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Autore: Lita_85    05/05/2021    5 recensioni
Dario fisioterapista casanova incallito. Anita pubblicitaria ironica e intraprendente. Due persone così diverse ma così simili. Le loro vite verranno stravolte dal loro primo incontro, che li porterà loro malgrado in situazioni divertenti e passionali. Sapranno resistersi l'un l'altro? Buona lettura! ❤️ Opera registrata su Patamu, qualsiasi riproduzione anche parziale dell'opera senza cconsenso sarà perseguibile per legge.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Rimasi come di pietra. Lui era lì, era davanti a me, e mi guardava con i suoi meravigliosi occhi azzurri. Gli stessi occhi che quella sera mi avevano stregata e mi avevano condotta verso la via del non ritorno. Perché pur rinnegando quella sera con tutte le mie forze non riuscivo a togliermelo dalla testa. E adesso più che mai volevo sparire dalla faccia della terra.

< Ragazze ci presento Dario Mancini e Saverio Monte! I miei migliori amici nonché testimoni! > Disse Mirko raggiante  mentre ci mostrava i due ragazzi

Ginevra con tutta la disinvoltura del mondo si avvicinò a loro dando la mano ad entrambe fugacemente. Cercai di fare la stessa cosa prima con Saverio che per tutta risposta mi fece l'occhiolino e poi con Dario. Tentai in tutti i modi di fare la disinvolta, dandogli la mano. Ma quel tocco, quella stretta di mano portò la mia mente alla sera prima quando lui mi teneva stretta tra le sue braccia durante quel bacio appassionato che aveva cambiato le sorti della serata. Quel gusto di tabacco, quelle sue labbra selvagge su di me, le sue mani impetuose sul mio corpo. Il calore della sua mano mi risveglio da quella situazione di stasi trovando i suoi occhi ad attendermi. Erano dannatamente belli, e con la luce solare risplendevano ancora di più. Sul suo viso si fece spazio un sorriso divertito corredato di fossetta. Non so quando tempo passò ma la mia mano rimaneva intrappolata nella sua.

 < Anita tutto bene?! > Chiese Claudia cercando di capire il mio stato catatonico

< Si, si, va tutto bene! > Ribattei ritraendo la mano verso di me velocemente

Lui sorrise ancora una volta come a volermi parlare con gli occhi. Non riuscendo più a dire altre parole di senso compiuto mi ammutolì di colpo

< Ok ragazzi, facciamo un giro per la villa? Vi va? > Propose Mirko cercando di recuperare una situazione che neanche lui sapeva spiegarsi

Tutti annuirono, e procedendo piano verso la villa iniziammo il nostro tour. La villa era stupenda anche all'interno, con mobili classici ma con quel tocco di antico, e i pavimenti completamente in marmo bianco davano quel tocco neoclassico. Girovagavammo per le stanza con con Mirko e Claudia che ci spiegavano dove avrebbero fatto il rinfresco per il matrimonio e il resto, non facendosi sfuggire nessun dettaglio. Tutto questo con un pubblico che sicuramente non aveva capito un accidente. Sembravano tutti annoiati mentre i futuri sposi ci deliziavano di informazioni inutili. L'unico interessato sembrava Dario, ma non al discorso, bensì al mio seno. Mi guardava come a volermi spogliare con gli occhi, facendomi sussultare ogni volta che incrociavano i nostri sguardi. Giunti nei salotti, e agevolata da un'attimo di distrazione di quest'ultimi, tirai verso di me Dario per il braccio e con uno scatto felino lo feci entrare dentro una delle stanze che avevamo già visitato.

< Non mi guardare in quel modo! > dissi spingendolo verso il centro della stanza fuori di me

< Io? > Chiese facendo finta di non capire

< Si! Mi guardi con quell'aria "Sei stata mia e me ne vanto!" >

Lui rise sommessamente guardandomi divertito. Quel suo atteggiamento mi irritava e anche molto.

