oltremare, che lascia scoperte le spalle ed è ornato da varie perline e pailettes. La giovane va davanti allo specchio, fingendo di essere una principessa per una volta pur stando attenta a non rovinare il magnifico abito, che osserva silenziosa. Ah, pensa: quanto le piacerebbe averne uno simile. A volte invidia quelle gran dame che le commissionano quei magnifici vestiti e sogna di poterne indossare buno uguale. All'improvviso però, mentre lei è immersa nei suoi pensieri le luci si spengono, facendola entrare nuovamente nel panico: no, stavolta non può trattarsi di Fiocco di Neve! Una gatta non può certo arrivare sino all'interruttore e premerlo, per spegnere le luci! La giovane sarta trema, cercando vanamente con la mano un'arma per difendersi e facendo involontariamente finire a terra il prezioso vestito appena terminato. " Chi sei? Chi sei? Ho paura... ". Sussurra solamente la bruna, presa da una paura mai provata prima: no, non è solo il timore che sia entrato un ladro. E' qualcosa di più profondo e radicato ma che ancora lei non comprende. Trema ancora, le sue mani diventano gelide. Ma ad interrompere nuovamente il filo dei suoi pensieri è una voce fredda.

" Si, quel vestito è perfetto per te. Chissà come ti starebbe se lo indossassi, invece di stare li a terra ". Le dice qualcuno. Dannazione, chi è entrato in sartoria senza che lei se ne accorgesse? Probabilmente è un malintenzionato, perchè lei non conosce questa voce e per tanto non può appartenere al fratello, unico uomo che potrebbe entrare in quel luogo! In oltre Ruki non le farebbe mai prendere uno spavento del genere. La bruna si maledice mentalmente, e soprattutto maledice la sua sbadataggine: doveva chiudere la porta a chiave come le raccomanda sempre il maggiore, ma non lo ha fatto! La fortuna sembra tuttavia girare dalla sua parte: le forbici sono ancora sul tavolo di lavoro, solo ora se ne rende conto. Pur essendo ancora al buio si dirige verso esso, riuscendo a non inciampare. Con la mano cerca la sua sola e possibile arma di difesa e le afferra, puntandole al misterioso proprietario di quella voce pur avendo la mano tremante.

" Non ho soldi, ma ho un paio di forbici e non esiterò ad usarle, se sarò costretta! Vattene via e chiudiamo la faccenda ". Dice seria, nonostante la sua mano tremi sempre più per la paura che lei prova. Ma sorprendendola la misteriosa persona afferra le forbici, che Tea cerca di tenere in mano seppur decisamente con fatica. Trema di paura, e ora? Quella persona sembra più forte di lei. Infatti i suoi timori si rivelano fondati e riesce a disarmarla, buttandole a terra le forbici ed afferrandola per un polso. Sono molto vicini, e lei lo percepisce: i loro respiri quasi sono entrati in contatto e di nuovo il terrore la invade. In oltre... no. Questo profumo non pare appartenere a qualcuno che lei conosce. Poi le passa nella mente l'incontro con il principe dai capelli biondi e quello splendido sorriso che le ha rivolto: che sia il suo profumo? E' dunque lui il proprietario della voce? Riflette, dandosi mentalmente della sciocca: ma che va a pensare? Perchè mai lui dovrebbe trovarsi in quel luogo? E perchè dovrebbe metterle così paura? Non ha senso, il suo pensiero non coincide con le sensazioni di terrore che prova. Fa per dire qualcosa, ma all'improvviso sente che la misteriosa persona ha messo la mano libera sulla sua schiena, attirandola a sè con una stretta forte e decisa, riuscendo a terrorizzarla.

