Serie TV > Il paradiso delle signore
Ricorda la storia  |       
Autore: InvisibleWoman    08/05/2021    1 recensioni
Irocco | Con questa storia esco un po' dalla mia comfort zone del canon per dedicarmi alla fantasia (e non so quanto sarà una buona idea a lungo termine lol). Prende il via dagli eventi delle ultime settimane: tra Rocco e Irene non c'è più niente e lui è ufficialmente fidanzato con Maria. Ho ripreso un personaggio che avevo buttato lì tempo fa in una storia (https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3976440&i=1) e che speravo arrivasse anche nella fiction per far svegliare Rocco. In realtà l'hanno fatto, ma con Maria, argh.
Da qui proseguirò la storia, che avrà più capitoli (spero per me non tanti), e proverò a dare la felicità al mio personaggio del cuore: Irene. Con o senza Rocco. Vedremo.
PS: troverete qualche errore o tempo verbale sbagliato in alcuni personaggi (Rocco e Maria e gli Amato), giuro che è voluto. Se dovesse capitare con gli altri fustigatemi pure!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Irene è stato… un allenamento in pratica, va” aveva detto Rocco a Maria pochi giorni prima. Irene e le ragazze erano appena tornate dalla cena in pizzeria e si erano soffermate sulla porta, per capire a che punto fosse la cena tra Rocco e Maria e se fosse possibile per loro rientrare in casa. Avevano trascorso una serata piacevole, tutto sommato, e trovarsi in compagnia aveva impedito a Irene di lasciarsi andare ai pensieri. L’idea di sapere Rocco e Maria a cena insieme da soli chiaramente la turbava, sebbene non lo desse a vedere e cercasse, come al solito, di fare finta di nulla.
Anna e Stefania si erano rivelate la compagnia perfetta per quella serata. Avevano riso e avevano scherzato, facendole dimenticare per qualche ora quello che stava accadendo a casa loro. Ma adesso che si accingevano a tornare, una parte di Irene avrebbe voluto fermare il tempo e impedire ai minuti di scorrere regolarmente. Tuttavia, le sue aspettative vennero ampiamente disattese. Aveva immaginato di rientrare e trovare Rocco e Maria finalmente insieme. Le si contorceva lo stomaco all’idea di vederli abbracciati o mano nella mano. Ciò che si ritrovò davanti, invece, era un Rocco deluso che cercava di riconquistare la fiducia della sua bella. A sue spese. 
Il sorriso di Irene, mentre le sue amiche si burlavano di lei per il numero di pizze che aveva mangiato quella sera, le era morto sul volto al sentire quelle parole pronunciate proprio dall’unica persona che l’avesse sempre difesa. Stefania si era voltata verso di lei, preoccupata che queste potessero in qualche modo averla ferita. Ma Irene aveva finto, come ormai aveva imparato bene a fare da tempo. Si era stretta nelle spalle e aveva rifuggito lo sguardo indagatore di Stefania. Rocco le aveva ampiamente dimostrato quanto poco fosse interessato a progredire con una frequentazione tra loro due. Le aveva fatto male sapere che aveva preferito Maria a lei, ma era riuscita a reggere bene quella messinscena. Non le importava nulla di Rocco, era contenta che le cose fossero andate così, questo era quello che raccontava a tutti. Per dimostrarlo, agli altri e soprattutto a se stessa, lo aveva aiutato a finire tra le braccia di Maria. Tutto risolto, no? Tuttavia, sentir sminuito quello che c’era stato tra di loro, e soprattutto lei come persona, le aveva raggelato il sangue nelle vene. Rocco era stato l’unico a trattarla come se meritasse l’amore e l’affetto degli altri. L’unico che non l’avesse mai giudicata, nonostante in molti la definissero una mangiauomini o una ragazza molto intraprendente, che era un modo più carino per chiamarla ‘facile’. La verità era che Irene non era affatto così, per niente, e le interazioni che aveva avuto con Rocco l’avevano ampiamente dimostrato. Irene era tutt'altro che facile, sotto ogni punto di vista. Aveva avuto una sola storia importante in tutta la sua vita, una storia che l’aveva fatta soffrire e le aveva fatto alzare quella cinta muraria insormontabile. Eccetto che per Rocco. Bell’affare aveva fatto. Quanto si era sbagliata a lasciarlo entrare, a permettergli di vederla per quello che era realmente. Aveva commesso un errore di percorso imperdonabile, ma non ci sarebbe cascata un’altra volta.