< Ti faccio ridere?! > Chiesi fuori di me

< Si...perché tu in realtà sei già pazza di me...> 

< Ascolta bene, quello che è successo ieri sera è stato solo uno sbaglio! Un enorme sbaglio!  > 

< Quindi è così che lo vedi...uno sbaglio? > 

< E come dovrei vederlo? >

< Passione ardente.. desiderio...tu mi vuoi.. >

< Cosa?! Ma non diciamo sciocchezze! Tu mi sei totalmente indifferente!  > 

< Beh, posso dire con certezza che mi hai perforato i timpani con le tue urla...quindi tanto indifferente non direi...>

< Sei solo un idiota! > 


Jason Walker - Down

Proprio in quel momento sentimmo arrivare qualcuno, e presa da dal panico lo guardai negli occhi spaventa. Non volevo che ci trovassero insieme in quella situazione ambigua. Senza riuscire a proferire parola  mi lasciai guidare nell'altra stanza da lui prendendomi prontamente per la mano destra. Entrammo dentro una stanza che sembrava uno sgabuzzino, facendomi aderire al muro adiacente alla porta socchiusa. Il suo corpo si strinse al mio intrappolandomi con le sue braccia appoggiate all'altezza del mio viso. Il suo torso coperto da quel maglione in cachemire aderì perfettamente al mio seno lasciato parzialmente scoperto dal vestito viola a scollo a v che indossavo, permettendomi di sentire il suo cuore ad ogni respiro. Batteva forte come il mio. Pensai subito che la causa principale a quello scombussolamento fosse dovuto alla corsa appena fatta o per l'adrenalina. Oppure, cosa più probabile, perché lui era nuovamente su di me. I suoi occhi scrutavano attraverso quella fessura brillando come due diamanti. Quella tenue luce, metteva in risalto anche la sua bocca lasciata aperta dal suo respiro affannoso. In quell'istante pensai quanto fosse bello, a quanto avrei tanto voluto baciarlo, a quanto avrei voluto essere di nuovo sua. Mille volte sua. I miei pensieri impuri furono interrotti da lui che guardandomi negli occhi disse sottovoce

< Sono solo le donne delle pulizie...fra poco possiamo uscire...>

Annuì come un'idiota. Tutta quella situazione era tremendamente eccitante e lui, e lui, tremendamente sexy. Sicuramente il mio viso, da pesce lesso, non passo innosservato a Dario che si avvicinò a me pigando la testa verso destra per poi avvicinarsi alle mie labbra. I suoi capelli scompigliati ricaddero sui suoi occhi lasciandomi interdetta. Il suono dei nostri respiri si intensifico appena lui sfiorò le mie labbra con le sue in un gioco sensuale.    Deglutì a fatica, mentre lui continuava ad accarezzarmi le labbra. Mi guardò sorridendo nuovamente prima di avvicinarsi a me definitivamente.

L'improvviso la suoneria del cellulare di Dario ci riportò sulla terra, ricordandoci i nostri ruoli. Idiota e Ingenua.
< Cazzo! > Gridò Dario prendendo il cellulare che aveva nella tasca posteriore dei jeans scostandosi da me  < È Mirko...> Disse in disappunto guardando il dispositivo illuminarsi

Quelle parole furono come bombe dentro la mia testa. Cosa credevo di fare? Lasciarmi andare di nuovo con la consapevolezza che con lui non ci sarebbe mai stata storia? Che lui era il solito casanova e che io ero una delle tante? Lui era così, e sicuramente non sarebbe cambiato per me. Uscì subito da quella stanza come una furia, ma fui fermata da lui per un braccio.

< Anita! >

< Lasciami in pace! È un consiglio! > Gridai strattonandolo e guardandolo per qualche secondo uscì da lì correndo



Stazioniai ancora per qualche minuto li dove Anita mi aveva lasciato. Ero rimasto basito. Un attimo prima era pronta a baciarmi l'attimo dopo quasi quasi me ne mollava una in pieno viso.   Questo suo essere un enigma però non faceva altro che alimentare la mia curiosità e il desiderio verso di lei. Portai il cellulare all'orecchio e aspettai che Mirko rispondesse.

