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Autore: Ridley Jones Stark    04/05/2021    0 recensioni
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 2019
La tranquilla vita di Vitani Blake viene sconvolta quando, dopo l'improvvisa scomparsa di sua nonna Helena è costretta a trasferirsi assieme alla sua famiglia nel paese natale di sua madre: Blackwood Hollow. Inizialmente la ragazzina non è felice del suo trasferimento, trova difficile convivere con i suoi zii e i suoi cugini, le manca la sua vecchia routine e -soprattutto- da quando si è trasferita nel paesino terribili incubi la tormentano.
Tuttavia stando a Blackwood Hollow Vitani viene a sapere che un oscuro segreto avvolge la sua famiglia e per uno sfortunato caso del destino sarà lei a doverlo risolvere.
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 1800
Endrell Morgerstern è il mago a cui è stato affidato il compito di proteggere il villaggio di Blackwood Hollow dalle perfide Ombre: Anime corrotte che danno la caccia ai viventi per mangiarne le carni e berne il sangue. Per fermarle Endrell e la Veggente Diadama devono scendere nelle profondità del Regno delle Anime e sconfiggere il Ladro di Anime: un mago malvagio che ha stabilito la sua dimora tra i morti.
Il viaggio che il mago e la Veggente dovranno affrontare sarà lungo e pieno di pericoli e il nemico con cui dovranno confrontarsi potrebbe rivelarsi troppo potente per essere sconfitto.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando la nebbia del Velo si dissipó Endrell riuscì finalmente si guardò attorno curioso di scoprire come appariva il temuto Regno delle Anime. Ma ciò che lo circondava andava ben oltre quello che aveva immaginato: il cielo era coperto da tetre nuvole che sfumavano dal nero al viola e di tanto in tanto venivano illuminate da lampi scarlatti, l'aria odorava di sangue e putrefazione, davanti ai suoi piedi si estendeva un'enorme campo di rose rosse interamente fatte di cristallo, tra questi fiori particolari giocavani dei bambini completamente bianchi con due cavità nere come la pece al posto degli occhi, intanto uomini, donne e ragazzi pallidi come cadaveri si contorcevano mentre le rose si inerpicavano attorno ai loro corpi trapassandoli con le spine e soffocandoli con gli steli. Endrell rabbrividì
 
-Diadama che posto è questo?- chiese
 
-È il Giardino degli Assassini, il primo luogo che un'Anima deve attraversare per raggiungere il Mare del Riposo Eterno: se lo Spirito che entra in questo Regno è puro e non si è mai macchiato di sangue allora passerà senza conseguenze, ma se invece è colpevole della morte di qualcuno allora le rose lo assaliranno e lo trascineranno nelle viscere del Giardino, dove l'Anima patirà pene eterne.-
 
-E chi sono questi bambini che si trovano qui? Anche loro si soni macchiati si sangue in vita?-
 
Diadama scosse la testa
 
-Questi soni gli spiriti di coloro che hanno ucciso la madre durante il parto, si trovano qui perché sono considerati assassini, quindi non possono procedere oltre il Giardino, ma non sono colpevoli, quindi non meritano di patire tutto il dolore che è riservato agli atri assassini. Il Mietitore gli consente di vivere qui in pace, ma come pegni si prende i loro occhi.-
 
Endrell rabbrividì nuovamente, non era certo colpa di quei bambini se la loro nascita aveva causato la morte delle loro madri, quindi non meritavano certo di essere puniti così,
 
-Non mi sembra giusto- disse infine,
 
la Veggente rise amaramente
 
-La giustizia è un tesoro raro nella vita, quindi perché dovrebbe essere diverso nella morte?-
 
sentendo quell'affermazione il giovane mago non seppe come rispondere, ma in fondo chi avrebbe saputo farlo dopo aver visto quel luogo?
 
-Meglio non fermarci in un posto per troppo tempo, potremmo attirare attenzioni poco piacevoli- sentenziò Diadama spezzando quel pesante silenzio che si era creato.
 
Così i due maghi si incamminarono tra le rose, la Veggente era in testa e mormorava costantemente incantesimi di protezione nell'antica lingua, l'idea che le Ombre potessero trovarli la terrorizzava più di ogni altra cosa, perché sapeva bene che se fossero stati scoperti qui mostri avrebbero ucciso Endrell e avrebbero portato lei dal loro signore: il Ladro di Anime... non poteva assolutamente permetterlo, doveva difendere se stessa e il suo amico a tutti i costi, anche se questo voleva dire usare tutta la sua magia.
Mentre Diadama si arrovellava sui vari destini che la tormentavano Endrell rivolgeva i suoi pensieri alla dolce Susan, la sua bellissima sposa che secondo la Veggente già attendeva il suo erede. Il mago non poté fare a meno di chiedersi se intraprendere quel viaggio fosse stata la scelta giusta, forse sarebbe dovuto rimanere con loro per proteggerli, magari avrebbe dovuto portarli il più lontano possibile da Blackwood Hollow e dalle Ombre, o magari avrebbe dovuto semplicemente seguire il consiglio del Magno Sapiente e della Congrega e stare lontano dal Regno Maledetto... qualsiasi cosa avesse dovuto fare ormai era tardi per i ripensamenti, aveva scelto di seguire Diadama e doveva convivere con la sua scelta, senza rimuginarci troppo.
 