" Una così bella ragazza non dovrebbe vivere in un posto come questo. Tu sei adatta a fare la regina ". Le sussurra poi all'orecchio, ora è certa che si tratti di un uomo. " In oltre quelle forbici non si addicono a queste mani così delicate. Anche perchè si, sei coraggiosa a fare minacce... ". Si ferma un momento avvertendo che lei sta tremando, e come se volesse accentuare la cosa le accarezza la schiena con la mano con la quale l'ha tirata a sè. " ... eppure so benissimo che non saresti mai in grado di usarle, nemmeno contro un animale. Figuriamoci contro un essere umano tuo pari ". A quelle parole lei avverte uno strano freddo pervaderla, ha paura, terrore allo stato puro. Come se qualcosa in lei si stesse muovendo e la stesse avvertendo di un pericolo. Agitata trova la forza di li a poco di liberare il polso e riesce a divincolarsi da quella presa sulla sua schiena, spingendo l'intruso lontano da sè. Solo quando sono lontani la giovane sarta sente di poter respirare regolarmente e corre ad accendere le luci. Alza immediatamente lo sguardo verso l'intruso e rimane sconcertata da chi si trova davanti. Il ragazzo sogghigna compiaciuto: lo immaginava, è una ragazza forte ed ha carattere. Proprio la donna che interessa a lui, una sfida che vuole vincere ad ogni costo. Per questo si trova in quel posto, che di solito viene frequentato tanto da nobili quanto da poveri ma mai, mai addirittura dai reali! " Che caratterino! Per essere una di questi volgari insetti ne hai di forza ". Ghigna lui, quasi in modo spavaldo e puntando il suo sguardo di ghiaccio in quello oceano di lei.

" Insetti? " Chiede lei, pur non avendo la forza di ribattere in alcun modo, lo shock l'ha immobilizzata sul posto ed ora è pure disarmata. Ma una domanda le sorge spontanea: che cosa ci fa il neo re di Nemesis li, nella sua sartoria, in piena notte? E perchè lei l'ha scambiato per il principe dai capelli biondi, del cui non sa neanche il nome? In fine, cos'è quel terrore che le ha suscitato ancora prima di sapere la sua identità? " Se siamo insetti ed io sono una di loro, che cosa fate voi qui? ". Trova la forza di chiedergli dopo i primi momenti. Lui rimane un momento in silenzio: perchè non giocare subito a carte scoperte? Dopo tutto lui non è un tipo che attende troppo, ciò che vuole se lo prende senza troppi giri di parole. Ed ora ciò che vuole è li, davanti a lui. Decide di darle una spiegazione dopo alcuni istanti di silenzio.

" Beh, tu sei diversa da quel branco di inetti senza cervello che popolano Nemesis. L'ho capito subito, all'incoronazione quando il tuo sguardo ha incrociato il mio. E' per questo che sono venuto qui: tu meriti di meglio ". Fa lui, rigirando le forbici nella sua mano sinistra ma senza togliere lo sguardo dalla giovane sarta, che lo guarda un pò intimidita. Tuttavia trova l'audacia di rispondere a quelle affermazioni di li ad alcuni momenti.

" Cosa c'è dietro? Voi della famiglia reale non avete mai fatto nulla per niente, o sbaglio? Adesso venite qui, nel cuore della notte a dirmi che io meriterei di meglio, eppure non mi conoscete e faccio parte della categoria che tanto disprezzate ". Ribatte semplicemente la bruna, recuperando dopo alcuni secondi la parola. Il loro sguardo si incrocia di nuovo. Lui sogghigna: aveva ragione, è lei la donna giusta per lui. Non ha certo paura a dire le cose in faccia nonostante si trovi di fronte al suo re in persona e, per la prima volta l'insolenza di un suddito gli piace invece di farlo infuriare!