“Va tutto bene?” La voce di Stefania un sussurro in mezzo al buio della notte. Irene le dava le spalle, dormendo sul fianco opposto a quello che dava sul letto di Stefania. Le coperte fin sopra le orecchie. Avrebbe voluto fingere di dormire e ignorare la domanda della sua amica, ma non se la sentì di farlo. Non era ancora capace di cedere alle braccia di Morfeo e la voce di Stefania era al momento una consolazione. La fece sentire meno sola. La sua mente ripercorreva gli eventi degli ultimi giorni, e le parole che le erano state rivolte. Aveva fatto bene a fingere che di Rocco non le importasse nulla e mettere un punto a quella relazione. Quante altre offese avrebbe ricevuto se avessero saputo tutti che Irene aveva rubato il promesso sposo di Maria? Già, perché sebbene in realtà tra i due non ci fosse nessun accordo, come se potessero essercene ancora negli anni ‘60,  tutte le persone a loro vicine erano assolutamente convinte della precedenza che Maria avesse su Rocco, come se fosse un trofeo da accaparrarsi. Appariva forte, ma Irene non lo era. L’idea del giudizio l’aveva frenata. Aveva trovato un equilibrio in quella casa e non era disposta a lasciarselo sfuggire per ritrovarsi tutti contro. Non voleva sentirsi di nuovo sola.
“Sì, non preoccuparti, torna a dormire” rispose Irene con voce atona, priva di qualsiasi inflessione, il che fece proprio preoccupare Stefania, anziché rassicurarla.
“Sei sicura? Perché sarebbe normale se non lo fossi, dopo stasera” ribatté Stefania, mentre Irene si rigirava sul letto. La stanza era quasi totalmente buia, eccetto che per quel po’ di luce lunare che passava attraverso la tapparella dell’unica finestra che avevano in quella stanza. Non vedeva i tratti di Stefania e, per fortuna, lei non poteva nemmeno vedere Irene. In quel momento Stefania iniziò a dubitare della sua amica. Non doveva far piacere a nessuno vedersi definita in quel modo e si sentì tremendamente in colpa per non aver mosso un dito per difenderla. Anzi, nell’ultimo periodo non aveva fatto altro che giudicarla e criticarla a sua volta per la bugia che stava raccontando a Maria, spingendola a confessare o, altrimenti, lasciare andare Rocco. Iniziò a domandarsi se avesse fatto bene a non lasciarle lo spazio e il tempo che meritava, e a sottovalutare i suoi sentimenti, dando più importanza a quelli di Maria, come se contassero di più. Non era così, non per lei.
Stefania rimase qualche secondo in attesa di una risposta di Irene, ma il suo silenzio parlava chiaro e Stefania non ci pensò due volte a tirarsi fuori dal letto per infilarsi sotto le lenzuola con Irene.
“Che stai facendo?” protestò quest’ultima spingendola via, con il suo solito fare da Grinch. **
“Non mi impedirai di abbracciarti!” borbottò Stefania con una risata, mentre si avvicinava a Irene che, lentamente, iniziava ad ammansirsi. 
“Non sei il giro di prova di nessuno, Irene” le disse dopo un po’ con tono serio. “E sono sicura che presto arriverà la persona giusta anche per te” affermò con convinzione, mentre Irene si lasciava andare a un profondo sospiro sconsolato. Nessuno prendeva in considerazione che lei la persona giusta potesse averla già trovata. Nemmeno Stefania. Forse avevano ragione.
“Grazie” aggiunse semplicemente. Per lei che non era abituata a confidarsi con gli altri quello era già tanto, seppur non avesse in fondo detto nulla. Con calma, a poco a poco, Irene le stava permettendo di conoscerla, di entrare dentro il suo mondo. In quel momento Stefania rappresentava il suo unico appoggio, anche se non riusciva ad ammetterlo e dimostrarlo. Era grata di averla nella sua vita e lei non immaginava nemmeno quanta importanza desse al loro rapporto. E quanta paura avesse di perdere anche lei. 

---

  “Irene, c’è qualcuno che ti sta fissando da cinque minuti.” Maria aveva fatto le scale di corsa e si era avvicinata alla postazione a cui stava lavorando Irene. Lo sguardo entusiasta di chi voleva spettegolare un po’ con lei. 