-Cosa troveremo alla fine del sentiero?- chiese Endrell cercando di spezzare quel macabro silenzio
 
-Lo spirito del più crudele assassino della nostra storia: Jason Coleridge- rispose Diadama sussurrando
 
-Io non ne ho mai sentito parlare- disse il mago alzando le spalle
 
-Certo, perché la Congrega ha fatto di tutto per far sparire ogni traccia di quel povero disgraziato-
 
-Ma i Coleridge erano la famiglia di cacciatori di Blackwood Hollow, possibile che non si siano opposti?-
 
la Veggente sospirò,
 
-Quello che ha fatto Jason Coleridge è stato talmente terribile che anche la sua famiglia e la comunità dei cacciatori hanno deciso di ripudiarlo-
 
Endrell non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito, perfino i Coleridge -che erano famosi per la loro brutalità- avevano ripudiato quel ragazzo...
 
-Cosa può aver fatto mai fatto?- chiese infine mentre la curiosità lo divorava
 
Diadama sospirò tristemente
 
-La versione ufficiale rilasciata dalla Congrega è che il ragazzo si è alleto con le Ombre per ottenere la magia nera... ma prima di giudicarlo ricorda che ogni storia ha due versioni e non sempre quella ufficiale è la più veritiera...-
 
il giovane mago la guardò confuso, aveva di nuovo la sensazione che la sua amica gli stesse nascondendo qualcosa, ma decise che in quel momento non era saggio indagare su certe cose, aveva imparato ormai che se Diadama voleva dirgli qualcosa gliela diceva senza troppe storie... e poi in quel momento era meglio concentrarsi sulla missione: trovare ed eliminare la fonte di potere delle Ombre.
 
💎
 
I due maghi continuarono a camminare per quelle che a Endrell sembrano ore e più si inoltravano nel giardino più tutto diventava assurdo, quasi surreale: più di una volta incontrarono assassasini che venivano risucchiati nelle viscere della terra e gruppetti di Anime che giocavano cantando con voci smorte e roche che a volte venivano attaccate da un'Ombra che tentava di prenderne qualcuna per nutrirsi; ogni volta Endrell avrebbe voluto intervenire per difendere quelli che per lui erano solo bambini innocenti, ma Diadama lo aveva sempre fermato sussurrandogli che non era quello il loro compito. Così il giovane mago ormai aveva smesso di preoccupaarsi di ciò che avveniva nel giardino e iniziò a impensierirsi per la sua amica, infatti da quando si erano avventurati nel Regno delle Anime la Veggente era diventata molto più pallida del solito, aveva gli occhi cerchiati da occhiaie scure, la fronte madida di sudore e tremava, nonostante lei affermasse di stare bene Endrell sapeva che non era così, stava pagando il prezzo dell'usare la magia nel Regno Maledetto, infatti se un vivente osava usufruire dei suoi poteri in quel luogo allora i morti avevano il diritto di risucchiargli la forza vitale, condannandolo così ad una morte molto lenta e dolorosa.
 
-Devi fare una pausa Diadama- affermò ip giovane mago fermandosi
 
-No- fu l'unica risposta che ottenne
 
-Dia sei esausta! E se continui così presto ti dissolverai tra queste Anime, lascia usare la magia a me per un po' così potrai riprenderti-
 
-Così saremmo entrambi indeboliti e diventeremmo prede facili...-
 
-Almeno fermiamoci un attimo per riprendere fiato...- propose Endrell facendo sedere delicatamente l'amica tra le rose
 
-Va bene- acconsentì lei assecondandolo,
 
il mago si accomodó accanto a lei
 
-Ti offrirei dell'acqua, ma non l'ho portata-
 
-Probabilmente la tua borraccia si sarebbe ridotta in polvere... sono pochi gli oggetti dei vivi che sopravvivono al passaggio in questo mondo... generalmente sono cose come medaglioni o diari- 
 
-Quindi qual'è il nostro destino? Morire disidratati?-
 
-Patiremo la sete, ma non moriremo qui Endrell, infatti per morire in questo luogo un mortale deve essere ucciso-
 
-È questo che è successo a Jack Laindér e a Lyra Blackwood?-
 
la Veggente sospirò
 
-Non lo so...-
 
opo quella risposta sui due maghi caló un pesante silenzio interrotto esclusivamente dalle grida soffocate degli spiriti degli assassini e dal tetro canti dei bambini.
Ad un tratto ogni suono cessò; Diadama si alzò di scatto guardandosi attorno
 