" Tu pensa ad obbedire, le motivazioni forse arriveranno in seguito. Dimmi un pò, non vuoi cambiare vita? Non sei stanca di lavorare sempre e solo per gli altri? " Detto questo raccoglie il vestito che era finito a terra, guardandolo per qualche istante e notando quanto sia brava quella donna con ago e filo, lo deve ammettere. Punta nuovamente lo sguardo su di lei come a volerla mettere a disagio, cosa in cui riesce: Tea abbassa lo sguardo e tortura l'orlo della sua gonna con le mani, agitata e sperando che quella conversazione abbia fine quanto prima. " Non vorresti altri cento abiti come e più belli di questo? ". La provoca deliberatamente, mentre lei cerca di non rispondere seppur rimanendo letteralmente interdetta a quell'ultima uscita da parte del re: ma che cos'è, una proposta? Se si, di che tipo? In cambio di che cosa dovrebbe ricevere dei vestiti così belli e prestigiosi? In ogni caso non lo vuole scoprire. Sospira, poi fa cenno di no con la testa e tenta di riprendere il vestito dalle mani di Kaito, facendo un passo avanti.

" No grazie, ma preferisco vivere come ho fatto fino ad ora. Conosco la fama della famiglia reale: tiranni spietati che non esitano a schiacciare il popolo per i propri interessi, dico bene? ". La paura sembra essere svanita. " Quindi maestà, preferisco tenermi lontana da voi e da tutta la vostra famiglia, dato che è evidente che la pensiamo in modo decisamente diverso ed io non voglio avere problemi con voi ". Conclude la sarta. Ecco la vera Tea, ecco le tenebre del suo cure. Ed è una sola cosa a scatenarle: la rabbia. La rabbia per come lei e questo " branco di insetti " sono trattati. Questi sono i pensieri di Kaito, che continua a fissarla mentre i pensieri si affollano nella sua mente: fa troppo caldo, riflette. Fa troppo caldo in quel posto, nonostante lui sia il custode delle Tenebre e non provi quasi mai quella sensazione di calore tipica della luce. Ah, ma che dice? La luce non c'entra nulla, lo sa: è ben altro il sentimento a scatenare tutto quel calore improvviso. Dopo alcuni secondi persi a fissare la ragazza di fronte a sè le lancia il vestito, che la giovane afferra al volo prima che finisca a terra.

" Avanti, provalo " le dice solo lui, mentre il suo sguardo si fa nuovamente freddo nonostante contrasti con il calore che a tutt'ora sente. Tea lo guarda sorpresa: cos'è che le ha chiesto? Di provare un abito destinato ad una cliente? E' forse uscito di senno?

" Cosa? " Chiede, credendo di aver capito male. Ma ha capito benissimo, perchè Kaito ripete l'ordine, e con un tono che, decisamente, non ammette repliche.