< Si può sapere dove cavolo sei? Per non dire altro! >

< Sono andato un attimo in bagno... >

< In bagno? >

< Si, dopo il viaggio non ero ancora andato...>

< D'accordo... ascolta, ci vediamo al secondo piano così ti do la chiave della tua stanza... >

< Ok arrivo subito! > 

Mi avviai verso le maestose scale che avevamo superato poco prima, e salendole con andatura veloce mi ritrovai subito al secondo piano dove c'era Mirko che mi aspettava con Saverio.

< Non vorrei dirtelo, però mi sa che hai problemi si prostata! > Affermò Saverio  lanciandomi uno sguardo divertito

< Lo sai che sei un coglione giusto? >

< Lo so, sono il primo in classifica! Giusto Mirko? >

< A me basta che non combinate casini per tutto il weekend! >

< Però così ci offendi! > Replicai afferrando le chiavi che aveva tra le mani aprendo la porta

< Volevo avvisarvi, in caso ve lo chiedeste, che voi due dormirete qui al secondo piano, mentre io e Claudia e le ragazze al primo... >

< Come mai questa scelta logistica caro Mirko? > chiese sarcastico Saverio incrociando le braccia

< Perché è fondamentale, che voi stiate lontani dalle cugine di Claudia! > Ribadì ancora una volta Mirko entrando in camera

< Però devo dire che la mora ha un sedere meraviglioso... - asserì Saverio sedendosi sul mio letto

< Parli di Anita? > Chiesi quasi infastidito. Non mi andava molto che lui la guardasse in quel modo

< Si...ci farei un giro volentieri!  Anche se al dire il vero, riccioli d'oro mi ha puntato... >

< Ehilà!? Scusate?! Cosa non avete capito delle parole " State lontani dalle cugine di Claudia"? >

< Tranquillo! Saverio scherza! Vero Sa? > 

 < Sicuro! > Ripose con un sorriso a trentadue denti che non prometteva niente di buono

Mirko buttò gli occhi al cielo e grattandosi la testa nervosamente uscì fuori dalla stanza. Si vedeva che non credeva neanche ad una sola parola. Anche io non credevo alle sue parole, ma la cosa più importante al momento era che lui stesse lontano da Anita e dai suoi diabolici propositi.


Entrai nella doccia dopo aver appurato con Saverio che ci aspettavano tutti per cena nella zona ristorante alla 20.30. Ormai, da qualche anno a questa parte il momento doccia era diventato il momento riflessione. Alzai il viso verso il piccolo soffione, e facendo ricadere l'acqua su di me ripensai inevitabilmente ad Anita. Non riuscivo a spiegarmi come mai lei mi avesse stravolto così. Nei miei lunghi anni di onorata carriera non mi era mai successo niente di simile. Ma lei, con i suoi occhi blu-verdi, aveva incasinato la mia mente. E la cosa mi terrorizzava. Avevo paura di questo sentimento, avevo o brividi solo a pensare che potesse succedere a me. Avevo paura di innamorarmi di brutto. Avevo una fottuta paura. Io non sapevo amare, e non lo avevo mai fatto, e lei sicuramente aveva bisogno di uomo che l'avrebbe amata a 360°, ed io nonostante tutto, non ero pronto, non ero pronto per l'amore.


Note: Capitolo Tre. Buonasera a tutti ed eccomi qui con un nuovo capitolo di questa originale che mi ha fatto completamente impazzire! ♥️ Adesso vediamo al capitolo. Vediamo come si sono comportati Anita e Dario dopo essersi presentati e rifugiati dentro lo sgabuzzino.Tutti e due hanno paura di innamorarsi. Anita crede che Dario non cambierebbe mai per lei, invece Dario è convinto di non saper amare, e quindi di non saper dare ad Anita l'amore che merita....chissà cosa combineranno questo due a tavola 🤣🤣🤣 Sarà tutto un programma! Grazie sempre a chi mi segue ♥️ e alla prossima ♥️
   
 
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