-Endrell dobbiami andarcene subito- disse con voce tremante
 
anche il giovane mago si rimise in piedi
 
-Che succede Dia?-
 
la Veggente non fece in tempo a rispondere che il silenzio venne squarciato da un urlo terribile simile al richiamo di una bestia selvatica e un attimo dopo nel Giardino si riversarono centinania di creature simili a cadaveri fatti di fumo con gli occhi bianchi e vuoti: le Ombre li avevano trovati.
Endrell immediatamente afferrò il polso della sua amica e iniziò a correre trascinandola dietro, mentre lei tremava come una foglia mormorando frasi che al mago sembravano senza senso.
Mentre fuggivano i bambini attorno a loro erano nel panico: piangevano e imploravani pietà, ma le Ombre gli saltavano addosso dilaniando i loro corpicini, Endrell non poteva tollerare quello scempio così dopo aver lasciato Diadama in un luogo sicuro, si voltò per gettersi nuovamente nella mischia, non avrebbe lasciato che altre Animee venissero assoggettate da quei mostri.
Rapidamente estrasse il medaglione di Jack Laindér e lo puntò contro la prima Ombra che vide, dalla collana si diffuse una fredda luce bianca che fece dissolvere la creatura in una nuvola di fumo. Spronato da quel risultato Endrell decise di attaccare un gruppo che aveva accerchiato una bambina dai lunghi capelli argentati, ma il medaglione non sprigionó nessuna luce e l'unico risultato che ottenne il mago fu quello di far innervosire i mostri che lo attaccarono in gruppo, il giovane tentò di ritirarsi, ma in poco tempo venne accerchiato.
Era giunta la sua fine.
Un'Ombra più grossa delle altre si fece avanti e alzò un artiglio preparandosi a colpire, Endrell serrò gli occhi preparandosi ad incassare il colpo e sperò che la sua morte fosse rapida; il mostro abbassò violentemente la zampa su di lui, ma non lo colpì. Il mago riaprì lentamente gli occhi e quello che vide lo lasciò sconvolto: l'Ombra era svanita in una nuvola di fumo, al suo posto vi era Diadama con le mani avvolte da una luce verde, i tatuaggi illuminati e gli occhi completamente bianchi, tutti gli spiriti avevano gli occhi puntati su di lei e le giravano attorno come fanno le falene con le candele. La Veggente disse qualcosa nell'Antica Lingua, sembrava quasi che stesse contrattando con le Ombre che la guardavano incantate, ma Endrell non riuscì a capire ciò che gli stesse dicendo. Ma proprio quando sembrava che Diadama avesse la situazione sotto controllo un'Ombra la trapassò con uno dei suoi lunghi artigli, la giovane donna guardò sconcertata la lama nera che fuoriusciva dal suo stomaco, tentò di dire qualcosa, ma sputò solo sangue, dalla gola di Endrell proruppe un'urlo di rabbia che spinse il giovane mago ad attaccare il mostro con tutta la sua forza, con tutta la sua magia; tuttavia più Ombre abbatteva più ne arrivavano e intanto Diadama si faceva sempre più debole. Quando Endrell sentì le sue forze abbandonarlo si stese accanto alla sua amica e chiuse gli occhi in attesa della morte, le Ombre si avventarono su di loro affamate, ma prima che potessero colpirli una figura incappucciata armata di un lungo bastone appuntito so materializzò davanti ai due maghi e iniziò a fronteggiare i mostri, sconfiggendoli uni dopo l'altro.
Quando le Ombre furono tutte sparite la figura si accucciò accanto ad Endrell e gli fece bere un liquido viola dal sapore amaro, il mago scattò seduto tossendo e sputando
 
-Cerchi di avvelenarmi?- chiese tra un colpo di tosse e l'atro
 
la figura emise una risata roca
 
-Hai recuperato le energie no?- rispose semplicemente per poi avvicinarsi a Diadama e chiuderle delicatamente gli occhi
 
-Non posso fare molto per lei- disse anticipando la domanda del mago -la ferita è avvelenata e tra poco lei sarà morta, l'unico modo che ho per aiutarla è facilitarle il trapasso...-
 
il giovane uomo si chinò delicatamente sulla sua amica e le baciò delicatamente la fronte
 
-Addio mia cara Diadama- sussurrò tra le lacrime, poi si allontanò lasciando il posto alla figura incappucciata, lui non ce la faceva a sopportare la vista della morte della sua amica.
 
L'incappucciato e Diadama si scambiarono poche parole che Endrell non riuscì a sentire, poi lui le fece bere un liquido arancione e lentamente la Veggente si addormentò; quando fu sicuro che la donna avesse esaltato il suo ultimo respiro l'incappucciato si alzò,
 
-Ce la fai a camminare?- chiese
 
il mago annuì
 
-Bene, perché la strada è ancora lunga fino al palazzo del Ladro di Anime e non possiamo perdere tempo-
 
Endrell lo guardò confuso
 
-Mi accompagnerai?-
 
-Si, me lo ha chiesto la tua amica- rispose la figura incamminandosi
 
-Almeno dimmi chi sei- disse il mago seguendolo
 
l'incappucciato sospirò e con un gesto deciso si scoprì il volto: appariva come un ragazzo di circa venti anni, con folti capelli castani, la pelle cadaverica e un unico occhio rosso cerchiato da un'occhiaia nera come la pece
 
-Il mio nome è Jack Laindér e da questo momento sarò la tua guida-.
   
 
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