Il rapporto con Maria aveva preso una piega strana, dopo il suo avvicinamento a Rocco. Adesso che non c’era più niente che potesse mettersi tra di loro, avevano dunque seppellito l’ascia di guerra. Maria si definiva sua amica e Irene la lasciava fare. Aveva imparato a volerle bene, a modo suo, ma ogni tanto le tornava in mente quella sera. Si era concentrata unicamente sulle parole di Rocco, ma Maria? Non aveva speso nessuna parola in sua difesa. Che amica era quella che lasciava che un uomo facesse pratica con una persona a cui era affezionata? In fondo questo dimostrava che l’idea che Maria aveva sempre avuto di lei non era una delle più lusinghiere ed edificanti. 
“Chi sarebbe?” aveva risposto Irene un po’ annoiata, mentre continuava a piegare i golfini che l’ultima cliente le aveva fatto tirare fuori uno dopo l’altro. Era una di quelle giornate no in cui sembrava che tutto andasse storto. O forse era solo l’umore nero di Irene a renderle troppo stretto persino il suo lavoro. In genere le piaceva lavorare: dicevano tutti che Irene Cipriani era capace di vendere ghiaccio agli esquimesi o tappeti ai persiani. Ed era vero. Ci sapeva fare, nonostante spesso questo suo talento non le venisse riconosciuto. Ma le piaceva davvero venire al Paradiso ogni mattina, specialmente gli anni precedenti. Era una scusa per uscire ed evadere dalla pesantezza che si respirava in casa sua a causa della morte di sua madre. Nell’ultimo periodo era stata la sua unica salvezza, invece, per via della nuova compagna di suo padre. In fondo doveva essere grata a Maria per averle offerto un posto in cui stare, libera dal giudizio di suo padre e dall'oppressione di quella donna.
“Lassù, col dottor Conti” disse Maria con aria divertita. Irene sollevò lo sguardo solo per accontentare la sua coinquilina e tornare a concentrarsi sul proprio operato, o meglio sui propri pensieri: in quel momento non era dell’umore di spettegolare o di fingersi interessata alle sue chiacchiere. Eppure, quando vide di chi si trattava, Irene non riuscì più a muovere un muscolo.
“Irè? Lo conosci?” domandò Maria, sorpresa, mettendole una mano su un braccio. Irene aveva inventato la storia con un affascinante avvocato tedesco solo poco tempo prima e dunque non immaginava che la sua amica, un tempo rivale, avesse avuto tra le mani un altro interesse amoroso, oltre a Rocco. Ne fu quasi sollevata, poiché questo, agli occhi suoi, sminuiva ancora una volta quello che c’era stato tra lei e il suo fidanzato. 
“No, ma che dici” si affrettò a rispondere lei, sebbene fosse palesemente una menzogna. Era Lorenzo, l’uomo con cui era uscita qualche settimana prima e che non aveva più rivisto. Erano andati al cinema e a cena un paio di volte, ma poi si era letteralmente volatilizzato e Irene non aveva più sentito parlare di lui. Aveva chiuso quella parentesi e non ci aveva più pensato. In fin dei conti la sua vita nell’ultimo periodo era stata particolarmente movimentata e non aveva avuto il tempo di pensare al rapporto naufragato con un perfetto sconosciuto. Non che a Irene dispiacesse, dopotutto l’aveva solo tolta dall’impiccio di dover porre fine lei a quegli incontri. Non avrebbe negato di essere stata lusingata dalle sue attenzioni, soprattutto dato che erano arrivate in un momento di insoddisfazione e insicurezza personale. Ma la sua mente e il suo cuore erano occupati da qualcun altro e non aveva voluto illuderlo. Ma adesso… beh, adesso le cose erano profondamente diverse. In pochissimo tempo era cambiato tutto e Irene faticava ancora a crederlo possibile. Eppure il matrimonio di Rocco con Maria era ormai una realtà che Irene non avrebbe più potuto negare. Dopotutto era stata proprio lei a farli avvicinare. Persino l’ultima decisiva spinta era arrivata da Irene e da una delle sue idee. C’erano momenti in cui si malediceva per essersi prodigata tanto, e altri in cui era contenta di averlo fatto, poiché così aveva messo un muro tra loro due, un ostacolo insormontabile che rendeva più facile a lei quel distacco. Non potevano più tornare indietro, ormai. Era fatta.
“E allora perché ti sei ammutolita? Dai, chi è” chiese Maria strattonandola ripetutamente per un braccio per farsi dire la verità.