" Non hai sentito? ". Le chiede facendo un passo verso di lei, afferrandola per il polso come a voler confermare il suo potere su quella donna, o semplicemente sentisse nuovamente il bisogno di toccarla, di avere un contatto con lei. " Spogliati ed indossa quel vestito, subito ". Lei lo guarda un istante, mentre la presa sul suo polso si allenta per poi scomparire man mano. Per un secondo ha temuto che le avesse ordinato di spogliarsi li davanti a lui. Un momento, ma è questo il vero ordine del re? Non lo ha detto esplicitamente eppure, le pare piuttosto ovvio ora il perchè di tutta questa sceneggiata: voleva costringerla a togliersi i vestiti davanti a lui! La ragazza pensa in fretta ad un escamotage, che trova dopo pochi momenti di panico: si, le ha ordinato di spogliarsi e cambiarsi d'abito, tuttavia non le ha detto di farlo davanti a lui. E' salva, pensa. Sospira sollevata e, senza aggiungere altro, la sarta obbedisce all'ordine, andando in un'altra stanza per mettersi l'abito. Kaito stringe leggermente i pugni: è stata furba. Ha capito perfettamente che Tea aveva inteso il suo ordine, ma è riuscita ad usare una patetica scappatoia. Pazienza pensa, sarà più preciso la prossima volta. Si incammina senza dire nulla nella stessa direzione presa dalla donna che ormai è diventata il suo pensiero fisso. Nel frattempo lei si è tolta il suo vestito da popolana, fissando qualche istante quello splendido che tiene tra le mani. Non si accorge però di essere spiata da Kaito. Lui decide di trattenersi, deve giocare d'astuzia se vuole farla cedere: non può certo entrare nell'altra stanza mentre lei si sta ancora cambiando, anche se lo vorrebbe. Poi riflette: perchè mai no? Perchè mai dovrebbe trattenersi? Più la guarda più sente quel maledetto calore aumentare che gli rende impossibile stare li fuori e limitarsi a spiare: non perde un centimetro di quel corpo così perfetto, sicuramente migliore di molte altre nobili e ricche signore. Dopo alcuni minuti la giovane ha terminato di mettersi il vestito, ma la cerniera non ne vuole sapere di salire. Tea sbuffa pesantemente: ma perchè tutta questa farsa? A che pro farle indossare un abito che lei non si potrebbe permettere nemmeno tra mille anni? Cos'è, un nuovo sistema di umiliazione? Ah no, le torna alla mente subito: le torna alla mente il modo ed il tono in cui il re le ha ordinato di spogliarsi e di indossare quel vestito. Il suo solo scopo era vederla senza vestiti, altro che provare quello che ha cucito. Invece il ragazzo dai capelli blu decide di intervenire, stanco di aspettare. In oltre la situazione è inaspettatamente favorevole e vuole, deve approfittarne ora. Entra nella stanza senza neanche bussare. " Sembri in difficoltà con quella cerniera ". Le dice solamente, sapendo benissimo di farla arrabbiare ed avvertendo i sentimenti di lei. Infatti Tea si volta di scatto, nervosa.

" Il fatto di essere il re non vi da l'autorizzazione ad entrare nella stanza di una donna senza bussare! " Protesta, tutta rossa in faccia dall'imbarazzo: è quasi del tutto coperta, ma nessun uomo che non sia stato suo fratello in qualche rara occasione si è permesso di entrare nella sua stanza senza bussare, ed ancor meno se lei ha il vestito ancora slacciato. Lui non sembra ascoltare le sue proteste e le si avvicina, afferrandola per la vita. La bruna sussulta a quel tocco gelido, lo stesso freddo che pare spegnere quella scintilla di calore che sempre lei percepisce in sè. " Cosa fate? ". Sussurra solamente, percependo la sua schiena ancora scoperta posarsi di colpo sui vestiti di lui, che non le lascia i fianchi.

" Hai detto che il fatto di essere il re non mi autorizza ad entrare in camera tua senza chiederti il permesso? ". Le sussurra all'orecchio, mentre lei si pente di aver sfoderato tanta audacia: già gli ha puntato un paio di forbici e le è andata bene, ora sta sfidando un pò troppo la sorte, pensa. " Ti sbagli. Io posso fare tutto quello che voglio ". Continua lui, portando un braccio a stringerla forte all'alterzza della vita e l'altro a bloccarle le spalle, come fosse una sorta di abbraccio. " L'aria che respiri, questa stanza, questa sartoria, tu stessa. Tutto qui mi appertiene ". Precisa il giovane re, mentre lei percepisce di rimando una sensazione, un sentimento che proviene da lui ma che la terrorizza. Che cos'è? Non riesce a dargli un nome. Kaito capisce di averle ben chiarito che tutto, inclusa lei gli appartiene li a Nemesis, e la libera da quella presa. Senza pensarci un momento allaccia il vestito, tirando con così tanta forza la zip da far sussultare lei, che per un breve istante sente come se il respiro si fosse mozzato. Per qualche secondo, le mani di lui sfiorano la schiena di lei ed è come se una scossa elettrica attraversasse entrambi. Lei è sempre in imbarazzo, lui invece pensa che non riuscirà a controllarsi per molto. Quella ragazza lo sta provocando troppo, anche se probabilmente lei nemmeno se ne rende conto. Eppure lui lo sente: sta perdendo la testa, non riesce a controllare l'istinto. Le mette le mani sulle spalle rimaste scoperte e la fa voltare verso lo specchio. " Ti vedi? Sei bellissima, questo vestito sembra fatto apposta per te. Perchè tu sei diversa, altro che una di quelle dame noiose. Tu vuoi il potere, vuoi la gloria. E con me li potrai avere ". Le sussurra all'orecchio, non lasciando la presa sulle sue spalle. Tea volta il viso verso di lui, confusa: ma dove vorrà arrivare con quelle allusioni?

