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Autore: CurcioBleuClair    05/05/2021    2 recensioni
Tante le volte in cui Azzurra ha cambiato casa, mobili. Li ha spostati e rivoluzionati, li ha voluti bianchi ma non li voleva bianchi, ha imparato a non ascoltare quello che voleva e ha fatto finta, credendoci, di volere quello che NO, NON desiderava, non sentiva suo.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Azzurra'
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Come un portafoto

Sono tanti gli abiti da indossare prima di individuare quello che ti valorizza di più.
Tante le volte in cui Azzurra ha cambiato casa, mobili. Li ha spostati e rivoluzionati, li ha voluti bianchi ma non li voleva bianchi, ha imparato a non ascoltare quello che voleva e ha fatto finta, credendoci, di volere quello che NO, NON desiderava, non sentiva suo.
Circondata da quel bianco si è sentita come un marinaio derubato della sua bussola, completamente ed infinitamente disorientata.
Azzurra estranea, persa e consapevole di avere imboccato una strada che, sola, non avrebbe mai pensato di percorrere.
Azzurra prima d'allora ha smarrito se stessa e se ne renderà conto dopo, tardi, più in là... o forse presto perché, infondo, avrebbe potuto non accorgersene mai.
Presto, forse, perché con uno sforzo disumano, oggi, Azzurra guarda il bicchiere e le sue metà; guarda quella vuota e quella piena, dove l'acqua c'è.
"Azzurra promettiti di piantare quegli occhi neri sull'acqua che c'è, che riempie; sul vino se ti andrà e che ti permetterai di assaggiare prima di sentenziare e dire no.
Prima di sentenziare e definire le cose che non appartengono alla tua vita senza aver permesso loro di entrarci."
Azzurra che fa delle promesse agli altri e a se stessa.
Azzurra e come le viene bene non mantenere le ultime per permettere alle prime di realizzarsi.
Azzurra che sposta, pulisce e riposiziona. Poi si ferma, guarda e non sente - la casa -,non si sente mai a casa.
Cosa mai sarà a non rendere questa casa accogliente?
Mancherà il profumo delle torte...
Si, sicuramente quello insieme alla pasta, alle focacce e la pizza.
Azzurra deve diventare una cuoca provetta perché quella casa emani il calore di un abbraccio.
Lei che tra gli abbracci non sa scaldarsi, non se ne nutre.

Deve fare di più, perché è fermamente convinta di essere sempre la stilo col doppio meno, perché per lei metà non ne esistono, è meno per due volte.
Azzurra deve fare di più perché il tepore della sicurezza invada la casa, perché di quella sensazione stabile ci si possa saziare.
Azzurra che non è mai stata sicura.
Lei che in nessun posto ha sentito di non dover dimostrare nulla.
È lei che pensa sempre di farsi troppe domande, si stanca tante volte di se stessa, non vuole stare lì ad ascoltarsi piuttosto presta attenzione ad argomenti che non le interessano, finge di condividere passioni che non le appartengono pur di riempire spazi, pur di non vedere quanto colore saprebbero contenere.
Ha imparato tante cose... ma non è servito.
Infondo ha sempre e solo studiato, perso del tempo a scrivere.
Cosa vuoi ne sappia della vita. Le manca la pratica. E' solo una bambina cresciuta legata a sua madre, una bambina che deve svegliarsi e diventare madre, adesso e subito perché non c'è tempo.
Non c'è tempo per la spensieratezza.
Non esiste tempo che sia solo suo.
Allora Azzurra la smette. E per favore Azzurra smettila.
Smettila con quei capelli, davanti allo specchio, smettila col mascara sugli occhi, smettila di scherzare, di parlare, di guardare riviste di moda, smettila tu e tutte le tue stupidaggini.
Smettila con lo stile azzardato e le scelte estrose.
Azzurra smettila e cresci.

Ha cambiato di nuovo casa, ha guardato un mobile e ha deciso di colorarlo di rosa, di fucsia, di rosso, arancio e celeste.
Lei che esagera, ed ama farlo scegliendo di farlo.
Son tornati dei mobili bianchi, ma nella casa di Azzurra si son vestiti di sicurezza e di onestà.
Son lì, rispettosi a guardarla vivere, esagerare, piangere, ridere e sbagliare.
Azzurra ha ancora quella strana difficoltà a posizionare portafoto.
Uno dei motivi per cui ne ha pochi, nonostante le foto le piacciano così tanto.
Da piccolina, odiava quel ripiano della sua libreria, non sapeva mai dove e come metterli.
I più alti dietro, i più bassi avanti.
Eppure è così semplice.
Non riusciva, non sapeva disegnare un'armonia che fosse melodica agli occhi.
Azzurra se ne preoccupava poco, qualcun altro ci avrebbe pensato al posto suo.

Sarà stata, ora, diverso tempo a sistemare le cornici della sua vita su quel mobile che adesso, piano piano, sa di buono.
Ha scoperto tasselli da avvitare, dentro di lei, ogni volta in cui si sente, fra la gente, come un portafoto fuori posto, mal messo, rotto e non equilibrato.
Ma è e sarà comunque come loro, loro che fanno da perimetro alle immagini più belle, con le persone che contano.
I portafoto che incorniciano attimi felici e colorati, spensierati, sofferti e guadagnati.
Azzurra imparerà a posizionare il suo perimetro, ad incastrarlo tra altri perimetri e circonferenza.
Azzurra troverà il suo posto e si sentirà in ordine in mezzo al mondo.
   
 
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