“Che succede? Che succede? Cosa state confabulando?” avanzò Stefania con l’aria losca di un investigatore segreto. Era stata una buona amica per Irene e si era rivelata anche capace di mantenere il segreto che le aveva affidato. Si fidava di Stefania, non l’aveva mai tradita: in quel caso semplicemente non c’era nulla da raccontare. 
“Niente, non c’è niente da sapere” rispose impassibile Irene, continuando a piegare golfini. Ma Stefania non si arrendeva mai tanto facilmente e Irene avrebbe dovuto immaginarlo. D’un tratto, infatti, gliene tirò via uno dalle mani.
“Ormai ti conosco” aggiunse con tono addolcito. Sapeva bene quando la sua amica stava mentendo, o almeno così credeva Stefania. Se solo avesse intuito davvero la portata delle sue menzogne, forse non l’avrebbe spinta con così tanta foga ad allontanarsi da Rocco per lasciare spazio a Maria.
“Quell’uomo continua a lanciarle occhiate di fuoco e Irene non vuole dirmi chi è” le spiegò Maria, appoggiandosi con i gomiti al bancone con l’aria pettegola che in genere non le apparteneva. Il rapporto ormai risolto con Rocco le aveva dato una sicurezza e una leggerezza che Irene stentava a riconoscere in lei, ma di cui era grata. Almeno non avrebbe dovuto più sentire lamentele e frecciatine rivolte al suo indirizzo e l’aria in casa si era fatta molto più tranquilla e pacifica.
“Ma quali occhiate di fuoco” rispose Irene scocciata, nella speranza di scoraggiare l’estrema curiosità di Stefania. Ma non fu lei a farla desistere o darle la possibilità di defilarsi.
“Buongionno” esordì Rocco con la rella dei vestiti tirati fuori dal magazzino. Si avvicinò a Maria per lasciarle un bacio veloce sulla guancia. “Che state facendo tutte qua?” domandò anche lui con curiosità. 
Irene si sentì soffocare, oppressa da tutte quelle domande e dalle effusioni che Rocco e Maria non lesinavano, nemmeno in pubblico, convinti che non dessero alcun fastidio a Irene che tanto si era prodigata per loro. Anime belle, pensò lei cercando di soffocare l’istinto omicida che l’avrebbe presto portata a strozzarli tutti quanti con quei golfini, se non l’avessero lasciata in pace.
“Ma qui non lavora più nessuno?” sbuffò Irene, lasciando che fosse Stefania a completare il lavoro, visto che ormai le aveva rubato la postazione, e sgattaiolò via da quell’imboscata per rifugiarsi nel reparto cosmetici di Dora. Pettegola anche lei, ma se non altro non era a conoscenza di tutto il dramma che l’aveva vista protagonista insieme a Rocco e Maria. 
“Che succede?” domandò confusa, mentre Irene si accovacciava per non farsi notare da Lorenzo che nel frattempo stava scendendo le scale. “Da chi ti stai nascondendo?” Lo sguardo di Dora vagò per la galleria. “Alzati, sta venendo qui!” la avvisò tra i denti, dandole un leggero colpetto sul sedere con la punta della sua scarpa. Irene si rimise subito in piedi, sfoggiando un sorriso smagliante, mentre Lorenzo la salutava. 
“Signorina Cipriani, è un piacere” disse lui, inclinando lievemente la testa a mo’ di saluto. 
“Signor Giuliani. Ne è passato di tempo.” E di acqua sotto i ponti, pensò Irene. Il giorno in cui aveva accettato di uscire con lui, tra lei e Rocco non era ancora accaduto nulla. L’aveva difesa, ma era poi rimasto immobile, incapace di aggiungere altro o di impedirle di allontanarsi con quell’uomo elegante e raffinato, tanto diverso da lui. Allora aveva preso l’invito di Lorenzo come un’occasione per dare una svolta alla propria vita sentimentale. Rocco non meritava il suo tempo. Lo aveva pensato già allora, peccato non essere stata abbastanza convincente con se stessa. Si sarebbe risparmiata inutili tribolazioni. Ma adesso cosa avrebbe dovuto fare? Uscire con lui e fingere un interesse che non provava? Non era pronta a lasciarsi spezzare il cuore un’altra volta. Non era pronta a permettere a un altro uomo di ferirla, nemmeno a uno elegante e benestante. Lorenzo rappresentava quello che aveva sempre detto di desiderare dalla vita. Eppure i suoi occhi chiari e limpidi erano troppo diversi da quelli di Rocco, in cui aveva imparato a specchiarsi.