" No, non voglio soldi, gloria o potere. Voglio solo che il popolo venga trattato con rispetto e non peggio di bestie ". Fa la sarta, e lo pensa davvero: lei non è fatta per il lusso, l'unico suo desiderio è che la sua gente sia trattata con il rispetto dovuto, anche se è dai tempi di re Kevin che ciò non avviene: come può aspettarsi che lo faccia il figlio? A quella risposta Kaito si acciglia, stringendole le spalle così forte da farle sfuggire un leggero gemito di dolore.

" Lascia perdere quel branco di insetti, pensa a te stessa ora. Pensa a te come mia regina. E' molto meglio che fare la paladina della giustizia, no? Pensa a quante cose potremmo fare io e te, insieme. Avverto le Tenebre del tuo cuore, Tea. Le sento, non fingere che non esistano. Sei molto più simile a me di quanto tu voglia ammettere ". Continua Kaito, mentre lei rimane un pò interdetta e confusa, tuttavia non riesce a rispondere anche se vorrebbe rifiutare, dire che è una pazzia e che non c'è alcuna tenebra nel suo cuore. In oltre, lei regina di Nemesis? E' una cosa assurda. Lei che è solo una umile sarta? E che tra l'altro, non condivide le idee della famiglia reale. E questo, anche Kaito lo dovrebbe aver capito. Non riesce a capire, come mai le ha chiesto una cosa simile? I suoi pensieri vengono interrotti da una strana sensazione di calore che pare far scomparire il freddo ed il terrore di poco prima.  Sente caldo, molto caldo. Ma come mai? Sposta lo sguardo, e si accorge solo ora che Kaito le sta baciando il collo. Vorrebbe sottrarsi, ma come? Il suo corpo sembra non rispondere ai comandi della testa e la porta solamente a mordersi leggermente il labbro.

" No... non voglio. Mi... mi rifiuto ". Trova la forza di dire, riferendosi sia al fatto di diventare la regina di Nemesis sia alla piega che la situazione sta prendendo: perchè quel calore sembra averla investita, e per un istante averle fatto perdere la ragione? E' dunque questo il potere di Kaito? E se si, come è riuscita lei a riscuotersi e a non caderne vittima? Fa per spostarsi da lui, deve allontanarsi il prima possibile prima che succeda qualcosa della quale si pentirà, prima che quel calore torni nuovamente ad impadronirsi di lei. Tuttavia lui è più svelto e le blocca i polsi dietro la schiena, impedendole la fuga e quasi facendole male, contrariato dal fatto di essere stato interrotto dopo che si era spostato con i suoi baci dal collo alla spalla della ragazza, lasciata scoperta dal vestito. Credeva che il suo potere avrebbe funzionato, credeva che farle percepire le sue stesse sensazioni sarebbe servito. Che anche lei lo avrebbe desiderato, invece ha resistito. E questo non era parte del suo piano, no di certo. Ma non lo fermerà di certo.

" Credi che mi importi se tu rifiuti o accetti? Io sono il tuo re e mi devi obbedire. E meriti una punizione per aver osato replicare ad una mia decisione " Ribatte lui, per poi slacciarle nuovamente la cerniera del vestito. Lei cerca di spostarsi: si sente inquieta, la piega che la situazione ha preso non le piace assolutamente, sente che non deve andare così. " O vuoi che ti rinchiuda in una delle prigioni del castello per avermi puntato quelle forbici? " Conclude lui, facendola voltare e guardandola, lasciando così la presa sui suoi polsi. Lei abbassa lo sguardo, massaggiandoseli legermente: oltre ad essere doloranti per quella presa così salda si sono arrossati parecchio. Riflette sulle parole di Kaito: sa che sarebbe capace di farlo, di trovare il minimo appiglio per chiuderla nelle segrete e torturarla. Tuttavia, non può nemmeno lasciargli fare ciò che gli pare quando lo fa sul suo corpo. Si allontana di qualche passo.

" Non mi interessa! Ho detto che non voglio accettare. Noi due abbiamo idee molto diverse su cosa significa governare un regno. E men che meno intendo soddisfare i capricci di un re che forse dovrebbe imparare cosa vuol dire rispettare le persone e cosa significa un no! ". Dice lei, riprendendo il controllo di sè stessa. Come se una strana luce dentro di lei l'avesse fatta reagire. Kaito, offeso da quel comportamento la afferra per un braccio facendole anche male, per poi spingerla sul letto e cadendo su di lei. La ragazza cerca di alzarsi, ma non ci riesce trovandosi bloccata sotto di lui.

" Te l'ho detto: ciò che voglio, io me lo prendo. E in questo momento io voglio te, hai capito? " Le grida alterato, per poi tentare di toglierle l'abito che, a causa di un ennesimo strattone finisce per strapparsi. Lei intuendo le sue intenzioni grida, ma lui pare irritarsi a quella reazione e le da uno schiaffo, così forte da farle sanguinare il labbro. La ragazza trema mentre le lacrime cercano di uscire dai suoi occhi, nonostante lei cerchi disperatamente di cacciarle via. Nota lo strappo sul vestito, proprio all'altezza del seno: si sente esposta. E' completamente alla sua mercè e questo la agita come non mai. Il freddo torna ad impadronirsi di lei, comunque non smette di opporre resistenza e cerca di divincolarsi, vanamente. " E sta buona! ". Le ordina ad un certo punto lui, puntando il suo sguardo in quello terrorizzato di lei.

" Lasciatemi! Lasciatemi immediatamente! Cosa credete di farmi?! ". Urla la giovane sarta cercando di alzarsi, con l'unico risultato di ricevere un secondo schiaffo.

" Non hai ancora capito chi comanda qui, eh? Non mi importa niente se tu lo vuoi o no: io ti voglio e sarai mia, e questo è quanto ". Una luce strana attraversa gli occhi del neo re di Nemesis: è follia. E' pura follia mista a quel sadismo che da sempre ha contraddistinto i Baskerville. E' pazzo, ed ora è lei che sta per farne le spese. Cerca di scalciare dato che le mani sono immobilizzate dalla presa di lui.

" Sadico pervertito! Voi siete pazzo!! ". Grida la ragazza, incapace di trattenersi: sapeva che il neo re sarebbe stato anche più crudele del padre, ma mai si sarebbe immaginata che avrebbe tentato di stuprarla! A quelle parole lui la guarda con uno sguardo che non promette nulla di buono per la giovane.

" Oh si, questo è vero. Ti devo dare ragione, sartina ". Prima di continuare la afferra per il collo con la mano libera, senza però stringere ma riuscendo a terrorizzarla solo con il gesto. " Sono pazzo di te ". Conclude poi il discorso, spostando la mano dal collo alla gonna del vestito, che con un colpo deciso riesce a strappare.

" Infame! Cosa credete di fare?! Questo è uno stupro! ". Urla, cercando di muovere le mani per poterlo almeno spingere lontano da sè. Innervosito dalle parole e soprattutto dal continuo dimenarsi della ragazza Kaito le afferra i polsi con così tanta forza che, per un istante, a Tea pare quasi che glieli abbia rotti. Sta per dire qualcosa ma una stretta fortissima la fa gemere di dolore, e solo ora nota che le ha legato i polsi per non farla reagire.