“Ha ragione, troppo tempo. Se non le dispiace, mi farebbe piacere invitarla a cena e farmi perdonare per l’ingiustificabile assenza” aggiunse lui con estremo garbo. Forse fin troppo garbo. Non era abituata a quei modi affabili e gentili, quanto piuttosto agli insulti e alle prese in giro. Dio, quando avrebbe smesso di fare inutili paragoni? E con chi poi: con un magazziniere illetterato?
“Meno male che non sapeva chi era” borbottò Maria insieme a Stefania, come due vere comari. Irene poteva vederle alle spalle di Lorenzo. Persino Rocco era rimasto a godersi la scena, ancora lì immobile, proprio come settimane prima.
“Lo conosce, lo conosce” sentenziò Rocco, con una punta di gelosia nella voce che destò preoccupazione in Maria, tanto da spingerla a fulminarlo con lo sguardo. 
“E chi sarebbe?” chiese sospettosa, più che altro desiderosa di sapere perché proprio Rocco ne era a conoscenza. 
“Una volta è venuto a prenderla per uscire. Si era provata un profumo per lui” aggiunse Rocco, ignorando lo sguardo di Maria e continuando a fissare Irene che parlava con quell’uomo. Non l’aveva fermata allora, non lo avrebbe fatto adesso. Era felice, aveva fatto la scelta giusta con Maria. Ma se era davvero così, allora perché sentiva torcersi le budella al pensiero di saperli insieme un’altra volta?
“Ma come? E non ci dici niente?” chiese Stefania, come se si trattasse di un pettegolezzo letto in una delle riviste che amava di solito sfogliare. Irene si era confidata subito con lei dopo il bacio con Rocco. Certo, glielo aveva tirato fuori con la forza, ma in fondo aveva ceduto piuttosto facilmente. Allora perché non le aveva detto niente di quell’uomo?
“E che dovevo dire” disse riuscendo finalmente a staccare gli occhi da quei due per puntarli dritti su Stefania. “Ci ha portato una rosa” concluse con stizza, ma stringendosi nelle spalle e andando via come se si trattasse di un’informazione irrilevante, lasciando Stefania e Maria interdette.
“Allora?” domandarono le due, correndo verso di lei quando finalmente l’uomo uscì dal negozio e Irene si trovò di nuovo da sola. 
“Allora cosa” continuò Irene con quell’atteggiamento sostenuto, quasi scocciato. Stefania era perplessa nel vederla così distaccata. L’Irene che conosceva lei avrebbe fatto i salti di gioia a ottenere le attenzioni di un uomo tanto bello ed elegante. Perché adesso non sembrava felice?
“Come allora cosa!” borbottò Stefania, mettendo il broncio perché la sua amica le stava spegnendo ogni briciola di entusiasmo. Dopotutto, se non poteva parlare della sua vita sentimentale completamente inesistente, l'unica soddisfazione gliela davano le vicende amorose delle sue amiche. Si chiedeva spesso quando sarebbe arrivato il suo turno e se anche Federico, un giorno, avrebbe aperto gli occhi come aveva finalmente fatto Rocco.  “Chi era? Ti ha chiesto di uscire? Che faceva col dottor Conti? Quando ti ha portato la rosa? Era rossa? Oh, sembra la scena di un film romantico” Stefania la soffocò di domande. 
“Frena, respira. Aspetta…” disse Irene, fermandosi d’un tratto. Come faceva a sapere della rosa? Rocco. Si domandò perché avesse confessato loro di quel particolare, se ci fosse qualche motivazione nascosta. Poi scacciò via quei pensieri con un gesto rapido della testa: non poteva tornare a pensare a Rocco e ai suoi comportamenti criptici. Lui aveva preso la sua decisione. Irene non era la sua badante, né la maestra che gli insegnava come comportarsi con Maria.
Non era il giro di prova di nessuno. Doveva volersi bene di più. In quell’istante decise di dare una possibilità a Lorenzo. La meritava lui ma, soprattutto, la meritava lei stessa. 


---
** Il Grinch, come personaggio letterario, viene pubblicato nel '57, dunque è possibile che Stefania lo conosca.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il paradiso delle signore / Vai alla pagina dell'autore: InvisibleWoman