" Ora si che starai buona, vero?! ". Fa lui, mentre lei non ce la fa più: lo sente, non riuscirà a reggere a lungo. Cerca di trattenere le lacrime, ma quando sente una mano di lui sotto la gonna strappata del vestito e toccarle le gambe ed abbassandole le calze la assale il panico. Ed ora cosa fa? Sembra una situazione senza via d'uscita. Ma non era certo così che lei si era immaginata la sua prima volta. Non vuole farsi vedere debole ed indifesa, non ora. Ma non può fare a meno di tremare, fino a quando le lacrime non iniziano a bagnarle il viso e lei scoppia in un pianto disperato. Invece di fermarlo tuttavia, questo sembra far alterare di più Kaito. " Smettila o giuro che ti imbavaglio, hai capito?! Chiunque pagherebbe per essere la mia regina, tu invece osi rifiutare! ". Non gli va giù: non sopporta che quella donna lo abbia rifiutato, è inaccettabile ed ha fatto scattare qualcosa in lui: il risveglio del suo potere oscuro, le Tenebre che hanno lentamente preso il sopravvento e si, il desiderio. Ora sa cos'era quel forte calore di prima: la desiderava, la desidera e non avrà pace finchè non sarà sua, con le buone o con le cattive.

" Per favore, no! Tutto ma non questo! Chiudetemi nelle segrete per avervi puntato le forbici, torturatemi, ma non questo! ". Piange lei mentre lui, stanco delle sue parole e delle sue suppliche, le tappa la bocca con una mano, arrivando viso a viso con lei.

" Dimmi che mi vuoi. Dimmi che mi desideri. Dimmi che sei mia ". La tira a sè con la mano libera, mentre lei continua a piangere e scuote il capo, impossibilitata ora a parlare. " Tu sei mia ". Conclude in fine lui, puntando quello sguardo gelido in quello terrorizzato di lei. E' sua. E' sua, e niente e nessuno riuscirà a fermarlo, pensa. Niente e nessuno.

Nello stesso istante, Ruki è a casa. Sta dormendo ma un sogno si affaccia alla sua mente.


Una donna piange disperata, è caduta a terra. Un soldato prende in braccio un bimbo, che è in lacrime esattamente come la madre. " No! Il mio bambino no! Lasciatemelo vi prego! ". Grida la giovane, spaventata. Ma una guardia la spinge a terra, mettendola a tacere.

" Zitta! Re Kevin ha ordinato di prendere questo bambino e di portarglielo, e non sarai certo tu ad impedircelo! " La donna si alza e cerca di reagire, ma le viene puntata una spada. Un uomo dai capelli color dell'argento e con un occhio solo la fissa. Le guardie si inchinano, ovviamente sorprese.

" Maestà, che ci fate qui? Potevamo cavarcela da soli ". Mormorano in tono rispettoso, mentre lo sguardo di ghiaccio di lui fa raggelare loro il sangue nelle vene.

" Andatevene. Qui ci penso io " Ordina il misterioso uomo, che a quanto pare è re Kevin, il padre di Kaito e di Len. Prende in custodia lui il bimbo dai capelli rossi e dagli occhi color dello zafiro, simili ai suoi. La donna piange.

" Risparmialo ". Chiede in lacrime e dandogli del tu senza remore. Lui la guarda, poi guarda il bimbo.

" No, non lo ucciderò. Credo di avere un compito migliore per lui ". Dice, per poi scomparire, così com'è arrivato.


Improvvisamente, il corvino si desta di soprassalto ed ha un presentimento decisamente poco gradevole. Quel sogno è decisamente strano: la donna era sua madre, ma perchè diavolo ha sognato una cosa simile? E chi diavolo era quel bimbo dai capelli rossi? Perchè assomigliava al braccio destro di Kaito? Si, quell'arrogante di Akito: cos'ha a che vedere con sua madre? E con re Kevin? Come mai l'ha cresciuto lui? Se lo sono sempre chiesto tutti, in verità. Re Kevin odiava il popolo tanto quanto pare odiarlo Kaito, era un tiranno spietato: come mai farsi carico di un bimbo non suo ed addirittura affiancarlo al primogenito? Il ragazzo guarda l'ora: sono le due della notte. Va in camera della sorella: non c'è. Non ha mai tardato così tanto, non senza avvertirlo. Come avesse avuto un presentimento nefasto il corvino scende di corsa le scale e si precipita in sartoria, correndo a perdifiato ed arrivando in un lampo. Sale le scale sino a giungere alla stanza della sorella, dove a volte rimane per dormire quando ha molte commissioni e deve lavorare sino a tarda ora. Apre la porta di scatto: inutile descrivere come si presenta la scena: sua sorella spaventata a morte, praticamente svestita e trattenuta contro la sua volonta da Kaito?? Il re di Nemesis?? Ruki non sta troppo a pensarci su e spinge via Kaito, liberando la sorella che lo abbraccia forte, spaventata a morte ed in lacrime. Ruki la guarda e nota che è piena di lividi ovunque, ed intuisce cosa comunque deve essere accaduto. Infuriato per essere stato interrotto il ragazzo dai capelli blu sguaina la spada, ferendo Ruki al braccio. Tea si spaventa e teme il peggio: grida terrorizzata notando il sangue cadere a terra, pur non avendo lei stessa la forza di reggersi in piedi.

" Questo è un avvertimento: ti sei messo contro il tuo re, e questo affronto lo pagherai con la tua vita. Ma ucciderti qui sarebbe poco divertente ". Sulla faccia del neo re compare un ghigno poco rassicurante. Guarda Tea, che è corsa a soccorrere il fratello nonostante le sue condizioni. " E tu non sperare di cavartela così " Le dice semplicemente Kaito, per poi prenderle il viso tra le mani dopo essersi inginocchiato per poter arrivare alla sua altezza. " Ci rivedremo molto presto, e credimi che la prossima volta non sarai così fortunata: non ci sarà più nessuno a salvarti da me ". Detto questo la bacia con una foga tale da toglierle l'aria e da farla ricominciare a tremare sia per la paura che per il freddo che le ha trasmesso quel bacio violento. Il blu si stacca e la osserva compiaciuto. " Tanto ormai, sei mia in ogni caso ". Le accarezza il ventre e se ne va, sparendo in una ventata d'aria gelida. Tea e Ruki sono costretti a chiudere gli occhi per qualche attimo. La ragazza porta una mano sul punto che le ha toccato prima lui, shoccata: cos'ha voluto dirle con quella frase? Poi torna ad occuparsi del fratello maggiore. Il moro pensa che questo è troppo: non permetterà che sua sorella diventi l'ennesimo capriccio di quella famiglia di tiranni. Per qualche motivo Re Kevin uccise la loro mamma, ma non permetterà che suo figlio faccia del male all'unica persona che ancora gli è rimasta cara. Anche se ormai, il danno pare essere irreparabile.


Salve a tutti i miei fans! Vi ringrazio per continuare a seguirmi innanzi tutto, e spero che vorrete continuare a farlo! Come vi sembra questo capitolo? Stavolta l'ho fatto un pò più lungo. Chi sarà mai il misterioso bimbo del sogno di Ruki? Come mai re Kevin decise di crescere Akito, se, come Kaito, considerava i suoi sudditi meno di zero? Cosa farà Ruki ora che Kaito ha toccato la sua amata sorellina? E Kaito? Si vendicherà dell'affronto subito? Cosa accadrà ora? Beh, se siete curiosi del seguito vi aspetto al prossimo capitolo! Kiss kiss
   
 
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